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Autore: FantasyDream    08/07/2012    0 recensioni
Un nuovo inizio,una nuova citta' per una giovane ragazza che deve ancora capire cosa significa vivere in questo mondo pieno di emozioni,paure,delusioni e tutto quello che lo circonda....a volte poi il destino ci mette lo zampino e fa si che grazie ad un incontro,riuscira' a travolgere la sua vita come mai avrebbe immaginato....
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN NUOVO INIZIO

Tutto si prospettava nella norma nella calda citta’ Romana quella mattina.Valigie pronte,emozione al punto giusto e carica a mille.Ecco quello che stava iniziando ad assaporare Elly in questa sua nuova avventura.Questa scelta di intraprendere gli studi in una nuova citta’,ancora per lei sconosciuta,le dava una bella sensazione,una sensazione di liberta’ di nuova visione della vita,avrebbe di sicuro conosciuto persone nuove,avrebbe in quel caso allontanato persone a lei anche se familiari forse un po’ troppo apprensive che in quel momento,non sarebbero state di grande aiuto per lei.Dentro di se Elly,ancora sentiva forte la perdita dell’unica persona che davvero era fino a quel momento essere stata in grado di capirla davvero,in grado di percepire ogni suo singolo pensiero anche solo dallo sbattere delle ciglia.Quando ti capita di perdere una persona cara,in un periodo dell’anno dove tutti sono felici,le famiglie si riuniscono e tutti i problemi vengono ovattati dall’atmosfera gioiosa,avverti quella mancanza ancora di piu’….il Natale a lei non le era mai stato congeniale,le metteva gia’ di per se tristezza,come una tappa obbligatoria da dover seguire,dove tutti devono ritrovarsi anche se ci sono delle divergenze o delle incomprensioni…non le andava molto a genio nemmeno il capodanno…festa per lei dove se non ti mettevi a fare il famoso “trenino” non saresti stata degna di quella serata!.....anche quello la univa con lui,con suo padre,diciamo che potevano definirsi come “culo e camicia” anche se non mancavano i bisticci o le litigate quotidiane,ma erano sempre tutte sottoforma di scherzo o di lezione da parte di lui verso di lei.Sentiva che era per questo arrivato il momento di allontanarsi da tutti quei ricordi,tutte quelle persone che involontariamente le facevano riaprire quel vaso di pandora dove lei come autodifesa,aveva accuratamente chiuso a chiave e buttato la chiave per sempre!.

Anche se non lo dava a vedere,questa decisione di allontanarsi,come sempre la spaventava un po’,sarebbe partita da zero,senza nessuno vicino,iniziando una facolta’ dove si,amava ogni singola cosa che avrebbe studiato,dal disegno,alla grafica,ma ora per la prima volta avrebbe intrapreso tutto questo da sola.

Finalmente pero’ quel momento era arrivato.

Stazione Termini,sempre troppa gente per i suoi gusti,ognuno preso con le proprie cose,chi stava in ritardo,chi sorseggiava un caffe prima di salire sul treno,chi parlava al telefono,chi salutava un amico,un amore,ogni persona raccontava un frammento della propria vita….e sapeva che da quel momento anche lei ne avrebbe costruito uno per gli altri che la circondavano.Inizio’ a controllare il biglietto con il numero della carrozza e sali,circondata da mille borse e valigie era decisa a godersi il panorama istante dopo istante,guardando allontanarsi gradualmente la stazione,per far posto a colline,vallate,paesaggi che fino ad ora le erano sconosciuti,ma che sapeva gia’ da quel momento l’avrebbero accompagnata per i prossimi 3 anni.

Non era afosa come giornata ma il sole era bello presente su nel cielo,si respirava un aria fresca,di fine estate,una classica mattina di inizi ottobre,dove ancora quel caldo e quel sapore di vacanza sembrava non volerti piu’ lasciare.

Finalmente dopo 2 ore di viaggio interminabile,eccola arrivata nell’amata Firenze,”chi l’avrebbe mai detto,sembra che stia davvero realizzando il mio sogno”,appoggio’ un attimo i bagagli per controllare su un piccolo block notes,delle annotazioni su dove si sarebbe dovuta fermare per la notte, “bene V.della Colonna,se non sbaglio e’ la stessa via dell’Accademia,per fortuna cosi non dovro’ prendere autobus e magari perdermi come il mio solito!”,tutto in quel momento le sembrava lontano,difficile da raggiungere,ogni negozio,via,o angolo poi erano una vera scoperta,non passava attimo dove non si girava nell’ammirare qualcosa,si …sembrava davvero avesse trovato il suo habitat naturale in quella citta’,tutto a dimensione d’uomo,moltissima gente girava in bicicletta,c’erano orde di stranieri ovunque,ragazzi universitari che si addentravano in pizzerie,in videoteche o in biblioteche per continuare gli studi o per vedersi con gli amici,quell’atmosfera ad Elly piacque un sacco,la sentiva “viva” come citta’ e non vedeva l’ora anche lei,di vedersi con i suoi nuovi amici al bar,in biblioteca o magari a fare un giro per il centro in bici.

