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Autore: ValeBarbieKlaus    06/07/2012    3 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, Giorgia, che si trasferisce dalla nebbiosa Milano alla più solare Firenze. Dopo gli ultimi mesia Milano ha deciso di cambiare e di iniziare una nuova vita. Con una madre oltre oceano e un padre non molto presente acrà molto tempo da passare con i suoi nuovi amici e con chi all'inizio le sembrerà tutt'altro, ma per colpa dei suddetti amici, feste in maschera e un progetto di inglese sarà costrette a stare molto con lui. E se all'inizio non si sopportano alla fine...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Never Ending Story'
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I Look After You

 

Capitolo 27: The Flight To Come Back Home

 

Quella mattina mi svegliai mezza distesa su Lorenzo con un gamba intorno ai suoi fianchi e la mia mano posato sul suo petto in prossimità del suo cuore così dal sentire quel suo battito lento e regolare che mi tranquillizzava mentre lui come suo solito aveva le sue braccia intorno ai miei fianchi per attirarmi il più vicino possibile a lui, era strano come avessimo un letto gigantesco a disposizione e ne usavamo a malapena la metà.

Per fortuna Lorenzo si svegliò da solo cinque minuti più tardi senza che fossi io a farlo.

"Buongiorni Juls!" mi disse solare.

"Buongiorno anche a te Bubu!" gli dissi altrettanto felice infatti quella mattina ero particolarmente di buon umore.

"Perfetto! Inizia bene la giornata con te che mi prendi in giro!" disse facendo la sua faccina da cucciolo.

"Ma io non l'ho detto in tono derisorio ma con affetto!" gli dissi.

"Dicendo così hai appena ammesso di volermi bene!" mi fece notare. Senti bell'addormentato nel bosco non ti sei reso conto che questa qui non ti vuole bene ma che ormai ti ama alla follia?!?! finalmente la mia coscienza non se la prendeva più solo con me ma anche con Lorenzo.

"In effetti è così" gli dissi stupendolo "Ce ne vuole di affetto per sopportarti!!" dissi ignorandola.

"Sei spiritosa già di prima mattina!" mi disse senza darmi il tempo di rispondermi perché continuò a parlare.

"Sai una cosa? Non mi interessa oggi sono davvero molto felice e niente mi farà cambiare umore!" mi disse.

"E a cosa devo tutta questa felicità?" gli chiesi curiosa.

"I ragazzi mi hanno invitato ad andare alla stadio per vedere la partita!" mi disse contento come un bambino.

"E che credevo fossi diverso dagli altri ragazzi!" gli dissi scherzando. "Ma a quanto pare anche tu come tutti gli altri sei fissato con lo sport" dissi fintamente delusa. "Che partita andate a vedere?" gli chiesi poi continuando incuriosita.

"Una di basket! Non ti dico le squadre tanto non ci capiresti molto!" mi disse.

"Non è vero! Non è mica detto che visto che sono una ragazza non ne capisca niente di sport..." dissi stizzita.

"E allora dimmi grande esperta per quale squadra tifi?" mi chiese sfidandomi.

"Visto che sono di New York posso tifare solo per i Knicks!" gli dissi stuopendolo.

"Davvero? Io mi dispiace ma Lakers tutta la vita! Quando ero bambino infatti volevo giocare come guardia tiratrice!" mi disse.

"Giocavi a basket?" gli chiesi rendendomi conto di non sapere poi molto su di lui.

"Sì, ci gioco ancora ma solo per divertimento!" mi disse.

"Davvero? E sei bravo a giocare?" gli chiesi curiosa di scoprire qualche cosa in più su di lui.

"Molto, l'anno scorso infatti ero stato scelto per fare uno stage di un anno a Los Angeles ma poi per un infortunio mi sono dovuto ritirare!" mi disse facendo trapelare un po' di malinconia dai suoi occhi.

"Mi dispiace! Posso capire cosa significhi rinnunciare a un sogno! E adesso come stai?" gli chiesi sinceramente.

"Oh non ti preoccupare orami è passato! Anche se all'inizio è stata un po' dura poi grazie all'aiuto dei miei amici è stato tutto più semplice..." disse.

