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Autore: gwendolyn    09/07/2012    11 recensioni
Eccomi con una Dott, questa volta a capitoli.
Non sarà tutta del genere "Drammatico/Triste" ma sarà un percorso con più Generi fino ad arrivare al "Romantico"
Spero che non sia orrenda, comunque fatemi sapere u.u
Dal 4 capitolo:
Pensare ad altro. Ecco la soluzione a tutti i problemi di tutte quelle persone che amano farsi mille paranoie.
Forse era la soluzione giusta anche per lui, ma lui era già indifferente di suo...
"Senti Scott, è quasi sera e ci hanno detto che la partenza è prevista per le cinque di domani mattina... Dobbiamo andare anche noi in albergo." aveva detto Dawn, con una semplicità e naturalezza inadatta al momento. Sembrava quasi che si fosse dimenticata dell'avvenuto, che non avesse ancora realizzato che si trovava davanti al suo ex.

QUESTA FANFIC E' STATA SOSPESA A CAUSA DI POCA FANTASIA
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Incontri involontari.

 
E' strano vedere le nostre aspettative frantumarsi.
E' strano pensare che poteva andare diversamente.
Tu non dovresti essere qui, sai?
 
"E' solo uno stupido!" continuava a ripeterle Zoey da ormai mezz' ora.
Dawn odiava riversare i propri problemi sugli altri, ma la rossa era così insistente...
"Zoey... Ora me lo vuoi dire perchè mi hai chiamata?!" chiedeva già da quanche minuto, senza ottenere nessuna risposta.
"Ma insomma, stai per partire e io... " cercava di trattenere le lacrime, ma per lei era sempre stato difficile salutare le persone.
"Grazie, sei una vera amica" disse Raggio di luna prima che la compagna potesse aggiungere altro.
"Fugurati... "
Dopo aver parlato per altri dieci minuti principalmente di Scott, Dawn aveva dovuto spegnere il cellulare e finire di prepararsi.
Una decina di maglioni  caldi, tre paia di pantaloni di pantaloni e la valigia era già piena. Così l'aveva chiusa sperando di evitare tragici incidenti come la sua apertura in aeroporto.
Si era recata verso la finestra per guardare un' ultima volta quel panorama spettacolare che non avrebbe rivisto per qualche giorno.
Era strano, si sentiva malinconica e un poco triste.
Un po' per la partenza, un po' per il paesaggio, un po' per Scott.
Lui le mancava nonostante tutte le incomprensioni, nonostante non fosse capace di trasmettere calore, nonostante fosse così diverso da lei.
Come aveva fatto ad innamorarsi di uno come lui? Questo non lo sapeva nemmeno lei.
Ma tanto pensarci era inutile, ormai era tardi: era stata lei stessa a distruggere quello che amava definire un rapporto.
Aveva troppe domande, troppi pensieri non collegati tra loro, troppi pareri contrastanti che le rimbombavano nella testa ...
Perchè deve essere così difficile... ? Si domandava.
Glielo avevano detto in tanti, che non sarebbe durata.
Eppure lei aveva preferito credere a quei pochi che le dicevano "Segui il tuo cuore, Dawn... Vedrai che non te ne pentirai." 
Una frase detta e ridetta a tante coppie, eppure ognuna di loro aveva avuto un destino diverso... 
"La mia vita non è destinata ad intersecarsi con la tua..." aveva detto sedendosi sul pavimento e mettendosi le mani tra i capelli.
Poi aveva avvicinato le ginocchia al petto sorridendo
, ma non era un sorriso felice, era un sorriso di chi voleva evitare di sembrare infelice.
Infatti poi le era scesa una lacrima. 
Le sue labbra tremavano: non riuscivano a reggere un sorriso.
"Scott..." aveva sussurrato stringendo forte le ginocchia, cercando di soffocare i singhiozzi.
 
