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Autore: franceskik    08/07/2012    5 recensioni
LARRY, LARRY, LARRY.
Harry dammi un qualsiasi segno, apri quegli occhioni, parlami, canta la tua melodia, vivi Hazza, ti prego non lasciarmi.
Sento l'ennesima lacrima che si posa sulla guancia, si frantuma sul labbro superiore, quello ache mordevi sempre, ricordi?
Ha un sapore strano: sa di dolore, sa di rammarico, sa di rimpianto, sa di te amore.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Is this the real life?
Is this just fantasy?
Caught in a landslide
No escape from reality.

Questa è la vita vera?
O è solo fantasia?
Travolto da una frana,
senza scampo dalla realtà.

Bohemian Rapsody-Queen.


Odio questo odore, mi invade i polmoni, me li sta corrodendo. Odio questo odore di chiuso, di malattia, di affanno.
E' noioso questo ambiente, mi sta solo uccidendo dentro.
Mi guardo intorno, ruoto i miei occhi gonfi e non vedo altro che lacrime, disperazione e deceduti.
Odio dormire su questa poltrona così scomoda, odio vedere i giornalisti senza cuore che aspettano fuori, odio vedere quella signorina col camice verde che ogni mattina viene a somministrarti quel medicinale, odio gli schiamazzi dei bambini al piano superiore, il rumore delle rotelle di una qualsiasi barella che si sposta in corridoio, odio questo fottutissimo ospedale, odio vederti fermo in quel letto, con gli occhi chiusi, le labbra rosee serrate e i tuoi ricci in disordine.
Odio starmene qui, senza poter far niente, posso limitarmi ad aspettare, non ce la faccio più.
Nessuno sa niente, nessuno mi da notizie sul tuo stato, non so se in realtà sto solo sprecando il mio tempo o posso sempre sperare che il tuo sorriso torni ad illuminare le mie giornate.
Dovresti vedermi Hazza, i miei occhi sono gonfi, pieni di lacrime irrisolte.
La mia pelle è rovinata, la barba incolta, il fisico degradato, non so più neppure sorridere Harry, sono solo un vegetale.
Sono seduto in questa poltrona da un mese e mezzo, ti osservo con fare pacato, piango silenziosamente, non faccio altro.
Cerco di osservare ogni centrimetro del tuo corpicino gracile, cerco di notare un qualsiasi miglioramento, ma il tuo corpo non risponde a nessun tipo di stimolo, svegliati Harry, svegliati da questo cazzo di coma, ti prego.
Guardati, non sei il mio amore, non puoi esserlo.
I tuoi ricci hanno perso il loro volume, i tuoi occhi sono spenti, le tue labbra sono rosee, non so più come baciarle. Ho voglia di sentire la tua voce, ho voglia di poterti sussurrare per la prima volta che ti amo, ho voglia di te Hazza, svegliati ti prego.
Solo adesso, solo qui, seduto vicino a te ho capito tutto.
Scusami se non te l'ho mai detto, ma non mi sentivo pronto. Adesso ho voglia di urlare al cielo quanto ti ami.
Scusami se non ho mai avuto il coraggio per un coming-out. Adesso sono pronto a baciarti davanti al mondo.
Scusami se ho impiegato un po' più di tempo per capire quanto tu sia fondamentale.
Ma adesso basta Harry, adesso hai ottenuto ciò che desideravi, adesso ti amo, svegliati ricciolo mio, svegliati, baciami, ti prego.
Sono stanco, sono distrutto, sto morendo dentro, sto male amore, sto male a pensare che potrei non sentir più il tuo timbro profondo.
Sto male al pensiero di non poterti più far mio in una notte di passione.
Muoio quando la mia mente sfiora l'idea di lasciarti senza essermi dichiarato, senza avertelo sussurrato almeno una volta, senza averti saluatato come si deve.
Harry dammi un qualsiasi segno, apri quegli occhioni, parlami, canta la tua melodia, vivi Hazza, ti prego non lasciarmi.
Sento l'ennesima lacrima che si posa sulla guancia, si frantuma sul labbro superiore, quello ache mordevi sempre, ricordi?
Ha un sapore strano: sa di dolore, sa di rammarico, sa di rimpianto, sa di te amore.
Forse sarò io il primo a morire, disidratato a causa di tutte le lacrime gettate al vento, posate sul lenzuolo di seta bianca che copre le tue gambe.
Perchè fai cosi piccolo? Basta, basta Harry, ho sofferto fin troppo.
Quarantacinque giorni, migliaia di telefonate, abbracci concessi a tua madre e a tua sorella mentre si ditruggevano di dolore, adesso basta.
Non farmi questo, non lasciare che Niall si disperi così, non far bere Zayn come sta facendo, non permettere a Liam di rinchiudersi in casa.
Smettila Harry, apri quei cazzo di occhioni, illumina la stanza, concedigli colore e vitalità, ti sto scongiurando.
Io ci riprovo, prendo ancora la tua mano, il contatto con la tua pelle morbida mi riporta a mille pensieri, odiosi, dolorosi, letali.
Non rispondi neppure quando ti tocco, quando lo faccio io: quel ragazzo che amavi tanto.
Sei assente Harry, sei vivo? Puoi sentirmi? Ti prego ricciolo, dammi un qualsiasi segno, ti prego.
Niente.
Ho paura sai, tremo come un bambino, bagno le magliette, bevo, ingurgito bottiglie di alcolici, il dolore persiste come gelo in una giornata invernale.
Basta Harold, smettila di farmi questo.
Amami, amami come solo tu sapevi fare, l'ho lasciata sai? Adesso sei libero di amarmi.
Voglio che tu mi baci, voglio sentire la tua voce affondarmi nel cuore, svegliati amore, fallo per me.
Ripongo la tua mano vicino al tuo corpo esile, non dai segno di vita.
Scende stanca una lacrima gemella di tutte le altre, scivola sulla pelle ormai bagnata.
Ho freddo, ho freddo e gelo nonostante sia un pomeriggio di Luglio, è un brivido che sa di te.
Una fitta al cuore, l'ennesima.
Basta Harry, sto per mollare lo sento.
Ti prego, ti supplico svegliati, prometto che sarò una persona migliore.

