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Autore: Kumiko_Walker    06/07/2012    4 recensioni
La Day Class verrà stravolta dall'arrivo di una nuova studentessa, che ha una particolarità: il suo occhio sinistro è rosso, mentre quello destro è azzurro.
Ma anche la Night Class scoprirà qualcosa di molto importante: infatti oltre ai Level A, ai B, ai C, ai D ed ai E esistono altre due categorie: i Level X ed i Level Y. In altre parole questi nomi sono usati per nominare i bambini nati da un vampiro e da un essere umano. I Y sono quelli nati da i Level B, C o D con un essere umano, mentre gli X sono i più pericolosi, perché nati da un'umana e da un Sangue Puro.
Cosa succederà d'ora in poi? E cosa capiterà a Kumiko?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Level X
Capitolo 4: Non voglio dimenticare!


Kumiko era scossa, non credeva ai suoi occhi, voleva cancellare ogni cosa, eppure voleva anche sapere, ma appena prese il coraggio di porre una domanda, Aidoh cominciò a parlare.
- Non preoccuparti, dimenticherai tutto - disse lui avvicinandosi a lei, mostrando i canini e facendo diventare gli occhi rossi. Voleva farle paura, così da allontanarla. Ma non poteva non ammettere che gli piaceva: era silenziosa e calma, ma la cosa che lo attirava di più era il suo collo bianco e magro, voleva assaggiare il sangue che scorreva in quelle vene, lo desiderava molto, anche il profumo di Kumiko lo attraeva: era un misto di agrumi e di rose, così forte da volerle mordere subito una qualsiasi parte del corpo. No, era meglio non pensare a queste cose o avrebbe perso il controllo.
Purtroppo la ragazza che aveva di fronte non era del suo stesso avviso, nonostante le gambe quasi le tremavano, continuava a guardare gli occhi rossi ed i canini appuntiti. Erano in un certo senso affascinanti, ma le provocavano anche terrore.
Appena il biondo le fu abbastanza vicino e la sua mano si avvicinava pericolosamente alla testa di lei, Kumiko indietreggiò, fino ad arrivare a toccare Artemis con le scarpe, facendola cigolare.
- Non voglio dimenticare - disse, prendendo l’arma e tenendola stretta davanti a sé. Okay, ora era nei guai, aveva sfidato apertamente un vampiro e non sapeva cosa fare.
- Non fare la stupida - rispose lui, mettendo due dita sul collo della giovane, cominciando ad ascoltare il battito cardiaco di Kumiko, che si faceva sempre più forte.
- Stai tremando, hai una paura matta in questo momento, ed io potrei ucciderti senza molto fatica, appari anche molto gustosa, sai? Guardati, ti sei addirittura morsa il labbro da quanto sei terrorizzata - sorrise Aidoh, avvicinando la bocca al collo pallido della rossa.
- E’ vero, ho paura, ma ancora non capisco perché mi deve esser cancellata la memoria - rispose lei, stringendo Artemis e mettendola d’istinto accanto al collo del vampiro. Ma poi pensò un attimo alla frase del biondo… morsa? Perché lo aveva detto? Lei non aveva azzannato il suo labbro inferiore, questa era l’unica cosa di cui era certa. Ma quello non era il momento per pensare a queste cose, visto che Aidoh continuava ad avvicinarsi pericolosamente alle sue vene e questo non la rendeva esattamente al settimo cielo.
- Perché sei una umana piccola e debole, che per me è solo un delizioso cibo! - basta, questo era troppo. Era per questo che lui le si era avvicinato…? Kumiko era semplicemente una cena squisita?
In quel esatto momento, la rossa sentì nel petto qualcosa di strano: rabbia, dolore ed istinto omicida. Era stata messa da parte molte volte, tradita e umiliata, non voleva più provare questo sentimento, non voleva più odiare nessuno. Eppure eccolo lì, dal petto cominciava a salire un’emozione oscura e malata, e Kumiko stava per scoppiare, ma un colpo di pistola la fece restare in silenzio, mentre guardava il sangue di Aidoh solcare la guancia del vampiro. Era un minuscolo taglio, ma il ragazzo sembrava provare un dolore inimmaginabile.
Kumiko si voltò di scatto, con quasi gli occhi fuori dalle orbite, intanto per lo spavento aveva lasciato cadere Artemis a terra, e l’arma si era rimpicciolita alla stregua di un bastoncino.
Zero aveva ancora la sua Bloody Rose fumante, lo sguardo assassino e l’espressione di un cacciatore dipinta sul suo viso pallido. Perché era questo quello che era, un Hunter, un ammazza-vampiri, pronto a tutto per vedere scorrere il sangue dei suoi nemici naturali cadere a terra.
La rossa non sapeva cosa dire, era come paralizzata dallo sguardo del suo compagno di classe. Non era un’occhiata omicida come quelle che le lanciava precedentemente in classe, era più spaventosa, ed anche se non era indirizzata a lei, le faceva molta paura, tanto da tremare.
L’adrenalina le scorreva nelle vene, e riuscì a sentire l’odore del sangue di Aidoh: un misto di rame e sale, ma aveva anche un non so che di affascinante. No! Stop! Cosa andava a pensare?! I vampiri le avevano fuso il cervello, di sicuro.