Poi grazie all’Accademia avrebbe di sicuro conosciuto ragazzi della sua eta’,con i suoi stessi interessi,magari anche con le sue stesse paure nell’affrontare tutto quello. Aveva deciso di partire il giorno prima della lezione ufficiale,cosicche’ si sarebbe potuta godere tranquillamente il viaggio,potersi sistemare le sue cose ed iniziare ad ambientarsi sul serio.

Quella sera non dormi,ma non ne rimase sorpresa,era troppo eccitata dalle migliaia di cose che sarebbero potute succedere il giorno dopo,mise la sveglia alle 8:00,avendo lezione alle 10:00,giusto per potersi sistemare con calma e non fare le corse gia’ di prima mattina,non sapeva cosa avesse dovuto portare,cosi’ mise dentro la sua borsa,un blocco da disegni,due matite una dura l’altra morbida…(da brava artista non voleva peccare proprio in quello…) gomma,temperino,un quaderno per prendere appunti,” bene credo che cosi vada bene,ma perche’ devo essere sempre cosi ansiosa in questi momenti….che odio mi faccio”,si inizio’ a preparare con calma,mise un paio di jeans e un maglioncino nero,capelli sistemati indietro con qualche ciuffo che le ricadeva sul viso,un po’ di trucco ed eccola pronta per uscire.Come al solito avendo messo la sveglia piu’ di un’ora in anticipo,arrivo’ davanti al portone che era ancora chiuso,controllo’ che fosse effettivamente il portone giusto,dopo aver controllato si sedette sulle scalinate davanti l’entrata e aspetto’ l’arrivo degli altri ragazzi o di un professore.

Non tardarono i primi ragazzi ad arrivare difatti ignari anche loro dei corsi da fare,o di chi avessero per compagno di classe,iniziarono subito le presentazioni,capendo cosi che gia’ le prime due ragazze avrebbero fatto parte della sua classe,una delle due le stava molto simpatica,capelli rosso rame,occhiali spessi che nascondevano due occhi azzurro cielo,dove pero’ usciva fuori subito un carattere molto brioso ed allegro,cosa che per questo Elly la rallegrava gia’ dal primo momento.L'altra al contrario era restia alle conversazioni,faccia abbrutita probabilmente causata da una nottata insonne,ma non era convinta Elly che quel grigiore sul viso fosse causato solo dal sonno,nascondeva sicuramente qualcosa.

Salirono poco dopo quando il primo insegnante arrivo’,cercarono nell’aula il posto piu’ consono per loro,ovviamente trovando due posti vicini Elly e la sua nuova amica si accomodarono tranquillamente,la cosa che gia’ aveva trovato una ragazza simpatica la stava facendo sentire gia' meglio.

Arrivarono quasi subito le 10:00 ed in men che non si dica entro’ anche il primo insegnante a illustrarci il percorso che avremo dovuto affrontare durante l’anno Accademico,mi piaceva come spiegava il tutto,erano tutti giovani gli insegnanti,svegli e chiari nelle spiegazioni,Elly come suo solito era intenta ad appuntarsi ogni respiro avesse fatto l’insegnante,voleva fare assolutamente bella figura,seguire sempre le lezioni e non perdersi nemmeno una sillaba di cio’ che avrebbe detto.

Tutto questo pero’ non ebbe i propositi sperati,quando d’un tratto si senti’ bussare la porta,Elly da come teneva il viso puntato sul quaderno lo alzo' di scatto in alto per vedere chi ci fosse stato, si apri’ e comparve quella sagoma,tutto si blocco’ per Elly,mai in vita sua aveva sentito dentro di se quella sensazione,di disagio unito a curiosita’,affascinata e stupita nel credere che proprio quella persona sarebbe entrata a far parte della sua vita per sempre.

A primo impatto, l’eccentricita’ di quel ragazzo la faceva da padrone,avvertiva in lui come una sorta di forza e superiorita’,cosa che in lei ancora non sentiva del tutto completa.

