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Autore: GirlOnFire    08/07/2012    3 recensioni
Rachel Berry ha 25 anni, è giovane, una carriera che le ha fruttato un Tony e una candidatura all'oscar ed è single. Non sembra in cerca di un ragazzo, o ragazza vista la sua bisessualità, eppure alla fine il suo manager, Arti Abrams, la convince a partecipare ad un reality show che le farà scoprire l'uomo o la donna perfetto per lei.
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Artie Abrams, Nuovo personaggio, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Fakationships.

 

Mercedes Jones si ritrovò, puntuale come sempre, davanti gli studi dell’emittente telesivisa che gli aveva dato il suo primo vero lavoro dei sogni. Bevve un sorso del suo caffè mentre notava una bionda trotterellare verso di lei al braccio di un ricciolino con un foulard al collo e vestito in perfetto ordino. Non un pelo fuori posto.
Scosse la testa la mora mentre sorrideva e sventolava una mano ai due. Di sicuro Jesse St. James era lì per uno scopo ben preciso.

“Mercie!”
La bionda arrivò ad un palmo di naso dalla signora Tinsley, a cui schioccava un bacio sulla guancia.
“Che bello vederti! Ti spiace se ho invitato il mio migliore amico per il nostro incontro con Sanders?”
“Ma figurati!”
Mercedes strinse la mano di St. James che le sorrideva per poi scompigliare i capelli della bionda. Ancora le sembrava strano che quei due potessero essere migliori amici, eppure in quei due anni passati nei quali Jesse si era affermato come miglior costumista e scenografo sia nel mondo di Broadway che per il piccolo schermo in serie televisive e non, Brittany l’aveva sempre voluto con sé, il resto tra loro due era storia. Certo all’inizio lo snobismo del ricciolino era più forte di ogni tentativo della dolce Brittany, ma alla fine anche lui aveva ceduto.
Ed eccoli lì, tutti e tre, mentre entravano, ridendo e scherzando, negli Studios per incontrarsi con Jon Sanders.

 

“Eddaiiii! Cosa ti costa? Solo un nome!”
“No, Rachie, no. Che ti ho detto?”
“Che se mi spifferi anche solo un nome il reality non si fa più.”
Rachel sbuffò come fosse  una bambina capricciosa a cui il padre diceva di no alla sua ennesima richiesta. Artie invece ridacchiava, in realtà moriva dalla voglia di dirgli che metà dei loro ex compagni erano lì a contendersi il suo cuore, ma fremeva più dalla voglia di vedere la sua reazione in  diretta. Senza contare che aveva fatto una promessa a Sanders.
“Su, piuttosto concentrati sul nuovo copione che mi hanno mandato. Gireresti quattro giorni a settimana da dicembre a febbraio, in una mini serie di tre puntate. Una di quelle in costume.”
La stellina prese il copione e lo sfogliò pagina per pagina mentre Artie messaggiava con Cory Gardner, dando un’occhiata alla sua amica che se solo avesse saputo cosa stava organizzando, minimo lo avrebbe preso per le gambe e gliel’avrebbe spezzate nuovamente.

 

Passò una mano tra i capelli scuri, nerissimi, mentre si specchiava con quei occhi di ghiaccio che facevano cadere tutte ai suoi piedi. Ancora cercando di capire perché avesse accettato la proposta dell’amico, andò all’agenzia delle risorse umane a fare il provino per far parte di quel reality.
Sapeva bene che la Berry, non appena l’avesse visto, l’avrebbe eliminato probabilmente, ma Artie gli aveva detto che lui avrebbe fatto scena, spettacolo, che il pubblico l’avrebbe salvato solo per vederlo in televisione, magari sacrificando uno degli idoli delle ragazzine e lui si era detto: perché no?
Cory firmò tutti i moduli, fece la foto e poi passò al video. Non dovette aspettare neanche un giorno per sapere che era nella rosa delle persone che avrebbero partecipato al reality.

 

“E così hai deciso di riconquistare la Berry. In un reality.”
Dave guardava il cognato, Finn Hudson, con scetticismo mentre quello si passava una mano sulla nuca, quasi imbarazzato, come se capisse solo allora che non era stata la mossa migliore della sua vita.
“Non ha poi molto da perdere,no? Al massimo lo sbatte fuori nella prima puntata e lui si metterà il cuore in pace, vero Finnie?”
Kurt beveva il suo cappuccino come se nulla fosse, come se tutta quella storia fosse una pura normalità, come se un reality era la sua quotidianità.
Finn per parte sua invece sembrava pentito di essersi iscritto ma ormai non poteva tornare indietro: era stato scelto e aveva in mente di fare di tutto per riavere il cuore della sua stella. Annuì piano al fratellastro mentre continuava a smangiucchiare un mega cookie, osservando Dave che scuoteva il capo, ormai divertito.

