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Autore: Urdi    06/07/2012    9 recensioni
"Che tu ci creda o no, penso di aver fatto buona impressione." Come al solito Sasuke Uchiha non ha capito niente. (piccola shot regalo)
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Questa "commedia" è un regalo per la mitica triade: slice, annamariz e wari che compiono gli anni di seguito. Per questo, ormai per me sono divenute La Triade XD Ma in generale è per tutta la nostra combriccola (aya, scar,sayu, nejiko, siete incluse, sì), perché finalmente ho scritto una (specie) di *pair sorpresa*. Nessuno ci avrebbe mai creduto, eppure questo giorno è arrivato. Non è molto seria, ma non fa nemmeno ridere… è solo stupida, ma c’ho provato. Inoltre, per la vostra gioia e il vostro stupore è ambientata in un ipotetico mondo futuro felice, dove non è morto nessuno e tutti vivono felici e contenti (ho dovuto davvero trattenermi dal vomitare al solo pensiero). Sperando che l’OOC non regni sovrano: tantissimi auguri triade! Vi voglio bene!

Nali



Piuttosto, la GUERRA (punto)*
Di Urdi


Naruto passò le braccia sotto al cuscino, voltandosi a guardare il compagno sdraiato accanto a sé.
“Almeno mi racconti com’è andata?”
Sasuke socchiuse gli occhi, godendosi la piacevole sensazione dei muscoli caldi e rilassati dopo il sesso.
“Non mi va di parlarne.”
“Caso strano…” ridacchiò l’altro, soffocando una risata.
“Tsk, sei fortunato. Non ho voglia neppure di prendermela, per cui ti ignorerò. Buona notte.” E nel dirlo, Sasuke tirò il lenzuolo per coprirsi, voltandosi su un fianco, dando le spalle all’altro.
Naruto sogghignò, cogliendo l’occasione per abbracciare il compagno da dietro e depositargli un bacio sotto la prima vertebra.
“Per quanto tu sia cambiato, in questi anni, come al solito non vuoi ammettere che ti è piaciuto.”
“Scopare piace a tutti, deficiente.”
“Non mi riferivo a quello e lo sai.”
Naruto scese con le labbra lungo il collo, per arrivare all’orecchio, seguendo poi la curva della mandibola. Sasuke non si mosse, ma un lieve fremito gli percorse la schiena. Era impossibile rimanere indifferenti a certe attenzioni e l’altro, sapendolo, si divertiva a stuzzicarlo. Maledetto!
“Come al solito, allora, comincio io. – sospirò il jonin dagli occhi chiari – E’ stata una bella giornata, ci siamo divertiti e non è stato per nulla difficile iniziare a spiegare. Non so come mai, ma mi sentivo un po’ teso…”
Sasuke lo sapeva bene, il giorno prima gli aveva fatto una testa come una casa riguardo alla prima lezione da sensei. Ma sorvolò, senza commentare.
“Mi sono capitati i due Hyuga e Koen Inuzuka. I gemelli sono talmente seri da sembrare inquietanti, a volte penso che non siano umani. Certo, niente a che vedere con il te dei tempi nostri, per dire…”
“Mpf…” Sasuke abbozzò un sorriso, solo perché non poteva essere visto.
“…con l’Inuzuka, invece, ho avuto qualche difficoltà. E’ simpatico, ma non sta mai fermo. Dovevi vedere come lo fissavano allibiti gli altri due.”
“Niente a che vedere con il te dei tempi nostri… E standoti accanto sappi che potranno solo peggiorare.”
“Non colgo la provocazione perché so che non sarà così, mio caro.” E un morso al lobo dell’orecchio a Sasuke non lo tolse nessuno. Naruto gli accarezzò distrattamente un fianco, per poi abbracciarlo cingendogli la vita. In quegli anni, molti lati dei loro caratteri si erano smussati in modo che potessero sopportarsi di più. Erano cresciuti passando attraverso sofferenze inaudite, ma alla fine si erano ritrovati.
Se avessero avuto ancora sedici o diciassette anni, probabilmente a quel punto si sarebbero presi a botte, ma ora tali schermaglie inutili e infantili non c’erano più.
Non che non si prendessero a pugni ogni tanto, anzi. A volte si facevano seriamente del male. Sakura li medicava scuotendo la testa, nascondendo un sorriso, poi loro tornavano a casa e facevano del sano sesso selvaggio riparatore.
“Ok, lasciami indovinare: hai fatto una brutta figura partendo dalla tua stessa presentazione, ma andiamo, non può essere peggio di quella che avrà fatto Itachi.”
Naruto, in tutta risposta, ricevette una forte gomitata all’indietro sullo stomaco.
“Che pezzo di merda…” ma di nuovo Sasuke non riuscì a esser serio come avrebbe voluto. Ormai, dopo tutto quel tempo, non ci riusciva. Dopo il sesso, poi, era impossibile incazzarsi come ai tempi d’oro. Ricordava ancora di quando, dopo una lite furiosa scatenata probabilmente dalla disattenzione di Naruto verso qualcosa, avevano distrutto mezzo quartiere ed erano stati costretti da Kakashi-Hokage a rimettere tutto a posto, senza l’aiuto di Yamato, ma solo con chiodi e martello.