"Questo Chiara non me lo aveva detto..." dissi pensiorosa.

"In realtà Chiara ti ha detto la mia valvola di sfogo senza dirti il perché lo facevo!" mi disse ma non capii cosa stesse dicendo. Valvola di sfogo?

"Chiara ti ha detto che andavo a letto con molte ragazze, no?" mi chiese.

"Quindi tu lo facevi per quello che era successo?" gli chiesi per avere una conferma.

"Più che altro non volevo avere niente di serio perché poi avevo paura di dover rinunciarci come nel basket e tornare a soffrire!" mi rivelò. Volevo fargli una domanda ma non ne avevo il coraggio, per fortuna lui capì e mi rispose senza che io glielo chiedessi.

"So quello che stai pensando Juls e sì, con te è diverso perché se rinunciassi a te adesso soffrirei comunque quindi sarebbe inutile..." mi disse spiazzandomi e facendo partire per LoveLandia anche quell'acida della coscienza. Non gli risposi perhcé non me ne diede il tempo.

"Comunque l'anno scorso è stato davvero un anno difficile!" mi disse.

"A chi lo dici!" gli dissi.

"Il mio è stato peggio fidati!" mi disse per poi continuare in tono scherzoso "Ritrovarmi in una classe di gente più piccola di me di un anno e poi ho conosciuto l'unica ragazza che io abbia mai conosciuto a cui non piacevo, che non mi sopportava e che era una tantino isterica ma sapeva essere anche dolce e passionale quando voleva e poi she's beautiful to me..." mi disse.

"Quindi hai dicannove anni?" gli chiesi.

"Possibile mai che di tutto quello che ho detto tu abbia sentito solo quello?" mi chiese fintamente offeso.

"Cavolo che sei proprio un vecchietto!" gli dissi facendo finta di non sentirlo.

"Brava Juls, continua a prendermi in giro poi un giorno mi vendicherò e non scherzarai più così tanto..." mi disse minacciandomi.

"Mi farò perdonare..." gli dissi mentre mi allungavo un po' per arrivare alle sue labbra per dargli il primo bacio della giornata.

"Così va meglio..." mi disse quando ci staccammo.

"Comunque all'iniziò eri proprio insopportabile!" gli dissi senza lasciargli il tempo di rispondermi.

"Ora sei sicuro di voler andare a quella partita o preferisci restare qui... con me?" gli chiesi ammiccando.

"Mi dispiace ma i Lakers sono i Lakers..." mi disse prima di darmi un ultimo bacio a stampo.

 

Passammo una giornata abbastanza tranquilla in giro per la grande mela, mi diede carta bianca su cosa fare bastava solo che non lo riportassi a fare shopping...

Verso le cinque tornammo in albergo dove Lorenzo aveva appuntamento con Matt e Matteo per poi andare a mangiare insieme da qualche parte e infine dirigersi fino al Madison Square Garden. Mentre io sarei rimasta lì ad aspettare Kate per goderci un'intera serata tra donne alla SPA dell'albergo.

 

La SPA dell'albergo si trovava agli ultimi piani dando così una bellissima vista su New York e inoltre era aperta tutto il giorno. Facendo un po' tutte le cose io e Kate finimmo verso mezzanotte dopodiché la salutai e feci per tornarmene in camera con indosso solo l'accapatoio e il bikini.

Mentre prendevo l'ascensore mi chiesi se Lorenzo fosse già tornato e visto che era ancora presto e volevo fargli 'pentire' di essere andato alla partita lasciandomi da sola decisi di andare al penultimo piano dove si trovava la piscina, dove rimasi per un'altra oretta. Ormai certa che Lorenzo fosse tornato mi diressi verso la nostra stanza.

"Ciao" lo salutai quando entrai nella stanza.

"Ciao Juls! Dove sei stata?" mi chiese.

"Alla SPA con Kate..." gli dissi ignorando il suo interrogatorio.

"Strano perché Kate l'ho vista uscire un'ora fa mentre io rientravo..." disse buttando lì la frase.

"Poi sono andata a farmi un bagno nella piscina dell'albergo, allora come è andata la partita?" gli chiesi ma non ottenni una risposta bensì un'altra domanda.

