Il cadavere giaceva composto sul lettino metallico della sala operatoria, il viso e il corpo coperti da un leggero lenzuolo di lino bianco.

Nada si mise i guanti invitando il suo giovane accompagnatore a fare lo stesso, prima di togliere il telo con un gesto secco lasciandolo cadere a terra.

<< L'abbiamo tirato su l'altro giorno. Non c'è bisogno che ti dica tanto altro. >> disse mentre l'altro medico faceva il giro attorno al lettino accendendo la luce che si trovava proprio sopra il corpo.

<< Procedi pure quando sei pronto. Temo che non sarò qui a vedere il risultato, come ti ho detto ho un impegno piuttosto urgente. Non preoccuparti della cicatrice, l'importante è che non rimanga traccia di quello.>> proseguì indicando il tatuaggio alla base del collo del morto.

<< Quando hai fatto fascialo meglio che puoi e rimettilo di sopra con gli altri.>>

Il giovane annuì. Nada sorrise e si avviò verso la porta << Poi, se vuoi un consiglio, metti quanta più strada puoi fra te e noi. E tienti pronto a congedare i tuoi uomini. Il mare non è un posto sicuro in questi giorni. State vicini alle isole più che potete. >>

<< Guai grossi? >>

<< Come una casa..stavolta ci è toccata proprio una bella gatta da pelare >> rispose l'anziano medico << Quindi fai quel che ti ho detto...e ricordami che ti devo un favore >> concluse uscendo.

Il ragazzo riamse solo con il cadavere.

Gli uomini di Barbabianca erano ripartiti subito dopo avere sepolto il loro capitano ed Ace.

Molte delle divisioni si erano stratte attorno alla Moby, altre avevano chiesto il permesso di allontanarsi per qualche tempo.

Marco aveva accordato tale permesso a tutti coloro che glielo avevano chiesto.

Non aveva avuto la forza di tenerli uniti.

Il dolore era troppo grande, come un ferrorovente appoggiato nel centro del petto.

Dopo due giorni aveva radunato i comandanti rimasti o i rappresentanti scelti dalle ciurme per quelli che erano morti.

Aveva dato a tutti un appuntamento.

Li aveva lasciati liberi per un anno, liberi di fare quello che volevano.

Gli uomini lo avevano ascoltato in silenzio.

<< Fra un anno esatto da oggi >> aveva detto loro << ci ritroveremo qui, e riprenderemo il mare insieme così come il Vecchio voleva. Siamo una famiglia, in fondo. >>

Sperava che lo avessero capito. Francamente non lo sapeva nè aveva la forza di pensarci.

Era stato un fallimento totale.

Era partito anche lui, di notte. Aveva bisogno di pensare e di stare da solo.

Dov'era Tatch quando serviva?

È morto.

Si alzò in volo sul mare non appena venne l'alba.

Si sentiva leggero senza Ace che volava con lui, aggrappato alle sue penne.

È morto anche lui.

E anche il Vecchio.

Forse avrebbe dovuto andare a cercare Barbanera.

Forse sarebbe riuscito a ucciderlo.

E li avrebbe vendicati.

Ma la vendetta è inutile, si era detto infine.

Per vendicarsi ci sarebbe stato tempo.

E se Richard non era riuscito a sconfiggerlo forse neppure lui ce l'avrebbe in ogni caso fatta,.

Invece aveva optato per fare un tentativo folle.

Era stata un' idea improvvisa che lo aveva colto subito dopo la morte di Tatch e che in quei giorni era tornata martellante a togliergli il poco sonno.

Tentare il tutto per tutto.

You can't stop death,

my littel Lady

You can't save them

my littel Lady

but you can give you life

for them.

Non era così che diceva la ballata?

Eppure doveva tentare.

E così si era diretto all' Archivio, nella perduta isola di Atlantide per fare la sua richiesta.

Forse la Signora l'avrebbe ascoltato.

Sea lo ascoltava sempre, anche quando c'era la Regola di mezzo.

E per Richard avrebbe fatto uno strappo.

<< Ridammi almeno lui, Sea >> pensò mentre dal cielo si lasciava precipitare verso la superficie del mare, nel punto in cui le acque scure erano più profonde.

Girò nuovamente intorno al tavolo per prendere il carrello con gli strumenti.

Il cadavere lo fissava con i suoi occhi vitrei, incassati nel viso grigiastro segnato dalle profonde occhiaie tipiche di chi doveva aver ingoiato troppa acqua.

Non aveva chiesto quanto tempo fosse esattamente l'altro giorno.

Una settimana buona di sicuro.

Ma non faceva più troppe domande, almeno non di quel tipo.

Non era nella sua indole non essere curioso, gli piaceva sapere le cose e la sua mente gli aveva sempre richiesto risposte.

Ma con Sea aveva davvero smesso, se non di cercare di capire, sicuramente di fare domande.

Si divertiva con lei.

Ma la Signora giocava su una scacchiera troppo grande anche per lui.

Quindi se gli chiedeva per favore di togliere dal collo di un cadavere il marchio di Barbabianca lui l'avrebbe fatto.

E poi se ne sarebbe stato a vedere come procedevano le cose dal suo angolino, un passo avanti agli altri.

Sorrise mettendosi al lavoro.

Questa volta la partita sembrava quantomeno interessante.

Angolino.

Questo capitolo è abbastanza lungo e nebuloso, chiedo venia.

Spero di avervi incuriosito almeno un po'.

Fatemi sapere cosa ne pensate, le recensioni sono sempre la benvenute e la critiche costruttive anche.

Scusate gli errori di grammatica, battitura ecc.. che sicuramente ci saranno.

Dimentico qualcosa?

Ah già!....le note.

NOTE: I personaggi, a parte gli OC appartengono al grande Oda * sempre sia lodato per averli creati*.

Potrebbero esserci accenni di Shonen-ai. Leggeri,leggeri, a mio parere trasurabili. Ma si sa, lettore avvertito...

La storia è anche un po' un giallo. Quindi l'inizio sarà un po' nebuloso. Ma le cose si chiariranno man mano che la storia procede. Lascio anche a voi il, forse, piacere di fare le vostre deduzioni.

Cercherò di stare il più IC possibile..se diventa troppo OOC ditemelo e lo inserirò negli avvertimenti.

Ho messo spoiler per chi segue l'anime italiano ma non so fino a che punto e Non per stomaci delicati per stare sul sicuro, diciamo che a qualcuno un cadavere può fare un po' senso, ecco tutto.

Direi che ho finito.

Alla prossima.

Nekhel