Sasuke, a pensarci adesso, non poteva fare a meno di chiedersi quanto potessero essere stati cretini per arrivare a tanto. Ma non lo avrebbe mai ammesso. Non ammetteva mai di aver commesso errori in passato. Non ad alta voce, per lo meno. Al massimo concedeva sporadici sorrisi, dando le spalle a Naruto.
“Va bene, ho capito. Te lo chiederò domani e se non risponderai te lo chiederò il giorno dopo e quello dopo ancora…” accompagnò l’ultima parola con un bacio lieve sulla scapola, prima di appoggiare la fronte al collo dell’amante e chiudere gli occhi. Il suo respiro si fece piano piano più profondo e regolare, finché non cedette definitivamente al sonno.
Sasuke alzò un sopracciglio. Si era davvero addormentato così di botto? E lui che pensava fossero cresciuti. Incorreggibile!
Abbozzando un lievissimo sorriso, strinse la mano di Naruto sopra il proprio ventre, saggiando la consistenza calda della sua pelle.
“Che tu ci creda o no, penso di aver fatto buona impressione. – Mormorò soddisfatto e consapevole di non essere ascoltato – Hiruzen è cresciuto tanto, sorride sempre e somiglia davvero molto ad Asuma-sensei, per quanto mi ricordi di lui. Inoltre, è bravo con le arti illusorie come sua madre e penso che diventerà un ottimo ninja. E’ riuscito a cavarsela bene anche contro di me. La Namiashi mi sembra piuttosto timida, ma mi rivolge sempre grandi sorrisi. Lei sarà una ninja medico, come Sakura…”
Sasuke fece una pausa, odiava usare troppe parole, soprattutto odiava doversi esprimere, anche quando non lo ascoltava nessuno.
Naruto si mosse impercettibilmente, facendogli il solletico con i capelli sotto la scapola sinistra.
“E poi c’è Uzuki… quella ragazza mi mette addosso una strana sensazione, è molto seria, ma non è neppure apatica o introversa. Sembra solo cinica, indifferente, come lo ero io all’epoca.”
Non aggiunse altro, fissando dritto davanti a sé. Se glielo avessero detto anni prima, non avrebbe mai potuto credere che un giorno sarebbe finita in quel modo: oltre a vivere a Konoha, pacificamente con il fratello e il proprio vecchio team, Sasuke era persino diventato un jonin.
Un jonin e un sensei.
In molti al villaggio ancora lo consideravano pazzo, un animale strano che camminava fra loro. Fendeva letteralmente la folla e spesso, quando si ritrovava a fare compere o a ordinare qualcosa alla locanda, i negozianti abbassavano lo sguardo. Non certo per sfuggire allo sharingan. A volte non riusciva a capire se fosse timore, una sorta di imbarazzo o entrambe le cose. Poco gli importava. Scrollava via quegli sguardi di dosso con la stessa indifferenza con cui aveva ucciso in passato.
Ormai aveva quasi ventisette anni, poteva lasciarsi dietro certe cose, per quanto esse continuassero a bruciare lungo i solchi sanguinanti del suo essere.
Sapeva che anche per Itachi era così, eppure lui non sembrava nemmeno accorgersi del resto. Si limitava a essere cortese e gentile con gli altri, portando sulle proprie spalle un’angoscia infinita. Quando pensava allo sguardo tranquillo e al sorriso di cortesia che il fratello mostrava per proteggersi dall’agonia, Sasuke sentiva dentro ancora una fiammella di rabbia.
Ogni volta che riprendeva ad ardere, nel fondo dello stomaco, fino a bruciare l’esofago e non permettergli di respirare, però, Naruto, Sakura e Kakashi riuscivano a spegnerla. Avevano il potere di farlo stare meglio. Tornato alla lucidità, capiva che la frustrazione e l’odio, appartenevano alle circostanze: le cose erano andate in quel modo e lui non avrebbe più potuto cambiarle. Ma mentre da ragazzino se ne preoccupava, opponendosi a ogni costo a tale destino e cercando nella vendetta il riscatto, ora capiva che andare avanti era l’unica soluzione. Tornare indietro sarebbe stato ridicolo. La vita per lui e per Itachi era stata difficile, a volte anche troppo, ma finalmente potevano ricominciare. 
Sospirando, si voltò nell’abbraccio di Naruto per poterlo baciare sulle labbra.
Il ragazzo corrugò la fronte, prima di aprire gli occhi, svegliandosi.
“Ehi…”
“Mi devo essere addormentato.”
“Ma va…?”
“Sasuke…”
Ma non ebbe tempo di aggiungere altro che il compagno lo spinse sotto di sé, baciandolo con trasporto e portandosi dietro le lenzuola. Stava bruciando ancora una volta e aveva bisogno di spegnere quel maledetto fuoco…









