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Autore: Kiarachu    06/07/2012    4 recensioni
AU: e se Megamind ferma Minion quando hanno quella discussione? E se dice la verità a Roxanne? Che cosa accadrà?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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“I parchi della città sono tornati al loro splendore, le strade sono sicure come non mai, le banche riaprono. Qualcosa è capitato a Megamind? Qualcuno ha addomesticato quel mostro? Sono Roxanne Ritchi, cautamente ottimista, e piacevolmente confusa”, annunciava la reporter, moltiplicata sul monitor gigante al Covo Malvagio.
 
Megamind stava in piedi su un piedistallo, lo sguardo sognante, sospirando, mentre guardava Roxanne Ritchi che faceva il suo servizio in TV.
Si era proprio innamorato della donna che aveva rapito per tutti quegli anni.
 
Minion arrivò con un metro a nastro, per prendergli delle misure dicendo, “Stasera mi sembra di ottimo umore, Signore!”
 
“Ah…oh! Sì, ne avrai ancora per molto, Minion?”, chiese l’alieno blu, ancora in uno stato di beatitudine.
 
Minion sorrise e disse, tutto contento, “Ancora qualche modifica, Signore, e avrò finito il più terrificante dei suoi mantelli. Lo chiamerò Black Mambaaaa.” 
 
“Black Mamba! Perfetto! Oh! Cavolo! Sono in grande ritardo! Devo andare!”, Megamind affermò allegramente, scendendo dal piedistallo, pensando alla serata che l’aspettava, mentre i robocervelli portavano via il mantello incompiuto.
 
Minion lo guardò perplesso.
“Come? Dove? Dove va, Signore? La sua battaglia con Titan sarà domani, dobbiamo ancora provare la Tenuta da Guerra”.
 
“Tu occupati dei dettagli, Minion. Io devo fare…una commissione”, disse l’alieno dalla gran testa, mordendosi il labbro e facendo un gesto con la mano.
 
Minion socchiuse gli occhi, come se volesse redarguirlo, e disse, “Lei non fa commissioni…che sta succedendo?”
 
“ Che c’è?”, disse Megamind con uno sguardo preoccupato, cercando di andare via.
 
Minion annusò l’aria.
“Ma…un momento…si è messo Gean Paul Gaultier Pour Homme?”, chiese facendo un’espressione ammonitrice.
 
“Questo è il mio odore naturale! Ora! Dammi le chiavi dell’auto. Ah!” disse in tono faceto, vedendo le chiavi.
 
Minion allungò la mano robotica, prende le chiavi.
“Ah-ah ah-ah! È per via di Miss Ritchi, non è vero? Ha un appuntamento con lei!”, affermò con tono di rimprovero, preoccupato della piega che avevano preso gli eventi.
 
Megamind prese la cupola di Minion tra le mani, e disse, in tono allegro, “Ahahah…no, mio carissimo amico, non dire sciocchezze!”
 
Minion si toccò con una mano la cupola, come quando uno si scarmiglia i capelli, preoccupato.
“Oh, questo è grave, molto grave. Si è innamorato di lei!”, disse, facendo centro.
 
Megamind si girò verso l’ittioide, arrabbiato.
“Perché non rimani al tuo posto, Minion! Ora dammi le chiavi!”, disse con tono risoluto.

Minion allungò la mano robotica, per non fargli prendere le chiavi, mentre Megamind brontolava.
“Che succederà quando Roxanne scoprirà chi è realmente?”, l’acquatico protettore gli chiese in tono preoccupato.
 
“Lei non lo saprà mai, per questo sto mentendo”, affermò Megamind premendo un bottone sulla tuta robotica di Minion, facendo ritornare indietro la mano, per prendere le chiavi
 
Minion gridò, per il trattamento, shockato che il suo amico e protetto potesse fargli una cosa del genere.
 
“Onestamente, se non ti conoscessi, penserei che stai diventando cattivo”, l’alieno blu disse al pescioide, in tono noncurante, mentre andava verso la macchina, roteando le chiavi.
 
