-Ok, di chi
è stata la fantastica idea
di mangiare in giardino?- chiesi mentre scacciavo l’ennesimo
insetto.
-Devi sempre
lamentarti di qualcosa?-
-Esatto Microbo;
non siamo tutti
fortunati come te, gli insetti vengono imprigionati dal gel che hai in
testa e
non ti ronzano davanti, quindi non rompere se io rompo- trattenni una
risata
quando vidi che Blaine prese lo specchio per controllare se i suoi
capelli
erano a posto.
-Chiudendo
l’argomento “insetti” credo
di parlare a nome di tutti quando dico che Santana ci deve delle
spiegazioni-
Rachel appoggiò la forchetta nel piatto e iniziò
a fissarmi
-Che vi devo
io?-
-Rachel ha
ragione Santana, è una
settimana che esci di casa tutti i giorni alle sei e mezzo in punto e
ricompari
all’ora di pranzo- disse Kurt
-Hai persino
smesso di insultare me e
la mia sveglia-
-Se ti mancavano
i miei insulti potevi
dirmelo subito Nana, comunque perché state addosso a me e
non a Quinn che
sparisce per metà giornata tutti i giorni?- dissi sperando
di riuscire a
spostare l’argomento altrove.
La mia amica mi
fulminò con lo sguardo
stringendo la presa sul suo coltello, dolce come sempre.
-Andiamo, Quinn
fa sempre cose di
questo genere, siamo abituati- spiegò Rachel saccente
–Tu invece sei la persona
più pigra del mondo, non ti alzeresti dal letto alle sette
nemmeno se la casa
stesse andando a fuoco…o meglio, non ti saresti alzata.
Allora? Ci degni di
dirci che succede?-
Sbuffai e feci
segno di avvicinarsi
–La verità è…- iniziai
quando tutti si furono sporti verso di me
–...che
il divano di Quinn è posseduto da uno
spirito maligno che si risveglia al sorgere del sole, così
devo scappare per
non essere divorata viva-
Quinn
sbuffò sonoramente imitata dopo
qualche istante da tutti gli altri
-E ora, se
volete scusarmi- dissi
alzandomi –Vado a fare un paio di sacrifici al demone-divano
per non essere
uccisa nel sonno nel caso lo spirito si svegli stanotte -
Entrai
velocemente in casa e tirai un
piccolo sospiro di sollievo, insomma Santana Lopez ha una reputazione
da
difendere che sarebbe crollata a picco nell’istante in cui i
miei amici
avrebbero scoperto che mi alzavo ogni mattina per andare al bar dove
Brittany
faceva il primo turno e che ormai da una settimana le offrivo tutti i
giorni la
colazione e rimanevo seduta per tutta la mattinata solo per parlare con
lei.
“Cavolo
Lopez, anche solo a pensarci suona terribilmente
sdolcinato…ti stai
rammollendo.” sentenziò
l’irritante vocina nella
mia testa che ormai mi accompagnava da
giorni.
-San? Stai
dormendo?- Quinn mi scosse
delicatamente la spalla
-Si Bionda, sto
dormendo
profondamente- mugugnai in risposta
-Possiamo
parlare?- chiese la mia
amica.
-No Q , non
posso parlare se sto
dormendo-
-Se accetti di
parlare con me ti
faccio dormire nel mio letto-
Tempo cinque
secondi e la stavo già
trascinando verso camera sua.
-Allora Quinn,
cosa ti porta a
svegliarmi all’una e mezza di notte e arrivare a ricattarmi
con questo morbido
materasso? Hai finalmente deciso di insegnarmi ad aprire il divano
letto? No
perché mi servirebbe davvero saperlo-
-Vuoi chiudere
il becco per un attimo
San?-
Feci il gesto di
chiudermi la bocca a
chiave e la fissai in attesa
-Dove vai sempre
la mattina?- mi
chiese dopo una lunga pausa
-E tu?-
Quinn
arrossì lievemente –Mi vedo con
un ragazzo…- balbettò
-Ah si, lo
conosco?- chiesi divertita
Lei
annuì –E’ Sam…-
Spalancai la
bocca -Sul serio Q? Sam
Evans? L'unica cosa che quello ha più grande delle labbra
è la sua propensione
per le battute orrende e per i film che non vede nessuno-
Lei
arrossì ancora di più –Non è
quella la cosa più grande delle labbra che ha,
fidati…-
-Non voglio
ulteriori dettagli, grazie-
borbottai facendo una faccia schifata -E poi che ci fa qui?-
-Sta passando
l’estate da suo nonno
che abita in un paesino qua vicino-
Incredibile
coincidenza.
