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Autore: stranamavera92    08/07/2012    0 recensioni
L'amore è strano ma bello.A volte sa essere silenzioso,incantevole,scioccante.Questa è la storia di Laurinda,la sua sembra essere una malattia unica e inguaribile.Per quanto difficile risulti,lei si accorgerà di sapere amare,anche se il suo è un amore da definire.Stef,Kevin,Timon,Eduard,a chi questo arduo compito? Chi lefarà battere davvero il cuore?
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ sempre difficile dover ammettere i propri sentimenti così come le proprie colpe. Laurinda ha davvero tanto bisogno di parlare con Sammy,il suo ragazzo ha tentato di baciarla e per tutta la sera non ha fatto altro che fissarla. Le sorrideva . “Lauri,cosa cerchi nella mia camera?” “Oh niente,in realtà aspettavo te. So che saresti venuta per aggiustarti i capelli” “Stanno davvero male?” “No,stanno benissimo. In realtà volevo dirti una cosa che per me è molto importante. Mi sento in colpa per avertela tenuta nascosta tutto questo tempo. Adesso prendo coraggio e ti dico tutta la verità di cui abbiamo bisogno entrambe” “Lo sai che così mi preoccupi,mica ti droghi? Sai è vecchia quanto stupida questa scusa, ti senti in colpa per non avermi detto che ti piace Eduard e che vorresti stare con lui? Fa niente,adesso lo so. Raccontami tutto.” “E’ molto più complicato di quanto pensi,uffa. Guarda la mia faccia,sono seria e preoccupata,è una cosa importante e devo dirtela,subito!” “Ah ecco dove eravate finite,giù stiamo aspettando voi per il dolce.” “Amore,ti stavi preoccupando eh? Timon è sempre così premuroso con me,sto parlando con mia cugina,deve dirmi una cosa importante. Su vai via(un bacio a stampo sulle labbra)” “Cosa deve dirti? Cosa devi dirle? (lo sguardo di Timon non è più molto felice di quanto potesse esserlo prima.Adesso vuole solo accertarsi che Laurinda non faccia capire niente a sua cugina di quello che sta succedendo tra lei e il suo ragazzo,niente di cui apparentemente dovrebbe temere.)” “Devo parlarle,da sola,tu lo sai cosa devo dirle,lo sai,e visto che non le hai detto niente,farò io” “Io lo so? Ma cosa dici? Hai voglia di scherzare? Dai andiamo giù (rivolgendosi a Sammy)che se no tua madre si incazza” “Eh no. Adesso voi due mi spiegate cosa sta succedendo qui.” Sammy adesso è davvero insospettita e non lascerebbe quei due andar via neanche se le strappassero tutti i capelli dalla testa (forse). “Eccoci qui mamma,scusa per l’attesa,ma stavamo discutendo e finalmente dopo tanto tempo mi hanno detto la verità” “Quale verità?” “Lauri era preoccupatissima di come potessi io reagire,ma alla fine si è dovuta ricredere. Scegliere la macchina del mio ragazzo non è un peccato,decidere il posto dove andare a cena si. Ah proposito,stasera ho mangiato più che bene,sei un ottima cuoca e anche una donna di lusso,hai cucinato certe prelibatezze,che non tutti possono permettersi. Un applauso alla mia mamma.” Laurinda è fuori che pensa. La notte si prospetta lunga e tormentosa. Timon sta per andar via,ma prima si ferma sulle scale dove è seduta Lauri. Vuole solo parlarle. “Avresti commesso un grosso errore se avessi raccontato tutto a Sammy,è tua cugina,le avresti spezzato il cuore. “ “E tu sei il suo ragazzo! Volevo solo raccontarle tutto proprio perché è mia cugina,non mi pare giusto tenerle nascosto un bacio” “Un bacio che non c’è mai stato.” “Ma che ci sarebbe stato se non fosse stato per me. E’ stato imbarazzante,ma adesso che avevo raccolto tutto il coraggio dispensabile per dirle che di te forse non può fidarsi tanto,perché tengo a lei,e esigo che tu abbia