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Autore: Oneipo_    05/07/2012    10 recensioni
"Non è della distanza che parlo. Io non sono fatta per te. Tu sei il bellissimo cantante che tutte vorrebbero sposare, tu hai un'immagine da mantenere. Odierebbero il nostro rapporto, odierebbero me. Tu odieresti me."
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"It's too cold outside
For angels to fly."

 
 
 
 

 
A Manuel,
che ha insistito tanto
perchè la pubblicassi.




 
 
 
 
 
Scese dalla macchina, sistemandosi il leggero vestitino blu e sorridendo al ragazzo che era con lei.
Il mare era meraviglioso come sempre, nonostante non fosse ancora la stagione giusta per andarci. La spiaggia era completamente vuota e tutto ciò che riempiva il silenzio erano il rumore delle onde, il frusciare del vento e il canticchiare degli uccellini.
Tolse le scarpe, scese gli scalini e arrivò finalmente a toccare i piccoli granelli, che ricoprivano i suoi piedi.
La fredda sabbia la fece per un attimo rabbrividire, fino a che non si abituò a quella sensazione dolce e piacevole.
Si avvicinò alla riva, prima di voltarsi nuovamente verso il giovane, che la osservava senza muoversi, ancora sui gradini.
"Che fai ancora lì? Dai muoviti, è bellissimo."
Lo incitò quindi, osservando un vispo sorriso accendersi sul suo viso.
Il ragazzo fece come gli aveva detto. Tolse a sua volta le scarpe, appoggiandole accanto alle sue e scese velocemente le scale, arrivando di corsa sulla fredda spiaggia e sussultando appena al contatto.
"La sabbia è gelida."
"Fai il coraggioso."
Gli si avvicinò appena, prendendolo in giro e facendogli una linguaccia.
Poi iniziò a correre e provò quella sensazione che aveva dimenticato.
Si sentì libera di poter fare ciò che voleva, libera di poter decidere della sua vita, libera di poter amare, libera da un mondo che la opprimeva, da un'esistenza che la opprimeva.
Si sentì libera, semplicemente.
Lasciò che il mare bagnasse i suoi piedi e chiuse gli occhi respirando l'aria pura. Il sole riscaldava il suo viso e non le faceva sentire freddo.
Avrebbe voluto provare quelle emozioni per sempre.
Le grandi braccia del ragazzo la avvolsero da dietro, cullandola leggermente. Il suo viso appoggiato sulla spalla di lei, le loro guance che si sfioravano, i loro battiti che andavano all'unisono.
"E' bellissimo qui."
"Tu sei bellissima."
"Smettila, così mi fai arrossire."
Si voltò appena e in un attimo le morbide labbra del giovane erano sulle sue, così fredde e rigide.
Combaciavano perfettamente in un bacio casto e puro, un bacio innocente che le tolse il fiato.
Sapeva di caffè.
Si separò con la stessa velocità con cui si erano uniti, crollando a sedere sulla spiaggia, incurante del vestito che aveva indossato e che sicuramente si sarebbe sporcato.
Automaticamente lui fece lo stesso, facendo sfiorare le loro mani e permettendo alle loro dita di incrociarsi delicatamente.
La sentì respirare profondamente e attese. Attese le sue parole.
"Lo sai che non possiamo, Harry. Lo sai."
"Dimmi perchè."
"Te l'ho già detto il perchè. Apparteniamo a due mondi diversi, non potremo mai stare insieme."
Lui strinse la presa sulla sua mano e per un attimo lei sperò di scomparire.
"Parli della distanza? Ti giuro, verrò in Italia tutte le volte che potrò. Non mi importa di Londra, non mi importa di vivere lì se non ci sei tu."
"Sai che non potrai farlo. La tua vita è lì, il tuo successo è lì."
"Allora vieni tu con me. Ti ospiterò io, ti...ti darò tutto quello di cui hai bisogno."
La ragazza scosse la testa, trattenendo le lacrime.
Era difficile dover ammettere la verità. Dover mettere fine a quel sogno durato troppo poco.
"Non è della distanza che parlo. Io non sono fatta per te. Tu sei il bellissimo cantante che tutte vorrebbero sposare, tu hai un'immagine da mantenere. Odierebbero il nostro rapporto, odierebbero me. Tu odieresti me."
I loro sguardi si incrociarono e lei pensò di morire. I grandi occhi verdi di Harry trasmettevano il dolore che stava provando nel sentire quelle parole.
La imploravano tacitamente di amarlo senza avere paura, di superare con lui gli ostacoli che avevano davanti.
Le urlavano tutto l'amore che lui stesso provava ma che non aveva avuto il coraggio di dirle.
"Non dire così. Perchè dovrebbero odiarti? Perchè io dovrei odiarti? Non lo farei mai."
Chiuse gli occhi, respirando ancora una volta l'aria mista al sale del mare e lasciando che una lacrima cadesse sul suo viso.
"Sono malata." Sussurrò poi, a voce talmente tanto bassa che sperò non l'avesse sentita.
"Come?" La sua voce sconvolta le fece intuire che aveva capito ogni singola parola, quelle parole a cui non voleva credere.
"Sono malata, Harry." Ripetè, più sicura di lei "Ho il cancro."
Il cuore di lui si fermò improvvisamente, o almeno era la sensazione che stava provando.
Si sentì gelare e capì che non era colpa della sabbia, o del vento, o degli schizzi del mare che gli arrivavano dritti sul viso.
Capì che era la paura a fargli sentire quel freddo dentro al suo petto.
Il dolore, il terrore. La voglia di svegliarsi improvvisamente e sperare che tutto fosse stato un sogno.
"Dimmi che.."
"No, non lo so se si può curare. Ma presto diventerò orribile, perderò i capelli, dimagrirò, sarò più bianca del tuo amico biondo..." riserò appena al pensiero di Niall che si lamentava di essere troppo bianco e di voler approfittare di quelle settimane in Italia per abbronzarsi "...vuoi veramente farti vedere in giro con una come me?"
Harry deglutì, abbassando lo sguardo.
Sapeva che sarebbe stato difficile, che tutto questo non sarebbe stato accettato dai suoi manager, nè tantomeno dalle sue fans. Ma non riusciva a immaginare una vita senza di lei, una vita senza i suoi sorrisi, la sua voce e i suoi occhi. Una vita senza le sue labbra. Non riusciva a immaginare nulla, senza che lei fosse al suo fianco.
E magari era impazzito, forse il successo gli aveva dato alla testa, ma avrebbe fatto di tutto pur di averla accanto.
Senza pensarci due volte la baciò nuovamente, cercando di trasmettergli tutto l'amore che provava. Le accarezzò il viso, toccandole i lunghi capelli castani e la strinse a sè, desiderandola come non mai.
"Io voglio poterti amare ogni singolo giorno della mia vita. E non mi interessa degli altri, di ciò che penseranno. Non mi interessa della mia carriera, della mia vita. Non mi interessa della tua malattia. Noi lotteremo insieme e vinceremo. Insieme, vinceremo."
Sentì le lacrime scorrere sulle guance e non si preoccupò di coprirsi. Non si nascose perchè non aveva paura di essere giudicato, lei avrebbe capito.
La ragazza sorrise, sfiorando le sue labbra e asciugando una sua lacrima.
"Tornerai tutte le volte che potrai?"
Gli lasciò un bacio, prima di lasciarlo rispondere.
"Tornerò. E se non potrò tornare ti chiamerò, ogni giorno, solo per sentire la tua voce. Te lo prometto."




