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Autore: Alys93    07/07/2012    8 recensioni
Cosa succederebbe se qualcuno scoprisse il segreto di Kagome e del pozzo vicino al suo tempio? Soprattutto se quel qualcuno scoprisse di possedere poteri che non avrebbe mai immaginato di avere? Le avventure non mancheranno, ve l'assicuro! Se la trama v'interessa, sarò felice di leggere i vostri commenti e \ o suggerimenti (è la mia prima storia) Grazie in anticipo
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il pozzo'
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Ecco fatto! finalmente sono di nuovo qui, come promesso, con un nuovo capitolo di Al di là del Pozzo. Che dirvi? la battaglia ormai volge al termine ed i nostri amici devono sbrigarsi a rispedire Kurayami nel limbo, prima che la luna rossa lasci lo zenit. Ma Naraku non starà certo a guardare! secondo voi cosa succederà? beh, se lo volete scoprire, non dovete fare altro che leggere! però, prima vorrei ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine fino a questo momento. Scusatemi, ma ritengo sia mio preciso dovere ringraziare di cuore chi ha permesso a questa storia di andare avanti nel corso del tempo. Innanzitutto, ringrazio caldamente:  8Kanemi8aras95bellina97CobaltCobaltRedQueenCrazyVcucciola97Dannata93erika89honeysuckle_sInuyasha_Fedekagome123lelle31LittleNatsumeLoveAnimeManga89Lully_93milan010Misao13NozomiRikaRedrossanadaipensaciunpotuSAKURACHAN_KumikoKurokawasara1996shadow_shineshiroganegirlshoqjaTargulyako_chanZakurio e_Dela_ per aver inserito questa storia tra le seguite. Inoltre, ringrazio:  8Kanemi8charissFranky91Kaneda Gonbei e Timy21 per averla inserita tra quelle da ricordare. Infine, un immenso GRAZIE va a: CobaltRedQueen, cucciola97fedelity_angel_92Franky91, Harmony95ivekagome123Kagome1495kagome2001lamoon, lelle31LoveAnimeManga,  Marimonakachan, niki 96, RikaRed, sara1996, Ultimo Puffovisbs88 e _Dela_ per averla messa tra le preferite. e un gradissimo grazie anche a tutti coloro che hanno sempre letto questa storia. GRAZIE DI CUORE A TUTTI! ora vi lascio al capitolo, dove vedremo la fine della lotta contro Naraku. penso che avrete qualche sorpresa. Buona lettura ^.^


Capitolo 50: La fine della lotta

La figura della ragazza prese a tremare sotto gli occhi attoniti del gruppo, preda dei ricordi che stava evocando.
La sua aura demoniaca sembrava espandersi come un'onda tutt'intorno, causando anche dei vaghi spostamenti d'aria che sollevarono nuvole di polvere all'interno del cortile.
Kagome si lasciò sfuggire un'esclamazione sorpresa quando vide un alone color smeraldo avvolgere l'amica.
Esclamazione che si trasformò in un gemito incredulo quando la vide assumere la forma di un lupo dal pelo scuro come la notte.
"Ma.. Kaori" sussurrò spaventata "Come.. Com'è possibile che abbia cambiato aspetto in quel modo? Come ha fatto?".
"Tutti i demoni ne sono in grado, in occasioni particolari" le disse Miroku, indicando Reito impegnato nella stessa trasformazione.
"Ma, solitamente, non riescono ad ottenere un tale potere fino ai trecento, quattrocento anni..." aggiunse, fissando i due amici con occhi ammirati.
"Trovo incredibile che Kaori ci sia riuscita così presto. In fondo, ha solo diciott'anni" ammise sorpreso.
Si passò una mano sulla nuca, aggiungendo "Beh, c'è da dire che l'aiuto di Reito sia stato fondamentale per lei... Grazie all'Ai no Shiru, deve averle mostrato come fare".
"Non credo ai miei occhi" sussurrò Fumiyo, schermandosi gli occhi con una mano "È.. assolutamente incredibile! Non ho parole".
Rivolse uno sguardo al marito, che fissava la figlia con uno sguardo incredulo "Sta crescendo in fretta, Masaru. Ormai stento a riconoscere quel piccolo maschiaccio sempre imbronciato in lei".
Le sfuggì un sorriso quando si rese conto che il compagno non riusciva a spiccicar parola, incredulo anch'egli davanti a quella dimostrazione di potere da parte della loro piccola.
Sinceramente, non riusciva a dargli torto; quella situazione aveva sorpreso tutti.
"Sarà meglio allontanarsi" gli disse, trascinandolo per un braccio "Avranno bisogno di spazio per effettuare il rito".
Rivolse uno sguardo a Sesshomaru, sussurrando grata "Grazie per l'aiuto che ci stai dando. Dubito che avremmo avuto qualche speranza, se non ci fossi stato anche tu".
L'algido demone non rispose, ma accennò un movimento d'assenso mentre si preparava ad usare Bakusaiga.
Avrebbe dovuto capire quando sferrare l'attacco decisivo per mettere fine alla vita di quel mostro ed a tutte quelle rogne.
Si era stancato di avere il fratellastro ed i suoi amici umani tra i piedi e, prima metteva fine a quella seccatura, prima si sarebbe sentito meglio.

Nel vedere i lupi, che avevano dato vita al precedente rito, riunirsi e prendere sembianze animalesche, Naraku digrignò i denti per la rabbia.
No, non avrebbe permesso a quei quattro cani troppo cresciuti di mandare a monte i suoi piani.
Con un'imprecazione colma d'ira, si slanciò contro gli ookami-youkai, ma la larga lama di Tessaiga gli sbarrò la strada.
"Tu non vai da nessuna parte, maledetto" lo avvertì Inuyasha, puntandogli la spada alla gola "Non ti lascerò passare tanto facilmente".
"Questo lo credi tu, mezzo-demone" rise l'altro, levandosi in volo per superarlo "Non hai ancora capito che non puoi sconfiggermi?".
"Aspetta che ti metta gli artigli addosso e ti farò rimangiare ogni parola, stanne certo" replicò il ragazzo, spiccando un balzo per raggiungerlo.
Kagome fissò ansiosamente il combattimento, sperando che l'hanyou fosse abbastanza cauto da evitare il contatto ravvicinato con il nemico.
Con un moto di stizza, si rese conto che, nonostante la sua attenzione fosse focalizzata su Inuyasha, quel maledetto di Naraku stava diffondendo dense nuvole di miasma in tutto il cortile.
Richiamando le energie che ancora aveva in corpo, la miko le concentrò in numerose sfere spirituali, che andarono a purificare il veleno del demone.
"Non dobbiamo permettergli di continuare a metterci in difficoltà" ringhiò Yamato "Ci sarà pur un modo per fermarlo, una volta per tutte!".
A quelle parole, il volto di Kagura s'illuminò e, prima che qualcuno potesse anche solo notare i suoi spostamenti, svanì all'interno del palazzo.
Forse, aveva finalmente l'occasione per restituire al suo vecchio padrone pan per focaccia.

