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Autore: elfin emrys    07/07/2012    3 recensioni
Uther è un comico molto famoso, con una vita felice. Ma c'è un messaggio. L'ultimo messaggio di Igraine, prima di sparire dalla sua vita, partita lontano. E delle incongruenze nella loro storia. E se...
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Merlin e Arthur stanno insieme da tempo, ma compare per il primo un nuovo spasimante che metterà il bastone fra le ruote a Arthur.
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Morgana è un'avvocato che, un giorno, scagiona per sbaglio un'assassina, Sophia. Affoga nel Tamigi, dopo una dura lotta, ma il corpo non viene ritrovato. Morgana ha un brutto presentimento.
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Gwen e Lancelot hanno una storia d'amore, ma un malinteso li porterà lontani...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Epilogo

Ok, adesso lo spettacolo è veramente finito

 

Uther sorrise, aspettando la fine degli applausi: era da anni che non aveva un pubblico così entusiasta del proprio show. Si inchinò ancora e, quando alzò lo sguardo della gente si era alzata continuando ad applaudire. L'uomo sorrise ancora di più, orgoglioso di sé. Da dietro le quinte Hunith, seduta comodamente, continuava a battere le mani. Da quando la questione con Arthur si era risolta, Uther aveva una comicità nuova, più fresca e genuina: era uno humor meno freddo e cinico, come quando aveva appena iniziato la sua carriera, più divertente. E tutti se n'erano accorti. Lo share del suo show era aumentato moltissimo e sempre più persone volevano conoscerlo. Nonostante l'età, anche i giornalisti lo dicevano, Uther riusciva ad avere idee che piacevano molto anche ai più giovani. E, insieme al pubblico, anche Hunith se n'era accorta.

-Hunith!

La donna gli si gettò fra le braccia, come faceva sempre, nonostante l'impedimento della pancia. Evitando accuratamente i giornalisti strepitanti, che erano venuti a sapere non solo della gravidanza di Hunith, ma anche del fatto che Uther avesse già avuto un figlio, per giunta già chiacchierato sulle riviste, i due raggiunsero l'auto, parcheggiata fuori. Il comico l'accese, l'auto rombò nel silenzio metropolitano interrotto prima solo dal brusio dall'interno dello studio dove si stava svolgendo lo show.

-E' ora di andare a casa.

-Sì.

Intanto Arthur spegneva la tv, stiracchiandosi. Merlin sbadigliò, alzandosi di malavoglia dal divano. Stropicciandosi gli occhi, si allontanò piano, andando verso la camera da letto, quando sentì le braccia del biondo avvolgerlo da dietro.

-A... Arthur?

Il moro sentì il respiro dell'altro sul collo, percepì le sue mani andare sotto la maglietta. Un brivido gli percorse la schiena, sapendo bene quello che lo attendeva, così si lasciò baciare e portare in camera, non si preoccupò degli abiti che cadevano lenti a terra, lasciò che Arthur gli accarezzasse il busto, che gli mordesse dolcemente la pelle, mentre piano...

Driiiin Driiiin

-Chi è questo suicida?

Il biondo, ringhiando, afferrò il telefono accanto al letto, togliendosi da sopra Merlin che, sospirando, si mise seduto sul materasso attendendo che il compagno avesse finito al telefono.

-Chi c**** è?

-E' questo il modo di parlare a tuo padre?

Merlin vide Arthur irrigidirsi misteriosamente e cercare di darsi un contegno.

-No, padre.

-E allora cos'è questa storia?! Chi ti ha insegnato l'educazione?

-Scusa.

Al moro venne da ridere: il biondo era così obbediente solo con il suo ritrovato padre. Non da molto, ma ormai da un bel po' di tempo tra loro due si era formato quel rapporto padre severo-figlio rispettoso.

-Uhm. Comunque, ti ho chiamato per dirti che è femmina.

-Chi?

-Tua sorella, no?

-Ah, scusa, non avevo capito.

-Eh! E non voglio sapere il perchè.

Arthur rise imbarazzato.

-Come la chiamerete?

-...Non lo so, lo stiamo decidendo. Tu come vorresti si chiamasse?

Il biondo assunse un'espressione pensosa. Un lampo di un'idea infantile- “Come la mamma, come la mamma!”- gli balenò in testa, ma non lo disse.

