Sara non aveva genitori e nemmeno amici, e si trovava in una città a lei sconosciuta perfettamente sola.
Quando si svegliò dopo l’incidente, si trovava a New York, in un letto d’ospedale.
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ti abbiamo trovato in mezzo alla strada, per poco non morivi!-
Disse il medico di guardia.. – oddio, dove sono? L’unica cosa che ricordo è il mio nome, Sara, ma non ricordo altro.-
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e ci credo! Hai preso una bella botta, ormai era data per scontata la tua morte, sei in ospedale, al centro di New York, è già positivo che sai che ti chiami Sara, purtroppo è impossibile rintracciare i tuoi genitori se non ricordi il tuo cognome, per ora sarai affidata a delle persone che ti accudiranno, vedrai, starai bene.-
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è una di quelle scuse che si usano con i bambini piccoli, lo so che finirò con gente poco raccomandabile, che probabilmente finiranno per rendermi la vita un inferno.-
Al medico sembrò strano il modo di parlare da adulta che stava usando Sara, perciò non sapeva che dire…
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se è così che la pensi non posso obbiettare, non servirebbe a niente mentirti, meglio la cruda verità, mi assomigli in un certo senso!-
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ehi sei simpatico! Come ti chiami?-
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Meglio per te che non lo sai, però sappi che anch’io come te all’età di 14 anni ebbi un incidente, ma ora faccio il medico, e sono sposato, di certo la mia vita non è poi così uno schifo. Ora ti lascio che stanno venendo gli assistenti sociali e ho finito il mio turno. Ciao ragazza che pare adulta! Adios!-
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Adios strano medico!-