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Autore: Hydrogen96    08/07/2012    2 recensioni
Nargaetha.
Un regno particolare per via dei Guardiani.
Ognuno ne possiede due; uno di Luce e uno d'Ombra.
Tranne Balkor.
Il ragazzo viene aiutato da Lyssia, una guerriera libera.
Il regno viene minacciato da un Signore Oscuro.
Riusciranno i due ragazzi a salvare Nargaetha e recuperare l'antica Armatura del Guardiano Supremo? E cosa si cela dietro ad essa? Lo scoprirete solo leggendo! Lasciate anche qualche recensione se volete, è il primo Fantasy che scrivo ^^
Buona lettura.
BlueCross123
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brave Spirit
 
 
 
Ognuno ha due spiriti,
due guardiani.
Uno Bianco.
Uno Nero.
 
 
 
 
 
Capitolo 1. L'inizio del viaggio
 
 
 
 
Di una terra lontana come Nargaetha non c'era molto da dire.
Se non che fosse lontana e confinasse con la bella e rigogliosa Ooreesia.
E che gli abitanti erano accompagnati da almeno una creatura che li rappresentasse.
Nargaetha era la classica terra per chi voleva sfide e avventure belliche, infatti, dopo la morte dell'ultimo re, la terra era rimasta disabitata.
C'erano creature mostruose d'ombra, e tra questi potevano esserci anche dei Guardiani.
Lyssia trovò così il suo Guardiano Oscuro.
Era un lupo molto robusto, dal pelo nero e dagli occhi cremisi, il solo sguardo incuteva terrore.
La ragazza veniva dalla città di Adamantha ed era l'ultima erede dei re di Nargaetha.
I suoi capelli erano biondi tendenti al bianco e aveva gli occhi verdi come smeraldi.
Le sue forme avevano attratto molti uomini, ma ella non voleva perdere il suo tempo come le altre donne.
Il suo guardiano Bianco era un esemplare di ghepardo femmina alto un metro e trentanove centimetri.
La pelliccia della creatura era candida come la neve e gli occhi azzurri come zaffiri.
La macchie tipiche della ghepardessa erano color dell'oro.
Lyssia, come molte donne, amava portare gioielli, e aveva tante catenine d'oro e tanti braccialetti.
Era vestita con un'armatura rossa fine ma altrettanto resistente.
Come arma utilizzava una lunga lancia della quale punta cambiava forma in base alle necessità.
Naturalmente negli stivali recava anche qualche pugnale e alla cintura teneva legata una spada che non utilizzava mai.
Il nome della ghepardessa era Laesia, che nell'antica e perduta lingua di Nargaetha, che pochi conoscevano, significava "La più veloce".
Il Guardiano Oscuro, invece, portava il nome di Rakhar, che significava "Tuono", infatti, quando ringhiava sembrava che tuonasse, raggiungeva il metro e settantaquattro di altezza.
Erano poche le donne che avevano dei guardiani adatti alla lotta.
Lyssia era una tra queste, e utilizzava la forza dei suoi Guardiani per proteggere le persone in difficoltà.
Tra le due creature, tuttavia, la ghepardessa era più forte, poiché si era unita alla ragazza prima del lupo.
Il villaggio di Orahk, dove ora abitavano, era attaccato da molte bestie, poiché era sul limite del confine tra Ooreesia e il regno di Nargaetha e quindi, gli abitanti che vi vivevano avevano bisogno di aiuto.
La società di quel tempo imponeva a chiunque avesse abbastanza forza per combattere di diventare Arkyos.
Lyssia non lo era mai diventata, poiché erano ammessi solo uomini, così se ne andava in giro a sterminare mostri per conto suo.
I regni erano divisi in quattro parti: Nargaetha a nord, Ooresia a ovest, Eestelia a est e Sargonia a sud mentre i continenti erano sei: Lythia, Yothya, Mothia, Lothya, Athya e Leithya, separati tra loro dal Mar Ombroso.
Il mare veniva chiamato così poiché nella maggior parte dei punti non si vedeva e toccava il fondo.
Era popolato da creature mitologiche sconosciute che abitavano gli abissi, e ovviamente tra essi potevano esserci dei Guardiani.
Lyssia viaggiava giorno e notte per proteggere il suo villaggio natale e il villaggio che l'aveva accolta da adulta.
I suoi Guardiani la accompagnavano fedelmente e la proteggevano da pericoli.
Tra loro si era creato un rapporto di fiducia reciproca, temprato da molte battaglie e sfide.
Dall'altra parte di Estelia, però, abitava un ragazzo di nome Balkor.
Lui non possedeva alcun Guardiano ed era sempre stato un bambino esile e debole.