 

“Se va bene a te, allora va bene anche a me!”
Jon stringeva la mano alle due donne di fronte a lui e a St. James mentre aggiungeva un altro membro allo staff di quel programma che sarebbe stato la sua punta di diamante per tutto il palinsesto autunnale.
Aveva la presentatrice, il costumista e l’inviata nella location a cui il suo staff stava dando una forma vera e propria. Avevano dapprima pensato a trasferire il tutto su un’isola, ma sarebbe stato poi difficile per Miss Berry raggiungere i set o i teatri in cui era impegnata, così alla fine decisero di rimanere nei pressi di New York, cercando una di quelle ville in puro stile Kardashians con due dependance in cui avrebbe alloggiato lo staff del programma e l’entourage della Stella.
I tre ragazzi davanti a lui sembravano così entusiasti dall’idea di poter avere una dependance tutta per loro,visto che lo studio dove Mercedes avrebbe tenuto il programma al di fuori della villa, sarebbe stato costruito a pochi metri, e poi Artie che avrebbe condiviso l’appartamento era solo un bonus in più. Brittany era l’unica che sembrava avere qualche esitazione a quel bonus però.

 

“La Pierce, eh? Mh.”
Jon Sanders aveva avvisato Abrams delle nuove aggiunte per il programma e i relativi compiti. Il nome della bionda aveva fatto persino passare in secondo piano i suoi amici. D’altronde Mercedes, lui e Rachel, la sentivano il più possibile lavorando nello stesso ambiente e idem per Jesse quando lavoravano a teatro. Artie doveva ammettere di andare molto d’accordo con il ragazzo, soprattutto per quanto riguardava le scelte artistiche.
“Ci sono problemi con Miss Pierce, Artie? Vuoi che trovi qualc-“
“No, no. Me la caverò, cioè.. Nulla, lascia stare. Voglio il meglio sulla piazza per il reality su Rachel. Lei lo è. Un giorno ti spiegherò. Adesso devo andare, è rientrata Rachel, ok?”

 

“Certo. Sì. Ho capito. Domani alle 11.00 non mancherò.”
Santana sbuffò chiudendo il telefono mentre tornava in salotto dove la madre di Sebastian, il ragazzo e sua madre, erano seduti ad attenderla per continuare la cena.
“Ti chiamano sempre a quest’ora Santana?”
Il classico tono di superiorità della signora Smythe sava ai nervi dell’avvocato migliore di New York, ma fortunatamente la mora non si faceva scoraggiare per così poco, anzi, a lei piaceva provocare.
“In realtà mi chiamano anche nel bel mezzo di un orgasmo, ma solitamente in quell’occasione non rispondo.”
Un sorriso da stronza le si dipinse sul volto mentre sentiva il marito scoppiare a ridere e vedeva la suocera strozzarsi col vino rosso mentre la madre scuoteva il capo: sua figlia non sarebbe cambiata mai.

 

“Non capisco perché sei così intenzionata a fargli qualsiasi tipo di dispetto!”
“Mamma, ne abbiamo parlato mille volte, e comunque cercherò di essere più gentile visto che mi ha fatta entrare nel reality, ok?”
Lauren roteava gli occhi mentre cercava di chiudere al più presto quella conversazione. Sì, non solo non sopportava Jon, ma odiava anche la madre che sembrava non aspettare altro che la morte del povero padre per potersi risposare e mettere su famiglio con quello.
“Va bene, ma mi raccomando, non farti inghiottire da quel mondo!”
“No mamma, al massimo mi comprerò un po’ di droga in più! Notte notte.”
Rise mentre chiudeva la telefonata, sapendo di aver lasciato la madre in una piena crisi d’isteria dopo la sua chiamata, ma dopotutto a lei piaceva fare così.

 

“Perfetto! Abbiamo finito! Ottimo lavoro ragazzi! Blaine sei stato magnifico come sempre!”
Mister Anderson sorrise al regista mentre salitava i membri del cast del suo nuovo film e arrivava al parcheggio dove si parò davanti una vecchia conoscenza.
“Noah! Qual buon vento, vuoi propormi un nuovo duetto per caso? L’ultimo è andato a ruba.!
Sapevano entrambi che il ragazzo con la cresta non era lì per quello, ed infatti Puck mise subito le cose in chiaro.
“Perché no? Pensavo di intotarlo I’ll win Berry’s heart!”
“Una canzone sul cuore delle more. Innovativo.”
Rise Blaine, mentre il suo sguardo rispondeva a quello di sfida del ragazzo che aveva di fronte.
“B, sai che ti voglio bene, ma non punzecchiarmi. Sono qui per dirti che non giocherò pulito per prendermi il cuore della mia piccola principessina ebreo-americana.”
“Oh beh, io ho già il suo sesso ogni martedì sera, prima dello spettacolo che facciamo assieme, ma forse questo non lo sai, amico.”
Sbam.
“Prova a spiegare questo alle tv, Anderson.”
Blaine, che aveva indietreggiato per il pugno ricevuto, guardò quel ragazzo allontanarsi. Voleva la guerra? Guerra avrebbe avuto.

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 

Nuovo capitolo, nuovo personaggio. Vecchi relazioni e qualcosa di inaspettato forse, come il lavoro si Santana.
Che ne dite? È convincente?
Fatemi sapere che ne pensate.  

A proposito di Cory Gardner, figuratevelo come Ian Somerhalder.

Al prossimo capitolo, e scusate se aggiorno con ritardo.

   
 
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