-Io ti ho
risposto, ora tocca a te-
Abbassai lo
sguardo all’improvviso
–Vado al bar…- risposi incerta.
Quinn mi
guardò perplessa per qualche
istante prima di scoppiare a ridere.
-Tu ti alzeresti
alle sette di mattina
per andare al bar? Ok, o la tua dipendenza dall’alcol
è peggiorata o hai
leggermente omesso di
dirmi qualcosa-
Sbuffai mentre
lei continuava a
guardarmi insistentemente –Ok Bionda lo confesso, vado al bar
dove Brittany fa
il turno di mattina per farle compagnia; non era un reato
l’ultima volta che ho
controllato-
-Tu...- Quinn
parve riflettere sulle
mie parole –Cos’è, una nuova strategia
di conquista? Dov’è finito il buon
vecchio “la faccio ubriacare e me ne vado la mattina
dopo” ?-
le lanciai
un’occhiataccia
-Con lei
è diverso Fabray, e comunque
mi sono offesa per la bassa opinione che hai di me-
-La bassa
opinione te la sei meritata
Lopez, e perché mai con lei dovrebbe essere diverso?-
Lo scetticismo
nelle sue parole era
davvero un amore.
-Prometti di non
dirlo alla Berry o
alle fatine gay, ok? Non voglio che si facciano strane idee-
Lei
annuì un po’ confusa e io
continuai:
-Mi piace fare
colazione e parlarci;
non è l’uso della bocca che di solito mi aspetto
dalle ragazze con cui “esco”
ma stranamente con lei risulta ugualmente piacevole-
Rimasi in
silenzio studiando la sua
espressione a metà fra l’incredulo e il divertito
-Sai San, queste
erano le ultime
parole che mi aspettavo di sentire da te, ma tornando al discorso
colazione….-
-Tutte le
mattine le offro un caffè
latte e una brioche e parliamo fino alla fine del suo turno, tutto qui-
-Wow-
sussurrò solo –Santana Lopez è
innamorata-
-Mi sa che la
Berry ti ha prelevato
quel poco di cervello che ti rimaneva per farci il suo frullato
mattutino
Bionda- borbottai –Santana Lopez non si innamora ne si
innamorerà mai-
-Fino a qualche
tempo fa avresti
giurato che “Santana Lopez non offre la colazione alle
ragazze che vuole
portarsi a letto ne mai lo farà- un sorrisetto divertito le
si dipinse sul
volto
-Per quanto mi
ricordo Fabray non ho
mai avuto bisogno di offrirti la colazione per portarti a
le…-
Una sua mano
sulla bocca mi impedì di
continuare
-Non cambiare
discorso- disse rossa in
viso –Piuttosto perché non chiedi alla tua
biondina di uscire?-
-Non
è la mia biondina-
borbottai –E se poi mi dicesse di no?-
-Da quando hai
paura di un no?-
-Da
quando…- non seppi rispondere
perché in realtà non sapevo la risposta nemmeno
io; da quando avevo paura di un
no? –Da quando mi importa davvero la sua risposta- borbottai
alla fine.
La mia amica
fece un sorrisetto
–All’inizio avevo detto anche io di no mi pare, e
sappiamo entrambe come è
andata a finire-
-Bionda, queste
frasi sussurrate
mentre siamo nello stesso letto possono suonare come provocatorie, lo
sai?-
Un cuscino
dritto sulla mia faccia
mise fine alla nostra discussione.
-Possibile che
la senta solo io quella
maledetta sveglia?-
Quinn si
girò verso di me spingendomi
giù dal letto col piede
-Sparisci dalla
tua biondina e lasciami dormire San-
–Buongiorno
anche a te Quinn- sbuffai
alzandomi –Inizio a pensare che dormire su quel divano sia
più comodo che su
questo letto a prendermi i tuoi calci-
Uscii dalla
stanza per evitare
l’oggetto non identificato che mi aveva lanciato contro,
fortuna che almeno la
mattina la sua mira faceva schifo.
Come ogni
mattina entrai nel bar alle
sette in punto e individuai subito la mia biondina, “accidenti a Quinn che mi ha messo in testa quel
soprannome”, seduta
sul bancone del bar con le gambe che dondolavano nel vuoto
-Ehi- la salutai
notando piacevolmente
il grande sorriso che le si dipinse sul volto
-Ciao-
salutò allegra mentre mi sedevo
al mio solito tavolo
-Cosa ti porto?-
chiese come ogni
mattina
-Il solito-
risposi con un sorriso
seguendola poi con lo sguardo mentre spariva in cucina.
