-“Secondo
te, stanno insieme quindi?”- chiese incerto Ryan a Esposito mentre li
osservavano dalle loro scrivanie.
L’ispanico
non rispose subito. Aveva questa mezza idea da un po’, precisamente da
quando
erano rientrati in servizio.
Era
certo che Kate avesse rassegnato le dimissioni perché avesse scelto
lui, ma non
aveva prove.
Lanie
affermava di non sapere nulla e in più loro due non stavano più
insieme, quindi
lei non avrebbe tradito il segreto di un’amica anche se avesse saputo
qualcosa.
Musa
e scrittore non si comportavano diversamente dal solito, qualche
risatina in
più quando pensavano di non essere visti, qualche sguardo fugace o uno
sfiorarsi continuo di mani, ma nulla più. Solamente Kate era più
sorridente.
Con
queste misere prove non poteva andare avanti.
Doveva scoprire qualcosa di più,
e sicuramente il suo compare sarebbe stato d’accordo.
-“Non
lo so. Ma c’è qualcosa nell’aria.”- disse con fare saccente.
-“E
quindi cosa facciamo?”- domandò l’irlandese.
Ma
mentre Esposito stava per rispondere Castle si avvicinò al volto di
Beckett e
le lasciò un bacio veloce sulle labbra, pensando di non essere visto da
nessuno.
I
due detective si guardarono maliziosi.
-“Ovvio,
quello che sappiamo fare meglio. Li facciamo confessare!”- disse
facendo
battere il pugno con Ryan.
Beckett
e Castle erano nella saletta relax.
-“Mi
manchi.”- disse Castle a un certo punto facendo quello sguardo da cane
bastonato.
Kate
lo guardò dubbiosa.
-“Castle,
ma se non sono mai andata via!”- disse ridacchiando.
-“Si
lo so. Sei qui di fronte a me. No, intendevo che mi manca poterti
abbracciare e
baciare.”-
-“Oh
Rick! Mi hai baciata questa mattina a casa…”-
-“Troppo
tempo.”-
-“E
giù nell’archivio!”-
-“Troppo
buio!”-
-“Nell’obitorio.”-
disse guardandolo negli occhi.
-“Troppi
morti.”-
-“Nell’ufficio
della Gates!”-
-“Troppa
Gates!”-
Beckett
sollevò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto.
-“Che
c’è?! I muri del suo ufficio hanno occhi e orecchie che mi scrutano in
cagnesco
come lei. Non lo conto come bacio!”-
-“Ok,
Casanova. Allora che mi dici di quello dietro la lavagna?”- disse con
fare
saccente.
-“Oh
in quello mi sono superato, devi ammetterlo!”- disse tutto pomposo e
trionfante. –“A un certo punto ho pensato che Ryan ci avesse visto!”-
continuò
poi più a sé stesso che a Beckett.
-“Che
cosa?”- chiese lei sputacchiando il caffè che stava bevendo.
-“Bere
caffè a quest’ora di notte non fa bene, Kate!”-
-“Castle!”-
-“Cosa?”-
-“Concentrati!!”-
esclamò la detective.
-“Oh
ma lo sono già! Sai che giorno è oggi? È il giorno mondiale dei baci!”-
disse
lo scrittore tutto emozionato.
-“Che
cosa vuol dire?”- chiese confusa.
-“Che
oggi bisogna baciare. È una festa nata in Inghilterra e ancora poco
conosciuta,
ma il senso è ricordarci dell’importanza di un bacio.”-
-“Castle
io mi ricordo dell’importanza di un bacio. Non hai fatto altro che
baciarmi
oggi, per tutto il distretto soprattutto!”- disse Kate facendo finta di
essere
scocciata anche se dovette ammettere che il brivido dell’essere
scoperti la
eccitava.
-“Ci
sono ancora tanti posti da provare!”- ribatté avvicinando il suo volto
vicino a
quello della detective e rubandole un bacio veloce.
-“Um…
adoro quando le tue labbra sanno di caffè!”- disse allontanandosi da
lei
lasciandola per qualche secondo imbambolata lì, ma prima di uscire si
voltò
nuovamente verso di lei ed esclamò:
-“Ora
puoi mettere anche la saletta nella lista.”-
Le
guance di Beckett si colorarono di rosso.
