CAPITOLO 2
"Aaahhh! Signora! Questo pollo è favoloso! Avevo una fame! Mmm, e le
patate, le patate!"
La signora gli sorrise:
"Oh, prendine a volontà se ti piacciono così tanto!"
"Hey, lasciane un paio anche a me, stupida scimmia!"
Hakkai cercò di bloccare i due soliti:
"Ragazzi...per favore...."
Il padrone di casa però bloccò a sua volta il tentativo di Hakkai:
"Oh, non occorre che faccia tante cerimonie, signor Hakkai! Lasci pure che
si divertano!"
L'uomo si chiamava Suyu e abitava in una piccola casa posta ad appena due
chilometri dal paese, un piccolo appezzamento di terra circondato dal verde,
dove lui e la moglie avrebbero potuto consumare in pace la vecchiaia. Vi erano
arrivati a sera ormai inoltrata, sotto un diluvio torrenziale che non dava
segno di voler smettere. Gojyo e Goku avevano continuato a fare apprezzamenti
ogni due parole sulla presunta femminilità di Sanzo per buona parte del
viaggio, ma ben presto si erano stufati, complice il fatto che il bonzo, come
al solito, aveva cominciato a diventare sempre meno interessato al mondo che lo
circondava, togliendo così tutto il divertimento. La signora Suyu era una donna
robusta ma energica e dinamica, che doveva avere all'incirca la stessa età del
marito; portava i lunghi capelli castani raccolti mediante due trecce che si
annodavano sopra il capo mentre gli occhi, di un azzurro intenso, portavano con
loro i segni che l'età aveva lasciato. Si era dimostrata fin da subito molto
disponibile: aveva preparato la cena ed aveva dato loro degli abiti puliti,
viste le condizioni dei loro quand'erano arrivati. Lei ed il marito avevano
messo a loro disposizione il salotto: non c'erano molte stanze nella casa, ed
il salotto era abbastanza grande perché riuscissero a dormire tutti e quattro a
terra su dei futon.
"Certo che
anche tu, caro, non potevi fare un po' d'attenzione? Ho capito che dovevi
utilizzare il furgoncino, però potevi andare comunque più piano...." disse
la signora porgendo ad Hakkai la tazza di tè che aveva chiesto. Questi la
ringraziò e quindi si voltò anche lui verso il signor Suyu:
"Scusate la domanda ma......lei, signor Suyu, ha detto che non poteva fare
a meno di utilizzare il furgoncino, non è vero? Sono indiscreto se le chiedo
per quale motivo era così urgente che lo utilizzasse?"
Lo sguardo dei due coniugi si rabbuiò. La signora fu la prima a cominciare a
parlare, senza però incontrare i suoi occhi:
"Vede, signor Hakkai....circa un mese fa questo posto è stato attaccato
dagli youkai.....quei demoni hanno distrutto tutto, TUTTO! La casa si è
salvata, ma il terreno che la circonda......noi viviamo di quello che
produciamo e ci siamo ritrovati tutto ad un tratto senza tre quarti del
raccolto.....mio marito ha saputo di un'occasione in cui avremmo potuto vendere
quello che si era salvato ad un prezzo maggiore, ma dovevamo portare subito la
merce, altrimenti l'occasione ci sarebbe sfuggita....."
Il marito si alzò e circondò le spalle della moglie:
"Comunque tutto è andato bene e l'affare è andato in porto e quindi per un
po' non dovremo preoccuparci...."
Hakkai sorseggiò il tè: "Capisco..."
Gogyo aveva ascoltato la conversazione di sfuggita. E così anche lì la
situazione era precipitata....
Mentre tentava di accaparrarsi una delle ultime patate che si trovavano ancora
succulente sul tavolo, lottando animatamente con quel primate che si portavano
dietro, lanciò un'occhiata verso la porta: Sanzo non aveva partecipato alla
cena. Appena messo piede dentro la casa, aveva infatti fatto lo sforzo di
ringraziare la signora dell'ospitalità, ma aveva detto che preferiva ritirarsi
subito piuttosto che unirsi agli altri, con grande rammarico dei padroni di
casa che sembravano molto ben disposti ad ospitare un Venerabile Sanzo
nella loro umile dimora.