Hanako Hyuga sospirò, respingendo di malo modo la mano dell’Inuzuka che le porgeva dei fiori.
“Perché mi tratti così, Hana-chan…” la giovane ignorò il compagno, lanciando un’occhiata verso la strada. Stavano aspettando davanti all’Accademia l’arrivo dei loro amici per poi riprendere le lezioni con i sensei, nel pomeriggio. La genin era proprio curiosa di sapere con quale jonin fosse capitata la sua amica Maya.
“Piantala di tormentare mia sorella, Koan.”
“Hide, ma non eri mio amico? Dovresti fare il tifo per me.” Bofonchiò l’Inuzuka, grattandosi una guancia, su cui faceva bella mostra di sé il segno rosso tipico del suo clan.
“Non faccio il tifo per nessuno, quando si tratta di mia sorella. Perché non ripieghi su Uzuki? Siete amici, no?”
“Maya?! Ma scherzi?! Ci conosciamo da quando avevamo due anni, è come se fosse mia sorella, dai.” Ma l’imbarazzo imporporava le guance del genin. Un giorno, insieme a sua moglie, avrebbe riso di quel comportamento ottuso che avevano avuto quando erano solo amici.
Poi, come risvegliato da un sogno a occhi aperti, sorrise, indicando l’orizzonte. La figura alta di Maya Uzuki si stagliava davanti al sole dell’alba. I suoi lunghi capelli scuri avevano un bellissimo riflesso viola che Hanako le invidiava da sempre.
“Guardate, arrivano gli altri!” esclamò Koan, abbozzando un sorriso e alzando la mano per salutare.
Hiruzen Yuhi ricambiò, senza troppo entusiasmo, mentre Rei Namiashi si limitò ad abbozzare un sorriso timido. Maya, in fine, avanzava imbronciata con le braccia conserte. Il trio, nel complesso, sembrava essere avvolto da una cortina di fumo nero, tetro.
Koan, Hanako e Hideki si guardarono interrogativi.
“Buongiorno ragazzi, che facce…”
“Ciao.” Maya si fermò davanti agli amici, sospirando.
“Che è successo?” chiese Hanako, non potendo contenere la curiosità.
“Cos’è successo? Cos’è successo, dici?!”
Hiruzen prese Maya per le spalle, cercando di calmarla.
“Respira Uzuki, respira. - Consigliò saggiamente, poi si rivolse agli amici – Visto che siamo in anticipo, vi va di entrare a prendere un tè e dei Dango?”
La proposta accolse l’approvazione di tutti e in poco tempo si ritrovarono seduti al piccolo locale adiacente l’Accademia.
Maya e Rei ordinarono solamente un tè, senza proferire parola.
Hanako si sporse lungo il tavolo, per richiamare l’amica.
“Ehi, ma che c’è? Hiruzen ti ha importunato come Koan fa con me?”
L’Inuzuka, con la bocca piena, aggrottò le sopracciglia irritato.
“Ehi, guarda che sono presente!”
“Ma no… è solo che… - la Uzuki sembrò cercare la risposta sulla superficie calma del proprio tè, poi alzò lo sguardo su Hanako – Chi vi è capitato come sensei?!”
“Be’…Naruto Uzumaki!” esclamò Hanako con un gran sorriso, orgogliosa. Se l’avesse vista, Naruto sarebbe esploso dalla gioia.
“Sì! – aggiunse, Koan, ingoiando quattro Dango alla volta – Quell’uomo è un genio! Un vero genio! Non a caso è il salvatore del villaggio, nonché prossimo Hokage!”
Persino Hide si ritrovò d’accordo, annuendo a braccia conserte, ma mantenendo la propria aria di indifferente superiorità Hyuga.
“Sì, sembra troppo esuberante, ma alla fine è un ottimo insegnante.”
Gli altri tre ragazzi abbassarono la testa sconfitti, sospirando all’unisono.
“E voi? Con chi siete capitati?”
Hiruzen alzò un attimo la testa, lanciò un’occhiata a Rei e quest’ultima non poté fare a meno di cercare l’attenzione di Maya, poi, con un urlo liberatorio dissero lo stesso nome:
“L’Uchiha!”
Hanako sgranò occhi e bocca.
