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Autore: Iwantasmile    07/07/2012    29 recensioni
"Il Signore mette al mondo per noi un'anima gemella. Certe volte in uno sconosciuto, certe volte in un amico.. altre volte in persone molto vicine.. ad esempio un fratello."
Sorrisi.
Ero innamorata di mio fratello.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 23
Il viaggio verso Games World fu silenzioso e colmo di tensione.
Justin era seduto con la sua nuova, ed ex, fidanzata.. Mentre io ero seduta con Taylor che nonostante avessi insistito perché si sedesse con Saro, alla fine mi aveva convinta.
Mi voltai verso il finestrino e per tutto il viaggio pensai a Justin.
Una normale ragazza avrebbe iniziato a raccontare la sua vita.. e ad un certo punto avrebbe detto “e poi ho incontrato lui” .. Ma per me non era così.
Lui dalla mia nascita ad ora era sempre stato al mio fianco. Non c’era stato nessun incontro casuale al cinema, al supermercato o a scuola.
No. Lui c’era dal principio, ecco perché io avrei iniziato a raccontare la mia storia con “lui c’è sempre stato”.
Una lacrima mi scese sul viso, e la nascosi subito fra le maniche del mio maglione.

“La gente piange non perché è debole. Ma perché è stata forte per troppo tempo.” Disse Taylor stringendomi la mano.
Le sorrisi, ma non feci in tempo a risponderle che mi squillò il cellulare.
Pensai di ignorarlo.. poi però lo presi.
Un messaggio da Justin.
Mi voltai indietro per cercare il suo sguardo che era nascosto dalla visiera del suo cappello. Accanto a lui, Tamara gli stringeva la mano.
-“Non piangere per favore. Mi uccidi così.”-
Sorrisi, e tornai a guardare fuori dal finestrino, senza trovare delle parole giuste da digitare come risposta.
Poco dopo arrivò un secondo messaggio.
-“Chi è il ragazzo che ti fa stare così male? Lo uccido.”- Disse mettendo una faccina sorridente.
Era ironico, perché ovviamente sapeva chi era.
-“Il suicidio è orribile.”- Risposi velocemente.
Mi misi una mano sotto il mento appoggiando il gomito al finestrino. Poi risi.
Erano dei sciocchi messaggini, che comunque mi fecero stare bene.
Risposta.
-“Sorridi di nuovo, per favore.”-  Lessi sotto il nome di mio fratello.
Mi voltai per guardarlo, ed ancora una volta lo vidi distratto.
Stava cercando di divincolarsi dalla presa di Tamara, che nel frattempo si era addormentata.
Stupidamente sorrisi nello stesso istante in cui i suoi occhi incontrarono i miei.
Sorrise anche lui.

