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Autore: xkissmejdbieber    07/07/2012    4 recensioni
Hope ritrova un diario nella soffitta della casa della sua bisnonna da anni disabitata. Rimane catturata da una storia d'amore, quella tra Justin e Devonne, nella Parigi del 1893. Ma non tutte le tessere del puzzle combaciano..
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dear Diary,                                                                                                                                                                                                        30-03-1893
 
Aprii gli occhi assonnata guardandomi intorno, ma la mia attenzione fu attirata dalla persona che giaceva accanto al mio corpo. Il Dottor Bieber. Rimasi a fissarlo per secondi, se non minuti. Improvvisamente cominciò ad agitarsi piano, la sua gamba urtò contro la mia e solo allora mi resi conto che lui aveva la sua mano sul mio fianco ed eravamo vicinissimi. Arrossii. Mi resi conto che stava per svegliarsi e chiusi gli occhi, ma mi sa che si rese conto che ero sveglia. La sua mano appoggiata sul mio fianco si mosse e mi sfiorò la guancia.
"Smetti di fingere di star dormendo, so che sei sveglia, hai anche le guance rosse."
Aprii gli occhi sorridendogli e poi mordendomi il labbro. Lui riportò la mano sotto la coperta e la poggiò sulla mia schiena, la fece scendere sempre più giù, sempre fissandomi negli occhi. La poggiò poco sopra il mio sedere e fece pressione per farmi avvicinare. Ora i nostri corpi combaciavano.
Petto contro petto.
Pancia contro pancia.
I suoi piedi sfioravano i miei, caldi.
Improvvisamente mi resi conto che qualcosa premeva contro di me, contro la mia gamba. Qualcosa che dovevano essere le parti basse del mio compagno di dormita. Lo guardai tra lo spaventato e il sorpreso e lui si rese conto del mio disappunto.
"Cosa c'è, Devonne?"
"Uhm niente.."
Abbassai lo sguardo per evitare di guardarlo. Lui mi fece alzare il mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
"Bhe, avverto una leggera pressione contro la mia gamba da parte.. Di, ehm.. Capiscimi.."
Arrossii e tornai ad abbassare lo sguardo. Justin rise di gusto, inaspettatamente. Tornai a guardarlo in volto stupita. Lui mi afferrò per il bacino abbracciandomi con le sue braccia vigorose e mi portò su di lui. I miei capelli scuri ricadevano ai lati del suo volto, lui li guardò e avvicinò il naso ad essi annusandoli come un cane.
"Ti da fastidio il mio amico ai piani bassi.. Jerry?"
"Ah, no.."
"Scusami.. Si alza molto spesso, senza volerlo."
Arrossii e Justin mi sorrise.
"So che mi trovi molto impacciata.."
"Impacciata?"
"Oh, beh, si. Le donne con cui sei stato prima erano più spontanee ma per me è la prima volta che cose del genere accadono.."
"Sei perfetta."
Il mio cuore fece una capriola. Mi trovava perfetta. Abbassai lo sguardo verso le sue labbra socchiuse e invitanti. Mi chinai e lo baciai, prima piano, poi con crescente passione. Le sue mani, inquiete, percorrevano su e giù la mia schiena. Poi si fermarono sui miei glutei. Mi sarei dovuta sentire imbarazzata.. Ma di fatto non lo ero. Continuai a baciarlo, le nostre lingue sincroni e vicine. Mi staccai da lui dopo poco e sorrisi a un millimetro dalle sue labbra. Poi allungai le mie labbra verso le sue e vi depositai un lieve bacio e tornai a guardarlo negli occhi.
"Che facciamo oggi?"
"Un giro per Parigi, ti va?"
"Si che mi va.."
"Allora alziamoci e vestiamoci!"
Lui allontanò le sue mani dal mio deretano e io mi tirai su. Appoggiai il piede sul pavimento e afferrai un abito nel mio armadio. Ne avevo pochi, solo sei.. Andai in bagno e dopo essermi lavata brevemente mi rivestii. Trovai Justin con i suoi vestiti già indosso. Lo guardai e mi sorrise. Afferrai una mantella molto pesante, indossai le scarpe sotto lo sguardo di Justin. Mi prese la mano e, chiusa la porta, percorremmo la rampa di scale così. Usciti ci inoltrammo per i contorti vicoli della città che andava animandosi minuto dopo minuto. E’ indescrivibile il benessere che mi regala solo stringendomi la mano e accarezzandone il dorso con il pollice liscio. Ci guardammo negli occhi e sorridemmo. A volte i silenzi non pesano, sono come nuvole leggere, impalpabili. A volte i silenzi aiutano a capire, a sentire cosa c’è in essi. In due persone che sono in sintonia i silenzi sono, a volte, delle scelte.
Ci dirigemmo verso quello che doveva essere il centro di Parigi. Non ci ero mai stata. Lui si muoveva sicuro per le strade, ad ogni bivio, prendeva una decisione. Io lo seguivo, la sua compagnia era tutto ciò di cui avevo bisogno. Stava correndo troppo il mio cuore?
