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Autore: ALEgator    06/07/2012    0 recensioni
La storia è ambientata dopo un finale alternativo della seconda stagione. Il nemico è stato sconfitto, ma alla voce caduti o sopravvissuti manca il nome di Damon, ora mai scomparso. La lontananza permette ad Elena di saggiare meglio i suoi sentimenti, e di porsi domande cui ha paura di dare risposte.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: La storia è stata scritta nell'hiatus della seconda stagione. Potrebbero dunque esserci delle incongruenze per quanto riguarda la mitologia del telefilm.

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The call of the Wild

Si sedette sul bordo del letto. Era entrata in quella camera almeno una dozzina di volte nell'ultimo mese e in tutte aveva sperato di trovarla diversa da come poi si rivelava, da com'era ora. Niente letto sfatto, niente vestiti sparsi sul pavimento.. Nessun segno di un suo, anche se breve, ritorno.

Si sporse piano per prendere il primo libro in cima al mucchio impilato di fianco al letto e sorrise tristemente nel riconoscere il titolo del libro in cima a tutti. "Via col Vento".
Certo, non l'avrebbe considerato esattamente come un libro da Damon, ma non poteva dire di conoscerlo abbastanza da sapere con certezza cosa fosse di suo gusto. Era sempre stato una perenne scoperta, una continua sorpresa, in una permanente fase di metamorfosi, come una roccia che si trasforma per il calore delle sue passioni.

Sfogliò qualche pagina e ne lesse qualche riga, riportandosi alla memoria la trama e gli eventi del libro. Lesse di Ashley e di Rossella. E di Rhett, della sua baldanza, del suo charme, del suo affetto, amore anzi, incondizionato, intossicante, per Rossella. E lei.. beh, non riusciva a vedere altro al di fuori di Ashley. Non si era nemmeno accorta di quanto Rhett significasse fino a quando..
Chiuse il libro e prese il secondo della pila. La copertina era consunta e le pagine, ingiallite dal tempo, odoravano di vecchio. A fianco del testo stampato si trovavano confuse annotazioni in una calligrafia sinuosa e sottile, appunti e rimandi ad altre pagine o testi, qualche ornamento disegnato agli angoli. Si stese sul letto, affondando la testa nel cuscino, e cominciò a leggere "Il richiamo della foresta". Si ricordava ancora come fosse il libro che aveva decretato come suo preferito. La prima pagina era decorata con alcuni ghirigori in una scrittura tondeggiante

Al mio passionale figliolo, per la tua focosa irriverenza e la tua disarmante delicatezza,

Tua Madre

Scorse la mano sul foglio, e voltò pagina quasi nel timore di scoprire segreti non rivolti a lei.
Iniziò rapida la lettura, ma presto il torpore del Sole e il profumo che aleggiava nella stanza la cullarono in un sonno agitato pieno di ricordi.


La lotta era finita. Nonostante il fiato corto, i gemiti di dolore, il sangue e le numerose ferite, erano tutti salvi. Il sangue dei vampiri avrebbe permesso a tutti di guarire, e tutto sarebbe tornato apposto. Tutto sarebbe tornato come prima di quella brutta faccenda. Annaspava tra i singhiozzi, coprendosi il volto con le mani. Si permetteva di piangere dopo mesi di ansia repressa. Era viva. Era sopravvissuta. E non lo pensava. Non osava sperarlo. Klaus era stato battuto, sconfitto, fregato. Lei era sopravvissuta.

Finì inconsapevolmente a cercare Damon con gli occhi, e lo osservò mentre tamponava la ferita di Ric con le mani. Lo guardò tristemente, con le lacrime agli occhi, e lui rispose con un debole cenno del capo. Fece un passo verso di lui, quando Stefan la colse alle spalle, il volto pesto e sanguinante per i colpi subiti, e la strinse forte. Poi si abbandonò contro il muro dolorante.

Fu in quel momento che accadde.