-Siete voi i genitori, non io.

Sentì Uther sospirare. Si aspettava una risposta secca. Quando parlò, la sua voce era un po' più dolce e meno dura di prima.

-Va bene. Ciao.

-Ciao.

I due uomini attaccarono, chiudendo la chiamata. Il comico fece giusto in tempo a posare il cellulare per non essere visto da un vigile.

-Che ha detto?

-Ha detto Igraine.

Arthur guardò un attimo il telefono, prima di rigirarsi.

-Ah...

-Che c'è? Io sono pronto.

Il biondo sorrise, gli si illuminarono gli occhi, vedendo di sfuggita i boxer di Merlin a terra. Dopotutto, l'interruzione non è stata una brutta cosa.

-Ooooh, grazie papà!

 

-Forza, Gaius, non fare il bambino.

-Ma gli ho proposto un accordo e lui ha accettato!

-Certo, caro, certo, come no.

-Ma è vero!

-Non puoi giocarci insieme mentre i clienti devono parlarti, già si sono lamentati. Vuoi perdere la loro fiducia?

Gaius sbuffò.

-Mh. No.

E a quel punto posò il cellulare che, in tutta risposta, si spense offeso.

 

Morgana posò la tazzina di caffè sul tavolo della cucina, stiracchiandosi. Guardò un attimo fuori dalla finestra: il cielo scuro non era illuminato da alcuna stella, ma una luna grande e splendente sembrava sorriderle. La giovane chiuse gli occhi, chinando il capo all'indietro, poi gettò un'occhiata all'orologio. Era tardissimo. Si alzò e cominciò a dirigersi verso la propria camera da letto, quando sentì la porta aprirsi e sentì delle chiavi tintinnare. Morgana andò verso l'ingresso, sorridendo a Morgause, che posò una valigetta con dentro il computer vicino alla porta.

-Sei ancora sveglia?

-Già. Pensavo di aspettarti e non credevo arrivassi così tardi.

-Ho avuto dei problemi a lavoro: ancora c'è qualche squilibrio a causa della morte di Cenred. Eppure è passato tanto tempo, ormai doveva essere tutto a posto.

La mora abbassò lo sguardo: ancora gli eventi che si erano svolti tempo prima la scuotevano. Non era ancora completamente ristabilita. Morgause sorrise dolce, mettendo una mano sulla testa alla giovane.

-Non ti preoccupare. Presto sarà tutto a posto.

-Lo spero tanto.

L'avvocato accompagnò l'altra in cucina, dove le diede un bicchere d'acqua.

-Ha chiamato Gwen

-Ah. Cosa ha detto?

-Che vorrebbe invitarci a pranzo domani da lei e Lancelot.

-Non credo che potrò venire. Lavoro, sai.

-Dovrò avvertirla.

-Dovresti.

Forse era l'ora a farle parlare così poco, forse il fatto che non sapessero davvero cosa dire, ma semplicemente le due, che si erano scoperte sorelle poco tempo prima, si guardarono e si sorrisero. Lo sapevano che avevano un legame speciale loro due, lo avevano sentito subito, nel sangue. Morgause prese una rivista scandalista, il numero di quel mese che aveva comprato Morgana qualche giorno prima.

Scandalo gay

Gwaine Mead e Percival Knight

Guardò la foto sulla copertina, sospirò sconsolata chiedendosi come la sorella avesse azzeccato quale sarebbe stato lo scandalo di quel mese.

-Mi chiedo sempre come fai...

-Sarò una veggente!

-Sì, probabile.

La bionda buttò la rivista su una sedia poco lontano, si alzò e cominciò ad andare nella propria camera. Vide, aprendo l'armadio, che non c'era più una sua camicia.

-Morgana!

-Mh?

-L'hai presa tu la mia camicia nera?

Sentì la giovane sobbalzare. Morgause rise: non aveva mai avuto una sorella e doveva ammettere che era divertente, nonostante tutto.

 

Gwaine strinse le mani sulle spalle del proprio amante, cercando di trattenere un gemito, mentre la propria schiena si inarcava come per cercare maggior contatto col corpo sopra il suo. Sentì il sudore scendergli dalla tempia per imboscarsi nei capelli. Allargò un po' di più le gambe, mordendo le labbra del compagno, che sussultò. Gwaine potè sentire con tutto se stesso una spinta più forte delle altre, percepì sotto le dita e i palmi i muscoli tesi di Percival vibrare di piacere. Ignorò totalmente il cellulare che squillava a terra dalla tasca dei propri pantaloni e lasciò che la lingua dell'uomo sopra di sé seguisse il tracciato delle gocce salate di sudore, lasciò che gli stampasse dolcissimi baci lungo la mascella e il collo, che lo marchiasse.