"A quest'ora? E c'era qualcun'altro nella piscina?" mi domandò. Vedendo che era geloso ne approfittai per giocarci un po'.

"In realtà c'ero solo io e il bagnino che non ha fatto che provarci con me per tutto il tempo" gli dissi con voce suadente mentre mi toglievo l'accappatoio restando solo col bikini addosso.

"E tu cosa hai fatto?" mi chiese.

"Sai era piuttosto carino, ero tentata di accettare ma poi è arrivato un'altro cliente e quindi me ne sono andata" gli dissi bluffando completamente e visto che ero sicura che se l'avessi guardato in faccia gli sarei scopiata a ridere, mi girai e andai in bagno ad aprire l'acqua per farmi un bagno.

"Davvero Juls? Come faccio a sapere che non mi stai prendendo in giro?" mi chiese roco ad un orecchio attirandomi a sè e facendo combaciare la mia schiena con il suo petto alla perfezione.

"Se fossi stato con me adesso lo sapresti, ma tu non c'eri..." gli dissi lasciando in sospeso la frase mentre mi giravo a guardarlo negli occhi prima di infilarmi in quella bellissima Jacuzzi.

Mi distesi e feci partire l'idromassaggio, dopodiché mi tolsi il costume e lo buttai sul pavimento lasciando Lorenzo a bocca aperta.

Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi anche se dopo poco sentii uno spostamento d'acqua, cercando di non sorridere apertamente per ciò che Lorenzo aveva appena fatto aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu il suo volto mentre si avvicinava al mio. Non volevo dargliela vinta così facilmente e infatti con un colpo di reni ribaltai le posizioni sdraiandomi su di lui che scoprii essere completamente nudo.

"Allora avresti preferito restare qui?" li chiesi con voce suadente mentre gli baciavo la mandibola ma non mi rispose.

"Sai potevamo andare in piscina oppure alla SPA..." gli sussurrai nell'orecchio ammiccando, ottenendo finalmente una risposta.

"Sto iniziando a pentirmene ma non lo sono ancora del tutto..." mi disse.

"Ora mi diresti cosa hai fatto con il bagnino?" mi chiese anche se sembrava di più un ordine.

"Sai ero appena uscita dall'idromassaggio e mi sono ricordata quello che era successo l'ultima volta fra noi, quindi..." gli dissi lasciandolo in sospeso.

"Quindi?" mi esortò a continuare.

"Se ti dicessi che ci ho fatto qualcosa, ti pentiresti del tutto sapendo che se ci fossi stato tu avrei sfruttato te?" gli chiesi abbassandomi a baciargli il petto.

"Lo sai che è maleducato rispondere ad una domanda con una domanda?" mi fece notare.

"No e adesso rispondimi..." gli dissi infine mentre continuavo a baciarlo sul petto.

"Decisamente e assolutamente sì... Ora sei soddisfatta?" mi chiese.

"Sì abbastanza..." ma non mi fece finire di parlare perché si avventò sulle mie labbra.

"Vuoi provare ogni singolo posto della stanza?" gli chiesi.

"Perché vuoi dirmi che sei entrata nella vasca con altre intenzioni?" mi chiese retoricamente.

"Effetivamente no..." gli dissi prima di perdermi completamente in lui.

 

Il mattino successivo mi svegliai sola nel letto tastai l'altro lato del materasso ma lo trovai freddo e vuoto.

Mi sono sempre chiesta se nei film una volta la protagonista trovasse lui, che farebbe? Gli tirerebbe una manata in faccia? La mi cara coscienza che non sentivo da tanto tempo e di cui non sentivo la mancanza. Mi spostai dall'altro lato per sentire l'odore di Lorenzo sul cuscino quando sentii la porta aprirsi.

Qualcuno si avvicnò al letto e mi scosse leggermente.

"Juls svegliati!" mi disse dolcemente.

"Sono sveglia! Ma tu dov'eri? Mi sono svegliata e non c'eri?" gli dissi ma ebbi la risposta una volta aperti completamtente gli occhi. Infatti Lorenzo aveva in mano un vassoio con sopra la colazione e in mano una rosa rossa.

"E questa per cos'è?" gli chiesi riferendomi proprio al fiore.

