Una persona di fiducia

 

Nella stanza c' era una strana luce, non l' aveva mai vista svegliandosi non riusciva a capire dove si trovasse, richiuse gli occhi e cercò gli occhiali a stastoni, una mano toccò qualcosa di caldo e pungente, aprì di poco gli occhi e notò che stava tastando la faccia del Master notando anche che aveva lui i suoi occhiali.
Dormiva, in pochi secondi si ricordò della notte precedente in cui il Master gli aveva dichiarato il suo amore, tolse gli occhiali dal Master sorridendogli dolcemente pur sapendo che lui dormiva, il suo sguardò si posò sull' ammasso di vestiti barbaramente strappati sul pavimento, cercò di alzarsi ma la schiena gli faceva male, -La prossima volta lascia stare la pigrizia e vado a dormire sul divanetto.- pensò alzandosi dal pavimento. Scavò a fondo nell' armadio del Master, prese un paio di boxer e una maglietta, li infilò e scese in cucina a preparare la colazione. Dopo la terza frittata bruciata bussarono alla porta -Ciao Donna!- La salutò il Dottore una volta aperto.
-Dottore...Perchè sei in mutande?- Chiese lei notando il suo abbigliamento -Ti sei accasato eh?-
Il Dottore rise -Vieni entra, sto cercando di prepararmi la colazione.-
-Perchè non chiedi aiuto al tuo amato? Non sono felice di fargli i complimenti però è un ottimo cuoco!-
-Sta dormendo a terra nel suo studio.-
-Davvero? Lo posso vedere?- Chiese lei divertita all' idea.
-Hm...Meglio di no...Non è vestito...- Spiegò il Dottore.
-Ho capito. Notte folle nel suo studio.-
Donna lo aiutò a preparare la colazione ed in cambio mangiò anche lei insieme a lui -Senti, ti devo raccontare una cosa che è successa ieri...- Le disse serio. -Ma tu mi devi giurare che te la tieni per te, io devo raccontarla a qualcuno, sono troppo felice!-
-Okay lo prometto, che ti passa per quella testolina, allora?-
-Mi ha detto ti amo!-
La sorpresa fu tale che Donna sputò una sorsata d' acqua -Cosa? Stai scherzando vero? Gliel' hai chiesto tu...-
-No, me l' ha detto senza che io dicessi niente, mi ha detto ti amo! E ti dirò di più...- Abbassò la voce e si avvicinò all' orecchio di Donna -Stanotte, ha fatto il passivo.-
-Non ci credo!- Disse Donna allontanando la sedia dal tavolo -Mi prendi in giro?-
-No te lo giuro!- Esclamò entusiasto il Dottore.
-Ti ha detto ti amo, ti ha lasciato fare quello che volevi. Dio santissimo è innamorato per davvero!-
Un sonoro Clack seguì l' affermazione di Donna e pochi secondi dopo un Master spettinato e in accappatoio comparve sulla porta -Perchè state facendo tanto baccano?- chiese con l' aria di uno che era stato appena buttato giù dal letto.
-Scusami pasticcino!- Disse il Dottore ammiccando al Master.
Il Master in una situazione normale gli avrebbe ordinato di non chiamarlo più così, ma doveva essere troppo stanco per ribattere -Me ne torno a dormire, svegliatemi tra una settimana!- 
Il Dottore e Donna rimasero in silenzio finchè non si sentì sbattere la porta della camera -Non ti ha nemmeno vietato di chiamarli pasticcino!- Esclamò Donna scioccata.
-Credevo mi tirasse addosso un piatto.- I due scoppiarono a ridere -Lo sveglierò verso le tre di pomeriggio. Di sicuro non lo lascio poltrire una settimana.-
-Qualcuno dopo una notte da leone si è montato un po la testa.- Commentò Donna, il Dottore rise, finirono la loro colazione e Donna si offrì di aiutarlo a sistemare l' ufficio del Maestro -Ci è passato un uragano quì? Guarda! i vestiti sono diventati fazzoletti da taschino, la scrivania è storta e i fogli sono sparsi ovunque, hai un po esagerato ieri...-
-Non ho nemmeno usato le manette!- Si difese il Dottore
-Usato cosa...?-
-Niente!-
Quando lo studio fu di nuovo immacolato e i vestiti furono gettati fuori dalla finestra da Donna i due si salutarono e il Dottore si gettò sul divano indeciso se andare o no a fare comagnia al Master.