Inuyasha usò alcune sporgenze del tetto per darsi lo slancio e raggiungere il nemico, ma ben presto dovette riconoscere la propria posizione di svantaggio.
Sesshomaru non avrebbe problemi, in questo caso borbottò stizzito Lui riesce a volare come questo bastardo. Io no.
Prima che i complessi d'inferiorità potessero schiacciarlo, si ricordò di una vecchia discussione avuta con Kagome,
durante la quale la ragazza gli aveva fatto notare tutte le cose che invece era in grado di fare a dispetto del fratello.
Il ricordare quelle parole lo fece sentire subito meglio e, dopo aver aumentato la stretta su Tessaiga, sfoderò un Kongosoha di immane potenza.
"Stavolta non mi scappi, maledetto!" ruggì con foga, fissando le schegge di diamante che si andavano a conficcare nella barriera del suo nemico.
Quella cupola protettiva non lo avrebbe difeso ancora per molto e lui sarebbe stato pronto a colpire.
Era ora di mettere fine alla vita di quel maledetto che aveva causato così tanta sofferenza.
Era venuto il momento di darci un taglio a tutte quelle lotte e di vendicare le vittime di quel bastardo.
Con un ringhio di sfida, si slanciò contro di lui, brandendo Tessaiga con rinnovata rabbia.
"Per te è finita, Naraku!" gridò furioso, calando un fendente con la spada, che si era illuminata di un'intensa aura rossa.
Il colpo andò a segno, ma Naraku riuscì ad evitare i danni maggiori usando un fantoccio, che venne distrutto al suo posto.
"Dannato, torna indietro!" imprecò il giovane, andandogli dietro "Smettila di scappare come un coniglio!".
"Non ho tempo da perdere con te, misero mezzo-demone" replicò l'altro, alzandosi in volo per essere fuori dalla portata della spada.
Improvvisamente, un sasso grande quanto il suo pugno lo colpì alla nuca, strappandogli un'imprecazione colorita, "Chi ha osato?".
Sotto lo sguardo incredulo di numerosi ookami-youkai, Kagome si armò nuovamente di una grossa pietra e la scagliò con tutta la sua forza contro il demone oscuro, evitandolo di pochi centimetri.
"Insultalo di nuovo, e la prossima ti arriverà in faccia" lo avvertì con tono feroce "Tappati quella fogna, una volta per tutte!".
I suoi occhi presero a brillare di una luce intensa, mentre sibilava "Tu non sei nessuno, hai capito? Anzi, non sei altro che un verme che non dovrebbe neanche alzare gli occhi da terra, tanto sei miserabile!".
Dall'altra parte del cortile, Sesshomaru ebbe la netta impressione che quella sfuriata da parte della miko avesse sorpreso non poco i presenti.
Effettivamente, neanche lui la ricordava così agguerrita...
"Bravissima, Kagome-chan!" esultò Rin, affacciandosi da dietro una porta scorrevole "Cantagliene a quel brutto cattivo!".
"Rin, mettiti al sicuro" le disse il demone, prima di accorgersi di un movimento sospetto alle spalle della bambina.
Il sangue gli si gelò nelle vene quando si rese conto che era un demone salamandra dai lunghi artigli uncinati.
L'espressione soddisfatta e bramosa che gli curvava il muso in un ghigno rendeva fin troppo elonquenti le sue intenzioni.
No! Non l'avrebbe permesso.
Senza pensare a ciò che stava facendo, l'inu-youkai si slanciò sulla piccola nello stesso momento in cui le falci uncinate del demone salamandra calavano su di lei.
Rin non ebbe neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che si ritrovò stretta tra le braccia del Signore dell'Ovest.
"Signor Sesshomaru..." sussurrò incredula, mentre alzava lo sguardo verso il suo viso.
"Stai bene, Rin?" chiese lui, con un'insolita nota di apprensione nella voce "Sei ferita?".
La bambina scosse la testa per rassicurarlo "Io sto bene, grazie...", ma una sensazione di umido vicino alla gamba la interruppe.
Un piccolo gemito le sfuggì dalle labbra quando si accorse che un fianco del kimono era macchiato di rosso.
"Signor Sesshomaru!" esclamò spaventata, incapace di distogliere gli occhi dalla ferita "Voi...  voi state sanguinando!".
"Non è nulla per me" la rassicurò il demone, rialzandosi in piedi e lanciando uno sguardo colmo di disprezzo ai resti del demone salamandra.
Sentì la piccola aggrapparsi a lui con tutta la forza che aveva, singhiozzando "Siete stato ferito per colpa mia... Mi dispiace, signor Sesshomaru. Io.. Io...".
Le poggiò dolcemente una mano sulla testa bruna, dicendo "Sto bene, non temere. Ora pensa solo a metterti al sicuro".
"Troppo tardi, Sesshomaru" ridacchiò Naraku, lanciando contro di loro alcune appendici velenose "Non ce la farete mai a sfuggirmi!".
"Morirai insieme a quella patetica bimba umana che ti ostini tanto a proteggere" aggiunse crudele "Sarà il mio ultimo dono. Spedirti nella tomba insieme a quella feccia che ti è tanto cara!".
Con un ringhio furioso che le invadeva la gola, Kaori abbandonò la sua postazione e si slanciò verso i due, proteggendoli con la propria mole.
Le frecce avvelenate di Naraku cercarono inutilmente di trapassare la barriera che aveva prontamente evocato, cadendo a terra come tanti ramoscelli.
Il demone ragno socchiuse gli occhi fino a renderli due fessure vermiglie; quella mocciosa era diventata una vera e propria spina nel fianco!
Era incredibile come riuscisse a controllare i suoi poteri spirituali anche in quella forma...
La giovane protese il muso verso il demone oscuro, rivolgendogli un ruggito che prometteva una morte atroce.
"Credi di impressionarmi con quell'aspetto?" le chiese l'altro, con tono sardonico "Sei semplicemente patetica, figlia di Masaru".
Prima che potesse avere il tempo di spalancare gli occhi, Kaori ruggì nuovamente e, dal suo corpo scaturirono numerose sfere di energia spirituale, che andarono a bombardare il nemico con immane potenza.
Rin spalancò gli occhi, incredula davanti a quell'attacco così forte e spettacolare insieme.
Non aveva visto spesso il fratello di Sesshomaru ed i suoi amici in azione, ma sapeva che quelle sfere verdi le poteva creare solo la sua amica Kaori.
Quelle di Kagome erano di un colore più vicino al rosa e le davano anche una sensazione un po' diversa...
Ma era possibile che quella fosse davvero..?
"Ma tu..." sussurrò incredula, avvicinandosi appena alla gigantesca lupa che la sovrastava "Tu sei Kaori-chan?".
L'altra abbassò il muso fino ad incrociare gli occhi color caffè della piccola e mostrò i denti in un sorriso lupesco, prima di darle una leggera spinta con il naso.
Va' da Sesshomaru le disse, anche se era consapevole che la bambina non poteva capirla.
A quel contatto, Rin le poggiò le manine sul muso, sorridendo sorpresa "Sei proprio tu, Kaori-chan! Mamma mia, ma sei diventata grandissima!".
