Avete presente quelle lunghe mattinate estive, quando ti svegli e dici ''oggi sarà un'altra giornata afosa. starò tutto il giorno a casa con il ventilatore davanti al mio viso, pallido.'' Invece no, questa mattina piove. Dio quanto mi piace il rumore delle gocce che cadono una ad una a terra, o sui tetti delle case. Affacciarsi alla finestra e vedere gli uccelli che volano da una parte all'altra in cerca di un posto dove ripararsi. Fosse per me li farei entrate tutti nella mia camera. ''Mia'' per modo di dire. C'è quella rompi palle di mia sorella. Che ora è al lavoro con mia madre. Quando avevo 5 anni come lei anche io adoravo andarci. Ora che ho 15 anni, odio andarci e odio mia madre. Mio padre è morto 4 anni fa. Ero una bambina, non capivo davvero cosa stava succedendo. Crescendo capisci tutto. Capisci che le cose cambiano. Capisci che bisogna fare sacrifici per andare avanti. Ecco. Sin da quando avevo 11 anni la mia vita è stata movimentata. Ci sono stati continui traslochi annuali e non ho mai avuto tempo abbastanza per farmi degli amici. Una migliore amica con cui aprirmi; quindi ho sempre tenuto tutto dentro. E no, ancora non sono esplosa. Ora siamo a Milano. In una casa minuscola. Dove c'è la mia camera, un bagno, una cucinetta e un salone, dove mia madre dorme. Passata l'estate ci trasferiamo a Mullingar, in Irlanda. Che poi mi chiedo. Dall'Italia all'Irlanda? Perché?.