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Autore: stranamavera92    11/07/2012    0 recensioni
L'amore è strano ma bello.A volte sa essere silenzioso,incantevole,scioccante.Questa è la storia di Laurinda,la sua sembra essere una malattia unica e inguaribile.Per quanto difficile risulti,lei si accorgerà di sapere amare,anche se il suo è un amore da definire.Stef,Kevin,Timon,Eduard,a chi questo arduo compito? Chi lefarà battere davvero il cuore?
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aria è diventata più fresca. Gli uccellini continuano il loro canto indisturbati. Eduard accende una sigaretta. “Ti da fastidio se ti fumo in faccia?”. Lauri piuttosto divertita “Oh si,abbastanza. Puoi sempre farne a meno. Il fumo non è un buon rimedio.” “Buon rimedio per cosa? “ “Non lo so,ma penso che tu fuma per distrarti. Forse è stupido,ma ho questa vaga impressione.” “Maledizione,non si può nascondere niente a te. Pazienza,piuttosto parlami di quello che è successo,visto che non ci capisco mai niente della tua vita.” Laurinda non ha più vie di fuga. “E’ successo poco prima che entrassi in clinica per fare gli ultimi esami. Ero uscita di nascosto dato che mi era proibito di farlo. E’ come se davanti a me si fosse aperto un mondo nuovo. Per la prima volta respirai aria nuova,pulita. Feci pochi passi,poi mi gettai a terra. Ero entusiasta. Il sole era leggero,ma splendente. La mia casa si trova molto lontana dal centro-paese. Forse per questo mia madre mi diceva che era piuttosto pericoloso allontanarsi da soli,soprattutto per una donna. Chiusi gli occhi per qualche secondo,ma dovetti aprirli subito,vidi qualcuno saltarmi addosso . Non sapevo bene cosa mi stesse facendo,ma non capivo perché. Perché io? Cosa poteva mai trovarci in me un uomo? E cosa ci faceva una donna vicino che urlava e che lo implorava di fermarsi. Per lo shock ho dimenticato i loro volti,ma quello che ho subito no. Non ho mai raccontato a nessuno questa storia,perché penso sia la storia più triste che qualcuno possa ascoltare.” Il vento ulula, Laurinda fissa quei pochi uccellini rimasti ,in silenzio. Eduard non ha bene afferrato il suo stato d’animo. Di pomeriggio,Lauri ama passeggiare,quando può. Eduard le ha dato un pomeriggio libero. Il parco è sempre più affollato. La musica,sempre più dolce. Il ragazzo che suona sembra essere quello dell’altra volta. Come è bello chiudere gli occhi e sentire quelle note così delicate. Laurinda questa volta può cogliere la vera essenza. Si avvicina,aspetta che la musica sia finita ,che la gente vada via , e solo così può davvero vedere il volto di quell’angelo. Il suo sembra essere un viso familiare,già visto. Laurinda ha un sussulto. Uno spavento,non può essere:è il ragazzo visto tanto tempo fa in clinica,è Stef. “Ciao Stef,ti ricordi di me?” “Ciao,no al dire il vero penso di non averti mai vista,chi sei?” “Ah si giusto. Piacere,mi chiamo Laurinda. Sono davvero contenta,anzi no emozionata. E’ la prima volta che sento la tua voce. E’ davvero bella. La tua musica è stupenda. Ti faccio i miei complimenti.” “Grazie. Scusa,ma come fai a conoscere il mio nome?” “Ti ho incontrato in clinica per la prima volta. Mi piaceva l’idea di avere un amico,è per questo che quando eri incosciente,ti cantavo delle canzoni anche se sapevo che non potevi sentirle materialmente ma col cuore. Volevo solo farti compagnia,eri spesso solo. Sono Laurinda Collins,per anni ho vissuto tra casa e clinica,reparto B60,te ne avranno sicuramente parlato ,oppure conoscerai la mia storia come una leggenda di paese. Ho avuto