_Signor Tomlinson?_
Mi volto, la voce calda e ferma del dottor Rusher mi richiama all'ordine, i suoi occhi sono spenti.
_Sì?_ rispondo togliendomi la lacrima dall'occhio destro, cercando di essere più uomo possibile, nonostante mi senta uno sciocco bambino.
Il dottor Rusher sembra non voler proferire parola, in silenzio scuote la testa e io crollo, crollo come non mi era mai successo.
Segno che non saprai risvegliarti.
Segno che tutto finisce qui, in questo attimo, in questa stanza d'ospedale fredda e cupa.
Segno che non ci sarà più il "noi" che avevi tanto desidarato, segno che te ne vai senza sapere quanto ti ami.
Non riesco a piangere, ho esaurito le mie lacrime, proprio ora che dovrei sfogarmi.
Adesso ti odio, mi hai abbandonato, non ti sei preoccupato di rendermi felice.
Non mi volto, non voglio vedere il tuo volto un'ultima volta con la consapevolezza che sia inerme, che sia morto.
Scappo via, è l'unico modo, l'unica medicina che posso utilizzare.
Mi rifugio sul mio letto, le lenzuola di seta adesso iniziano a bagnarsi, ancora qualche lacrima nascosta tra i meandri della mia anima a pezzi.
I polmoni si inondano, manca il respiro, sembro soffocare: il cuscino ha ancora il tuo odore.


Eccomi, con l'ennesima OS Larry, premetto che ho gli occhi lucidi, è forse la più triste che abbia scritto, la prima in cui colui che soffre è il povero Louis, beh, non so come mi sia venuta, ma mi farebbe davvero un gran piacere sapere cosa ne pensate, lasciatemi anche le vostre critiche cosicchè possa maturare!
Se volete passate alle altre storie, ci terrei molto!
Mille baci,
Fra <3
  
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