Lei ricordava tutto dall'inizio alla fine, persino le date precise di ogni incontro che aveva organizzato... Anche se la maggior parte di essi non erano mai avvenuti: Scott, se non aveva voglia, non veniva. 
E non si curava nemmeno di avvisarla, come se volesse farsi una risata vedendola da sola nel parco su una panchina o sotto il solito lampione.
Si sarebbe dimenticato di lei in poco tempo, magari non si sarebbe neanche accorto della sua assenza.
Dawn pensava che forse era meglio così, sarebbe stato più facile anche per lei.
Eppure... Quando l'aveva incontrato nei suoi occhi aveva letto qualcosa di strano.
Delusione. Scott che prova un simile sentimento? Era improbabile ma non impossibile.
Non lo dava a vedere ovviamente...  Lui non era quello debole tra i due.
Era Dawn, quella debole, quella che amava piangere senza mai dire il motivo.
 
***
 
Scott era tornato a casa semi frastornato dall' incontro di poche ore prima.
All' entrata la madre gli aveva allungato la posta con un sorriso tipico di chi ha bevuto qualche bicchierino di troppo.
Il ragazzo aveva aperto la lettera sulla quale c' era scritto:
 
Egr. Ex - Partecipante di TD,
Invitiamo lei, come tutti gli altri ex-concorrenti, a venire sull' isola Wawanakwa entro fine dicembre per ritirare tutti i documenti di garanzia e cose varie.
Ricordiamo che le date in cui sono presenti degli aerei per l'isola solo le seguenti:
- 5 dicembre
- 15 dicembre
- 30 dicembre
 
All. Biglietto aereo.
 
"Cretino... e la manda oggi che è il 15?" si era detto.
Aveva buttato nel cestino la lettera e messo in tasca il biglietto, poi si era diretto verso l'uscita intento a prendere quel aereo. 
Piuttosto che stare in quella casa un secondo di più era disposto anche a rivedere Chris.
"Tesoro, ma dove vai?" gli aveva urlato la madre che era rimasta per tutto il tempo a fissarlo.
"Sull'isola, mamma. Prima o poi torno!" aveva esclamato quando era ormai a dieci metri dall' entrata.
Scott era felice, si sentiva realizzato. Per qualche giorno si sarebbe liberato dei suoi genitori, e soprattutto non avrebbe pensato a quella cretina di Dawn.
Possibile che si fosse fatto mollare da una ragazza? Da lei per di più. Probabilmente il cretino era lui.
Aveva preso un autobus diretto all' aeroporto: in meno di 15 minuti sarebbe stato lì.
E non aveva neanche un bagaglio quindi avrebbe fatto tutto in fretta e si sarebbe riposato sull' aereo.
Quando era arrivato si era subito diretto a leggere le Partenze.
 
Isola Wawanakwa - Data: 15 dicembre - Ora: 15.30 - Imbarco in corso... 
 