la fortuna di fare la tua conoscenza,tu non mi hai mai potuta vedere,adesso scusami,anche s ei tuoi non avrebbero voluto,io volevo parlarti.” “Ho una voce che mi rimbomba nella testa,era bella,leggera,ho sempre voluto incontrare quella voce,ringraziarla,e se adesso mi dici che appartiene a te mi meraviglio. Non mi interessa il tuo nome,o la storia che il paese ti ha etichettato. Potresti cantare per me?” . Il cuore di Lauri batte forte,e se Stef ci ripensasse? Se da sveglio non potrebbe mai sopportare la sua voce?Il canto inizia … e Stef sembra apprezzare. La abbraccia,molto felice. “Grazie,grazie tante. Era troppo tempo che ci pensavo,che ti pensavo. Volevo solo sapere che viso avesse quella voce. E adesso che lo so,non ti lascerò andare così facilmente. Voglio passare con te le prossime ore,raccontami qualcosa di te. Mi hai salvato dalla noia totale che avrei potuto subire in quella clinica per matti. Dimmi tutto quello che vuoi.” “Non ho molto da raccontare,in realtà. Più o meno ci hanno già pensato gli altri a cucire la mia vita,nulla di interessante.” “Dai non ci credo,dai davvero peso a cosa possa pensare la gente. E poi non è gratificante sapere esattamente quello che sanno tutti quanti gli altri. Sempre la solita storia,i tuoi genitori si rimboccheranno le maniche quando ti vedranno una famosa donna in carriera. Ti ho sempre immaginata come la vittima del quartiere,ci sei finita tu sotto i ferri,mia cara,ma adesso fa in modo che sia tu a dettare le leggi della tua vita. Fanne un capolavoro.” “Oh non sai quanto è bello sentirti dire queste parole.” “Ed è eccitante scoprire che eri tu quella che cantava,se ricordo ci sarà un motivo. Una buona azione,e farmi compagnia non è da tutti,non sempre ci riesce la mia ragazza.” “Allora ne sono lusingata. Ah mi è venuta in mente una cosa da dirti e che nessuno sa. Odio farmi il bagno. Mi sento intrappolata e come se non ne potessi uscire. Lo so è stupido ma è vero.” “Accidenti” “E tu? Qualcosa che odi? Il giorno che odi di più?” “Non è certo quello in cui mi faccio il bagno,no vabbè scherzo. In realtà odio il giorno in cui venni a sapere che il mio migliore amico si scopava la mia ragazza. Che fosse il contrario non mi avrebbe ferito nello stesso modo. Ci tengo molto a Kevin,alla sua amicizia,è come un fratello per me. Lo ho perdonato e mi sono rimesso con Nadia. Ho dovuto farlo,mi sento in debito con loro,in qualche modo.” “Perché? Cosa è successo? Li hai davvero perdonati perché ti sentivi in colpa o perché volevi?” “Forse entrambi. Circa due anni fa li invitai a casa mia per far vedere loro la medaglia che avevo appena vinto alle olimpiadi di nuoto. Volevo ubriacarmi e ho bevuto fino a sfondarmi,lo stesso Kevin e Nadia un po’ meno,per questo ne ha approfittato per dirmi della sua relazione con il mio migliore amico. Li ho cacciati fuori casa,si sono allontanati,e hanno picchiato a morte una ragazza non poco lontano da casa mia. Kevin la addirittura violentata. Almeno sembra.Nadia voleva fermarlo ma non ci è riuscita. La ragazza sembra aver dimenticato tutto,o almeno penso,non ha mai denunciato l’accaduto.Ma il vero problema è che il vero responsabile sono io. Sono io a dover chiedere scusa a quella ragazza. Spero che un giorno possa perdonarmi. Bene,detto questo,io ti saluto.Devo proprio andare,mi ha fatto piacere fare la tua conoscenza,ci si vede in giro. Ciao Laurinda,e mi raccomando comincia dalla fine per delineare il tuo percorso. L’inizio sarà meno difficile. Promesso. Alla prossima”.
  
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