solo un po’ di rispetto . State insieme da molto,e so che tu la ami,non puoi mandare tutto all’aria solo perché è arrivata la cugina vissuta per anni tra ospedali,cliniche e case. Ti interessa solo la curiosità che hai nei confronti della sfigata di turno che tanto dopo un bacio ti ringrazierà perché ti dirà che per lei è stata la prima volta. Non puoi buttare tutto all’aria per una tua stupida curiosità,capisci? Fai solo del male a te stesso e a Sammy … e a me. Ti prego,lascia in pace questo pensiero e torna indietro.” “E se ti dicessi che mi sto innamorando di te?”. Lauri vorrebbe sprofondare in un sonno profondo e non svegliarsi più. “Così peggiori solo le cose. Adesso smettila e non mentire. Vado a dire tutto a Sammy,ne ho abbastanza. “ “No tu non vai da nessuna parte,vieni qui”. La presa di Timon è talmente forte che Lauri non riesce a liberarsene. “Senti,Laurinda Collins,io non sto mentendo,sto solo dicendo la verità. Se poi vuoi farmi passare per un bugiardo,fai pure,ma sappi solo che io sto dicendo la verità” “E allora perché non ne parli con Sammy,perché non hai voluto che io parlassi,devo farlo prima che sia troppo tardi” “Perché? Hai paura che anche tu possa innamorarti di me? Hai paura di questo? … Devi smetterla di avere paura (adesso le lascia il polso) devi vivere cazzo. E se ti faccio tanto schifo perché allora quando mi vedi,non riesci a togliermi questi tuoi occhi di dosso. Perché? Tu mi vuoi,lo so,lo percepisco,perché non accetti che anche io possa volere te,o possa innamorarmi di te? Perché???!” La sua voce sempre più forte,la sua presa(di nuovo) sempre più dolorosa,i suoi occhi sempre più grandi. La sua paura sempre più profonda. “Ti prego,lasciami. Voglio solo ritornare in casa,lasciami.” “No io non ti lascio,tu andrai da lei,le dirai tutto,io non voglio,tu non dovresti neanche pensarlo,hai capito?”. Timon sembra un diavolo colpito. Comincia a sfiorare le sue gambe,la sua pelle,i suoi occhi. “Non voglio farti del male,voglio solo stare con te”. Laurinda chiude gli occhi,il suo sangue smette di circolare,il suo cuore si ferma,vorrebbe non dover ricordare. Un rumore,uno strano rumore che rompe il silenzio di quella che doveva essere una notte lunga e tormentosa. “Lauri,come stai?” “Sto bene. Eduard. “ Lauri piange,vede Timon steso con un cazzotto,rovinato dalla sua stessa pazzia. “Abbracciami,io non volevo essere qui con lui,volevo solo parlare,dire la verità,io non volevo” “E’ tutto ok,è tutto ok. E’ tutto finito.” “Oh oddio cosa è successo?”. Zia Grenda è fuori in pigiama. “Lauri,tesoro,che cosa significa,cosa è successo,spiegami giovanotto,cosa è successo? …. L- auri”. I suoi occhi grandi. La serranda è socchiusa. “Stai bene ,tesoro?” “Oh si zia Grenda,adesso si. Grazie tante Eduard.” “Oh si giovanotto,non so che cosa ci faceva qui a quest’ora,ma so solo che lei è arrivato nel momento giusto.” “Già,penso sia questo l’importante” . Lauri sembra meno confusa di prima. “Ma Timon? Dove è? Come sta? Non si è fatto male,vero?” Il vento ulula,i fiori emanano un profumo strano,quasi diverso dal solito. Timon si è rialzato,ha solo il naso gonfio e un occhio nero. Sammy è irriconoscibile,sembra essere invecchiata di una decina d’anni. Solo loro due,nel bel mezzo di una notte avviata al tradimento. “Spiegami solo il perché di quello che hai fatto,che stavi per fare,devi solo spiegarmi il perché,io pretendo che tu mi dia una risposta. Chiaro?? (questa volta la sua voce si fa più acuta)Perché hai dovuto,perché … (adesso piange) dove è finito il nostro noi,il nostro amore,i nostri progetti,il tuo buon senso. Stavi per abusare di mia cugina. Come hai