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Autore: _Almach_    08/07/2012    4 recensioni
Kidou e Fudou stanno insieme però quest'ultimo non vuole rivelare a nessuno della loro relazione. Poi un giorno succede qualcosa che cambierà le loro vita.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice: Questa fic è dedicata a Yami-chan che voleva da tempo una KidoFudo. Ho impiegato quasi una settimana a scriverla e spero proprio che apprezziate, sono ben accette critiche, perchè di sicuro qualche cosa mi sarà sfuggito essendo una fic abbastanza lunga. Perciò a questo punto vi auguro buona lettura ^^




Erano passati dieci anni dal FFI e tutti ormai avevano intrapreso strade diverse, ed erano rare ormai le volte in cui ci si vedeva per fare una bella rimpatriata. Endou era diventato allenatore della Raimon, Fubuki dell’Hakuren, Gouenji non si sapeva più che fine avesse fatto, Hiroto era diventato un finanziere e Midorikawa il suo assistente, oltre che suo fidanzato dichiarato. Kidou aveva preso le redini della Teikoku e in poco tempo era riuscita a farla diventare, insieme alla Raimon, una delle squadre più forti del paese. Il nostro Kidou ormai stava insieme a Fudo, però insieme non si vedevano mai, perché l’ex punk non voleva far sapere a tutti della sua omosessualità e quindi si limitava solamente ad andare a casa di Kidou per passare con lui qualche ora di intimità. Dopo la solita notte passata a folleggiare, Fudo si alzò come sempre alle quattro di mattina per tornare appunto a casa sua.

“Te ne vai di già? Non vuoi passare qualche altra ora con me?”

“Sai cosa ne penso io, è meglio evitare di farmi sorprendere mentre esco dalla tua reggia.

” “Akio avanti, perché non vuoi rivelare a nessuno di stare insieme a me?”

Fudo non rispose e se ne andò in silenzio esattamente come era venuto. Kidou non capiva proprio cosa stesse succedendo al suo ragazzo, ultimamente era più strano del solito e inoltre era diventato più magro e i suoi capelli stavano ritornando a quella specie di cresta che aveva anni addietro. Era davvero preoccupato, ma poi pensò che si trattasse solamente di stanchezza e quindi si riaddormentò con questo pensiero. Il giorno seguente l’ex numero quattordici si recò alla Teikoku dove però ad attenderlo c’era stranamente Fudo, stranamente perché di solito non veniva mai a trovarlo a lavoro.

“Akio che sorpresa come mai sei qui?”

“Devo parlarti! Andiamo nel tuo ufficio?”

“Io ora ho allenamenti, non potresti passare più tardi?”

“No! Devo dirtelo adesso o mai più.”

Kidou capì che era inutile insistere e così lo portò nel suo ufficio facendolo accomodare sul divano.

“Akio ultimamente sei strano vuoi dirmi che ti succede?”

“Non è facile per me dirtelo, ma ormai che sono qui è giunto il momento che tu sappia. Ho un cancro e non mi rimane molto da vivere!”

A quelle parole Kidou rimane talmente scioccato che perse addirittura i sensi. Al suo risveglio sperava di ritrovarsi nella sua camera e che le parole di Fudo fossero frutto solamente di un incubo, e invece no! Rinvenne nell’infermeria della Teikoku, ma, accanto a lui non c’era Fudo ma Sakuma insieme a Genda.

“Kidou-kun finalmente ti sei risvegliato. Come ti senti ora?”

“Fudo” disse guardandosi intorno “Lui dov’è, lo avete visto? Ditemelo vi prego!”

Questa volta fu l’ex portere a parlare.

“Ti ha portato qui e poi è andato via, non sappiamo altro.” Kidou quindi si alzò e se ne andò di corsa dall’infermeria.

“Kidou Aspetta!” Disse Sakuma correndogli quasi dietro, ma venne fermato dal suo fidanzato.

“Lascialo andare Jirou”

“Ma Koujiro io…”

“Lui sa bene quello che fa, sta tranquillo!”

Infatti Kidou stava correndo verso il parco, sapeva bene che il suo punk si recava li quando era preoccupato di qualche cosa, e infatti lo trovò seduto su di una panchina. Fudo si accorse subito del suo arrivo, infatti, appena sentì i passi del fidanzato alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi color rubino.

“Vedo che ti sei ripreso!”

Ma come risposta ricevette un sonoro ceffone talmente forte da fallo cadere dalla panchina.

“Da quanto tempo lo sai eh?! Perché non me lo hai voluto dire? Dovevo aspettare la tua morte per sapere che hai un cazzo di tumore?!”

A quelle parole Fudo non sapeva cosa dire, era la prima volta che non sapeva che rispondere, ma vedere le lacrime sul volto del suo ragazzo fu la goccia che lo fece finalmente parlare.

“ Lo so da un mese e non te l’ho detto prima per non farti preoccupare.”

“Per non farmi preoccupare? Akio sei un vero idiota! Stiamo insieme noi due te lo sei dimenticato?! Tutto quello che riguarda te riguarda anche me!”

“Non è vero perché io sarò quello che morirà e non tu.”

Kidou dopo quelle parole aveva voglia di prenderlo di nuovo a schiaffi ma si trattenne.

“Sai quanto ti rimane da vivere?”

“Secondo i dottori mi rimangono cinque mesi.”

Cinque mesi… quelle parole risuonarono nella mente di Kidou non si sa quante volte, l’idea di perdere una persona così importante per lui lo aveva a dir poco sconvolto.

“Non esiste modo per guarire?”