Poi, comprendendo il gesto che la lupa aveva ripetuto, sorrise più ampiamente "Sì, ho capito. Grazie per aver salvato me ed il signor Sesshomaru".
"Posso sapere cosa ti ha spinto a farlo?" le chiese Sesshomaru, avanzando verso di lei "Farci da scudo in quel modo...".
E me lo chiedi pure? replicò l'altra, aggrottando il muso Io proteggo i miei amici, Re degli Iceberg. Dovresti averlo capito, ormai. E tu non fai eccezione.
Il demone fece una leggera smorfia nel sentire in che modo l'aveva chiamato, ma una scintilla sorpresa gli illuminò gli occhi quando udì la fine della frase.
"Amici?" ripeté incredulo, Sì, Signore dell'Ovest. Puoi fare l'altezzoso quanto ti pare, ma sappi che potrai sempre contare su di noi, se ne avrai bisogno.
Detto questo, Kaori si allontanò velocemente, raggiungendo nuovamente il compagno, ma riuscì ugualmente a sentire Sesshomaru alle proprie spalle.
"Puoi considerare il Debito di Sangue estinto, ragazzina" disse l'inu-youkai con tono piatto, ma che vibrava di qualcosa di strano...
Di un'emozione che non riuscì a decifrare se non come riconoscenza, il che era decisamente insolito "Adesso siamo pari".

Ancora incredula per ciò che l'algido principe dei demoni le aveva detto, Kaori corse rapidamente verso il cerchio, dove Reito e gli altri l'aspettavano.
Arrivata a metà strada, si rese conto che Kurayami, pur di trovare ed uccidere suo padre, stava letteralmente demolendo il castello.
Accidenti! imprecò, cambiando repentinamente direzione Se non lo fermiamo, quello farà una strage!.
Quando vide crollare una larga parte del palazzo sotto i piedi di quel colosso, nell'aria riecheggiò l'urlo spaventato di sua madre.
Shiro! gemette la ragazza, sentendo il cuore batterle più forte nel petto Oh, Kami.. No! Lui no!.
Si arrestò di colpo davanti alle macerie, conscia che, con le sue dimensioni, avrebbe potuto peggiorare la situazione.
Dov'era? Dov'era finito il suo fratellino?
Dannazione, non poteva neanche pensare che fosse successo qualcosa a quel piccolo casinista dagli occhi neri.
Di colpo, tra la polvere delle macerie, emerse una cupola rosata, sotto la quale si trovava tutti i cuccioli, Shiro compreso.
Grazie agli dei, i piccoli erano illesi.
La lupa emise un profondo sospiro, ringraziando fervidamente i Kami per aver protetto quelle creaturine.
Kagome, sei una grande sussurrò grata, osservando l'amica che reggeva la barriera Grazie, grazie di cuore.
Lanciò uno sguardo d'intesa alla madre, che era entrata sotto la cupola protettiva per dare man forte alla miko, e si rivolse verso il gigantesco demone che continuava a setacciare la zona in cerca di Masaru.
Mostrando i denti in un ringhio terribile, scattò contro di lui, afferrandolo per un lembo dell'armatura e trascinandolo a terra.
Incurante dei graffi che si procurò nel forte spostamento d'aria causato dal tonfo di Kurayami, prese a trascinarlo verso il cerchio.
Senza perdere tempo, anche Reito si slanciò verso di lei, aiutandola a trasportare il loro nemico, anche perché quel coso non era esattamente una piuma.
Con un leggero scatto di denti, il lupo del Nord richiamò l'attenzione di Inuyasha e Sesshomaru, facendo capire loro che dovevano aiutarli.
Il momento era quasi giunto, ormai.
I due fratelli si guardarono per un istante, prima di scattare verso il cerchio sacro, subito seguiti da Ayame, che stringeva ancora la Gemma dell'Alba.
Kurayami intuì quanto volevano fare e subito cercò di rialzarsi, ma Miroku, utilizzando magistralmente il Vortice del Vento, gli impedì di muoversi.
"Non andrai da nessuna parte, mio caro" disse con tono mortalmente serio "Tu verrai spedito negli Inferi, dove non potrai più fare del male a nessuno!".
Alle sue spalle, Sango e Shippo si stavano dando da fare per tenere la zona sgombra dai nemici, aiutati da molti ookami-youkai di tutte le tribù.
In quella battaglia non c'era posto per le divergenze personali, né per le discriminazioni tra umani e demoni.
Masaru abbatté un grosso numero dei sicari di Naraku, ottenendo un gorgheggio divertito da parte del piccolo Shiro, che lo fissava dalle braccia della madre.
A quella vista, il demone si lasciò sfuggire un sorriso intenerito; quell'espressione sul visetto del suo cucciolo era impagabile.
Pur a malincuore, diede le spalle alla compagna ed al piccolo, seguendo con lo sguardo i movimenti di Naraku.
Non aveva la minima intenzione di permettere a quel bastardo di farne una delle sue; lo avrebbe tenuto a distanza per tutto il tempo necessario.
Intanto, i lupi usati per rievocare Kurayami si erano disposti nelle iniziali zone e, a turno, avevano alzato il muso verso la luna rossa prendendo ad ululare con forza.
La loro aura demoniaca iniziò a fluire all'interno del cerchio, ravvivandone i colori e la forza.
Quasi avesse colto il momento decisivo, Ayame lanciò il cristallo verso il cielo, dove venne illuminato dalla luce sanguigna dell'astro.
I suoi riflessi si diffusero ovunque, cadendo però all'interno del cerchio sacro, che prese a brillare di un riverbero abbagliante.
Kurayami urlò con forza, mentre si rimetteva in piedi "No, non mi rispedirete in quel posto! Vi ucciderò tutti, prima che ci rimetta piede!".
Provò ad uscire dal solco creato con la Gemma dell'Alba, ma la barriera aveva già iniziato a sollevarsi ed una dolorosa scarica lo colpì, costringendolo ad arretrare.
"Non temere, bestione" disse Inuyasha, poggiandosi Tessaiga sulla spalla "Non finirai nel limbo. Perché ci penseremo noi a spedirti direttamente all'Inferno!".
Gli ululati dei quattro lupi riempirono l'aria con intense vibrazioni e la barriera s'inspessì, iniziando a brillare sotto la luce rossa della luna.
Reito si concentrò al massimo per mantenere il controllo della propria porzione di barriera, quando Kurayami cercò nuovamente di sfondarla, ma sentì le forze della sua compagna venirgli in aiuto.
Le rivolse un leggero cenno, ringraziandola del suo appoggio, e lanciò uno sguardo colmo d'apprensione alla volta celeste.
Dovevano sbrigarsi, perché ormai l'astro stava per lasciare il punto più alto del cielo e, a quel punto, non ci sarebbe più stato niente da fare.
Un largo cerchio cupo come la notte prese ad allargarsi sotto le zampe di Kurayami, che impallidì; no, non lo avrebbe permesso!
Non potevano rispedirlo lì dentro! Lanciò uno sguardo colmo d'ira ai vari componenti delle tribù e, con un ruggito furioso, prese a colpire la barriera a pugni.