“buongiorno a tutti ragazzi,scusi il ritardo professore”,”non preoccuparti,avevamo appena iniziato,trovati un posto cosi a questo punto possiamo iniziare le presentazioni”.Un sorriso ammaliante,quel portamento che lo faceva da padrone,grazie anche alla considerevole altezza che lo accompagnava,si aggirava sicuramente sul metro e ottanta,analizzando velocemente la situazione trovo' posto e si sedette.

Il caso volle proprio di fronte a lei, da quel momento fu un attimo,un solo attimo che i loro sguardi si incrociarono,cosa l’avesse colpito di lui e’ difficile da spiegare, era probabilmente il complesso, folti capelli nero/castano dove una vigorosa frangia faceva intravedere solo uno dei due occhi,occhi che anche se da lontano era impossibile non notare,erano blu come il mare,intensi,ma allo stesso tempo distanti e freddi,come se solo dei pochi eletti potessero avvicinarsi a lui per ammirarli da vicino…uno stile molto sportivo,jeans calanti,scarpe da ginnastica molto larghe,una felpa nera con cappuccio,con dolcis in fundo una leggerissima matita nera sotto gli occhi che delineavano ancora di piu’ quello sguardo misterioso e sfuggente,sul viso degli occhiali scuri,che facevano ricordare quelli di John Lennon.

Dentro di se Elly,sentiva che quel ragazzo sarebbe stato impossibile da conoscere,come quelle cose o quelle persone talmente importanti,talmente diverse o talmente irraggiungibili,dove non puoi fare nulla per avvicinarti a loro.La cosa che la stupiva pero’,e’ che anche se lei tentava di poggiare lo sguardo altrove,ogni volta che girava il viso dalla parte di lui,notava che gia’ quegli occhi la stavano fissando da tempo….il sangue le si gelo’,un vortice di imbarazzo e di gioia le pervasero tutto il corpo,di base ammiro' la sfacciatagine di lui nel comportarsi cosi con lei,velocemente si rigiro’ ignara della figura che stesse facendo,ignara che tutte quelle false indifferenze avessero fatto cambiare cio’ che il destino aveva in serbo per entrambi….

Quando durante la pausa l'insegnante si allontano' per bersi il primo caffe' della giornata,quel ragazzo si inizio' a stirare le braccia a girarsi intorno con lo sguardo verso la classe,terminando il giro di perlustrazione proprio verso Elly,da li iniziando la conversazione con un sorriso davanti a tutti esclamo' "Ma tu quindi sei di Roma?","ah sisi" esclamo' Elly sentendosi una completa imbranata solo nel rispondere,"ma stamattina sei arrivata col treno?cavolo immagino che sara' davvero stancante fare ogni volta avanti ed indietro per te,ma come fai??""eh lo so ma sai com'e' si fa l'abitudine a tutto per frequentare un'accademia che ti piace",quella conversazione non aveva senso!,cosa gli aveva risposto?che faceva avanti ed indietro?ma se aveva preso casa proprio per evitare gli spostamenti inutili?iniziava a capire che qualcosa stava accadendo dentro di se,perche' non si sentiva rilassata,perche' aveva il cuore che le batteva all'impazzata solo quando quel ragazzo iniziava una conversazione,anche la piu' stupida?.Non le piaceva affatto quella situazione proprio per niente.