Vi fu qualche suono ovattato e sentì una voce distante, forse quella di Caroline, urlare il nome di Damon, poi si trovò tra le sue braccia. Il primo vero abbraccio di Damon da sempre. Era così.. caldo. Non era rassicurante o affettuoso come quello del fratello. Era ben diverso, era protettivo, era..totale. Non c'era spazio neanche per l'aria in quel momento. Stava per ricambiare la stretta, quando quella del vampiro divenne meno accogliente, troppo rigida per essere naturale.
Fu solo allora che notò la faccia di Damon. Gli occhi erano sbarrati e la mandibola stretta nel tentativo di non lamentarsi.
Poi, come dopo un fuoco d'artificio assordante, riprese contatto con la realtà. John, gignante, era chiaramente visibile alle spalle di Damon, a solo qualche passo da lui. Al suo fianco, con uno sguardo ebete sul volto, Isobel la guardava inespressiva.

Il tutto sembrò rallentare. Damon si accasciò piano tra le sue braccia e cadde sulle ginocchia, incapace persino di esprimere il suo dolore se non attraverso versi strozzati, un pugnale conficcato nella spalla sinistra, vicino al cuore. Troppo vicino al cuore.
Rimase paralizzata.
Prima che potesse capire, prima che potesse realizzare, Caroline urlò a Stefan di portarla via, mentre lei si gettava su Isobel e Ric atterrava John. Sapevano bene che era una battaglia persa in partenza. Erano troppo malridotti per poter vincere un'altra lotta, troppo sanguinanti e feriti, troppo esausti per continuare a combattere.
Stefan la trascinò via a forza, e quella fu l'ultima volta che lo vide. In quei brevi secondi tra l'urlo di Caroline e l'azione di Stefan, guardò Damon a terra, dolorante. La fissava tremando per il veleno nel suo corpo, ma trovò comunque la forza di sorriderle, chiudendo gli occhi e stringendo un pugno.
Poi sentì solo freddo mentre Stefan la allontanava. Si domandò se veramente era il freddo della gelida aria notturna ad essere colpevole di quella sensazione-

L'aria fredda che entrava della finestra socchiusa la svegliò di soprassalto. Si passò una mano tra i capelli e la posò sul cuscino umido per le lacrime.

Avevano fatto di tutto.

Una volta al sicuro con Bonnie, aveva pregato Stefan di tornare dagli altri, ma lui, forse per la prima volta, l'aveva guardata di sbieco, quasi avesse a che fare con una bambina capricciosa che non capiva. Non le rispose, e iniziò a sbarrare ogni entrata possibile.
Non osava ammettere con se stesse che in quell'occasione era stata proprio colpa sua. Se avesse interrotto prima i suoi piani suicidi, se solo avesse avuto più fiducia nella possibilità di farcela, tutti assieme. Temeva che qualcosa potesse andare male, che qualcuno potesse rimetterci, continuava a ripeterselo, ma non le sembrava sufficiente. Non ora, non più.
Stefan era tornato la mattina a cercare gli altri. Li aveva trovati tutti, vivi. Isobel e John erano stati liberati dal soggiogamento di Klaus dopo qualche minuto alla sua morte. Uno solo mancava all'appello.

Non c'era traccia né di cenere, né del pugnale avvelenato. Stefan aveva continuato e ancora si ostinava a cercarlo per giorni, pensando di trovarlo ogni volta che tornava a casa. Aveva già preparato un discorso di rimprovero. Ma era rimasto solo un discorso. Ric aveva sorriso quando aveva scoperto che era partito, come se avesse saputo di più di quanto fosse lecito rivelare. O forse solo perchè aveva imparato ad accettare Damon più di quanto lo avesserò fatto gli altri.

E così con lui si era perso ogni contatto. Come misteriosamente era arrivato un anno prima, tanto misteriosamente era scomparso quello dopo, come quegli eroi che salvano le città, che compaiono in periodi bui e li rendono luminosi, fin quando il mondo non è migliorato abbastanza da poter fare a meno di loro. Come quelle stelle cadenti che balenano e luccicano nelle tenebre qualche istante, e poi si nascondono tra le ombre del cielo.

Si asciugò le ultime lacrime dagli occhi, si alzò per chiudere la finestra e poi si accoccolò nel letto, riprendendo in mano il libro. Una leggere sottolineatura, cancellata e poi di nuovo ricalcata, metteva in evidenza una frase:

L'amore, un amore autentico e appassionato, era suo per la prima volta.

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Note:  Il titolo della one shot viene da quello che Damon definisce come uno dei suoi libri preferiti, Il richiamo della foresta (in originale, appunto, The call of the wild). L'opera ha una storia parecchio intrigante e rivelatrice sul personaggio di Damon, e ha ispirato la ff.
  
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