I quattro lupi cominciarono a uggiolare per il dolore, poiché erano diventati tutt'uno con la cupola luminosa e ne percepivano ogni danno.
Quei colpi erano dannatamente forti e facevano una fatica immane a reggere la barriera.
Nel vedere suo fratello stringere i denti in una smorfia, Yamato si lasciò sfuggire un'imprecazione "Dobbiamo aiutarli! Non ce la possono fare da soli!".
Senza indugiare oltre, si slanciò verso la barriera e vi poggiò le mani, infondendovi le proprie energie.
Sakura, Koga ed Ayame seguirono immediatamente il suo esempio, subito imitati da Masaru e tutti gli altri lupi.
Ognuno di loro cercò di dare il proprio contributo per sconfiggere quel nemico tanto forte e fu con un misto di gioia e sorpresa che gli adulti osservarono i piccoli arrivare gattonando o avanzando mal fermamente sulle gambe per aiutarli.
Le loro piccole manine si unirono a quelle dei genitori, dei fratelli e dei compagni, dando nuova energia alla barriera, che prese a brillare più intensamente.
"Sono fiera di te, piccolino" sussurrò Fumiyo, osservando con tenerezza il proprio cucciolo, che aveva poggiato le manine all'altezza delle sue gambe.
Shiro la guardò sorridendo, prima di usare una mano per indicare la sorella; "Sì, l'aiuteremo tutti insieme" lo rassicurò Masaru, sorridendo orgoglioso.
Kurayami osservò con terrore il gorgo se si andava espandendo sotto i suoi piedi e lanciò un grido furente e disperato verso il cielo.
Ma ogni suo tentativo di fuga si rivelò totalmente inutile.
Ormai, stava sprofondando nell'oscurità come nelle sabbie mobili e ogni movimento non faceva altro che peggiorare la situazione.
Fu a quel punto che i due fratelli scattarono, brandendo le spade con entrambe le mani.
"Forza, signor Sesshomaru!" lo incitò Rin, aggrappata ad una colonna di legno "Fategli vedere che siete il più forte!".
Durante la corsa, Inuyasha si lasciò sfuggire un sorrisetto nel capire quanto fosse forte il legame che si era instaurato tra suo fratello e quella bambina, ma rimase spiazzato quando la piccola si rivolse anche a lui.
"Coraggio, Inuyasha-chan! Anche tu sei forte! Fate andar via quel mostro per sempre!" esclamò la bambina, agitando i pugni.
"Quella piccoletta non smetterà mai di sorprendermi" mormorò Miroku, allontanando alcuni demoni a colpi di bastone.
"Ha compiuto un vero e proprio miracolo con Sesshomaru" convenne Sango, abbassando di scatto l'hiraikotsu per usarlo come scudo.
La falce di Kohaku le passò accanto, colpendo alla testa un demone lucertola, e la ragazza sorrise.
"La tua mira è migliorata parecchio dall'ultima volta che ci siamo visti" mormorò compiaciuta "Sei diventato davvero abile".
Il fratello sorrise a sua volta, prima di ripartire all'attacco e sgomberare un po' il campo, ma dovette tuffarsi di lato per evitare uno dei globi oscuri di Naraku.
"Me la pagherete cara!" esclamò il demone, fissandoli con occhi di fuoco "Ora vedrete cosa vuol dire mettersi contro di me!".
"Non così in fretta, maledetto!" replicò Kagome, scagliandogli contro una freccia sacra per allontanarlo da Inuyasha e gli altri.
Quel verme non doveva avvicinarsi!
Ormai, Sesshomaru ed Inuyasha erano pronti per scagliare il colpo finale e lei avrebbe fatto il possibile affinché Naraku non li fermasse.

Sfruttando le costruzioni del palazzo ancora in piedi, Inuyasha si sforzò di stare al passo con il fratello maggiore, ma si rese conto di non poter continuare in quel modo.
Tra lui e Kurayami si stendeva un baratro troppo ampio anche per i suoi poteri di mezzo-demone.
Ed ora che faccio? imprecò a denti stretti Come raggiungo quel colosso? Non posso mica volare!.
Di colpo, si sentì afferrare per il colletto del kariginu e per poco non gli venne un infarto quando si accorse che Sesshomaru lo aveva sollevato da terra.
"Vedi di renderti utile, idiota, piuttosto di sbraitare inutilmente" lo apostrofò quest'ultimo, lanciandolo contro Kurayami.
"Tsé. Ti farò vedere di cosa sono capace!" replicò l'hanyou, brandendo Tessaiga e lanciando un Bakuryuha alla massima potenza.
Subito dopo, l'inu-youkai menò un terribile fendente con Bakusaiga e l'intensa luce del colpo si unì al vortice creato dal fratello.
In un lampo accecante, Kurayami svanì nel nulla, emettendo un ultimo, tremendo grido di rabbia.
Quando la luce si disperse, i demoni lupo emisero alte grida di giubilo nel vedere a terra i pochi resti del loro più terribile nemico.
L'incubo era finito!
Ayame si lanciò tra le braccia di Koga, baciandolo con una tale passione da mandarlo a gambe all'aria, sotto gli occhi increduli di alcuni lupi nei dintorni.
Accidenti mormorò il ragazzo, sorpreso a sua volta dall'impeto della rossa Con Ayame avrò una vita movimentata, non c'è che dire!.
"Ah, beata gioventù!" ridacchiò Masaru, cingendo le spalle della compagna "Non finiranno mai di stupirmi".
Alle sue spalle, Reito fissò la sua amica con occhi increduli, mentre un gocciolone gli scendeva lungo la tempia.
Ayame è davvero incredibile mormorò spiazzato Non c'è situazione in cui non faccia qualcosa di inaspettato.
Kaori emise una risata divertita, mentre gli dava un colpo con il muso; nei suoi occhi brillava tutto il suo divertimento e la sua gioia.
Lo youkai sospirò, chiedendosi come le donne potessero essere così complicate, ma poi sorrise a sua volta.
Il loro principale nemico era morto e per l'altro si prospettava una fine lenta e dolorosa; Naraku non sarebbe sfuggito al suo destino.
Automaticamente, alzò lo sguardo alla ricerca del demone ragno, trovandolo su uno dei pochi tetti rimasti intatti.
I suoi occhi rossi esprimevano rabbia e furore allo stato puro, ma la cosa lo fece sorridere.
Quel maledetto aveva perso un alleato fondamentale ed ora si ritrovava in netto svantaggio.
Inuyasha sogghignò, rivolgendosi al suo nemico di sempre "Ed ora che cosa conti di fare, ragnaccio? Non puoi farcela contro tutti noi".
"Credete davvero di avermi messo con le spalle al muro?" ridacchiò l'altro "Poveri stolti, non avete idea di quanti problemi possa ancora darvi!".
Così dicendo, creò un'enorme nuvola di miasma che avrebbe sicuramente soffocato i presenti, se Kagome non avesse nuovamente fatto ricorso alle sue frecce.
Peccato che ormai la faretra iniziasse a essere sempre più leggera, segno che le rimanevano ben pochi colpi a disposizione.