I suoi genitori erano preoccupati poiché alla sua età non era normale non avere un Guardiano.
Balkor era un tipo tranquillo. 
Aveva i capelli neri e gli occhi grigio-azzurri.
Lyssia stava dirigendosi verso il villaggio per prenderlo con sé, con il permesso dei genitori, e per trovargli un Guardiano.
I Guardiani del padre di Balkor erano un toro nero e un cane bianco, mentre la madre aveva solo il Guardiano di Nascita, che era sempre di luce, nel suo caso una Lince bianca.
I Guardiani dell'Ombra non sono presenti nascendo, ma si uniscono di loro spontanea volontà dopo essere stati sconfitti in battaglia.
Alcuni, però, propongono indovinelli, e se si indovinano le risposte, il Guardiano si unirà all'umano che ha vinto la sfida.
A Nargaetha, Ooresia e Sargonia sono pochi, poiché la maggioranza preferisce lo scontro fisico.
Se ne trovano di più a Estelia, che per eccellenza era il Regno dell'Intelligenza o delle Virtù.
Balkor stava seduto sul muretto che circondava casa sua.
Era tramonto e Lyssia era già arrivata, stava discutendo con i genitori di lui.
Dopo qualche ora arrivò la sera, Balkor era rimasto sul muretto a guardare il mutare delle nuvole e del cielo.
Il Cane Bianco del padre gli scodinzolava giocoso intorno.
Rakhar era rimasto fuori, guardingo.
Nessun Guardiano osava avvicinarsi a lui, salvo Laesia, che si era abituata alla sua presenza.
Il lupo appoggiò il muso sulle zampe mentre guardava la luna nuova, sentendo vibrare in sé il desiderio di avventure.
Anche la ghepardo aveva un presentimento.
Sentiva che ci sarebbe stato un nuovo viaggio carico di emozioni.
<< Vuoi che ti predica cosa accadrà? >> chiese la felina al canide.
<< No >> rispose secco.
Non voleva sorprese, voleva godersi tutto sul momento.
Quando le luci si spensero e giunse il momento di chiudere gli occhi, i Guardiani si dissolsero e la notte passò.
L'alba giunse lesta, cavalcando i venti dell'est, svegliando tutti gli abitanti del villaggio con una dolce carezza.
Lyssia era già in piedi, accanto a lei c'era Laesia.
<< Viaggeremo oltre la catena dei Sylor, lontano, sui monti >> affermò la ragazza.
<< Non siamo mai stati lì >> disse Rakhar, andando a sedersi all'altro fianco.
<< C'è sempre una prima volta >> parlò la felide.
Gli altri dormivano tutti quanti.
Quando venne anche il mattino, Lyssia aveva già preparato i viveri per il viaggio.
I genitori di Balkor avevano ceduto il loro cavallo al figlio, affinché viaggiasse più velocemente.
La ragazza aveva già una cavalcatura.
Era un enorme destriero color latte che non si faceva cavalcare da nessuno, se non dalla proprietaria.
Apparteneva alla specie dei Mehandhros, i cavalli leggendari.
Era molto intelligente e obbediva solo a una persona pura di cuore.
Il suo nome era Briron.
Il cavallo di Balkor invece assomigliava a un pony, color quercia ma era abbastanza veloce al galoppo.
Dopo aver fatto colazione i due partirono in groppa alle proprie cavalcature, con i Guardiani di Lyssia che correvano davanti.
L'andatura era media poiché dovevano conservare le energie.
Il ragazzo era di poche parole poiché era stato separato dai genitori ed era con una persona che non conosceva molto bene.
<< Dove andiamo? >> chiese, rompendo il silenzio.
<< Sulle montagne, al di là della catena dei Sylor >> rispose lei, andando avanti.
Stavano andando dritti a Nord.
<< E' al di là di Adamantha? >> chiese nuovamente il ragazzo.
Il nome di quella città risvegliò in lei dei ricordi cupi, come cupo diventò il suo viso.
<< Si >> gli rispose dopo qualche minuto.
Erano arrivati all'inizio del Bosco di Fhuer, dopo aver attraversato la radura di Rhok, quando Lyssia decise di fare una pausa.
Lei non era stanca, ma Balkor, che non era abitato alle lunghe cavalcate era esausto.
<< Cosa c'è da mangiare? >> le chiese.
La ragazza fece spallucce, rimanendo sdraiata all'ombra di un pino.
<< Quello che trovi >> disse.
Balkor non si aspettava una risposta del genere e si guardò in giro.
Inorno a loro c'era un vasto prato fatto di erba incolta lasciata crescere.
Dietro Lyssia c'era il bosco, con gli alberi che si innalzavano minacciosi.
Nessun abitante di quel villaggio aveva mai osato attraversare quel bosco poiché era molto vasto e pieno di creature pericolose.
 
