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Autore: Maria_Black    08/07/2012    4 recensioni
"Non era una frignona, lei.
Non era Bella Swan, lei.
Era forte, stronza, acida e anche rompiballe.
Ma non piagnucolona. Quello mai."
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater, Quileute | Coppie: Leah/Sam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dedicata a tutti quelli che avrebbero voluto conoscere meglio i personaggi secondari,
a tutti quelli che sognano e scrivono su di loro,
a tutti quelli che- come me- adorano i lupi di La Push.



La Leah di sempre





Mancava poco alla riunione con gli altri.
Vagava senza meta, con la mente vuota e sgombra da qualunque pensiero.
Poi di colpo si rese conto che era arrivata a First Beach.
Era da tanto che non andava in spiaggia.
La sabbia dal colore indefinito tra le dite dei piedi.
L’odore della salsedine.
Il vento che le muoveva i capelli corvini, lunghi fino a metà schiena.
Il cielo grigio che si incontrava con il mare scuro sulla linea dell’orizzonte, confondendo acqua e aria.
Era da troppo tempo che non andava in spiaggia. Si rese conto che era da più di un mese che non metteva piede a First Beach.
Lo aveva fatto per non ricordare, per evitare di vedere ovunque scene di un tempo passato, per non dover subire il bombardamento dei ricordi che lei aveva bisogno di dimenticare.
Lo aveva fatto perché anche se sembrava forte, anche se sembrava che non le importasse niente, anche se sembrava che avesse già dimenticato tutto quello che era successo, lei stava ancora soffrendo.
La ferita era aperta e lo sarebbe stata per molto tempo.
Ma questo lo teneva per sé.
Non voleva la compassione di nessuno, era sempre stata una persona forte e avrebbe affrontato la situazione da sola: questo era quello che si era fin da subito ripromessa.
Infatti, dopo una notte di pianto continuo, dopo lacrime e lacrime versate sul cuscino, dopo singhiozzi che le impedivano di respirare regolarmente, dopo ore passate chiusa in camera sua, dopo che la sua famiglia aveva sofferto per il suo dolore; aveva indossato una maschera di assoluta indifferenza e freddezza. E aveva ricominciato a vivere, senza vivere davvero.
Andava a scuola, ma della ragazza grintosa e spiritosa non era rimasto nulla, della ragazza di prima non c’era altro che tanta acidità, cinismo e diffidenza.
L’allegria, la scintilla di vitalità, l’esuberanza se n’erano andate via con Lui.
La vera sé era stata spazzata via dalla tragica fine della loro storia d’amore.
Si sedette sulla sabbia e iniziò a fissare il mare, scuro e profondo, che si estendeva davanti a lei.
Chiuse gli occhi e i ricordi presero il sopravvento.
Due braccia calde e forti che le cingevano le spalle.
Il peso del vuoto che le circondava la schiena.
Delle mani che le accarezzavano lentamente il viso.
Il vento che le sferzava i capelli sul volto.
Il suono della sua calda risata che le risuonava nelle orecchie.
Il silenzio assoluto che regnava indiscusso in tutta la spiaggia e che le faceva fischiare le orecchie.
Aprì gli occhi per sfuggire dal pensiero di quel lontano- lontanissimo- pomeriggio.
Scacciò via con rabbia quella dannata goccia d’acqua salata che le era sfuggita dal controllo. Sbatté un paio di volte le palpebre e fece scomparire con la stessa foga anche quel velo d’acqua- che le impediva di vedere decentemente e le appannava la vista- dai suoi occhi.
Non era una frignona, lei.
Non era Bella Swan, lei.
Era forte, stronza, acida e anche rompiballe.
Ma non piagnucolona. Quello mai.
Non lo era mai stata e non lo sarebbe stata neanche in futuro. Inspirò profondamente e l’aria le invase le narici e le riempì la testa. L’odore di salsedine l’aveva sempre rilassata.
Il richiamo di un lupo.
Cercavano lei. Forse si stavano chiedendo dove fosse finita.
Fece un profondo respiro, prima di alzarsi dalla sabbia e dirigersi verso la foresta. Si tolse gli abiti- e insieme ad essi le se stessa debole, sensibile e umana- e in un battibaleno si ritrovò in forma di un lupo color argento.
Che diavolo volete?
Nella sua mente e in tutte quelle dei suoi compagni risuonò il suo pensiero con la sua solita acidità.
Eccola.
Era tornata la Leah di sempre.
~ ~ ~ ~
One-shot senza pretese. Mi è venuta così, di punto in bianco e ho deciso di postarla subito qui.
Adoro il personaggio di Leah, mi piace moltissimo e odio il fatto che nei libri non sia mai approfondito come personaggio.
Vi lascio. Ringrazio già chiunque metterà questa OS tra le preferite, seguite, ricordate e chi recensirà. Ringrazio anche chiunque leggerà soltanto a rivvi fino a quaggiù.
Ciao e un bacio

Maria_Black

   
 
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