Fortunatamente
per molti agenti il turno era già finito quindi c’erano poche persone
al
distretto.
Mentre
Castle si dirigeva alla scrivania, venne raggiunto dai due detective.
-“Com’era
il caffè Castle?”- chiese malizioso Ryan.
Ma
per sua fortuna giunse Kate e i due detective non poterono continuare
l’assedio.
-“Ok,
con Castle non ha funzionato!”- disse Ryan visibilmente sconfitto.
-“Ci
hai a mala pena provato!!”- rispose stizzito el guapo.
-“Certo!
Provaci tu con Beckett allora!!”- continuò l’irlandese colto sul fatto.
-“D’accordo.
E sai che ti dico, la mia idea sarà vincente!”-
-“30$
che fallisci!”-
-“50
che faccio confessare entrambi!”- disse allungando la mano verso
l’amico.
-“Andata!”-
rispose Ryan stringendogliela.
-“Che
state architettando voi due?”- chiese Kate dalla sua scrivania che li
aveva
visti stringersi la mano.
Espo
guardò Ryan e con uno sguardo gli fece capire che avrebbe parlato lui.
-“Ma
nulla Beckett.”- disse scrollando le spalle.
Beckett
in tutta risposta li fissò in cagnesco e, sia a Ryan che a Esposito,
incuteva
sempre un certo timore il suo sguardo omicida.
Come
facesse Castle a non avere paura restava un mistero per loro.
-“Ok.
Va bene confesso!”- rispose infine l’ispanico.
Ryan
si voltò allarmato verso di lui.
-“Ehm…
io vorrei tornare vivo a casa da Jenny!”- disse a bassa voce Ryan.
-“E
ci tornerai. Lascia parlare me!”- gli rispose Esposito in un sussurro
per poi
continuare –“Beckett tu non hai idea di che giorno sia oggi, vero?”-
disse
tutto soddisfatto.
Era
iniziato il suo piano.
Kate
scrollò le spalle.
-“Il
6 luglio?!”- chiese con indifferenza sapendo bene invece che giorno
fosse.
L’aveva sperimentato per tutta la giornata.
-“Esatto!!”-
esclamò Ryan indicandola con un dito.
Tutti
si voltarono a guardarlo e soprattutto Espo roteò gli occhi.
Certe
iniziative non poteva prenderle così. Dovevano prima consultarsi.
Castle
sollevò la mano.
-“Io
lo so! Oggi è la giornata mondiale del bacio.”- disse facendo il
saputello di
turno e guardando la sua musa con occhi innamorati.
-“Castle,
non ti avevo detto che potevi rispondere!”- rispose scocciato Esposito.
Tutte
quelle interruzioni rischiavano di mandare a monte il suo piano
perfetto.
-“Mi
scusi prof!”- disse abbassando la mano.
Beckett
ridacchiò ma ancora non capiva dove Esposito volesse andare a parare.
-“Ok,
è la giornata del bacio. E allora?”-
-“E
allora io e Ryan abbiamo scommesso che io bacerò più ragazze di
Castle!”- disse
guardando lo scrittore.
Beh
dire Ryan sarebbe stato da polli. Lui era sposato con Jenny, avrebbe
perso in
partenza.
-“Cosa?
E non mi interpelli neanche su questa scommessa?”- chiese Castle mezzo
stizzito.
-“Ovvio
che no! Voglio vincere!”- rispose Esposito.
-“Ma
è scorretto così!”- protestò lo scrittore.
-“Perché?
Paura di perdere?”- chiese soddisfatto di averlo in pugno.
Non
poteva rifiutarsi e ammettere la sconfitta significava dover dare
spiegazioni.
-“Oookey!!”-
intervenne Beckett –“Mentre voi due decidete su chi baciare io me ne
torno a
casa che sono piuttosto stanca, perché a differenza di voi, io
lavoro!”- disse
sistemando le sue cose e incenerendo con lo sguardo Castle.
Sapeva
che non l’avrebbe mai tradita ma sapeva anche che non avrebbe ammesso
la
sconfitta.
-“Credo
che stavolta dovrai fare a meno di me per le scommesse Esposito.”-
disse a
malincuore.
-“Oh
andiamo Castle. Hai paura di non poter competere col mio fascino
latino?”-
-“N-no…
ma che centra?”- chiese iniziando a sudare freddo.