Lontano nel regno oscuro
C'eran state meraviglie
La brina pura
Sui petali di fiori
Le fiamme oscure
Tutto bruciaron
La grande stirpe 
Scomparve
Barlumi di luce
Nell'ombra cupa
Del regno di Nargaetha.
 
La voce della ragazza era soave quando cantava.
Sembrava che gli alberi avessero smesso di frusciare per ascoltarne avidi le parole.
I Guardiani erano rilassati al sole.
Non faceva molto caldo e una brezza gentile accarezzava i loro volti.
Balkor aveva ascoltato la canzone, mangiando una mela.
Non era riuscito a trovare molto.
Una grande ombra oscurò la terra.
Lyssia alzò lo sguardo verso l'alto.
<< Stai a terra!!! >> disse, lanciandosi su Balkor e atterrandolo.
Dopo un po' l'ombra si dileguò e i due si rialzarono.
I Guardiani si erano eclissati nella foresta, al sicuro fra gli alberi.
<< Cos'era quello?? >> chiese preoccupato il ragazzo.
<< Un Fenner >> rispose Lyssia, scurtando il cielo.
<< Non si sono mai spinti fino a qui >> aggiunse, quasi sussurrando mentre si incamminava verso il bosco.
I due cavalli erano scappati con le provviste e il pony di Balkor era finito tra le grinfie del Fenner.
Il cavallo di Lyssia tornò dopo un quarto d'ora con la sua parte di viveri.
La ragazza si guardò intorno.
<< Ci fermeremo a metà strada per acquistare altre provviste >> concluse, avviandosi sempre di più nel bosco.
<< Come a metà strada? A metà bosco non c'è nessun villaggio! >> disse stupito Balkor.
<< Infatti lo attraverseremo tutto entro questa notte >> rispose lei, senza alcun problema.
I Guardiani la stavano seguendo mentre conduceva a mano il cavallo, tenendolo per le redini.
Sembrava tutto molto oscuro all'interno.
Poco dopo, Balkor, troppo affaticato dalla camminata montò su Briron.
<< Quanto manca?? >> domandò il ragazzo, annoiato.
<< Il Bosco di Fhuer è grande >> rispose Lyssia, mentre si guardava intorno e camminava guardinga.
Rakhar si fermò di colpo, fiutando qualcosa nell'aria.
C'era un'ampia massa di fumo nero che solcava il cielo.
   
 
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