"Dobbiamo farlo fuori al più presto" mormorò Sango "Siamo tutti stanchi e lui sembra ancora in grado di darci parecchi problemi".
"Tranquilla, in qualche modo ce la faremo" le disse Miroku, accarezzandole la schiena e... scendendo più in basso.
Lo schiaffo da parte della sterminatrice fu inevitabile ed il monaco ridacchiò nervosamente, mentre si massaggiava la guancia.
"Tu non cambierai mai, depravato che non sei altro" sibilò la ragazza, voltandogli sdegnosamente le spalle "Perfino in momenti come questi devi allungare le mani!".
"La forza dell'abitudine..." cercò di giustificarsi lui, prima che l'hiraikotsu calasse implacabilmente sulla sua fronte.
"Ma fanno sempre così?" chiese Kohaku, sentendo un grosso gocciolone scendergli lungo la tempia.
"Purtroppo sì.. Abituatici, sarà meglio" lo avvertì Inuyasha, con gli occhi fissi sul suo acerrimo nemico.
"Se credi di poter usare i tuoi viscidi trucchetti per svignartela, ti sbagli di grosso" lo avvertì con rabbia "Non te la caverai, stavolta. Per te è giunta la fine!".
La gelida risata di Naraku si diffuse nel cortile devastato "Non sei altro che un povero illuso, mezzo-demone. Tu e tutti i tuoi amici siete destinati a morire qui, oggi".
I suoi occhi si assottigliarono pericolosamente, quando aggiunse "E vi spedirò personalmente all'Inferno. Uno per uno!".
Col cavolo che lo farai! ringhiò Kaori, avventandosi sul tetto per schiacciarlo sotto le zampe.
Naraku sgusciò via facilmente e cercò di colpirla alle spalle con una grossa lancia avvelenata, ma i denti di Reito scattarono a pochi centimetri dal suo braccio, spezzando l'arma in vari pezzi.
"Quei due sembrano essere diventati l'uno l'ombra dell'altra" commentò Fumiyo, erigendo una barriera per deviare la punta spezzata della lancia.
"Già" mormorò Masaru, fissando i due giovani che lottavano affiancati "Almeno la nostra piccola ha scelto bene il suo compagno...".
"Oh, sì" ridacchiò la moglie, prima di trascinarlo via "Dobbiamo permettergli di dare libero sfogo alle loro forze".
"Se non tornano in forma umana, non potranno affrontare al meglio quel verme" mormorò Yamato, affiancandoli assieme a Sakura "Con quelle zampone che hanno ora, finiranno per causare più danni che altro".
Quasi a  dimostrazione delle sue parole, il fratello gli arrivò contro, sollevando un gran mucchio di calcinacci e polvere.
"Reito, vuoi fermarti a riflettere un momento?" lo apostrofò incavolato, mentre si liberava di alcune tegole di terracotta "Se continui così, non otterrai niente! Devi tornare normale se vuoi combattere per bene!".
Inuyasha poggiò una mano su un cumulo di rottami e sogghignò "Perché non vediamo di sfruttare queste macerie a nostro vantaggio?".
Mentre i due lupi e Sesshomaru tenevano Naraku alle corde, incalzandolo con attacchi, finte ed affondi, il gruppo a terra iniziò ad accumulare numerose macerie in modo da creare dei punti da cui partire a loro volta all'attacco.
Non potendo raggiungere altezze troppo elevate con dei semplici balzi, quel cumuli di macerie potevano risultare piuttosto utili.
Mentre i demoni erano all'opera, Rin rimase assieme ai cuccioli in un angolo più riparato del castello.
Sesshomaru le aveva detto di restare al riparo e lei era intenzionata a non disobbedire, anche perché non voleva che il demone si ferisse di nuovo a causa sua.
Improvvisamente, un sibilo attirò la sua attenzione e, voltandosi verso alcune porte scorrevoli ancora in piedi, scorse una donna che aveva già visto.
"Tu sei quella che fa muovere il vento!" disse, afferrando un bastone da terra "Stai con Naraku! Che cosa vuoi da me?".
"Metti giù quell'affare" le disse Kagura "Non servo più Naraku e non l'ho mai voluto. Tu, piuttosto... Vuoi aiutare Sesshomaru, sì o no?".
"Certo che voglio aiutare il signor Sesshomaru" replicò la bambina, senza smettere di stringere il bastone "Ma... come?".
"Seguimi e lo saprai" disse la yasha "Solo tu, piccola ed innocente come sei, puoi prendere una cosa molto importante".
"Una cosa che, se distrutta, decreterebbe la fine di Naraku" aggiunse a bassa voce, mentre svaniva in un corridoio.
Seppur titubante, Rin prese a seguirla attraverso stanze scure ed impregnate di un odore che le dava parecchio fastidio.
Ricordando che il signor Sesshomaru e Jaken avevano un naso molto più sensibile del suo, fu contenta che non l'avessero seguita.
Di colpo, Kagura di bloccò e le si lanciò addosso; la bambina urlò spaventata, ma si accorse che la demone l'aveva semplicemente difesa da un improvviso crollo.
"Stai bene?" le chiese apprensiva, quando la donna si rialzò in piedi, lasciando cadere alcuni pezzi di travi e calcinacci.
"Sto bene. Sono una demone, non un'umana" replicò Kagura "Tu, piuttosto, sei tutta intera?".
Rin annuì appena, battendo una mano sulla manica impolverata del vestito "Però mi hai spaventato... Pensavo che mi volessi attaccare".
L'altra alzò gli occhi vermigli al cielo e riprese a camminare, guidandola in una stanza dove l'odore di poco prima era molto più intenso, al punto da costringerla a tapparsi il naso con le dita.
"Ma che puzza!" si lamentò nauseata "Cos'è quest'odore così brutto?!", "Il cuore di Naraku" spiegò la yasha.
Il suo ventaglio andò ad indicare un alto scaffale, sul quale troneggiava una ciotola nel quale pulsava l'organo che teneva in vita il demone oscuro.
"Solo tu puoi prendere quel coso e portarlo fuori, dove Sesshomaru o Inuyasha potrebbero distruggerlo" aggiunse seria "Tu sei l'unica con un'anima abbastanza pura, qui dentro".
La bambina sgranò gli occhi "Ma mi fa schifo! E poi... se Naraku si accorge che l'ho preso, non cercherà di uccidermi?".
"Secondo te, perché sono con te?" le chiese Kagura "Ti proteggerò finché non saremo nuovamente fuori. Quel cuore dev'essere distrutto, o Naraku non verrà mai sconfitto".
Trattenendo a stento una smorfia, Rin si fece coraggio e, aiutandosi con una cassa, riuscì a raggiungere il cuore.
"Lo faccio per aiutare il signor Sesshomaru" si disse per farsi coraggio "Così gli dimostrerò che posso aiutarlo anche io".
Vincendo la ripugnanza che quell'oggetto le incuteva, lo prese tra le mani e seguì velocemente Kagura tra i corridoi.
Era viscido e caldo e le dava una forte sensazione di nausea, ma sapeva che non doveva farlo a cadere per nessun motivo.