Riagganciò il telefono, gettandolo violentemente sul divano e attirando l'attenzione del suo amico accanto a lui.
Louis spense la tv, soffiando rumorosamente e voltandosi ad osservare il ragazzo mentre nervoso si torturava le dita.
"Non risponde, non mi risponde mai. Ha il cellulare sempre staccato."
Si spiegò Harry, cercando conforto dall'unica persona in grado di dargliene e facendo incontrare i loro sguardi.
Gli occhi spenti di Harry. Gli occhi preoccupati di Louis.
Il più grande lo studiò appena, sorridendo poi in modo comprensivo al suo migliore amico e appoggiando una mano sulla sua spalla.
"Harry, perchè insisti nel chiamarla?"
"Perchè ho bisogno di sentire la sua voce."
Sussurrò appena, trattenendo le lacrime.
"Tu sai che non ti risponderà, vero?"
Il riccio lo fissò nervoso, chiedendo spiegazioni.
Perchè mai non avrebbe dovuto rispondergli? Lei lo amava.
"Harry..." l'altro riprese con fatica, cercando di trovare le parole giuste da dire "...tu sai che lei non c'è più. Che se ne è andata mesi fa."
"Lei...lei non può..." le parole gli morirono in gola e di nuovo quella sensazione di gelo si impadronì di lui.
"Sì, Harry. Lei non c'è più. E ne abbiamo parlato più di una volta. Siamo anche andati al funerale, ricordi?"
Improvvisamente le immagini ricomparvero alla sua mente.
Quelle immagini che aveva cercato di cancellare in tutti i modi.
E pianse, lasciandosi abbracciare dal suo amico, liberandosi da quel dolore che sentiva nel petto e lo attanagliava.
Poi afferrò di nuovo quel cellulare, fissando lo schermo vuoto.
Louis, ancora una volta, sorrise malinconicamente. Rendendosi conto che in nessun modo sarebbe riuscito a fargliela dimenticare.
Che Harry non era ancora pronto per superare tutto quello che era successo.
Che non aveva smesso di amarla.
"Continuerai a chiamarla, non è vero?"
Gli domandò, mentre lo osservava comporre di nuovo quel numero e portare il telefono all'orecchio.
Consapevole che nessuno avrebbe mai risposto.
"Gliel'ho promesso."
 
 
 
 


 
 
 
Tadaaaaan.
Velocemente due parole.
1. Questa è una delle os più tristi che ho scritto (e l'unica che ho pubblicato, perchè credetemi ne ho scritte di più strazianti), quindi se il genere vi piace, spero l'abbiate letta volentieri.
2. Spero anche di non avervi fatte piangere, perchè quando il mio amico l'ha letta ho rischiato di affogare nelle sue lacrime e mi sono sentita in colpa ahah
3. La canzone iniziale è di Ed-Sheeran e si chiama "The A-team" ed è una delle mie canzoni preferite in assoluto.
4. Passate a leggere anche quella su Niall che ho pubblicato oggi insieme a questa.
5. Recensiteeeee
6. Grazie per aver letto.
7. Cccccciao :)
 
  
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