Mentre Megamind camminava verso l’auto, Minion premette un telecomando, facendo diventare l’auto invisibile
 
“NO! E adesso smettiamo!” il pescioide disse, prendendo le chiavi cadute sul cofano e mettendole nella sua boccia d’acqua.
 
Megamind, shockato dal gesto, disse arrabbiato, “Oh, sei proprio infantile!”, gettandosi al di la del cofano, mentre Minion scappava verso il retro dell’auto.
 
Minion corse intorno all’auto, dicendo, “Signore, Signore, la prego, è per il suo bene!”
 
Megamind lo rincorse, sempre più arrabbiato, dicendo, “Che cosa ne sai tu?”
 
Minion si fermò, e con un’espressione risoluta disse, “So solo una cosa: cioè che il cattivo non conquisterà MAI la fanciulla!”

Megamind si fermò a sua volta, e rimase tutto impettito.
“Ma forse non voglio più essere il cattivo, Minion!”, disse d’istinto.
 
Minion fece tanto d’occhi e gridò, shockato, guardando Megamind come se fosse un estraneo.
 
Megamind guardò di qua e di la cogli occhi, dicendo, “Hai capito?!”, facendo un’espressione risoluta.
 
Minion ebbe la forza di dire, “Chi sei tu?”, guardandolo sempre shockato, e preoccupato sempre più del comportamento del suo protetto.
 
Megamind si gettò verso Minion.
“Ora dammi le chiavi!”, disse in tono irritato.
 
Minion rese visibile l’auto col comando, e Megamind ci sbatté contro.
“L’unico scopo della mia vita è proteggerla!”, disse istericamente, pensando che la situazione era molto grave.
 
Megamind si tirò su dal cofano, e disse imperiosamente, “Ma io non ho bisogno che tu mi protegga!”
 
Minion rimase shockato, e disse, agitando tristemente le pinne, “Ma come…come dice? Non ha bisogno di me?”
 
Megamind disse seriamente, ma con sguardo preoccupato ed un po’ in colpa, “Mettiamo le cose in chiaro, codice: non ho bisogno di te.”
 
Minion fece un’espressione triste ed arrabbiata, facendo volare fuori le chiavi dalla sua boccia, facendole finire sul cofano.
 
“Sa che c’è? Sa che c’è? Codice: raccolgo le mie cose e vado via!”, disse mettendo via una confezione di fiocchi per pesci in una scatola con scritto “Face Melter”. 
 
“Codice: d’accordo!”, rispose Megamind sempre con quell’espressione sofferente, mentre Minion saliva sul Segway del Male.
 
“Codice: altrettanto!”, disse Minion, sull’apparecchio pieno di spuntoni, facendo retromarcia e rompendo lo specchio, andandosene verso l’uscita.
 
In quel momento Megamind capì che se non faceva qualcosa, avrebbe perso il suo migliore amico, così con voce rotta per la tristezza, disse flebilmente, “Minion!”
 
Nonostante tutto, grazie all’eco del Covo, il pesce sentì.
L’acquatico seguace si fermò poco prima di uscire dal Covo Malvagio. Se ne stette così per un po’ e poi disse, con voce triste e rotta dall’emozione, “Si, Signore?”
 
Megamind tirò su col naso, stava piangendo.
“Minion, ti prego, non andare…scusa…”, disse con voce rotta dal pianto, tra un singhiozzo e l’altro.
 
Il pesce alieno stava piangendo, e sospirò di sollievo e felicità a sentire quella frase.
Poi scese dal marchingegno e si girò verso il suo protetto.
Megamind lo guardò, e vide che aveva gli occhi rossi e gli tremava il labbro inferiore.
 
Si guardarono così per un po’, e poi si avvicinarono, per poi abbracciarsi.
 
“Scusa, Minion, ho detto delle cose orribili. Sei il mio migliore amico, non voglio perderti per una discussione così sciocca”, disse l’alieno blu tra le lacrime.
 