Di colpo, l'organo pulsò con più forza e la demone impallidì "Naraku si è accorto che abbiamo preso il cuore! Corri, piccola! Corri!".
Terrorizzata, la bambina iniziò a correre con tutta la forza che aveva, evitando per un soffio un altro crollo, che però bloccò Kagura.
"Va' avanti! Non fermarti per nessun motivo" le disse la yasha, brandendo il ventaglio per difendersi da eventuali attacchi "Porta quel cuore ad Inuyasha! Deve distruggerlo!".
Seppur spaventata, la piccola fece quanto le aveva detto e riprese a correre, sbucando nel cortile semi distrutto.
"Inuyasha-chan! Signor Sesshomaru!" gridò con forza, facendosi largo tra i vari demoni "Venite, presto!".
L'inu-youkai le arrivò subito accanto, dicendo "Rin! Ti avevo detto di restare al sicuro".
"Kagura mi ha detto di portarvi questo" mormorò lei, mostrando il cuore "Ha detto che voi ed Inuyasha-chan dovete distruggerlo!".
Il demone sgranò gli occhi nel vedere l'oggetto tra le mani della bambina, comprendendo immediatamente cosa fosse.
Provò a colpirlo con i propri artigli velenosi, ma si accorse che quell'organo era protetto da una barriera molto potente.
Seppur con un moto di stizza, dovette ammettere che solo suo fratello poteva disintegrare quel lurido oggetto.
Si voltò automaticamente nella direzione da dove provenivano le imprecazioni del suo indegno fratello e, con un basso ringhio, si diresse verso di lui.
Senza dire una parola, lo afferrò nuovamente per il colletto della veste e lo trascinò in aria, evitando le spade e gli artigli degli ultimi seguaci di Naraku ancora in piedi.
L'hanyou si lasciò sfuggire un'esclamazione sorpresa quando gli mancò il terreno da sotto i piedi e gridò "Ehi! Ma la vuoi piantare di trascinarmi in questo modo? Per chi mi hai preso, si può sapere?!".
"Sta' zitto" ribatté Sesshomaru, facendolo atterrare senza troppi complimenti davanti a Rin "C'è una cosa che solo Tessaiga può fare. Quindi, vedi di darti una mossa, razza di idiota".
Sistemandosi la casacca, il fratello gli rifilò un'occhiataccia esasperata prima di voltarsi verso la bambina.
"Cosa devo fare, Rin?" chiese perplesso, sgranando gli occhi davanti a quello che la piccola aveva tra le mani.
"Quello non sarà..?", "Kagura ha detto che è il cuore di Naraku" rispose Rin, alzandolo verso di lui "E bisogna distruggerlo".
"Quel coso è protetto da una barriera" aggiunse Sesshomaru "Vedi di usare la spada in maniera decente, una volta tanto".
Inuyasha gli rivolse un'espressione incavolata, ma decise che non valeva la pena di gonfiargli la faccia; non ancora.
"Per favore, Inuyasha-chan!" lo implorò la bambina "Devi fare presto, prima che Naraku ci raggiunga!".
"Restituitemi immediatamente il cuore!" urlò il demone oscuro, piombando dall'alto con gli artigli protesi.
Sesshomaru non si fece pregare e gli scagliò contro, dicendo al fratello "Datti una mossa, stupido".
Rin emise un piccolo grido quando vide la lama di Bakusaiga cozzare con le appendici velenose del nemico e pregò che il demone non rimanesse ferito.
Un forte rumore di zampe contro il terreno la fece voltare e la piccola esclamò "Kaori-chan! Aiuta il signor Sesshomaru, per favore! Dobbiamo tenere Naraku lontano!".
La lupa la fissò sorpresa, ma non perse tempo in chiacchiere quando vide cosa era poggiato a terra, ai piedi di Inuyasha.
Con un ringhio, che richiamò gli altri lupi, si slanciò contro il demone ragno, impedendogli di arginare Sesshomaru ed arrivare alla bambina.
Furioso oltre ogni dire, Naraku espanse la propria aura in un'onda che fece tremare la terra, mandando a terra Rin e molti dei demoni presenti.
In quel caos, il cuore finì con il prendere quasi il volo tra i cumuli di macerie ed il suo proprietario si slanciò per recuperarlo.
Qualcosa di bianco cozzò con lui a mezz'aria, spedendolo a terra, e Naraku sgranò gli occhi nel rendersi conto che Reito lo bloccava a terra con la propria spada.
La lama di Nelseiga gli trapassava il petto, dove avrebbe dovuto battere il cuore che tanto disperatamente cercava di riottenere, senza però causargli dolore.
"Credi di avermi fermato, lupo bianco?" chiese ironico, mentre lasciava che numerose appendici gli fuoriuscissero dalla schiena.
"No, ma sicuramente ora hai qualche problema di movimento" replicò il ragazzo, lasciando che dalla lama della propria spada si spandesse una coltre gelida che avvolse il nemico fino alle gambe.
"Cosa stai facendo?" esclamò il demone oscuro, rendendosi conto di essere totalmente immobilizzato.
"Semplice, permetto ad un amico di spedirti all'Inferno" sogghignò lo youkai, facendo un cenno ad Inuyasha.
L'hanyou non se lo fece ripetere due volte e, dopo aver spiccato un balzo su uno dei tanti cumuli che avevano preparato, cercò la chiave dell'esistenza di Naraku.
Un grido schifato lo fece voltare e quasi scoppiò a ridere quando si accorse che il cuore era finito ai piedi di Kagome.
"Lancialo, Kagome!" le urlò, preparando la spada all'affondo "Mettiamo fine a questa battaglia, una volta per tutte!".
Rabbrividendo per il disgusto, la giovane prese quella cosa viscida tra le mani Possibile che capitano tutte a me, oggi?.
Senza riuscire a resistere oltre, lanciò il cuore verso l'alto, per poi buttarsi di lato per evitare eventuali schizzi.
Inuyasha osservò l'organo compiere una parabola poco oltre la sua testa e, stringendo Tessaiga con entrambe le mani, spiccò un balzo verso di esso.
La lama della spada prese a brillare di un'intensa aura rosso sangue, mentre il giovane gridava "È la tua fine, Naraku!".
Tessaiga riuscì a penetrare senza difficoltà la barriera protettiva e Naraku emise un urlo atroce quando il suo cuore venne tranciato in due.
Il suo corpo iniziò ad essere percorso da spasmi irrefrenabili, simili a potenti scosse elettriche che gli strapparono un grido ancora più acuto.
Sotto gli occhi attoniti dei presenti, i vari demoni che avevano composto fino ad allora il terribile Naraku si dissolsero, lasciando solo un piccolo cumulo di cenere a testimoniarne l'esistenza.
Nel cortile colmo di rottami e cadaveri calò un silenzio quasi innaturale; nessuno osava muoversi.
"È... È morto?" osò chiedere Kagura, sbucando da alcune macerie "L'incubo è quindi finito?".
Deglutendo a fatica, Miroku cominciò a svolgere il rosario che bloccava il Vortice del Vento.
