Capitolo 3 – Postumi.

Oh Dio. Pensò Rachel, non ricordava  niente della sera precedente, ma sapeva solo di aver bevuto come mai nella sua vita.
La legna, ormai spenta, era ancora calda. E quando si alzò, si accorse che Finn la fissava.
“Buongiorno…”, disse lei sbadigliando.
“Hei.”, Finn si avvicinò a lei.
“Cavolo, che mal di testa!”, disse la ragazza massaggiandosi la fronte.
“Penso che oggi sarà una giornata orribile, per colpa dei postumi!”.
“Sì”, cambiò subito discorso, “Dov’è Quinn?”.
“Si è svegliata poco dopo di me. E’ andata a fare una passeggiata!”.
Rachel cominciava a ricordare qualcosa. Le immagini della sera precedente le passarono avanti agli occhi, come le scene di un film.
C’era lei. Una bottiglia di vodka vuota. Quinn. E l’ultima cosa che ricordò fu’ un bacio. Un bacio tra lei e Quinn.
Non era possibile. Rachel non avrebbe mai baciato Quinn, si odiavano e non potevano baciarsi. Dopotutto erano anche entrambe eterosessuali. Ma poi un altro ricordo affiorò nella mente di Rachel.
Stava girando una bottiglia, e questa si fermò su Quinn. Lei sembrò esitare ma poi si decise a baciarla.
“Oh mio Dio”, pensò Rachel, “Ho baciato una ragazza”.
Guardò Finn. “Da che lato è andata Quinn?”
Finn indicò il lato della spiaggia alla sua destra.
Rachel  si alzò e cominciò a camminare sulla riva. Sentiva l’acqua fredda che le bagnava i piedi. Dopo poco vide Quinn, seduta sulla riva, che  raccoglieva  conchiglie. Non la vide arrivare, ma si accorse che si era seduta accanto a lei.
“Buongiorno Barry!”.
“Dormito bene?”.
“Il problema non è quando dormi, ma quando ti svegli!”.
“Non è la tua prima volta, eh?”.
“Esatto. Mentre immagino che sia la TUA prima volta.”.
“Esatto..”. Rachel guardò il mare calmo e piatto come una tavola, poi guardo Quinn. “Cosa ricordi?”.
“Niente..”.
Rachel capì che quella era una bugia, ma fece finta di niente.
“Che mal di testa!”
“Bevi un sorso d’acqua di mare, fa’ bene!”
“Davvero?”
“Ma sei scema? Sto scherzando!”, rise. Quella risata fece ricordare a Rachel quanto Quinn fosse perfetta. Il modo in cui sorrideva. Il modo in cui arricciava il naso. Sì, Rachel notò per la prima volta tutti quei particolari, a cui non aveva mai fatto caso.
“Com’è andata con Puck?”
“Bè, quando mi sono svegliata non c’era!”
“Non ricordi proprio niente?”
“Niente.”, ancora bugie.
“Io ricordo di aver baciato una persona. Ma non riesco a ricordare niente. Non è che tu sai chi era..?”
“No. Barry. Ho detto che non ricordo niente. E se ti dico niente è niente.”
“Quinn. Smettila di fingere. Sai benissimo che la scorsa notte io e te ci siamo baciate!”, la sua espressione divenne seria.
Quinn non sapeva cosa dire, così si limitò a lanciare un sassolino in acqua e a guardare l’orizzonte.
“Sai, Berry. Baci davvero bene!”, sorrise.
“Quindi ti è piaciuto?”
“No… e a te?”
“No.”
Si guardarono, sapendo di star mentendo, a vicenda.
Poi Rachel si alzò e indico il fuoco spento. “Penso che sia ora di tornare.”
“Nah. Aspettiamo che si sveglino tutti!”
“Vuoi che vengano a cercarci. Magari si stanno preoccupando!”
“Berry, sei sempre la solito rompipalle”.
Quinn si alzò e si avvicinò all’amica, l’abbraccio, posando la testa nell’incavo del suo collo.
“Berry, la scorsa notte non la dimenticherò mai.”
“Nemmeno io Quinn.”
Quelle parole riecheggiarono nella sua testa. Nemmeno io. Le sentiva, ed era consapevole che tra lei e Quinn stesse nascendo qualcosa. Non una semplice amicizia. Ma non voleva rovinare il momento.
Per una volta le piaceva la vita, forse perché le aveva donato una persona come Quinn.