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Autore: northernlight    08/07/2012    1 recensioni
Alla sensazione di avere più di 50.000 persone lì solo per sentirti suonare, per cantare e perdere la voce sulle canzoni che tu hai composto, assieme ai tuoi amici di sempre.
I tuoi migliori amici.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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VII.

Jonny trattenne il fiato continuando sorridente a guardare Chloe che sembrava molto sorpresa dalla domanda del ragazzo.

“Oh, beh, sarei molt-…”
Lo squillo del cellulare di Jonny interruppe le parole della ragazza. Di rimando lui continuava a fissarla come un deficiente ignorando palesemente lo squillo del cellulare che diventava più forte ogni secondo che passava.

“Non risposndi?” disse Chloe diventando paonazza e attorcigliandosi una ciocca di capelli attorno al dito.

“C-credo possa aspettare” rispose lui. Nel frattempo il telefono aveva smesso di squillare.

“Oh, bene, allora dicev-…” riprese a parlare la ragazza, ma fu nuovamente interrotta dal cellulare di Jonny.

Lo sguardo di lei era evidente e perciò Jonny si ritrovo costretto a rispondere al cellulare.

“Scusami un attimo” le disse “è il mio migliore amico.”
Rispose al cellulare allontanandosi un po’.

“Pronto?”

“Hey, amico. Dove diamine sei? Perché non rispondi?” gli disse Chris dall’altro capo del telefono.

“Io… niente, ero in giro e c’era rumore e ho dimenticato di richiamarti. Come sta Gwyneth?” gli chiese ricordandosi improvvisamente del motivo per il quale non erano insieme.

“È nata!” quasi urlò l’amico al telefono. Era felicissimo, Jonny non aveva bisogno di vederlo per saperlo

“È bellissima, Jon. È come Gwyneth però ha tanti capelli biondi come i miei e il mio naso, dicono gli altri.”

“Cavolo, dovevo venire con voi, non avrei dovuto lasciarti da solo in questo momento” gli disse Jonny sentendosi in colpa per non essere lì.

“Ma che dici? Tanto non ti avrebbero fatto entrare comunque. Ma se vuoi puoi passare ora, Gwyn e la piccola sono in camera. Joanna e Guy sono già passati, magari puoi sentire Will e unirti a loro.”
Il pensiero di Jonny corse subito a Chloe e le lanciò uno sguardo. Era seduta per terra, con le ginocchia raccolte al petto, circondate dalle braccia e fissava le nuvole che andavano via via sbiadendosi. Dio se era bella. Si dimenticò di rispondere all’amico al telefono.

“Hey, Jon? Jon, ci sei? Cavolo dev’essere caduta la linea, maledetti aggeggi…” biascicò Chris dall’altro lato del telefono scuotendo quest’ultimo come se servisse a ripristinare la comunicazione.

“Idiota, ci sono. Stavo, ehm, stavo pensando a come raggiungervi, ma tranquillo, tra una mezz’ora sono in ospedale” rispose ridendo Jonny.

“Oh, e rispondere prima che io distrugga questo coso? Okay, ci vediamo tra poco.”
Chiuse la comunicazione. Rimettendosi il cellulare in tasca, Jonny tornò da Chloe sorridendo come un babbeo.

“Buone notizie?” gli chiese lei alzandosi da terra.

“Uhm, s-sono diventato una specie d-di zio. È nata la prima figlia del mio migliore amico” le disse balbettando e passandosi imbarazzato una mano tra i capelli ricci.

“Oooh, ma che cosa meravigliosa! Che bello, sono contenta per te” disse sgranando gli occhioni color nocciola e fissando Jonny intensamente “e ora dove sono, in ospedale?”

“Sì. Chris mi aveva chiamato prima quando eravamo in libreria, ma il tizio stava per ucciderci quindi non ho più risposto” precisò ridendo “ma comunque, s-sì, sono in ospedale e dovrei farci un salto.”
 
“Sì, devi correre assolutamente lì, Jonny, per forza. Non puoi lasciare il tuo migliore amico da solo in questo momento” lei gli sorrise incoraggiante.

“Okay, però prima vorrei sapere cosa avresti risposto alla mia domanda.”

“Beh, era ovvio che stavo per dirti di sì, ma ora non importa. Se vuoi possiamo fare un’altra volta!”

“Accidenti. Io, ehm,  dovrei partire tra q-qualche giorno…”
Un’idea gli balenò per la testa come se gli si fosse accesa la classica lampadina dei fumetti.

“Ma, ecco, ti scoccerebbe venire con me in ospedale? Così poi magari andiamo a cena comunque?”
Jonny era stupito di se stesso. Era riuscito a chiedere di uscire  a quella ragazza per ben due volte di seguito nell’arco di mezz’ora.

“Ma sei sicuro? Cosa direbbero i tuoi amici del fatto che porti una sconosciuta da loro in un momento così intimo?”

“Ma no, tranquilla. Vedrai, sono molto alla mano, ehm, come dire… vabbè, appena vedrai capirai cosa voglio dire.”

“Se sei così sicuro allora sì, ti faccio compagnia molto volentieri. E poi io adoro i bambini!” lo sguardo le si accese improvvisamente.

“Perfetto, allora andiamo.”
Insieme si incamminarono, fianco a fianco, verso la città. Verso una nuova vita e verso chissà che altro.
  
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