Se finalmente Naraku era morto, allora...
Con un brivido che lo scuoteva, sollevò la benda e rimase a fissare la maledizione di quel mostro divenire sempre più piccola, fino a scomparire.
Il Vortice del Vento era sparito... non c'era più!
Incredulo, guardò Sango, che gli si era avvicinata con aria titubante "Va tutto bene, Miroku? Il Vortice..?".
Il monaco non le diede il tempo di finire la frase che la sollevò tra le braccia, esultando "È finita! Naraku è morto davvero! È finita!".
La ragazza sgranò gli occhi, felice come non mai a quella notizia, ma il fiato le si mozzò in gola quando lui la baciò con passione.
"Finalmente siamo liberi" sussurrò contro il suo collo "Liberi da quel mostro e dalla maledizione che aveva inflitto alla mia famiglia".
"Finalmente, sono libero di poterti amare senza remore, Sango" mormorò commosso "Dopo tutto questo, il futuro ci sorride".
A quelle parole, l'intero gruppo scoppiò in risate e grida di giubilo, a cui Kagura si unì più che volentieri.
Ora che Naraku non c'era più, era finalmente libera, libera come il vento che governava.
"Allora quel mostro cattivo non c'è più?" chiese Rin, fissando gli occhi ambrati di Sesshomaru.
"No, se n'è andato. Una volta per tutte" la rassicurò l'inu-youkai, poggiandole una mano sulla testolina bruna.
Approfittando di un affannato Jaken, accorso accanto al padrone per vedere i miseri resti del loro nemico, la bambina gli salì sulla testa e spiccò un salto tra le braccia del demone.
"Evviva!" esultò felice, stringendosi al petto di Sesshomaru "Adesso nessuno potrà più farvi del male, signor Sesshomaru! Sono così contenta che sia tutto finito... Ho avuto tanta paura per voi".
Il signore dell'Ovest la fissò sorpreso per qualche istante, sorpresa che aumentò quando la piccola disse "Ed io non vi lascerò più. Ve lo prometto. Voglio stare con voi ed aiutarvi come posso".
"Tu hai fatto già tanto, Rin" mormorò lui "Hai portato tu il cuore di Naraku, in modo che potessimo distruggerlo".
"Una volta tanto, sei stato utile Inuyasha" aggiunse gelido, fissando il fratello con uno sguardo di sufficienza.
"Tsé. Ma tu guarda!" borbottò l'hanyou "Ed io che credevo che quella bambina ti avesse un tantino migliorato!".
Kagome sorrise divertita e gli si strinse contro, sbollendo la sua rabbia con un morbido bacio.
"Lascialo perdere. In fondo, sai com'è fatto" disse sorridendo "Pensiamo a goderci la nostra vittoria".
"Sante parole le tue, Kagome" sospirò Kaori, fissando ciò che era rimasto del loro nemico.
Fissò la Sfera dei Quattro Spiriti, che brillava sopra le loro teste, finalmente completa come in origine.
"È davvero finita" sussurrò Kagome, prendendo il monile tra le mani, dove prese a risplendere di nuova luce.
"Pensa a tenere al sicuro quella sfera" le disse l'amica, fulminando con un'occhiataccia Jiro, che fissava l'amuleto con sguardo bramoso.
Un sorriso le incurvò le labbra quando Reito l'abbracciò da dietro e, senza dargli il tempo di dire nulla, incollò le proprie labbra alle sue.
"L'incubo è finito" sussurrò felice "Ora questo luogo può tornare ad essere pacifico come una volta".
Il ragazzo sorrise nell'indicare Miroku, nuovamente a terra dopo l'ennesimo ceffone "Dubito seriamente che qui si possa parlare di tranquillità".
"Sai cosa intendo" replicò lei, fissandolo negli occhi "Adesso, nessuno ci può impedire di vivere tranquilli. Non c'è più nessun ostacolo davanti a noi".
Con un sorriso entusiasta sulle labbra, si voltò verso i genitori e prese in braccio Shiro, facendolo volteggiare.
"Hai visto, piccoletto? Finalmente, Naraku non c'è più!" esclamò al settimo cielo, ridendo dei gorgheggi del fratellino "Siamo finalmente liberi!".
"Ehm.. Veramente, c'è un ultimo ostacolo che dobbiamo superare" mormorò Kagome, facendola fermare di colpo "Noi due non siamo ancora libere. Non del tutto".
"A che ti riferisci, Kagome?" chiese la yasha, decisamente preoccupata dalle parole dell'amica.
"Beh, tu... dopo tutto questo caos, è normale che te lo sia dimenticato..." iniziò la miko, passandosi una mano sulla nuca "Ma domani abbiamo l'esame finale".
La caduta stile manga di Kaori fu decisamente eloquente e Masaru dovette sporgersi per afferrare Shiro al volo.
Si portò una mano al volto per trattenere una grassa risata alla vista dell'espressione della figlia, decisamente sconvolta.
Reito aiutò la compagna ad alzarsi e, rivolgendo un'occhiata incredula all'amica, commentò "Dopo tutto questo, non so proprio come tu abbia fatto a ricordarti una cosa del genere, Kagome".

Una rumorosa folla di studenti si stava accalcando attorno al tabellone dove erano scritti i risultati dell'esame finale e, ovunque, non si sentiva parlar d'altro che di voti, test e quant'altro.
"Speriamo che sia andato tutto bene" sussurrò Ayumi, stringendo le mani a mo' di preghiera "Oh, Kami! Speriamo che sia andato tutto bene!".
"Avanti, non preoccuparti per così poco" le disse Kaori, poggiandosi le mani dietro la nuca "Ormai, è andata!".
"Non capisco come tu faccia ad essere così tranquilla" borbottò Yuka, tormentandosi un lembo della divisa "Proprio tu che agli esami sei sempre un fascio di nervi".
La yasha si strinse nelle spalle "So di aver dato il massimo ai test. Quindi è inutile che m'innervosisca ora, non credi?".
"Effettivamente, il suo ragionamento non fa una piega" mormorò Eri, poggiandosi un dito sulla guancia "Ha una sua logica".
"Il che è tutto dire, dato che Shibuja non ha proprio logica" commentò Mariko, passandole accanto.
"Per me, puoi continuare a parlare anche per le prossime tre ore, Mariko" commentò Kaori, fissandola con sufficienza "A me non importa affatto. Io so quanto valgo e tanto mi basta".
Improvvisamente, Hojo richiamò la loro attenzione, dicendo "Higurashi, vieni! La folla ha iniziato a disperdersi!".
"Grazie, Hojo! Veniamo subito" rispose la ragazza, facendo cenno alle amiche di seguirla.
Una volta arrivate davanti al tabellone, Kagome cercò immediatamente la loro sezione, seguendo i nomi con l'indice.
Una volta arrivata al proprio, sgranò gli occhi per la sorpresa "Non ci credo! È... è incredibile! Ditemi che sto sognando...".
Kaori seguì il suo sguardo e sorrise "Bravissima, Kagghy! Sei stata davvero incredibile! Hai ottenuto un ottimo punteggio".