"Allora la signorina si è proprio ritirata nelle sue stanze?"
chiese distrattamente.
"Signorina?!?!" La signora guardò prima Gojyo e quindi gli altri
occupanti della tavola con aria perplessa: "Perchè signorina?"
Il marito diede un colpo di tosse imbarazzato e quindi cominciò a parlare:
"Ehm, ecco, cara, vedi.......io.....avevo scambiato il Venerabile Sanzo
per una donna e così......."
La moglie divenne rossa come un peperone:
"COOOOOSAAAAAA!?!?! Starai scherzando spero!?!?!? Ecco perchè non è voluto
restare a cena, non l'avrei fatto neppure io, e poi un bonzo, neanche
avessi insultato il primo deficiente che passava per strada!!!! L'essersi
offeso penso sia il minimo!!!"
"Ma cara, lascia che ti sp..."
"NON ME NE FACCIO NIENTE DELLE TUE SPIEGAZIONI!!!"
Goku aveva momentaneamente messo in secondo piano la sua animata discussione
con Gojyo sul ‘a chi toccasse l'ultima coscia di pollo’ e cercò di
andare in aiuto del signor Suyu con un debole: "No state tranquilli, non è
per colpa vostra se è di cattivo umore...", ma venne bloccato da Gojyo
prima che riuscisse a terminare la frase: "Goku, ascoltami....è meglio
evitare di intromettersi quando marito e moglie litigano, capito?
Guardali....sono così impegnati che non ti ascolterebbero neppure...."
Goku lo fissò per un attimo:
"Ehi, kappa spennacchiato, da quand'è che sei diventato così saggio sulle
faccende matrimoniali? Non dirmi che....." cominciò a fare dei risolini
".....parli per esperienza personale?"
Lo sguardo di Gojyo venne travolto dall'ira:
"Hey, ma che diavolo stai dicendo, stupida scimmia!?!?! E io che ti parlo
anche seriamente!!! E poi chi sarebbe il kappa spennacchiato, scusa?!?!"
"Beh, tu, mi sembra ovvio, guarda, proprio lì in alto....dimmi la verità,
ma quella bandana serve a nascondere il fatto che stai diventando calvo?"
"COOOSAAAA?!?!? Prova a ripeterlo se hai il coraggio!!!!"
Hakkai terminò di bere il tè:
"AAaah, che pace.....quasi quasi andrei a vedere come sta
Hakuryu...." e così dicendo si alzò ed uscì dalla stanza, lasciando
indifferente le due coppie che continuarono a picchiarsi ancora per alcuni
minuti, finché la signora Suyu non abbandonò la stanza con il broncio con la
scusa di dover portare i futon nel salotto. A quel punto il marito, cercando di
salvare Goku - e la cucina - dalla Shakujo di Gojyo, prese Goku in disparte.
***
Una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto.....le gocce di pioggia
battevano incessanti sui vetri della finestra, pesanti pietre che andavano ad
aggiungere il loro peso allo spirito gia gravemente oppresso dai ricordi e
Sanzo le osservava una ad una, senza staccare lo sguardo, scrutandole
attraverso l'oscurità.
"E così mio marito l'ha scambiata veramente per una donna? Voglia
scusarlo, sa com'è, con l'età.....spero solo che non si sia offeso troppo per
questo, Venerabile Genjo Sanzo....qui comunque ci sono degli altri asciugamani
se ne doveste aver bisogno....."
La voce della signora lo fece sobbalzare: era entrata nel salotto senza che lui
se ne accorgesse, con un paio di asciugamani ed i futon che mancavano.
Sanzo la guardò di sfuggita, continuando a star seduto alla finestra:
"No, non si preoccupi, non me la sono presa....."