Quel Giovedi fini tranquillamente,o per lo meno ne usci' integra per quello che stava notando.Saluto' tutti i suoi nuovi compagni,dove fortunatamente quasi tutti li aveva trovati simpatici e gentili,nulla pero' le nego' la certezza che "qualcuno" avrebbe apprezzato molto di piu' degli altri il suo saluto,con sua poca sorpresa Elly vide che quel ragazzo non aveva nessuna intenzione di andarsene via,prima che tutti se ne fossero gia' andati,le metteva ansia quella cosa,ma strano a dirsi non le dispiaceva nemmeno,fino ad ora non si era mai comportata cosi,in quelle situazioni sarebbe subito scappata via dalla paura in passato,invece in quel momento nulla la invogliava ad andarsene.Con mosse probabilmente studiate,ma saggiamente predisposte nella maniera giusta,d'un tratto si avvicino' a lei e con voce suadente disse, "io comunque mi chiamo Eric,molto piacere",si strinsero immediatamente la mano "piacere mio,io mi chiamo Elly",si sentiva serena in quella stretta,non avvertiva una forza che la imprigionava in un qualcosa che non voleva,al contrario,in mezzo a quelle dita e circondata da quella mano grande ma delicata non se ne sarebbe voluta staccare piu'.Scesero insieme e subito dopo usciti dal portone,dovendo prendere strade diverse si salutarono subito,ma lui ormai deciso e coraggioso le disse "allora ti auguro buon week end Elly,magari ci si vede in questi giorni,altrimenti sara' per martedi a lezione,ok?","va bene altrimenti a lezione,buon week end anche a te Eric", ("sono una vera idiota" si disse lei girandosi ed incamminandosi verso casa,"perche' non gli ho detto che andava bene vederci questo fine settimana,in fondo mi sembra una persona gentile ed educata....non cambiero' mai"....), borbottando fra se e se,Elly ritornò a casa,facendosi accompagnare nella camminata da tutti flash dei momenti che erano successi quella mattina,i modi di fare di Eric la incuriosivano troppo,le sembrava troppo finto o impossibile che entrambi,sia lei che lui,avevano avuto questa sintonia da subito,questa "attrazione" reciproca,senza intoppi,senza freni,tutto sembrava scorrere nella maniera piu' giusta possibile,ma proprio per questo Elly era terrorizzata,sentiva che ora,qualora ci fossero stati dei miglioramenti era tutto in mano a lei,come in una partita a carte o a dama,fai una mossa sbagliata e la colpa sara' solo tua,viveva in un'incostanza continua,dove una parte di lei le diceva "viviti questa nuova esperienza senza pensare alle conseguenze",mentre l'altra "non ti illudere,sicuramente ti stara' prendendo in giro,probabile che ci stara' gia' provando con la prima ragazza incontrata fuori,lascia perdere,rimarrai scottata e chi ne soffrira',sarai solamente tu".Troppi pensieri,troppe cose che bollivano in pentola,considerando che era solamente la prima giornata,Elly sorrise fra se e se mentre iniziava ad aprire la porta di casa,pose la borsa sulla prima sedia vicina,si verso' in un bicchiere un succo di frutta e si incammino' in camera da letto dove si distese a peso morto,chissa' perche' in fondo,anche se era contenta che nulla fosse successo,gia' in quel momento aspettava con ansia il martedi mattina per rivederlo a lezione.

In quel primo week end Elly,inizio' anche ad ambientarsi alla citta',approfitto' di quei giorni liberi per farsi qualche giretto perlustrativo,compro' qualche cosa da mangiare,osservo' le centinaia di vetrine che invadevano il centro,si soffermo' su quella fantastica costruzione "il Duomo",cercando di ammirarne le piu' piccole bellezze,non era sola ovviamente,migliaia di turisti venuti da ogni dove,erano intenti a fotografare ed immortalare quel momento,portandosi a casa cosi il ricordo di quella citta' e di quel giorno.

Tornando a casa Elly era esausta dei tanti giri fatti e non essendo abituata a girare in lungo ed in largo sempre e solo a piedi!,Firenze cosi' era,se volevi girare o se volevi muoverti la soluzione migliore era usare le gambe!. Iniziando a posare a casa le varie spese fatte,accese di sua consuetudine il pc,verificando se c'erano nuove notizie,controllo' le mail,telefono' a sua madre,per poi iniziare ad organizzarsi un piano di studi per la settimana che la attendeva.

