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Autore: NiallHoranismylove    05/07/2012    0 recensioni
E' la prima volta che scrivo storie su di loro, spero che vi piacciano.
Commentate in tante ! Ci tengo .
Non vi dico niente sulla storia scopritelo da sole :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava uno stupido giorno di Novembre, cupo e noioso,ma forse non lo era.
Come ogni Martedì mi svegliai alle 8 per andare a scuola, andai  in bagno, sciacquai la mia faccia umida e andai a fare colazione , dopo allisciai i miei capelli castani, morbidi e lisci , e misi un po’ di matita nei miei occhi nocciola e alla fine andai a vestirmi.
Ero pronta per un altro giorno.
Io: Mamma , vado a scuola a dopo.                                                                                                                                                Mia madre non mi rispose, chiusi la porta alle mie spalle e mi incamminai , odiavo la scuola, avevo anche paura perché avevo subito vari atti di bullismo.                                                                                                               &n Non mi ritenevo una ragazza normale, avevo subito degli abusi, mio padre era terribile picchiò anche mia madre, per fortuna sono separati da quando io avevo 7 anni, adesso ne ho 17, e diciamo di aver superato parzialmente la cosa. Non è stato solo lui a farmi del male,  anche alcuni miei compagni, perché ero e sono piccola e indifesa. Io  non ho amici, ho solo il mio miglior amico che conosco da quando avevo 6 anni, è rimasto sempre al mio fianco e mi ha aiutato nei momenti difficili.                                                                   Arrivai come al solito in ritardo e mi sedetti  vicino a Luca ( è lui il mio miglior amico).                                                    Prof: Signorina  Smith, se arriva un’altra volta in ritardo sarò costretta a chiamare i suoi genitori.                   Io con aria menefreghista le dissi: Si, mi scusi.  
Le ore di scuola furono lunghe e noiose  e appena uscimmo io e Lu andammo a mangiare un panino.                                                                                                    Luca : Madison, domani ti vengo a prendere io.                                                                                                            &Io: Lu, non c’è bisogno tranquillo, mi piace farmela a piedi, e poi non capisco perché la scuola debba iniziare così presto, già è una tortura andarci, se ci dobbiamo pure svegliare all’alba.                                                    &nbp; Luca: Vabbè si, stai esagerando, comunque domani è il 28, il compleanno di tuo padre, hai intenzione di ignorarlo ancora e non fargli nemmeno gli auguri ?
Io: Sai la mia risposta, non ce la faccio, mi ha fatto troppo male, anche se lui mi cerca ogni 2 marzo ( è il mio compleanno) non riesco a parlargli.
Mi suonò il cellulare, era mia madre, che cavolo voleva ora ?
Io: Pronto…
Mamma:  Mad, ho bisogno di parlarti.
Io: Quando torno a casa.
Mamma: Adesso quindi ?
Io: No, dopo, ciao .
Mamma : E’ importante, non farmelo ripetere due volte.
Io: Va bene, sto arrivando.
Chiusi la telefonata.
Luca: Vabbè, dai ti accompagno col mio motore.
Arrivai a casa e andai da mia madre .
Mamma: Non è facile da dire ecco…
Dobbiamo trasferirci a Mullingar, una cittadina dell’Irlanda perché mi hanno trasferito lì. Lo disse come se avesse un velocizzatore (?) in bocca.
Io la guardai dritta negli occhi e andai in camera mia a piangere.
Mia madre mi raggiunse e mi rassicurò dicendomi che visto che ero di origini irlandesi e per i primi 5 anni della mia vita avevo vissuto lì, non dovrei avere nessun problema per la lingua.
Io  risposi dicendo : Mamma, non capisci? Non è per la lingua, è  per tutti i miei ricordi e soprattutto per Luca.
Mamma : mi dispiace, ma non posso farci nulla . Partiremo domani mattina.
Feci uscire mia madre dalla stanza e chiamai Luca , gli dissi di venire sotto casa mia per salutarlo.
Alle 7 :00 venne .-. e scesi da lui stemmo un’ora a parlare dei nostri bei ricordi e io scoppiai a piangere,  assomigliavo a una fontana.
Io: Non voglio perderti Lu, cercami anche se io non lo faccio.
Luca: Ovvio , mi farò sentire spessissimo, ti chiedo solo una cosa ,disse prendendomi il viso tra le mani.
Io: Dimmi gli dissi abbracciando le mie mani alle sue.
Luca: Almeno in Irlanda non arrivare in ritardo.
Scoppiammo in una risata fragorosa .
Mangiò da me e verso le 10:00 se ne andò , piangemmo l’uno sull’altra, e poi gli dissi di andarsene sennò non me ne sarei mai potuta andare dalla mia città : Trieste . (Friuli)
Ecco ero in viaggio in quel fottuto aereo, le mie lacrime scendevano ancora, ma mia madre non capiva quanto male mi aveva fatto.
Mi alzai da quel posto per andare in bagno, durante il tragitto tenni gli occhi bassi e Tadà !  Andai a sbattere contro un ragazzo , alzai gli occhi e incrociai i suoi color oceano, notai anche i suoi capelli biondi e gli dissi : Scusa, io non volevo…
x: Non preoccuparti,  va tutto bene ?
Io: No, per niente.
x: Mi dispiace tanto.
Io: Non credo proprio. Comunque piacere Madison.
x: Piacere Niall.
Allungò la mano e io gliela strinsi, poi continuai il mio faticoso tragitto verso il bagno lol.
Dopo due ore interminabili arrivammo a Mullingar.
  
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