Tornò a fissare fuori dalla finestra le singole gocce di pioggia, mentre con
una mano cercò il pacchetto di sigarette....
"Ehm, mi scusi....." disse la donna con un sorriso "ma le sarei
grata se non fumasse in casa....."
Sanzo sfilò dalle labbra la sigaretta che vi aveva appena posto e la rimise nel
pacchetto, chiudendolo.
"Si, certo, mi scusi lei....."
"SANZOOOOOOOO!!!"
Goku entrò catapultandosi verso il bonzo, che si scansò all'ultimo momento
facendolo così sbattere contro il davanzale.
"Uffffa, Saanzooo, ma perchè ce l'hai tanto con me, cosa ti ho fatto?
Guarda, guarda, volevo solo mostrarti questo! Il signor Suyu mi ha regalato
questo coltello, non è bello? Pensa, mi ha detto che con questo posso anche
sbucciare le mele, tagliare i frutti giù dagli alberi, uccidere un montone....a
proposito, Sanzo, cos'è un montone?"
Sanzo era nel frattempo tornato alla sua postazione di prima.
"Tsk."
La signora lanciò un'occhiata preoccupata in direzione del bonzo:
"Beh, io torno di là, se vi serve qualcosa non esitiate a
chiedere...." dicendo così uscì e Goku la salutò con un sorriso ed aspettò
che fosse uscita prima di voltarsi verso Sanzo:
"Eddai, Sanzo, non fare sempre quella faccia, dì qualcosa, non mi dire che
sei ancora arrabbiato perché ti abbiamo
preso in giro prima...?"
"Ma te ne vuoi andare?!?!...Mi stai seccando!"
Goku lo fissò con aria triste, ma subito dopo sfoderò uno dei suoi migliori
sorrisi:
"Tanto lo so che non lo pensi veramente......"
Proprio in quel mentre entrarono nel salotto Gojyo ed Hakkai, che portava in
mano Hakuryu:
"Ragazzi, mi dispiace dirvelo ma Hakuryu sta più male del previsto...la
botta che ha ricevuto quando si è rovesciato non gli ha fatto molto bene.....ho
come l'impressione che resteremo bloccati qui almeno per un paio di
giorni......almeno finché il signor Suyu non riesce a riparare i fari del
furgoncino....ha detto infatti che ci porterebbe volentieri al prossimo paese,
ma che preferirebbe evitare un incidente come il nostro di questa
sera....."
Sanzo restò perfettamente in silenzio continuando a fissare la pioggia fuori
dai vetri.
"Hey, Occhi Suadenti, potresti dimostrarti anche un po' più
partecipe...." lo punzecchiò il Kappa.
Sanzo non si voltò neppure e cominciò con fare stizzito:
"Bah, non che mi riguardi...."
Gojyo gli si avvicinò con aria sarcastica:
"Oh, certo, e questo perchè il Venerabile
Sanzo avrebbe anche il fegato di sporcare i suoi venerabili piedini andando avanti a piedi? Ma beeeeene! Forza
ragazzi, prepariamoci, da domani si và avanti a piedi.....o in bici, se il
Venerabile Sanzo lo preferisce!"
Sanzo continuò comunque a non dargli soddisfazione e disse:
"Se hai tante energie da dar aria alla tua bocca inopportunamente, vedi di
salvarne anche un po' per domani e va a dormire!"
Gojyo tentò di malmenare Sanzo, che si stava coricando, ma Hakkai lo prese e costrinse
anche lui a fare altrettanto, mentre Goku li aveva già preceduti in completo
silenzio.
Dormire? Pff, era una parola! Era ormai quasi l'alba quando finalmente quella
maledetta pioggia smise si scendere....la pioggia che faceva stare sempre così male
il suo sole......Goku alzò leggermente la testa per vedere se Sanzo stesse
dormendo....il bonzo aveva continuato a fissare l'oscurità per tutta la notte:
l'aveva dedotto dal respiro, non troppo profondo, che lo aveva accompagnato
fino a quel momento, e lui era rimasto fermo, immobile, senza fiatare, a
vegliarlo insonne, mentre la pioggia bagnava i vetri della finestra,
silenziosamente partecipe della sua pena. Chissà se Sanzo si era accorto che
anche lui era rimasto sveglio?