potuto anche solo provarci. E se Eduard non fosse arrivato in tempo,che cosa sarebbe successo,che cosa avresti fatto. Ma te ne rendi conto? E non provare a giustificarti, non puoi. Dimmi solo perché (adesso è davvero affranta dalle sue stesse lacrime).” “Amore … “ “Non chiamarmi amore” “Sammy,mi dispiace,io non volevo,non lo so cosa mi sia preso,davvero. Non volevo farle del male,credimi,io non avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa così tanto disgustosa. Stiamo da anni insieme,dovresti conoscermi bene,dovresti sapere che tipo di persona sono. Non so cosa mi sia passato per la testa,ma mai e poi mai avrei pensato di abusare di tua cugina,credimi. Io ti amo e …” “Non osare pronunciare quelle stupide parole. Parli di amore? Ma come ti permetti. Io ti uccido se lo rifai. Vai via,via dalla mia vita. Sono stanca,sono stanca anche di piangere. Non te lo meriti. Addio Timon e che il diavolo possa portarti con se.” Sammy va via senza pensarci due volte,in lacrime e tra urla e bestemmie si dirige verso sua madre,anche essa colpita. Eduard e Laurinda hanno visto la scena,stanno per rientrare dentro quando Timon preso dalla disperazione,dal rimorso,si getta ai piedi di Laurinda e implora il suo perdono. “Ti prego,perdonami. Io non volevo farti del male … mi dispiace,volevo solo sfiorare il tuo cuore,non so perché,non avrei dovuto,mi dispiace,perdonami.” Eduard gli tira qualche calcio “Vai via,se tra cinque secondi ti ritrovo qui giuro che chiamo la polizia ma prima ti farò a pezzettini e li incastrerò nella merda che hai nella tua testaccia. Non farti più vedere.” Timon va via dopo aver sfogato il suo pianto,mamma e figlia rientrano,Eduard è lì che aspetta che faccia altrettanto Lauri “Io ti credo,non hai bisogno del mio perdono.” Timon lascia quella notte con un sorriso. Quanto può essere amara una notte,e dolce un giorno? E’ quasi ora di chiudere. La mattinata è conclusa,sarebbe ora di mettere qualcosa sotto i denti. “Lascia stare,qui chiudo io,tu torna anche a casa” “Grazie Eduard. Eduard,posso chiederti una cosa” “Certo” “Perché ieri eri a casa di zia Grenda,passavi da quelle parti,o eri venuto apposta a dirmi qualcosa?” “Sapevo che prima o poi mi avresti fatto questa domanda,ho cercato di evitarla,ma a quanto vedo non ci sono riuscito. Diciamo che la seconda opzione è quella più corretta. “ “Sarebbe?” “Curiosa. Un po’ troppo aggiungerei. Volevo un po’ di compagnia,tutto qui,avevo voglia di vederti e sono venuto da te. E credimi,quello che ho visto è stata la cosa che non avrei mai voluto vedere,sono partito e ho tirato un cazzotto.” “Cosa hai visto di preciso?” “Uno stronzo che ti stava toccando. Davvero non ti rendi conto della gravità della cosa? Sei intelligente,ma ti fai abbindolare dal tuo buon senso,ieri hai detto di perdonarlo,di credergli,ma credere cosa?” “Era solo in difficoltà,si sarebbe fermato. Credo nel suo buon senso,tutto qua. Forse sono l’unica ad averlo capito davvero,ma non è questo il vero problema. Non era lui,ma io,il problema intendo. Non volevo ricordare.” “Ricordare cosa?” “Ricordare davvero chi mi ha fatto del male. Ricordare quella persona sarebbe troppo doloroso,ecco perché la mia mente ne ha fatto a meno per tutto questo tempo.” “Ti va di raccontarmi cosa ti è successo,e cosa ricordi?” “Non ne ho mai parlato con nessuno,tu hai un buon motivo per cui dovrei raccontarlo a te?” “Oh si,ho altri 20 minuti tondi tondi prima che arrivi il bus,sai stamani la mia macchina ha fatto un po’ di storie e così l’ho scaricata per un buon mezzo,il bus appunto(fa l’occhiolino).”
  
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