“Itachi?! Che fortuna!” e quasi arrossì al pensiero. Le piaceva un sacco quell’uomo, aveva un fascino particolare. La sua storia era avvolta nel sangue e nel mistero, inoltre aveva una bellezza ultraterrena…
“Non Itachi, l’altro.” Borbottò Maya, quasi schifata.
A quella frase persino Hideki smise di bere il proprio tè.
“Ma chi? Il vendicatore? Il pazzo sanguinario? L’ex-Nukenin e membro di Alba? Quello che da genin è partito con Orochimaru per avere più potere? Il tizio che invece di salvare Konoha voleva distruggerla e rendere vano il sacrificio del fratello e di tutto il loro clan? ” chiese Koan, tutto d’un fiato.
“Lo psicotico insegnante di tortura 2 all’addestramento ANBU?” rincarò Hideki.
“Proprio lui, Sasuke Uchiha!” confermò Maya, appoggiando le braccia conserte sul tavolo per nascondervi la testa.
“E’ così male?” azzardò Hanako, non sapendo cosa dire.
Hiruzen aggrottò le sopracciglia e fece una smorfia, come se si sentisse male.
Rei ridacchiò nervosamente, balbettando un “Be’” a cui però non seguì alcuna spiegazione.
“Così male?! Quell’uomo E’ il male! - saltò su Maya, mai stata così loquace come quel giorno. – E quei soprannomi se li merita tutti!”
Dopo ci fu un attimo di silenzio teso, in cui nessuno seppe cos’altro aggiungere. Koan cercò di sdrammatizzare, ma i suoi tentativi furono vani.
“E dai, Hiru, ma anche tu la pensi così? In fondo, avete avuto con lui solo una lezione.”
Il figlio di Asuma alzò lo sguardo al cielo, poi, sospirando disse:
“Piuttosto che avere un’altra lezione con lui, mi farei spedire immediatamente in guerra.”
A quella frase tutti guardarono l’amico increduli. Hiruzen era famoso per essere un ragazzo pacifico e riflessivo, uno che non veniva turbato troppo dagli avvenimenti, accomodante e maturo per la sua età. Spesso lo chiamavano addirittura “zen” proprio per la sua proverbiale calma. Sentirlo parlare così significava solo una cosa: la situazione era grave.
“Ci ucciderà tutti.” Piagnucolò Maya, rituffando il viso fra le braccia.
“Coraggio, ragazzi, vedrete che le prossime lezioni andranno meglio.” Hanako si stupì da sola di essere così positiva al riguardo.
“Ma sì, Hana-chan ha ragione: riuscirete a ricredervi! E poi lui e Naruto sono amici, non deve essere così male come persona. Inoltre, lo hanno riammesso a Konoha senza problemi, non lo avrebbero fatto se fosse ancora così pericoloso.”
Solo l’Inuzuka poteva essere tanto ingenuo da pensare che quella tra Naruto e Sasuke fosse amicizia. Tutti, ormai, erano a conoscenza della loro relazione, anche se nessuno osava tirare fuori l’argomento.
“Vorrei che tu avessi ragione, Koan.” Fu la risposta laconica di Rei.
“Già, prova tu a vedertela con un ninja simile al primo giorno di addestramento. Non siamo partiti neppure dalle basi, come, che ne so, concentrare il chakra per arrampicarci… no, quello mi ha lanciato contro un chidori!”
“Inoltre ha detto che dobbiamo essere in grado di vedere la nostra parte più oscura, se vogliamo essere liberi di usare tutta la nostra forza in battaglia.” Aggiunse Hiruzen, perplesso al ricordo di quello strano e inquietante discorso.
Maya non si pronunciò al riguardo, solo perché quel pezzo della presentazione di Sasuke-sensei a lei era piaciuto. Ma, per il resto, non si sentiva ancora pronta ad affrontare una vita tanto dura.
“Ok, direi che è il caso di ordinare degli altri dango.” Concluse Koan pratico e gli altri, sospirando rassegnati, la trovarono un’ottima idea.