L’ittioide sorrise.
“Si è scusato, e questo è l’importante. Mi scuso anch’io per le cattiverie che ho detto. E secondo me non è una discussione sciocca. Ehm…le pensava veramente quelle cose? Intendo…non essere più cattivo?” lui chiese trepidante.
 
L’alieno blu inalò un bel po’ d’aria, per calmarsi, e pensò intensamente a quella domanda.
Davvero non voleva essere più cattivo, per l’amore di Roxanne?
Ci pensò molto, e la risposta era solo una: sì.
 
“Sì, Minion. Amo Roxanne, e sto veramente bene con lei, mi fa sentire accettato, normale. E non per il fatto che quando la vedo sono camuffato, ma per il fatto che sono me stesso con lei, e lei mi accetta per quello che sono. Però hai ragione, non posso continuare questa farsa. Devo dirglielo. Anche se so che mi spezzerà il cuore, se non mi accetterà più”, finì tristemente, esalando un respiro tremulo, ed afflosciandosi.
 
Minion gli appoggiò una mano sulla spalla, sorridendogli.
 
“Lo sa che è un sollievo sentirglielo dire?Devo confessarle che per anni ho pensato che questo “destino da criminale” non facesse per lei. Quando lei ha sostenuto che non voleva essere più cattivo, ho pensato che fosse solo una scusa per avere le chiavi, ma adesso so che non è così. E sono veramente felice. L’aiuterò io con Miss Ritchi, sono sicuro che si sistemerà tutto”, disse felicemente, guardando con orgoglio il suo protetto.
 
Megamind fece tanto d’occhi, e sorrise, guardando con occhi luccicanti il suo amico.
 
“Grazie Minion, ed hai ragione, solo ora me ne sono reso conto. Fare del bene è una cosa che mi fa sentire felice, soprattutto se lo faccio per Roxanne”, finì arrossendo, pensando ai momenti passati con lei alla biblioteca, al Museo e al parco.
 
Il pesce sorrise a tutti denti, e disse con entusiasmo, “Bene! Ora, che vuole fare? Vuole andare a quell’appuntamento, o vuole andare da lei a dirglielo direttamente?”
 
L’alieno blu ponderò le due possibilità, e decise di andare da lei.
“Andremo da lei. Le confesserò tutto, speriamo in bene”, disse, schiacciando poi un altro bottone per rimettere a posto la mano di Minion, e poi salirono in macchina.
 
Arrivarono al suo condominio, e Megamind si camuffò da Bernard, per salire al suo appartamento, mentre Minion parcheggiava la macchina invisibile lì vicino.
Notò che nelle vicinanze c’era stato un incidente, e si avvicinò per chiedere che fosse successo.
 
C’era un gruppetto di persone e qualche agente, e gli dissero che un carretto di fiori era precipitato dall’alto, ma che per fortuna nessuno si era ferito gravemente.
Stavano indagando per scoprire come fosse successa una cosa del genere, ma ancora non avevano trovato risposta.
 
Megamind non diede molta importanza a quell’accadimento, così entrò nel condominio e salutò Carlos, il portiere, chiedendogli se Roxanne fosse ancora in casa.
 
“Ma certo, señor Bernard, non l’ho vista scendere. È il giorno del grande appuntamento eh?La señoritaRitchi non fa altro che parlare di questo”, il sudamericano gli rispose facendo l’occhiolino
 
L’alieno sorrise felicemente e lo ringraziò, andando verso l’ascensore.
Quando arrivò al piano dell’appartamento di Roxanne, bussò alla porta, ma non sentì nessuno rispondere, e si accigliò: qualcosa non andava.
 
Prese le chiavi di riserva che la reporter gli aveva dato, per aiutarla a decifrare la “nuvola d’idee”, mentre lei era al lavoro.
Aprì la porta, e chiamò Roxanne. Non ottenendo risposta, si guardò intorno e vide che la porta del poggiolo era aperta.
Gli si formò un nodo allo stomaco, ricordandosi dell’incidente sotto, così uscì e guardò da tutte le parti, e poi in giù.
 