I primi raggi dell'alba cominciarono ad entrare dalla finestra, rivelando a
Goku il mondo esterno che si svegliava: cinguettii d'uccelli che si univano in
una danza con le farfalle che erano uscite dai loro rifugi, mentre i fili
d'erba al di sotto si stavano sicuramente scrollando dalle gocce d'acqua......l'attenzione
di Goku venne catturata da una di quelle farfalle, che aveva cominciato a
volare davanti alla finestra.......
La pioggia era ormai cessata seguita dall'alzarsi di una leggera brezza, quando
la farfalla che stava sostando su un filo d'erba decise di levarsi in aria,
volando leggera. Cominciò a piroettare nell'aria, ballando al suono delle gocce
che cadevano a terra dagli alberi. Ad un certo punto una mano cercò di
afferrarla, ma senza riuscirci, e lei riprese il suo volo tentando di fuggire
al suo inseguitore, volando più in alto, ma il suo peso non le permetteva più
di farlo. Perché quella infatti ormai non era più una dolce farfalla indifesa,
ma un caldo, buonissimo, gustosissimo Okonomiyaki.
L'Okonomiyaki particolarmente invitante stava fluttuando nell'aria sopra di
lui.
"Okonomiyakiiii!!!! Aspettami!!!! Non scappare!!!!Voglio solo
mangiarti!!!!"
Goku stava seguendo con la bava alla bocca il cibo che gli era volato fuori
dalle mani . Ahhh, che bello sarebbe stato addentare quell'Okonomiyaki....ma
stava scappando e lui doveva prenderlo....ancora uno sforzo e l'avrebbe
raggiunto...ancora un po'...un pochino...preso! Ma...la brezza sparì, lasciando
spazio ad un vento gelido che si era alzato all'improvviso alle sue spalle; i
fili d'erba vennero strappati via e la terra franò sotto ai suoi piedi.
Cominciò a cadere, cadere, cadere. Un pavimento. Un lungo corridoio. Lui
era scalzo e l'Okonomiyaki era sparito. Vuoto. Ansia. Catene. Dove si trovava?
Un luogo familiare....
Cominciò a correre.
Perchè?
Sapeva solo che voleva correre.
Correre.
Doveva raggiungere...voleva raggiungere la porta che si trovava lì in fondo al
corridoio, doveva assolutamente raggiungerla.....Perché?.....Una domanda priva
di risposta.......
La porta era sempre più vicina ma i suoi passi si appesantivano uno dopo
l'altro, il respiro sempre più frequente.....
Ecco, finalmente aveva la maniglia in mano, poteva finalmente aprirla, ma la
luce intensa non gli permetteva di vedere bene all'interno....
Una figura cominciò a delinearsi, mentre il cuore esplodeva nel petto......
"MA ACCIDENTI, STUPIDA SCIMMIA, TI SEMBRA QUESTO IL MODO DI
DORMIRE?!?!?"
Goku aprì gli occhi, mentre dei brividi freddi gli stavano scendendo lungo la
spina dorsale. Era ghiacciato.
"AAAaahhh, Gojyo, si può sapere cosa ti ho fatto?" Freddo. Aveva
freddo.
"Come sarebbe a dire cosa?!?!?! Dare calci nello stomaco ad una
persona che sta dormendo ti sembra fare niente? Su, Sanzo, dì qualcosa
anche tu a questa scimmia, sei o non sei il suo padrone?!?!"
".....non prendo ordini da qualcuno che mi sveglia di prima mattina
urlando......"
"MA...."
"Su, su, forza, smettetela di fare tanto chiasso, ricordatevi che siamo
ospiti......"