-“Secondo
me perderesti contro Castle!”- esclamò Ryan ma subito si pentì.
–“Scusa!”-
-“Beh
io mi trovo d’accordo con Ryan!”- disse lo scrittore.
Esposito
colto sul personale iniziò a elencare le numerose ragazze con cui si
sarebbe,
ipoteticamente parlando, baciato quel giorno.
-“Sai
bene che non puoi competere! Io da stamattina ho baciato: Lanie, la
ragazza del
bar giù all’angolo, Velasquez, Cyntia giù all’antirapina, Karposky…”-
L’ispanico
stava elencando tutte le ragazze che gli venivano in mente, ma quando
sentirono
Karposky, Beckett e Castle insieme esclamarono:
-“Sei
senza speranza!!”-
I
due si guardarono sorridendosi.
-“Ma
vi mettete d’accordo a pranzo per queste uscite?”- chiese Ryan
piuttosto
curioso.
Beckett
scosse la testa e finì di preparare la borsa, ma ora sopraggiungeva un
problema: come far capire a Castle che dovevano andare via ma non far
capire a
Ryan ed Esposito che sarebbero andati via insieme per onorare quella
giornata
sui baci?
-“Sarò
pure senza speranza, ma intanto io sono a buon punto perché nessuna
donna può
resistermi!”- disse mettendo in mostra i pettorali.
-“Davvero
e come faresti? No giusto per curiosità, perché fra l’ego tuo e quello
di
Castle, io e Ryan rischiamo di soffocare!”- rispose Beckett prendendolo
in
giro, mentre l’irlandese annuiva.
-“Ehi!
Ma per una volta non ho detto nulla e mi sgridi lo stesso? Questa è
discriminazione!”- esclamò lo scrittore.
Kate
gli sorrise e si morse il labbro inferiore.
Se non ci fossero stati quei due in
mezzo ai piedi gli avrebbe detto che si sarebbe fatta perdonare, ma con
i due
detective dovette mordersi la lingua.
Non
era ancora pronta per farlo sapere ai due. Voleva avere ancora per un
po’ quel
brivido della ‘relazione segreta’.
Era
già stata un’impresa non dire nulla a Martha con Alexis, ma dovette
ammettere
che Castle era riuscito a mantenere il segreto.
-“Ora
vi do una dimostrazione!”- disse Esposito risvegliandola dai suoi
pensieri.
L’uomo
si avvicinò a Beckett.
Visto
che non avevano nessuna intenzione di confessare, l’unico era baciare
Kate di
fronte a Castle, anche se sapeva bene che si sarebbe beccato un pugno
in
faccia, se fosse stato fortunato.
-“Che-che
fai Espo?”- domandò Beckett sgranando gli occhi.
-“Vi
dimostro che, anche la donna più forte del distretto, e devo dire che
una delle
più belle, non può resistermi!”- disse afferrandola per la vita.
Ryan
impallidì e ci mancò poco che perdesse i sensi.
Castle…
Castle
era tutto un altro paio di maniche. Era rosso di gelosia.
Come
osava mettere le sue mani su Kate? Era la sua donna santo cielo! Non
doveva
toccarla.
-“Allora...
io le guardo intensamente negli occhi”- disse con voce calda e suadente
piantando gli occhi su quelli di Kate –“le faccio sentire
disiderate…volute.”-
Beckett
era come ipnotizzata.
Non riusciva a staccare gli occhi da lui.
-“Faccio
scorrere i miei occhi sulle labbra della ragazza in questione…”-
In
quel momento anche Beckett si era focalizzata sulle labbra di Esposito.
-“Lascio
una carezza sul suo volto”- continuò accarezzando il viso di Kate –“…e
poi la
bacio.”- disse in un sussurro avvicinando le sue labbra a quelle di
Beckett.
Castle
vide tutto a rallentatore.
No,
non poteva permettere che Esposito baciasse la sua musa, anche se
questo
avrebbe significato far uscire allo scoperto la loro relazione.
Mancava
davvero poco al bacio quando Castle li separò di forza.
-“Wo-wo-wo!!”-
disse allontanando Kate dalle grinfie del guapo.
Ryan
in quel momento di dovette sedere, facendosi aria con un fazzoletto.
-“Che
vuoi Castle?”- chiese l’ispanico facendo finta di essere scocciato.