Mi voltai nuovamente verso il finestrino.
-“Fallo ancora.”-
-“Non riesco a sorridere se non sto con te.”-
-“Pensa che questa notte recupereremo il tempo perso.”-
Lessi sullo schermo.
Arrossii, e mi abbassai sul sedile.
“Jude tutto ok?” Mi chiese Taylor.
Le mostrai il telefono e si mise ad urlare, non troppo forte perché tutti potessero sentirla, ma abbastanza forte da farmi spalancare gli occhi.
“è così dolce Jude..” Disse stringendosi le mani sotto il mento.
Era davvero, così dolce.
“Ragazzi siamo arrivati. Ora scendete in fila che formeremo i gruppi.” Disse la professoressa urlando.
Velocemente ci alzammo e ci ritrovammo poco dopo di fronte il Games World.
La professoressa fece i gruppi, da cinque persone.
“Ognuno di voi non deve mai allontanarsi dai suoi quattro compagni chiaro?” Disse.
Annuimmo tutti.
Il mio gruppo era formato da me, Taylor, e tre ragazzi di cui non conoscevamo nemmeno il nome.
Non mi importò, l’interessante era che Taylor fosse con me.
Justin, Saro, e Tamara  si trovarono nello stesso gruppo con altri due ragazzi.
Come sempre, la fortuna continuava ed evitarmi.
Ci incamminammo verso l’entrata, e dopo aver attraversato i controlli ci presentammo.
“Piacere io sono Marco, lui è Roland e lui è Giuseppe.” Disse il ragazzo con gli occhi chiari.
Avremmo trascorso la giornata insieme.. meglio instaurare da subito un buon rapporto.
“Piacere io sono Taylor, e lei è Jude.” Disse stringendo la mano di ognuno di loro.
Sorrisi debolmente ad ognuno di loro fin quando non mi resi conto dello sguardo di Roland puntato su di me.
Si accorse che l’avevo notato e mi sorrise.
“Allora, da quale giostra volete iniziare?” Chiese Marco abbassandosi gli occhiali da sole sul viso.
Erano tutti e tre dei bei ragazzi.. nulla da dire e trasmettevano anche allegria.. solo che l’assenza di Justin mi distruggeva.
Mi guardai intorno cercando di trovarlo ma non lo vidi.
“Iniziamo dalle torri..” Disse Taylor indicando una costruzione alta circa duecento metri con dei posti a sedere.
Non ero mai stata ad un Luna Park, quindi non sapevo come funzionasse.. Ecco perché annuii e mi misi a sedere accanto ai miei compagni di gruppo.
Un uomo controllò che le sicurezze fossero attive, dopo di che si allontanò con un volto scocciato. Probabilmente quello, per lui, era solo l’inizio di una noiosa giornata di lavoro.
Alla mia destra avevo Roland seguito da Marco e Giuseppe.. alla mia sinistra invece c’era Taylor.
La guardai sorridendo, e in quell’istante immaginai la funzione della giostra.
Probabilmente avrebbe iniziato a girare su se stessa.. Invece no.
Iniziò a salire sempre più velocemente, ed una volta arrivati in cima, mi guardai intorno qualche istante.
Da quell’altezza avrei visto sicuramente Justin, peccato che le persone assomigliavano tutte a briciole di pane.
Guardai Roland.
“Che succede ora?” Chiesi aspettando una reazione dal macchinario.
“Si scende.” Rispose divertito.
In quell’istante la giostra si mollò ad una velocità indescrivibile verso il basso.
Sentii la colazione salirmi in gola, e lo stomaco svuotarsi.
Il mio corpo si alzò dal sedile, e si librò in quei pochi centimetri d’aria.
Urlai e senza accorgermene iniziai a stringere la mano di Roland.
Dopo la prima discesa, immaginai che fosse tutto finito. Invece no, la giostra salì nuovamente.
“Ho la nausea, fatemi scendere.” Dissi stringendo anche la mano di Taylor.
“Stringi forte la mia mano. Vedrai che finirà subito.” Disse Roland con una punta di comicità.
La giostra si lasciò cadere con tutto il suo peso nuovamente, così non ebbi il tempo di rispondere.
Iniziai a stritolare la sua mano e ad urlare nuovamente.
Poi risalì ancora una volta.
“Questo è l’ultimo.” Mi rassicurò Taylor.
L’altra mano di Roland si posò sulla mia, così che potessi stringerla ancora di più.
Chiusi gli occhi e mi lasciai trascinare giù per l’ultima volta da quella giostra, che sicuramente, non avrebbe mai più rivisto il mio sedere.
Arrivati a pochi metri da terra si fermò di colpo,e iniziò a scendere lentamente mentre le sicurezze si aprivano.
Istintivamente respirai a fondo e mi misi a ridere, sentendomi ridicola.
Poi mi sporsi a vedere la fila delle persone che aspettavano di salire, come per dire loro con lo sguardo di scappare.
Eppure quella che avrebbe voluto scappare ero io.
Di fronte, al primo posto in fila, pronto a salire sulla giostra c’era Justin, affianco a Saro e Tamara.
Sorrisi sperando che ricambiasse, tuttavia si portò in avanti trascinando Tamara con se dalla mano.
Tentai di capire il perché di questo suo gesto.. poi ci arrivai.

La mia mano era ancora intrecciata a quella di Roland.
Velocemente mi divincolai dalla sua presa e cercai di andare verso Justin, ma il mio gruppo mi fermò.
“Jude aspetta, la giostra sta per partire non puoi andarci.” Disse Taylor.
Constatai che fosse saggio mantenere le distante da quel macchinario e mi allontanai con il mio gruppo.. mentre però il mio sguardo cercava mio fratello.
Lo trovai in cima, con gli occhi fissi su di me, e le mani sulle sicurezze.
La giostra scese di colpo e Tamara cercò la sua mano, che però non trovò.
Justin continuò a tenersi dalle sicurezze saldamente, senza urlare, o fare espressioni spaventate.
Capii quanto quello fosse un rimprovero per me.
Il resto della giornata passò sbalzando da una giostra all’altra, infatti poco prima di tornare in Hotel dovetti correre in bagno a dare di stomaco.
Quando salimmo sull’autobus scrissi un messaggio a Justin.
-“Manca poco.”-
Riferito al fatto che finalmente stava arrivando il momento di stare un po’ solo noi due.
Mi voltai a guardarlo di sottecchi.
Lesse il messaggio e senza rispondere si voltò a guardare fuori dal finestrino.
La sua espressione si perse nei fari delle auto che ci accompagnavano verso l’hotel.. mentre la mia espressione si perse nel suo sguardo sfuggente.
Era chiaro che ce l’avesse con me.



Salve ragazze belllllee *-*
Scusate il ritardo con cui pubblico çç ma oggi non ce l’ho fatta..
Comunque .. volevo dirvi, come mai le recensioni sono calate così tanto? Çç
Le visualizzazioni sono molte,eppure le recensioni calano sempre di più.
Forse è anche colpa mia che non rispondo sempre çç
Recensite, anche criticando, ma fatelo.. è importante.
ç___ç Spero che il capitolo vi piaccia.
Un bacioneeeeee, vi voglioo bene
-Erika

Erika Silpigni su face
@IloveTheBiebes3 su twitter
  
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