L' incontrollabile ira del Master

 

Il tempo sembrava non passare più, la stanza era illuminata soltanto da una debole luce rossa, non c' erano finestre e lei non aveva ancora visto in faccia il suo rapitore.
La porta si aprì facendo entrare molta più luce di colpo, Rose chiuse gli occhi ma li riaprì subito dopo che l' uomo ebbe chiuso la porta -Chi sei?- chiese cercando di nascondere la paura.
-Non è importante Rose Tyler, la cosa importante è che ora tu la smetta di rovinarmi la vita!-
-Non so nemmeno chi se!-
L' uomo tirò una cordicella che aprì una lampadina, non era molto alto, aveva i capelli corti ed era vestito in un modo molto elegante -Io sono il Maestro! E tu sei finita, Rose.-
Quelle parole terrorizzavano Rose a morte, non aveva la minima idea di chi fosse quell' uomo, lo aveva sentito nominare spesso dal Dottore negli ultimi giorni ma non gli aveva prestato attenzione, tremava dalla paura, le catene intorno ai polsi le avevano lasciato dei profondi segni -Perchè?- chiese con un filo di voce.
-Lo vuoi davvero sapere?- Il Master prese una sedia e l' appoggiò accanto a Rose -Rose Tyler, la ragazza che era riuscita a far innamorare il Dottore- alzò di poco il tono di voce -il mio Dottore! Quante volte l' hai baciato da quando viaggi con lui? Tante vero? La ragazza che è ancora innamorata di lui, beh se non ti è ancora entrato in quella inutile testolina da umana, il Dottore ora mi appartiene!-
Il Maestro la guardò infuriato, si poteva benissimo vedere la gelosia nei suoi occhi verdi, il fuoco che ardeva dentro di essi, le mani chiuse nello schienale della sedia che venne strappato via da essa in un raptus di follia, Rose era estremamente spaventata, non aveva mai conosciuto quell' uomo -Ti prego non mi uccidere.- squittì lei.
-Non ti devo uccidere?- Chiese il Master, Rose percepì dell' ironia -Vediamo, sei una possibile minaccia per me, così gelosa del Dottore, così appiccicata a lui. Sono stato svegliato parecchie volte dalle tue chiamate mattutine dove gli dici buongiorno e non ne sono mai stato felice.-
Rose pianse, era sicura che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno sulla terra, quelle lacrime non furono affatto commoventi per il Master che continuava a guardarla ferocemente, estrasse dalla tasca il cacciavite Laser -Inutile che piangi, tanto ti ucciderò comunque!- puntò il cacciavite su di lei.
-Non farlo! Fermati.- Urlò una voce alle sue spalle -Maestro, ti prego.-
Il Master si voltò, il Dottore era davanti alla porta -Devo! Questa ragazza ti porterà via da me.-
-Non lo farà!- Il Dottore si avvicinò lentamente al Master -Maestro, ti prego non fare sciochezze!- erano uno di fronte all' altro, il cacciavite ancora puntato su Rose, piombò il silenzio nella stanza interrotto soltanto dai piccoli singhiozzi di Rose -Ti prego...- ripetè il Dottore.
Il Master fece cadere il cacciavite a terra, afferrò il Dottore per i colletti e lo tirò verso di se baciandolo con violenza, Rose restò immobile a guardare i due, il Master non lasciò andare il Dottore per due minuti buoni, quando lo fece mise la chiave dei lucchetti in mano al Dottore uscendo dalla stanza senza dire una parola.