- Allontanati da lei, vampiro, per quanto mi stia antipatica è pur sempre umana - disse Zero ringhiando. Ah, finalmente lo aveva ammesso che lei non le stava simpatica!
Aidoh si allontanò di qualche passo e solo allora Kumiko vide che dove la pistola aveva colpito si era formato uno strano disegno, molto simile a quello che aveva tatuato Kiryu sul collo. Ed il biondo ne sembrava… spaventato. Si teneva a distanza, ed ogni tanto lo osservava, come se avesse paura che quel simbolo si spostasse e lo attaccasse. Che strano…
Un piccolo lamento fece distogliere dai suoi pensieri la rossa, che portò la sua attenzione verso Yuki: aveva le ginocchia spellate, e si teneva in piedi a fatica. In tutto quello che era successo pochi attimi prima, Kumiko si era dimenticata dell’amica che quel vampiro assetato di sangue aveva sbalzato via.
- Yuki - sussurrò con un filo di voce lei, senza curarsi né di Zero né di Aidoh e precipitandosi dalla castana, sorreggendola prima che questa cadesse a terra per le spellature sulle ginocchia che le dolevano molto.
- Stai bene? - ma che idiota! Era ovvio che Yuki non stava bene e lei cosa andava a chiedere?! Accidenti… non sapeva proprio parlare.
- Mi fanno male un po’ le ginocchia - le rispose la castana, finendo con una risatina.
Zero mise via la pistola e guardò il sangue della compagna dagli occhi marroni, assottigliò lo sguardo ed intorno alle iridi nere uno scintillante rosso cominciava a farsi notare, per questo chiuse gli occhi e cercò tornare in sé. Non era il momento, aveva già presa molto sangue da Yuki, eppure aveva ancora fame, voleva azzannarle il collo, ma non poteva, non davanti a tutti. Voleva fermare quel bisogno, ma non poteva farne a meno.
Kumiko era troppo preoccupata per l’amica per notare il malessere di Zero, e quando vide l’Hunter avvicinarsi a loro, lo osservò con i suoi occhi bicolore pieni di dubbio. Era un nemico o un amico?
- Tsk - le rispose il ragazzo, prendendo di peso Yuki e mettendosela sulle spalle con grande facilità, quasi come se stesse alzando una piuma.
La rossa guardò come Zero si allontanava e si sentì un mano sulla testa.
Alzò lo sguardo e vide Aidoh che era tornato “umano” e sembrava non aver intenzione di cancellarle la memoria.
- Chiederemo al direttore cosa farne di te - disse il biondo, in seguito le mise tra le mani Artemis e si incamminò - vieni? - chiese con un sorriso felino.
- Oh, sì! - Kumiko si affrettò a raggiungere il suo fianco, non prima di aver messo l’arma di Yuki nella sua tracolla, ed entrambi si incamminarono per il Collegio Cross, mentre il rosso del Sole dava lentamente spazio al blu della notte.
Passarono davanti ad una vetrina e la rossa si accorse che aveva un po’ di sangue che le colava dal mento, così si affrettò a pulirlo. Non si era accorta di aver azzannato il suo labbro inferiore, avrebbe percepito il dolore, o forse era così carica di adrenalina che non capiva più nulla… mah, chissà, basta pensare!
- Ehi, guarda che ti lascio qui - disse Aidoh abbassando la testa e guardando la ragazza negli occhi.
- Sì, scusami - Kumiko cominciò a camminare, ma sentì uno strano odore dolciastro che la fece voltare, e qualcosa nella sua testa le disse di seguirlo, però lei cercò di fare finta di niente, ma notò che anche Aidoh si era fermato un attimo. Chissà perché.
Che cosa bizzarra, la rossa si prese il collo, d’improvviso aveva sete e quel orribile mal di denti era tornato. Sentiva il fuoco che le invadeva la gola, quando sarebbe entrata in camera avrebbe bevuto moltissima acqua per placare quel incendio.
Notò che il biondo era molto più avanti di lei, e si sbrigò a raggiungerlo.
Non riusciva a togliersi dalla mente quella fragranza, era strana, ma molto affascinante, tanto da volerla raggiungere e da volerla bere.
Si tenne la gola con entrambe le mani, più ci pensava e più aveva sete, aveva la testa bassa e stava arrossendo. Non capiva cosa le succedeva, ed aveva un po’ di paura.
Aidoh la osservò: tremava, ma non era per i vampiri, sembrava prendersela con sé stessa, ed era spaventata, si teneva il collo, e la testa era bassa, in un disperato tentativo di non mostrare emozioni. Questa ragazza era strana, molto più di quanto lui avrebbe mai immaginato.
Aveva intorno a sé un alone misterioso, una fragranza molto buona e l’aspetto di una ragazzina debole.
Quello che entrambi non sapevano era il segreto che Kumiko teneva involontariamente e che si sarebbe mostrato tra un po’ di tempo, e che li avrebbe coinvolti in una guerra che durava da dieci anni.



Note dell'autrice: sono tornata! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se avete un po' di tempo, mi piacerebbe se mi lasciaste una recensione, anche piccola, sulle cose che vi sono piaciute e quelle che proprio non vi vanno giù... mi fareste un grosso favore, perché io voglio migliorare sempre di più!
   
 
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