-“Non
puoi baciarla!!!”- disse serio e se avesse potuto l’avrebbe incenerito
con lo
sguardo.
-“Perché?
Lei è bella, io sono caliente…”- disse cercando di avvicinarsi
nuovamente a Kate,
mentre quest’ultima si schiariva la voce e diventava di uno strano
colore
bordeaux.
-“Ragazzi
calma! Non mi sarei fatta baciare da lui comunque!”- disse non volendo
dar a
vedere che invece ci sarebbe cascata in pieno.
Ma
Esposito non mollava.
-“Che
c’è, Castle? Sei geloso?!”- disse sorridendo e solo in quel momento
Beckett capì
il perché di tutta quella commedia.
Ormai
Espo e Ryan avevano intuito che loro due stavano insieme.
Invece
Castle ci cascò come un pollo.
-“Si
sono molto geloso. Contento Esposito?”- rispose lanciando fiamme dagli
occhi.
L’irlandese
raggiunse Esposito e incrociando le braccia al petto, insieme risposero:
-“Si!
Siamo soddisfatti!”-
Beckett
spalancò gli occhi.
Doveva
portare via Castle da lì o si sarebbe fatto sgamare di brutto.
Rimasero
tutti e quattro in silenzio, osservandosi l’un latro, fin quando Ryan
esclamò:
-“Andiamo!
Ammettetelo! State insieme. E aggiungerei finalmente!!”-
Castle
impallidì. Ora era chiaro, e lui c’era cascato in pieno.
-“C-cosa?
Questa è una sciocchezza!”- esclamò Beckett ridacchiando.
-“Vi
abbiamo visti prima!”- ripose Esposito.
-“Quando?”-
chiese Castle ridacchiando insieme a Kate.
-“Nella
sala relax!”- continuò Ryan.
-“E
che cosa avremmo fatto?”- domandò la detective.
-“Lui
ti ha dato un bacio!”- disse Ryan allo stremo della pazienza.
-“Bacio?
Ma chi? Noi due?”- Kate rideva sempre di più e Castle le resse il
gioco. –“No
ragazzi! Avete capito male. Avevo una cosa nell’occhio e Castle mi ha
aiutata a
toglierla tutto qui!”- disse afferrando lo scrittore per la giacca e
iniziando
a incamminarsi verso l’ascensore.
-“Con
la bocca?”- chiese Esposito malizioso.
-“Ma
ci pensi? Noi due insieme?! Ahahahahah!”- esclamò Castle chiamando
l’ascensore.
-“Oddio
ci scanneremmo ogni due secondi!”- continuò Beckett entrando dentro e,
afferrando Castle per il colletto della camicia, lo baciò
appassionatamente.
Le
loro lingue giocarono insieme per un po’.
Era evidente che erano stufi di
piccoli contatti di labbra. Erano l’uno l’ossigeno dell’altra.
Quando
si staccarono trovarono Ryan ed Esposito che li fissavano con le bocche
spalancate.
-“Ora
però dovete confessare!”- disse Ryan quasi con le lacrime agli occhi.
-“Cosa?”-
chiese Castle facendo il finto tonto.
-“Vi
abbiamo appena visto baciarvi!!”- disse
Esposito perdendo la pazienza.
-“Voi non avete visto niente!”- disse Beckett imitando il pinguino del cartone animato e, schiacciando il pulsante per far chiudere l’ascensore, baciò nuovamente il suo uomo, assicurandosi che i due detective avessero visto.
ANGOLO MIO: Ma ciaoooo!!! come state?!
vi starete chiedendo: ma che è sta roba? bo quando lo capite ditelo pure a me x favore!! xD tutto è nato l'altro ieri.. vedevo su TT tutti ke auguravano buona festa del bacio.. e mica sapevo cosa fosse? ho fatto una piccola ricerca et voilà! questo è il risultato di una mente bacata! xD dedico questa cazzata: "Troppa Gates!" alla mia hermana LaAngol!! l'idea dll'ufficio della Gates è sua! xD lol
ehm.. bo ho detto tutto.. ringrazio anticipatamente tt i lettori e chi avrà voglia di farmi saxe se sn completamente fuori di testa o se con l'aiuto di un bravo psicologo posso farcela! xD
a presto!
sbaciotti
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