Approfittai
della sua assenza per
guardarmi intorno, come sempre c’era solo il solito tizio
mezzo addormentato.
-Ma quello vive
qui?- domandai
indicandolo con la testa quando Brittany tornò con le
ordinazioni
-Dici Sebastian?
Probabile, non so chi
lo faccia entrare ma quando arrivo è già seduto
li…- alzò le spalle porgendomi
il mio caffè
-Non so ancora
come ringraziarti per
tutte le colazioni che mi hai offerto- disse all’improvviso
“Perché
non chiedi alla tua biondina di uscire?”
La voce di Quinn
mi risuonò in testa.
“Coraggio
Lopez, è la tua occasione”
-Un modo ci
sarebbe- iniziai
Lei mi
guardò incuriosita
-Esci con me
questo sabato- finii
tutto di un fiato
-Noi due sole?-
chiese un po’
titubante
“Ok
Santana calmati” mi dissi mentre cercavo di capire
se volesse che
rispondessi si oppure no
“Nella
peggiore delle ipotesi…potrai sempre prendere Quinn a calci
per averti
incoraggiata a chiederle di uscire”
-Ehm…si,
solo noi due-
Lei mi
regalò uno dei suoi magnifici
sorrisi, buon segno.
-Va bene, sabato
non lavoro-
“Lo
so biondina, ho passato tutta la notte a ripassare gli appunti mentali
di ciò
che mi hai detto in questi giorni, turni di lavoro compresi, fra un
calcio e l’
altro di Quinn” pensai
-Perfetto!-
dissi invece –Potremmo
andare al lago, non ci sono ancora stata-
Sorrise di nuovo
–Ok; posso passare a
prenderti io, stai da Quinn giusto?-
Annuii in
risposta
-A che ora posso
passare?-
-Quando vuoi
tanto qualcosa mi dice, e
per qualcosa intendo l’odiosa sveglia della Berry, che alle
sette sarò già in
piedi-
Lei
ridacchiò divertita –Un giorno
devi farmela conoscere questa Rachel…-
-Il giorno in
cui riuscirà a portare
l’anello a Mordor e tornare viva te la farò
conoscere, sempre che non decida di
restare a vita tra i suoi amici hobbit-
Si
portò la tazza di caffè latte alle
labbra per nascondere un sorriso divertito.
-Allora?- chiese
Quinn appena entrai
in casa
-Te
l’ho mai detto che, calci nel
sonno a parte, sei la mia seconda biondina preferita?- risposi con un
sorriso
sulle labbra.
-La seconda?-
alzò un sopracciglio
-Già,
subito dopo quella con cui ho un
appuntamento sabato-
-Ah! Te
l’avevo detto che avrebbe
accettato! Quinn Fabray ha sempre ragione-
-Grazie Bionda-
dissi sarcastica –E’
bello sentire che sei felice per me…come? Hai detto che non
avevi dubbi che
dicesse di si perché sono una ragazza stupenda con un corpo
da favola e una
bellissima personalità? Oh andiamo Q , così mi
fai arrossire-
Quinn mi
tirò uno scappellotto sulla
nuca interrompendo il mio monologo
-Non mi chiedi
com’è andata con Sam?-
La scrutai per
un attimo –Deduco che
sia andata bene visto che la tua testa è ancora al suo posto
e non è stata
risucchiata dalle sue fauci spaventosamente enormi mentre tentava di
baciarti…-
Evitai un altro
scappellotto e mi
accoccolai accanto a lei sul divano.
Stemmo in
silenzio per un po’
-Quinn?- dissi
all’improvviso
-Uhm?-
-La mia biondina
è più bella del tuo
biondino-
Riuscii a evitare il terzo scappellotto della mattinata prima che Kurt ci chiamasse per il pranzo.
***________________________________________***Come avrete notato c'è stato un piccolo saltello temporale.
E si, nonostante questo sia solo il 4° capitolo siamo già al primo appuntamento e mi rendo conto che questo possa risultare come uno sviluppo troppo affrettato della storia quindi mi sento in dovere di informarvi che la trama non tratterà solo dei tre mesi di vacanza che Santana passa da Quinn, che in effetti si consumeranno tutti in questi primi capitoli, ma di un arco di tempo molto più lungo che dovrebbe essere intorno ai 6 anni...spero che la storia continui a piacervi, vi augurerei buona lettura se non fosse la fine della pagina quindi vi auguro buon qualsiasi cosa stiate per fare.