Come aveva pensato, il carretto con i fiori era atterrato dall’alto del poggiolo di Roxanne
Il genio si spremette le meningi, e quando arrivò a capire cosa era successo, impallidì.
 
“Minion, sto venendo giù. Roxanne è in pericolo!”
 
Detto questo, scese dall’appartamento, sempre camuffato da Bernard, e quando Carlos gli chiese che era successo, lui rispose in fretta, con una nota preoccupata nella voce, “Roxanne è in pericolo! Devo andare! Uhm…le spiegherò tutto dopo! Arrivederci!” lasciando il portinaio molto perplesso, ed un po’ turbato.
 
Uscì dal condominio e si fiondò in macchina, dicendo a Minion di sintonizzarsi sulla radio della polizia, con la trasmittente che avevano in macchina.
 
Le sue paure divennero terribili verità quando sentì, “A tutte le unità! A tutte le unità! Incidenti vari nel centro di Metro City! Pare che la causa sia un tizio superdotato che vola come un pazzo per le strade e i cieli di Metro City! Ha causato danni anche in un edificio, spaccando una finestra, ferendo con i frammenti delle persone che passeggiavano sotto il condominio! Si suppone che sia anche la causa dell’incidente del carretto di fiori! Qualcuno ha visto che reggeva in braccio una persona. Avvicinatelo con cautela!”
 
“O mio Dio! È quell’idiota di Hal! E probabilmente ha Roxanne con lui…oddio…che ho fatto! È tutta colpa mia! Avevi ragione tu, Minion! Non era il tipo giusto! E adesso Roxanne rischia di morire, ed è TUTTA colpa MIA!”, l’alieno disse con un tono di puro panico, le lacrime che gli si formavano negli occhi verdi smeraldo, ansimando agitato.
 
Minion era preoccupato, e non capiva bene di che stesse parlando, così appoggiò una mano sulla gamba del suo amico, per calmarlo, e disse con voce pacata, “Non si agiti così, Signore. E perché sostiene che è colpa sua? Ma soprattutto, perché Hal avrebbe preso Miss Ritchi?”
 
Megamind si calmò un po’ e spiegò al suo acquatico amico cos’era successo al parco, prima che arrivasse lui con i churros.
 
“Solo adesso ho capito che quella ragazza di cui parlava era Roxanne! Perché non l’ho capito prima! Era chiaro che Hal è innamorato di lei, e adesso lui la sta “salvando” come gli ho detto io. Che idiota che sono! E adesso rischia di morire! Dobbiamo andare!”, disse con tono agitato.
 
Minion collegò parecchie cose, e sfrecciò per le strade di Metro City, seguendo la scia d’incidenti e le sirene dei poliziotti.
“Non si preoccupi così, è normale. Lei è innamorato, e non è così strano che non abbia visto certi segni”, lo rassicurò.
 
Megamind sospirò.
“E’ vero…però non potrei mai perdonarmi se lei morisse per la mia mancanza di giudizio. E ancora scusa, per non averti ascoltato. Avevi sempre ragione. Mi chiedo chi sia il genio, qui”, disse tristemente, accigliandosi.
 
Minion scosse il capo – o meglio l’intero corpo – all’insicurezza del suo amico.
“Sono sicuro che andrà tutto bene. Hei, guardi”, affermò indicando la Metro Tower, dove aveva visto Hal volare via ad alta velocità, spaccando parecchi vetri della torre.
 
L’alieno blu guardò in su, accigliandosi, e poi si avvicinarono alla torre con la macchina, Megamind che scendeva camuffato da Bernard.
Poi salì fino all’ultimo piano con l’ascensore, per cercare di farla scendere da lassù.
Nel frattempo, Roxanne aveva trovato un modo per scendere da sola, e così s’incontrarono all’ultimo piano, il cui pavimento era ricoperto di vetri rotti.
  
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