Hakkai si era tirato sui gomiti e li aveva ammoniti come solo lui sapeva fare.
"Ehm....se hai smesso di urlarmi nelle orecchie, io me ne andrei un attimo
in bagno...."
Goku scappò velocemente dalla stanza. Era completamente bagnato, fradicio, il
sudore che gli stava colando giù per il viso, il cuore che gli stava
martellando all'impazzata.....le gambe gli tremavano, la testa in subbuglio, ma
sentiva di voler uscire il prima possibile da quella stanza......perchè stava
così male? Cosa significava quel sogno?....Le spalle di un ragazzo dai
capelli color dell'argento.....
Gojyo aveva seguito la scimmia fuggire dalla stanza con lo sguardo, attendendo
di sentire i suoi passi perdersi in lontananza.
"Sanzo....."
"...."
"Hai notato anche tu?....La scimmia....Bah, niente, lascia
perdere....." e così dicendo si ridistese. Sanzo aprì gli occhi e lo
fissò:
"Se la prossima volta mi interpelli senza motivo giuro che ti
ammazzo!"
Si voltò sull'altro fianco, guardando fuori dalla finestra. Se aveva notato? Se
aveva notato cosa? Che Goku era stato preoccupato per lui tutta la sera
come tutte le altre volte che pioveva? Che aveva fatto lo stupido come al
solito nel tentativo di tirargli su il morale? Se aveva notato che anche lui
era rimasto sveglio tutta la notte? Oppure.....se aveva notato che come si era
addormentato aveva cominciato ad agitarsi nel sonno.....come mai prima
d'allora? Cos'altro avrebbe dovuto notare? Ma tanto a lui non interessava,
tutto questo gli era assolutamente indifferente......
***
L'enorme sala era completamente buia, nascosta ai raggi del sole, e la poca
luce soffusa proveniva da una piccola porta socchiusa posta sul fondo. Nella
penombra, l'unica cosa che si riusciva a distinguere era il rumore della
corrente elettrica che circolava all'interno delle mura. Un secco rumore dato
dal legno contro la parete di pietra denotò che qualcuno l’aveva appena
spalancato la porta. Con essa, venne accesa pure la luce, che rivelò la
presenza di alcuni grandi macchinari posti sulla parete opposta e che occupavano quasi metà dello spazio
della sala. Sulla stessa parete della porta, invece, anche se a qualche metro
di distanza, si apriva un'apertura che continuava in un lungo corridoio di cui
non si vedeva la fine.
Gyokumen Koshu entrò dalla porta nella fredda sala, guardando la sua opera.
Presto Gyumao sarebbe risorto e lei sarebbe presto tornata ad avere quel che le
spettava. Ancora una cosa, ed il suo piano sarebbe stato ultimato. Non le
servivano più quell'inutile di Kougaiji, che era riuscito ad eludere il
lavaggio del cervello, né quella ancor più insignificante di sua figlia, Lirin.
Erano tutti fuggiti, non sapeva dove fossero, ma poco le importava. Niente, non
avrebbero potuto più fare nulla per fermarla, nessuno avrebbe potuto farlo, non ora che Ni Je Ni
aveva finalmente ultimato quella creatura per lei. Anni di ricerche, ma infine
era riuscita a creare un essere che obbediva solo a lei, con una forza
infinitamente superiore rispetto i nemici che si apprestava ad affrontare.
Quella era la sua carta vincente. Ora doveva solo attendere, attendere il
momento propizio per utilizzare quella carta. Nessuno l'avrebbe fatta franca.
Lei si sarebbe impadronita del sutra custodito da quel maledetto bonzo e Gyumao
sarebbe risorto a nuova vita.
Ni je Ni osservava la scena da dietro lo spigolo della parete, giocherellando
con il coniglio di pezza che teneva in mano, gli occhi nascosti dietro agli
occhiali. Sorrise freddamente. Staccò la schiena dalla parete e tornò sui suoi
passi, venendo inglobato dall'oscurità che regnava sul fondo del corridoio.