Dopo pochi secondi di ricerca, si congratulò con le amiche "Ragazze, si vede che avete studiato sodo! Cavoli, avete ottenuto dei risultati pazzeschi!".
Indicò i loro punteggi e sorrise divertita "Eri, ovviamente, ha avuto il massimo. Ci avrei scommesso".
"E tu, Shibuja?" chiese Mariko, fissandola con superiorità e cattiveria "Ce l'hai fatta a passare i test finali?".
La yasha seguì l'elenco fino al proprio nome ed un sorrisetto soddisfatto le incurvò le labbra.
Picchiettò l'indice sotto il voto ottenuto, dicendo "Direi proprio di sì. È anche un voto niente male... Al contrario del tuo, mia cara sapientona".
La bionda strabuzzò gli occhi davanti alla differenza di votazione tra sé e quell'avanzo di tappezzeria.
No, non era possibile che lei fosse passata appena con la sufficienza e quella nullità avesse ottenuto un risultato tanto migliore del suo, soprattutto con l'incredibile numero di assenze che aveva fatto!
Kagome e le altre scoppiarono a ridere e presero a battere le mani per la loro compagna; le aveva dato una bella lezione a quell'arpia!
In quel momento, dall'altoparlante si diffuse la voce del preside "Gli allievi dell'ultimo anno sono pregati di recarsi nel cortile per ricevere i diplomi".
Ridendo e congratulandosi a vicenda, il gruppo si diresse verso il luogo prestabilito, dove indossarono delle lunghe toghe azzurrine alla moda americana con i tipici tocchi adornir di ciuffi dorati.
Seguendo l'ordine alfabetico, salirono una alla volta sul piccolo palco, dove il preside consegnò loro il diploma tanto agognato.
Una volta che tutti gli studenti ebbero ottenuto il proprio diploma, il preside fece un breve discorso per ringraziali della pazienza della costanza con cui avevano studiato in tutti quegli anni, augurando loro buona fortuna per il futuro.
Kagome sorrise entusiasta quando i suoi familiari le vennero incontro per congratularsi dell'ottimo risultato ottenuto.
"Sei stata grande, sorellina!" le disse Sota, abbracciandola tutto contento "Hai visto che sei andata bene? Non dovevi preoccuparti così tanto".
La ragazza ricambiò l'abbraccio con forza, sorridendo a sua volta "Grazie per essermi stati sempre vicini. Non ce l'avrei fatta senza di voi".
"Abbiamo una piccola sorpresa per te, piccola" le disse il nonno, facendosi da parte "Abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere".
La miko sgranò gli occhi nel vedere Inuyasha, vestito con abiti moderni, appoggiato al muro vicino e gli corse incontro.
"Sei venuto anche tu" esultò felice "Inuyasha, non sai quanto sono contenta! Grazie, grazie di cuore!".
"Potevo mai mancare ad una cosa così importante per te?" replicò lui, abbracciandola con forza "Sono contento che sia finito tutto bene".
Eri si lasciò sfuggire un sospiro sognante "Che ragazzo dolce! Kagome è davvero fortunata ad avere un tipo come lui".
"E tu, Kaori?" chiese Yuka "Il tuo ragazzo non è venuto a sostenerti?", "No, ma dubito che sia troppo lontano".
"Che intendi dire?" mormorò Ayumi, "Che è qui anche lui, nascosto da qualche parte. Odia le grandi folle".
Il sorriso sul viso di Kaori convinse le amiche che stava dicendo sul serio e sorrisero a loro volta.
"Ancora congratulazioni" dissero allegre, prima di dileguarsi nel cortile assieme ai loro genitori.
"Kaori, tanti complimenti anche a te" mormorò la signora Higurashi, abbracciandola con dolcezza "Sei stata davvero in gamba".
"La ringrazio" sorrise lei, ricambiando l'abbraccio "Di tutto. Per tutto quello che ha fatto per me in tutto questo tempo".
"Non lo dire nemmeno, cara" si schernì la donna "L'ho fatto con piacere... E poi, ti conosco da quando sei nata".
"Cosa farai, adesso?" le chiese poi, fissandola negli occhi "Kagome sta preparando le sue cose... Anche tu andrai dall'altra parte?".
Kaori annuì, rivolgendo uno sguardo all'orizzonte "La mia vita, ormai, è lì. È quello il mio mondo".
Sorridendo, mise in mano alla donna un piccolo mazzo di chiavi "La mia casa adesso è sua, signora Higurashi. Ne faccia ciò che vuole. La venda, la usi come magazzino.. Non so, ma adesso è sua".
"Mi pare il minimo che possa fare per ringraziarla di tutto quello che ha fatto fin'ora" aggiunse. "Ma.. Non posso accettarlo" mormorò Yumico, fissando l'anello di chiavi "E poi.. Nel caso volessi ritornare, anche se per pochi giorni...".
"I miei sono d'accordo e mi hanno chiesto di pregarla ad accettare questo dono" replicò la ragazza "La prego, non rifiuti".
La signora Higurashi fissò le chiavi per qualche istante, prima di dire "E sia. Ma, quando vorrete venire a farci visita, la casa sarà a vostra disposizione. Su questo non transigo".
Kaori sorrise più ampiamente "Come vuole. Comunque, il pozzo rimarrà aperto. Sfrutteremo il potere della sfera affinché sia sempre possibile passare da una parte e dall'altra".
Rivolse uno sguardo all'amica, che abbracciava il fratellino ed il nonno contale foga da farli impallidire, "Così, Kagome potrà venire quando vuole. Non perderà le sue radici".
"Non hai idea di quanto questo mi renda felice" sussurrò Yumico "La mia piccola potrà stare accanto a chi ama, senza però doverci dire addio".
Vedendo che la ragazza stava fissando una grossa quercia, chiese "Anche tu verrai a trovarci, Kaori?".
"Certo, ogni volta che vorrà" promise lei "Ma, se permette... C'è qualcuno che mi aspetta".
Un leggero fruscio le fece capire che Reito l'avrebbe aspettata al tempio e sorrise, dicendo "Ora devo andare. La mia vita mi aspetta... Al di là del pozzo".

 

Fine


Cavoli, non avete idea di quanto sia stato difficile mettere la parola FINE a questa storia... Mi sento come se si fosse chiuso un capitolo della mia vita... Ebbene sì,, miei cari. Avete letto bene. questa è proprio la fine di "Al di là del Pozzo". *Alys usa l'hiraikotsu di Sango come scudo per evitare mannaie, accette e quant'altro* Ehi, calma! ho detto la fine di questa storia, non della saga! Grazie ad un suggerimento della carissima Ayame_Dragon (a cui mando un GRAZIE ENORME!) ho finalmente le idee chiare per il sequel. Presto vi starò nuovamente tra i piedi, non temete! non posso mica lasciarvi così, no? ^.^ no, no! noi ci rivedremo presto con "Le due Sfere", dove incontreremo ancora Kaori, reito e tutta la banda.. con qualche dolce aggiunta! ^.^ Bacioni a tutti!!! VI VOGLIO BENE!!

Besos giganti, vostra affezionata Alys93

   
 
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