-Ah!

Percival poteva sentire le cosce dell'altro intorno ai propri fianchi-e solo quello lo faceva eccitare da morire- e si fece strada più a fondo all'interno del corpo del compagno. Era una sensazione impagabile, che non poteva descrivere a parole. Ma era proprio quella mancanza di parole che piaceva a Gwaine, era quello che l'aveva fatto innamorare di lui. Uno era chiacchierone, l'altro era taciturno. Il primo era continuamente a ridere e non pensava mai, l'altro non si lasciava mai andare e rifletteva e interiorizzava profondamente tutto quello che accadeva intorno a sé. Ed era proprio questa completa diversità caratteriale a rendere la loro coppia così solida.

-Aah!

Percival spinse ancora, digrignando i denti, cercando comunque di controllarsi. Perchè era sul controllo che basava la propria vita, sul controllo assoluto di se stesso, che con Gwaine stava lentamente e inevitabilmente perdendo. E non se ne preoccupava. Non se ne preoccupava affatto, né quando stavano in cene d'affari cercando di essere il più possibile formali né quando stavano a letto, come in quel momento, mentre innumerevoli brividi intensi gli accarezzavano la schiena e mentre sentiva ogni nervo di sé fremere alla ricerca di un'intimità maggiore e ancora più completa. Percival spinse ancora, beandosi dei versi che sfuggivano dalle labbra di Gwaine, ignari che dalla finestra.

-...Wow, certo che ci danno proprio dentro!

-Mi sa che certe cose non le possiamo portare per il giornale.

-No, credo di no.

I due giornalisti si guardarono, per poi continuare a sbirciare.

-Ma quando finiscono?

-Saranno frustrati...

-Ah, aspetta, aspetta! Uh, hanno finito.

Un terzo giornalista da sotto chiese “Hanno terminato?”.

-Sì, ah, no aspetta!

Passarono altri trenta secondi, durante i quali il terzo uomo disse qualcosa riguardo al voler spiare Arthur Tintagel, neo-Pendragon. Il primo gli fece cenno di stare zitto, passò ancora qualche secondo. Nel silenzio anche da fuori si sentivano i gemiti provenienti dall'interno. Il secondo uomo si avvicinò all'orecchio del primo.

-E ora, hanno finito?

-Ok, adesso lo spettacolo è veramente finito, forza, tutti via, non diremo a nessuno di tutto questo, su, andiamo a spiare il neo-Pendragon!

 

:::::NOTE FINALI:::::

 

Ok, lo so che volevate un pezzo più hot Merthur, vabbè, vi tenete questo PercivalxGwaine u_u Spero vi sia piaciuto questo ultimo capitolo, che non conclude un bel niente in realtà, ma che è comunque l'ultimo capitolo XD Anzi, è l'epilogo, perciò tenetevelo XD

Devo ringraziare in maniera particolare

fliflai che ha recensito tutti i capitoli e ha messo la storia fra le seguite

sabrina_yaoista_94 che ha recensito moltissimi capitoli

Lily Castiel Winchester che ha recensito moltissimi capitoli e che ha messo la storia fra le preferite

e tutte coloro che hanno messo la storia fra le seguite/da ricordare/preferite

Andy14

Bauci

capricorno24

cassy_star

joey_ms_86

Lily 4ever

masrmg_5

Mela94

prelude10

Raen91

ShirleyPoppy96

VaVa_95 (che nonostante abbia messo una recensione neutra, spero abbia gradito la storia ^-^)

youmoveme

zizi

Crystal Phoenix

Echelone

ile16

E, perchè no, anche se non leggerà questo ringraziamento speciale, anche

_Tom_Riddle_ che ha messo una recensione negativa

 

Spero che vi piaceranno anche le mie storie future, grazie per aver seguito questa long anche se sanno tutti che non sono molto brava con le fanfiction con così tanti capitoli.

Siete state tutte fantastiche =')

Kiss

   
 
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