I miei presentimenti erano fondati. Eravamo nel cuore pulsante della città, sveglia, viva, palpabile. Uomini, donne, carrozze e negozianti si affaccendavano per le strade, percorrendo la pavimentazione fatta di sampietrini. Mi voltai verso di lui e gli chiesi:
“Dove stiamo andando?”
“Uhm.. Non lo so.”
“Ma dove siamo?”
“Non ne ho la più pallida idea..”
Lui rise buttando la testa all’indietro vedendo la mia espressione sorpresa e io lo imitai.
“Ma potremmo perderci..”
“Cos’importa? Siamo insieme!”
Abbassai il capo per mascherare il fatto che ero arrossita e abbozzai un sorriso. Era tutto perfetto. Lui non sembrava il gentiluomo amante delle donne dai facili costumi che avevo visto quella sera al Moulin Rouge, era molto meglio. Improvvisamente mi fermai davanti ad una vetrina. Justin, che fino a qualche secondo prima era impegnato a guardarsi intorno, curioso come sempre, si fermò e seguì il mio sguardo fisso, fisso su di un vestito.
Rimasi a guardarlo incantata, con la bocca dischiusa e l’espressione di una bambina che, visto un dolciume, lo desidera con tutta se stessa. Justin mi fissò e mi resi conto che stava sorridendo.
“Entra per provarlo, Devonne.”
“Tu dici?”
“Sono curioso di vedere come ti sta.”
Reclinò il capo e mi convinse. Spinsi la porta del negozio ed entrai.
“Salve.”
Una donna sulla trentina si avvicinò a noi e squadrò Justin e poi le nostre mani.
“In che cosa posso aiutarvi, Dottor Bieber e.. accompagnatrice?”
Mi resi conto della punta di sdegno nella sua voce e il mio sguardo divenne affilato come lame di coltello. Justin finse di non essersene reso conto, fissò il vestito in vetrina e lo indicò.
“La fanciulla al mio fianco vorrebbe provarlo.”
“Oh beh, si tratterebbe di prenderlo dalla vetrina e non so se la fanciulla ha abbastanza soldi da comprarlo.. Sa, siamo in una boutique di alta moda, non credo che lei- al che mi squadrò fredda- possa permetterselo.”
“Lo pagherei io e se dovessimo comprarlo le darò una somma in più per l’incomodo. I soldi non ci mancano, non si preoccupi.”
“Ma non intendevo dire lei, Dottore.”
“Lo so benissimo. Lo può prendere? Non abbiamo tempo da perdere con negozianti, seppur d’alta moda, come dice lei, sgarbati.”
Mentre la donna si girava e andava a prendere il vestito mi girai verso Justin e gli sorrisi grata per quanto aveva fatto e lui mi stampò un fugace e proibito, in pubblico, bacio sulle labbra. La donna dopo una manciata di minuti impiegati a sciogliere i lacci del corpetto e a sfilare il vestito dal manichino in legno, me lo porse e io mi allontanai. Mi diressi verso la porta sul retro del negozio, arredata di buon gusto, e entrai. Mi sfilai i vestiti e cominciai ad indossarlo. Avevo bisogno d’aiuto con i lacci del corpetto.. La negoziante acida si avvicinò a me e mi girai dandole la schiena; quella cominciò a stringere i lacci. Fu talmente violenta da lasciarmi senza fiato. Non emisi una parola per non darle soddisfazione e attesi che Justin mi raggiungesse. Dopo poco lo vidi spuntare e fissarmi senza fiato. Gli sorrisi reclinando il capo e andai a guardarmi nello specchio. Dovevo ammettere che il vestito era divino. Scrutai la superficie e dietro le mie spalle c’era Justin. Mi abbracciò da dietro stando attento a non rovinare l’ampia gonna e mi baciò la guancia dopo aver scostato i capelli. Rabbrividii sentendo le sue labbra sulla mia pelle.
“Sei bellissima, Devonne.”
“Grazie mille.. Non dovremmo scambiarci effusioni in pubblico..”
“Chi lo dice?”
“Ehm.. Nessuno lo fa.”
“Noi siamo l’eccezione.”
Gli sorrisi e rimanemmo a fissarci tramite lo specchio.
“Lo compriamo..”
“Quando lo dovrei indossare, Justin?! Non ho nessuna occasione importate da festeggiare.”
“Beh, si ce n’è una. Sabato prossimo ci sarà un ballo di un mio caro amico e annuncerò il nostro fidanzamento, se tu lo vuoi.”
 
 

BOOOOOOYFRIEND.
Okay, ciao puupe.
La nostra cara Devonne dirà di no o dirà di si?! Tutto questo nel prossimo capitolo!
Bassssta.
Non ho pubblicato per secoli per mancanza di un pc, ma ora sono qui, con voi, di nuovo MUAHHAHHAAH.
La scorsa volta avevo chiesto 5 recensioni e me ne avete lasciate 4, che stronze.
Ve ne chiedo solo 4 sta volta, mi avete delusa, sappiatelo.
Ma vi amo lo stesso perché sono carina, tenera e coccolosa. Il perdono.. (?)
Passate a leggere la nuova ff:  
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1147485&i=1 Okay? Okay.
Luv ya (?)
-Marta alias @rapemejdbieber on Twitter
  
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