Dedicata ai miei recensori Garwood, che mi ha dato l'idea per questo capitolo, e Lucy9121, a cui in suo onore ho "rubato" il nome da dare al nuovo personaggio!


Quando il padre, lo sceriffo Stilinski, gliel’aveva chiesto come favore, Stiles non aveva saputo rifiutare.

“La bambina è rimasto orfana. I genitori sono morti in un incidente stradale poco fuori Beacon Hills, e stiamo aspettando di trovare una famiglia che se ne prenda cura…nel frattempo, non potreste tenerla per un po’ tu e Derek?”

Erano state quelle le esatte parole dello sceriffo, e un’ ora dopo Stiles si era ritrovato con una bambina di un anno che sgambettava per la casa con addosso un pannolone più grande di lei.

Dovevano stare attenti che non tentasse di arrampicarsi sulle sedie, che non raccogliesse gli oggetti che Isaac teneva sparsi per il soggiorno e non li mettesse in bocca, che non si scottasse con il forno…insomma, era una grande fatica, molto più di quanto Stiles aveva immaginato.

E ora, Lucy ( questo era il suo nome), piangeva a dirotto sul pavimento mentre Stiles faceva bollire il latte sul fornello. Cercava di sbrigarsi, ma non la smetteva di piangere come un’ indemoniata.

“Derek per favore, cambiala tu! Io le sto preparando il latte, non posso proprio”

Il licantropo lo guardò stranito. “Non sono capace” rispose.

“Oh, certo che lo sei. Solo che non vuoi farlo.”

“Scusa tanto se l’idea di mettere le mani in un pannolino strapieno non mi attrae molto” replicò Derek sarcastico.

“Ma perché non poteva occuparsene tuo padre?” Isaac entrò in quel momento in cucina, borbottando tra i denti.

Era stato subito evidente che Lucy non gli piaceva, e la cosa era reciproca: lei non perdeva occasione di mordicchiarlo con i dentini appena spuntati ogni volta che si avvicinava.

“Mio padre ha molto da fare con il suo lavoro” rispose Stiles pazientemente. 

“Allora potevano darlo a qualcun altro! Perché a noi??” gridò, per sovrastare il pianto della bambina.

“Isaac, abbassa il tono di voce!” lo riprese Derek a voce ancora più alta.

“Ecco, io devo parlare piano ma se Lucy piange a tutto spiano non le dice niente nessuno!” urlò, e sbattendo la porta si chiuse in camera sua. Neanche dieci secondi dopo dalla stanza provenì della musica metal a tutto volume, da casse probabilmente accese al massimo.

Intanto il latte sgorgava fuori dal pentolino sporcando fornello e pavimento, e la bambina continuava a piangere con tutto il fiato. Stiles si mise le mani nei capelli.

“Ci mancava solo il fratello maggiore geloso” commentò scuotendo la testa.  Guardò Derek implorante.

“Per favore, vai a cambiarla. Penso io a pulire qui.”

Derek esitò, poi cedette. “Devi smetterla di usare gli occhi dolci per farmi fare ciò che vuoi” borbottò, prendendo la bimba e portandola in bagno.

Venti minuti dopo, la cucina era di nuovo uno specchio. Aveva messo il latte rimasto nel biberon, e persino Isaac aveva abbassato il volume della sua musica. Tutto era tornato tranquillo.

Ora non restava che andare a controllare come se la stesse cavando Derek con la piccola.

Aprì la porta del bagno, e si bloccò subito dopo.

Lucy era nella vasca che rideva beata mentre Derek muoveva davanti a lei una paperella gialla di gomma. Poi lei gli schizzò dell’acqua addosso con le manine, e anche Derek iniziò a ridere.

Era la scena più dolce a cui Stiles avesse mai assistito: alla fine, Derek era un tenerone…e un padre perfetto.

Quando un mese dopo una perfetta e biondissima famiglia americana adottò ufficialmente la piccola Lucy, casa Hale tornò fin troppo silenziosa e tutti e tre, Isaac compreso, ne sentirono la mancanza.