Sasuke si staccò dal bacio all’improvviso, ricevendo un morso da parte di Naruto sul labbro inferiore. Quello prese subito a sanguinare, ma il moro non vi fece caso. Era abituato a ferirsi mentre facevano sesso.
“Che c’è?” chiese Naruto, ansante, accarezzando i fianchi dell’amato, nel vano tentativo di invitarlo a muoversi.
“Non lo so, mi fischiano le orecchie.”
Il jonin biondo sbuffò, tirando l’altro sotto le coperte per coinvolgerlo nuovamente in un bacio.
“Sarà la pressione, inizi a invecchiare, sai? Speriamo non ti venga un infarto proprio adesso.”
“Ma smettila, coglione.”
Poi, ignari dei pensieri dei loro allievi, continuarono la loro guerra fra le lenzuola.



Owari…?


6giugno2012 evento storico! Ho scritto una sasunaru! Ò__ò E fa discretamente schifo ed è davvero stupida, ma va be’… non potevo pretendere troppo da me stessa. Soprattutto considerato che l’ho scritta in poche ore e che ultimamente non sono MAI a casa. Per questo motivo non ho più scritto. Le idee le ho, sono il tempo e i mezzi a mancarmi! Sigh.

Comunque sia, mi scuso con tutte le fan della coppia. Non ne sono in grado. No. Ancor meno se si tratta di un futuro felice. Ancora più NO.
Prendetela per quel che è: una ciofeca.

Grazie comunque per la lettura,

Urdi


Note:
Per questa ff mi sono inventata i ragazzini, ovviamente. Qui di seguito vi scrivo i nomi e i motivi vari, più un minimo di background:

Team Naruto:

Hanako Hyuga: gemella di Hideki, cugina di Hinata
Hideki Hyuga: gemello di Hanako, cugino di Hinata
Koan Inuzuka: cugino lontano di Kiba, ovviamente XD

Team Sasuke:
Hiruzen Yuhi (sarutobi): è il figlio di Asuma e Kurenai, ormai cresciuto, olé! Sono indecisa sul cognome…in Giappone il cognome è materno, quindi sarebbe Yuhi, ma potrebbe anche darsi che Kurenai gli abbia lasciato quello del padre. La scelta di Hiruzen è dovuta al nome del terzo Hokage, ovvero il padre di Asuma : ) e poi l’ho già usato in Suture e mi pare troppo azzeccato.
Rei Namiashi: sorellina di Raido Namiashi ^_^
Maya Uzuki: mi piacerebbe fosse la figlia di Yugao e Hayate, ma in verità non sono sicura che in questo futuro ipotetico avrebbe solo dodici anni… hehe… dovrebbe averne di più…Ma fingiamo indifferenza.

* il titolo è dedicato a wari, ovviamente. GUERRA. Hahahah…tutto è nato, perché dice che le mie intro/le mie fanfic iniziano sempre con GUERRA…hahahah, quindi, per una volta, c’è una ff che si intitola proprio così e dove, per altro, alla fine la guerra non c’è.

  
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