“L’unica soluzione è la Chemioterapia, ma non sto avendo i risultati sperati, così ho deciso di rinunciare e accettare il mio destino.”

“Rinunciare? No questo non sei tu! Il vero Fudo Akio è un lottatore che non si è mai arreso di fronte a niente.” Gli prese le mani e lo guardò negli occhi. “Riprendi la cura, lotta e vinci. Fallo per me. fallo per noi”

“Senti non sei tu che deve decidere della mia vita. Ho deciso di godermi come meglio posso questi cinque mesi e quello che sarà sarà.”

“Ma non pensi a me?”

“Ho pensato a te troppe volte, adesso è giunto il momento che pensi un po’ a me stesso.”

Detto questo se ne andò. Kidou a questo punto non potè fare altro che guardarlo andare via. Non sapeva pià cosa fare, non sapeva più cosa dire. Poi pensò che se lui non poteva aiutarlo lo avrebbe fatto il dottore che lo seguiva, andò quindi in ospedale e si recò da Kazemaru il quale era diventato Oncologo.

“Kazemaru devi convincere Fudo a riprendere la cura.”

“E’ facile per te parlare Kidou. Ci ho provato milioni di volte, è lui che non ne vuole sapere.”

“Non potete operarlo?”

“E come? Se prima non si sottopone alla chemio non possiamo fare assolutamente nulla.”

“Che possiamo fare?”

“Kidou tu eri il genio della Inazuma. Pensa, vedrai che troverai una soluzione per far uscire Fudo dal tunnel.”

L’allenatore della Teikoku se ne andò dall ospedale più abbattuto di prima, ma poi ripensò alle ultime parole del turchese e quindi in qualche modo si tirò su. Tornò a casa e dopo essersi fatto una doccia rilassante si mise a lette a pensare a qualche possibile soluzione, e finalmente dopo qualche ora di rimurginamenti aveva trovato una soluzione che faceva proprio a caso suo.

Il giorno dopo si recò dal suo fidanzato deciso a parlargli…

“Che cosa ci fai qui? Pensavo di essere stato chiaro, non voglio aiuto da parte tua.”

“E infatti sono qui per un altro motivo.”

“E sarebbe?”

“Io non posso vivere senza di te, l’idea di perderti mi uccide, perciò ho deciso di suicidarmi prima dei tuoi cinque mesi così anche nella morte potremmo stare insieme in eterno.”

“Yuuto sei impazzito?”

“Per niente Akio. O riprendi la cura oppure avrai sulla coscienza la mia morte.”

Fudo pensò molto attentamente alla decisione da prendere, ma alla fine decide di riprendere la cura, perché la vita di Kidou era molto importante per lui.

“Hai vinto! Domattina parlerò con Kazemaru e riprenderò la Chemio.”

Kidou era così felice da piangere per la gioia, e dopo aver baciato e abbracciato il compagno passarono insieme una notte dolcissima.

Quella mattina Fudo si recò alla clinica e parlò con Kazemaru, il quale era contentissimo di poter far riprendere la cura al suo ex compagno di squadra. Però c’era necessità di ricoverarlo per tenerlo sotto osservazione in quanto aveva saltato un mese di terapia e quindi non si conosceva ancora l’esito di questa sua noncuranza.

Furono mesi difficili per Fudo, ma sapeva che non l’aiuto del suo ragazzo sarebbe riuscito a uscire dal tunnelo. Gli aveva perfino fatto una promessa; se fosse sopravvissuto al tumore avrebbe rivelato a tutti la loro relazione e Kidou non poteva esserepiù contento perché finalmente avrebbe vissuto il loro amore alla luce del sole, esattamente come lui voleva. Kazemaru ovviamente se ne accorse questa stessa mattina, quando entrò nella stanza e li sorprese mentre si stavano baciando, ma non fece una piega, infondo stava con Endou, anzi era molto felice per loro.

“Fudo ho una buona notizia per te. La Chemio sta avendo finalmente il risultato sperato. Dalle ultime analisi ho potuto constatare un indebolimento della massa tumorale, quindi se vuoi possiamo procedere all’operazione.”

Fudo non aspettava altro.

“Procediamo Kazemaru, voglio uscire di qui il prima possibile. Odio gli ospedali.

“Non cambierai mai Fudo. Allora vado a parlare con i chirurghi e ti soppoporremo all’operazione questo stesso pomeriggio.”

E infatti quel pomeriggio tutto era pronto per l’operazione Kidou era nervoso e Fudo se ne accorse.

“Stai calmo, vedrai che andrà tutto bene.”

“Lo spero! Dai entra da quella porta ed esci vincitore.”

L’operazione risultò lunga un paio di ore e quando la luce rossa si spense Kidou si alzò dalla panchina ansioso, il primo a uscire fu Kazemaru.

“Come è andata?”

“All’inizio abbiamo avuto difficoltà, ma alla fine tutto si è risolto per il meglio. Fudo è salvo e non corre più alcun tipo di rischio.”

Kidou non sapeva che dire, ma era molto felice e pianse di gioia. Andò nella camera dell’amato dove lui ancora dormiva per via dell’anestesia. Kidou si siedette vicino a lui e gli prese le mani pregando che si svegliasse presto. Dopo un po’ gli occhi di ghiaccio del punk si aprirono al mondo e la prima persona che vide fu appunto il suo amato Kidou.

“Ben svegliato campione!”

“Si e adesso voglio il mio premio.”

Kidou sorrise e baciò il suo ragazzo con trasporto. E quel bacio simboleggiò l’inizio della loro nuova vita insieme.
   
 
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