Quel martedi tanto atteso finalmente arrivo',ormai l'ansia del primo giorno,l'ansia dell'ignoto l'avevano abbandonata,ora si sentiva piu' forte che mai,aveva conosciuto i suoi "alleati" e all'inizio i suoi "nemici" da affrontare,conosceva ormai l'Accademia,si era gia' da subito ambientata,ormai nulla poteva fermarla,tranne......l'ansia di cosa mettersi,cosa dire o fare se Eric fosse venuto a lezione come tutti gli altri. Non la terrorizzava piu' la vita indipendente,la citta' ancora semi-sconosciuta,la terrorizzava l'idea di doversi scontrare in una conversazione con un "ragazzo"!,come al solito fu una delle prime a presentarsi davanti il portone dell'Accademia la mattina seguente,aspettò stavolta solo pochi minuti che gia' la sua amica dai capelli ramati la raggiunse e iniziarono a chiaccherare,mano mano anche gli altri arrivarono,salirono e si accomodarono ognuno nelle proprie postazioni,si fecero le 10:00 ma di Eric nemmeno l'ombra,inizio' a credere Elly che probabilmente quel giorno non si sarebbe presentato,in effetti quell'idea un po' le dispiaceva,ma non si dava per vinta,infatti poco dopo sentirono bussare alla porta,ed entro' lui,sempre col suo sorriso ben piantato sul viso,salutando tutti si mise subito seduto,dedicando come consuetudine l'ultimo sguardo ad Elly,che quasi subito ricambio' con un rossore sul viso degno di un ustione di 4° grado!,la giornata passo' molto velocemente,impararono la tecnica della prospettiva,ripassarono l'anatomia umana,erano molto bravi gli insegnanti,aggiungendo ogni tanto sempre qualche battuta per allegerirci l'ora di lezione.Proprio per questo ben presto si fece l'una,ed i ragazzi iniziarono tutti a rimettere le cose in borsa,Elly invece in quel momento si trasformo' in un bradipo vivente,per quanta voglia aveva di scendere con lui,spero' con tutte le sue forze di riuscirci e cosi di aspettarlo fino a che non sarebbe stato pronto anche lui,come al solito in queste vicende,c'e' sempre qualcuno che debba mettere i bastoni fra le ruote,in questo caso era un'altra ragazza del corso, Brenda,dall'aspetto trasandato e estroverso,piercing da ogni parte,minigonne zebrate,maglie appariscenti e capelli che sembravano essere appena usciti da una serata di cabaret.Elly poteva essere timida,ma non stupida,da subito aveva intuito che Brenda aveva un certo interesse verso Eric,del resto non si poteva negare che entrambi in comune avevano l'estrosita' nel vestire e nel comportarsi,ma non per questo avrebbe lasciato campo libero,assolutamente non se ne parlava,anzi inizio' ad essere piu' combattiva e diretta nelle situazioni che le si presentavano.Difatti quando vide che Eric era pronto per andare lo precedette, avviandosi verso l'uscita,cosi da non destare sospetto verso nessuno che l'avesse di proposito aspettato.Eric felice di quella situazione scendendo le scale insieme disse "che fame che ho oggi" "anche io da morire",Eric toccandosi i capelli come solo lui sapeva fare,si avvertiva una nota di narcisismo verso quelle ciocche da lui sapientemente sfiorate dalle sue mani,"la cosa che mi fa arrabbiare e' che con questa umidita',sicuramente mi diventeranno crespissimi i capelli,che odio!" Elly a quella frase scoppio' a ridere "ahah conosco bene l'effetto Mafalda sai,non mi dici nulla di nuovo!" scesero cosi insieme col sorriso arrivarono al portone e ci trovarono anche Brenda e Matilde (la sua amica coi capelli color rame),passarono prima Eric ed Elly e nel momento in cui uscirono si trovarono sbilanciati a camminare perche' Elly si trovava sulla strada,mentre Eric sul marciapiede,cosicche' sentendosi lui in imbarazzo disse "no guarda proprio non posso, (prendendo delicatamente Elly per un braccio) sali tu sul marciapiede sei la donna,sei tu che devi salire,io posso tranquillamente rimanere giu'",a quel gesto Elly le sembro' di trovarsi all'epoca di "Via col vento",dove solo in quel periodo dame e messeri si comportavano cosi,dove la donna veniva trattata come una vera principessa,mai nessuno l'aveva fatta sentire cosi prima d'ora,quelle maniere garbate,quei gesti delicati,quella voce di altri tempi,era rimasta indubbiamente ed ufficialmente stregata del tutto da quel ragazzo.

Si salutarono in P.za S.Annunziata,ed Eric voltandosi per salutarla,Elly ne avverti per la prima volta il suo profumo,si sorrisero e lui le chiese "senti ti va di mangiare qualcosa insieme?anche qui dopo la piazza,poi ce ne ritorniamo a casa",quanto avrebbe voluto accettare la proposta,ma sentiva che non era ancora il momento, "mi dispiace moltissimo Eric ma purtroppo ho amiche da me e non posso lasciarle da sole,sicuramente faremo un'altra volta promesso",Eric ci rimase un po' male,ma non diede a vederlo,si divisero li in quella p.za,Elly prosegui' da sola,mentre Eric rimase un po' in compagnia per il tragitto con Brenda e Matilde,a quella vista Elly le si gelo' il sangue,non capiva come mai pochi secondi prima le stava venendo una paresi alla proposta di lui,mentre ora aveva una forza dentro di se da spaccare qualunque cosa dalla rabbia,probabilmente doveva accadere qualcosa che l'avrebbe fatta sconvolgere del tutto,senza darle modo di reagire o di pensare troppo...qualcosa che l'avrebbe lasciata senza fiato....possibile da credere che quel momento sarebbe arrivato molto prima di quello che lei stessa potesse pensare...

 

 

  
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