"Non posso regalarti una rosa?" mi chiese ma guardandolo gli feci capire che non gliela davo mica a bere e così svuotò il sacco. "Era per non farti pensare troppo al fatto che stasera a partiamo e non vedrai i tuoi amici per un po'..." mi disse e io che ancora qualche volta mi chiedevo perché lo amassi ecco perché: era il ragazzo più dolce della terra.

"Davvero?" gli chiesi sicura di avere gli occhi a cuoricino.

"Si e poi perché ieri sera gli Knicks sono stati stracciati dai Lakers" mi disse tornando il solito cretino di sempre.

"Scemo!" gli dissi tirandogli una botta sul braccio.

"Attenta che sennò fai cadere il caffè" mi disse mentre mi prendevo la colazione e gli davo le spalle.

"Ti hanno mai detto che sei molto permalosa?" mi chiese anche se non sembrava molto una domanda.

"Non me l'ha mai detto nessuno forse sei tu che non mi sai prendere!" gli dissi notando solo a frase finita il doppio senso.

"Non è vero e la prova è ieri sera ma anche l'altro ieri e il giorno prima ancora! E comunque io stavo solo scherzando, se tu non lo avessi capito" mi disse scostandomi i capelli dal collo iniziando a baciarmelo. E anche lui a quanto pare ci aveva visto il doppio senso. Mi lascia baciare fin quando non mi fece girare per aver qualcosa di più alché io mi scostai.

"Devi capire che su poche cose non si scherza con me: le mie squadre preferite, i miei capelli e lo shopping..." gli dissi chiara e diretta.

"E va bene Juls! Ti chiedo umilmente scusa, ma adesso posso averlo il mio bacio?" mi chiese col labbro sporto in fuori e fui ben felice di accontentarlo.

 

Passammo una bella giornata fuori con i miei amici ma purtroppo mio cugino non c'era perché aveva un eseme importante all'università e avrebbe potuto raggiungerci solo nel pomeriggio all'aereoprto. Girammo un po' tutta la città prima andammo sulla statua della libertà e a Ground Zero e poi tornammo nell'Upper East Side per pattinare al Rockfeller Center e infine a dare da mangiare agli scoiattoli di Central Park. Purtroppo anche quella giornata giunse al termine ed io e Lorenzo dovemmo andare in albergo per prendere le valige per poi andare all'aereoporto. Mi venne quasi da piangere quando dovetti salutare i miei amici, mentre io salutavo Kate vedevo Matt dire qualcosa a Lorenzo che lo fece impallidire.

"Ci vediamo presto! Divertiti con quel gran figo!" mi disse Kate abbracciandomi e poi salutai mio cugino mettendolo in guardia.

"Ricordati che è la mia migliore amica!" lo minacciai.

"Non ti preoccupare non la farò soffrire! Sennò so che mi ammazzeresti..." mi disse e infine passai a Matt.

"Divertiti con il bel Lorenzo!" mi disse, ma non sapevano dire altro? Lo abbracciai e poi andammo a fare il check-in tenedoci per mano.Una volta saliti sull'aereo ne approfittai per chiedere a Lorenzo cosa gli avesse detto Matt.

"Mi ha solo detto che se ti faccio soffrire, lui conosce oltre cento modi per castrare qualcuno. Gli devo credere?" mi disse con un sorriso.

"Non sai quanto! Abbiamo dovuto trattenerlo dal farlo con Marco!" gli dissi e lo vidi deglutire. Dopodiché mi accocolai sulla sua spalla addormentandomi e mi risvegliai quando eravamo praticamente arrivati.

 

Angolo dell'autrice:

 

Ciao ragazze come state? Io tutto apposto... questo era il capitolo 27 spero vi sia piaciuto perché siamo praticamente agli sgoccioli infatti credo che il capitolo 30 sarà l'ultimo di I Look After You....

 

ATTENZIONE!

Martedì 10 Luglio ci sarà un aggiornamento extra perché è il mio complenanno... e sarò io a farvi il regalo... o almeno lo spero!

 

Grazie mille e tutte quelle che recensiscono, mettono la storia tra preferite, ricordate e seguite e anche a tutte quelle che leggono e basta!

 

Un bacio

Alla prossima

Vale

  
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