"Sono previsti ben due scali prima di arrivare all' Isola... Quindi l'aereo non è privato, dannazione." aveva detto ad alta voce senza rendersene conto.
Ci aveva messo un po' per comprendere che aveva solo 5 minuti per passare tutti i controlli e salire, ma ovviamente aveva fatto in tempo a fare tutto in 4 minuti esatti.
Era salito sull'aereo, notando che c'era davvero tanta gente
Aveva guardato il biglietto e poi aveva sbuffato: aveva il posto 12B quindi doveva stare in mezzo.
Aveva intravisto il suo posto e nello stesso momento l'aereo si stava preparando per partire.
Le porte si erano chiuse e le Hostess mettevano fretta ai passeggieri che non avevano ancora preso posto.
Quando era arrivato al suo posto si era fermato di colpo a fissare la propria postazione: a sinistra c'era una signora sui 40 anni che lo guardava male e a destra, accanto al finestrino, c'era Dawn.
Classica sfortuna che mi perseguita, si era detto guardandola.  
A Scott tremavano le gambe e non sapeva nemmeno il perchè, sentiva il caldo invadergli le ginocchia. 
Era confuso, aveva sentito uno strano dolore trafiggergli il cuore, voleva scappare. 
Ma era tardi, senza che se ne potesse rendere completamente conto un'hostess l'aveva spinto verso il suo posto e lui si era ritrovato seduto accanto alla sua ex.
Era strano, una cosa semplicemente ridicola.
Non gli era servito tanto tempo per riprendersi e per permettere alla rabbia di prendere il spravvento.
"Mi perseguiti, vero?" le aveva chiesto senza guardarla. Si vedeva lontano un miglio che cercava di far finta di essere indifferente, ma le sue mani continuavano a muoversi come se avesse dei seri problemi psicologici. Ma era solo arrabbiato...  E confuso.
Dawn aveva sospirato, non se lo sarebbe mai immaginata che sarebbe finita in aereo con lui.
Sarebbero state le 6 ore più lunghe di tutta la sua vita, ne era certa.
"No, Scott... Oggi dovevo andare dai miei nonni e poi ho ricevuto la lettera e ..."
"E sei qui, ho capito. Certo, come no." la aveva interrotta sbuffando.
"Sì ho rimandato il viaggio. Non potevo di certo andarci il 30!" aveva risposto alquanto incerta.
"Potevi andarci il 5." le aveva fatto notare girandosi verso di lei.
Lei aveva distolto lo sguardo e gli aveva risposto "Ho ricevuto la lettera oggi, e scommetto che lo stesso è successo a te."
Scott non le aveva risposto, si era limitato a guardarla male ed a girarsi dall'altra parte.
Dawn sapeva che solo le loro lettere erano arrivate tardi, ma aveva preferito non dire niente.
Quasi tutti i concorrenti c'erano andati il 5, infatti ci voleva andare anche lei quel giorno  insieme a Zoey, ma non aveva potuto non avendo il biglietto. 
Si era girata a guardare fuori dal finestrino, ma non si vedeva nulla.
Nuvole, solo nuvole. Oppure era neve? Non riusciva a comprenderlo nemmeno lei.
Si era messa il più comoda possibile dato che Scott, sdraiandosi, aveva invaso anche il suo spazio.
Lei non voleva disturbarlo: odiava quando l'ira s'impossessava di lui.
Aveva chiuso gli occhi cercando di non pensare a cosa sarebbe successo durante quel viaggio.
Tanto sarebbe durato solo due giorni: questa sera sarebbero arrivati, domani avrebbero firmato e ritirato tutti i documenti e il giorno dopo sarebbero tornati a casa.
E tornerà tutto com'era prima di partire pensò Dawn prima di addormentarsi.
 
***
 
"Tutti i passeggeri devono scendere ! Ripeto, tutti i passeggeri devono scendere! Chi proseguirà il viaggio dovrà essere qui tra mezz'ora esatta" aveva annunciato una hostess con un microfono.
Dawn si era svegliata contro voglia e mezza intontita, Scott stava per fare una battuta ma si era trattenuto.
Dopotutto ci aveva già dialogato prima, e già si era pentito di averlo fatto.
Non doveva nemmeno rivolgerle la parola, dopo essere stato piantato.
Ma, per quanto fosse preso dal'orgoglio, capiva che era anche colpa sua. Non del tutto, solo un pochino.
"Scott..." l'aveva chiamato "Cosa succede?" gli aveva chiesto uscendo dietro di lui dall'aereo.
"Uno scalo" le aveva risposto involontariamente.
Lei aveva annuito non ancora del tutto lucida, lui invece si stava maledicendo per averle risposto.
Non erano ancora arrivati nella sala d'attesa quando ad un certo punto Scott si era fermato di colpo. 
E se provassi a riconquistarla? Questo pensiero era assolutamente poco adatto a lui.
Si era sentito stupido, cosa diavolo gli veniva in mente?
Si era avvicinato al bar, poco distante c'era Dawn seduta ad un tavolino.
Stava mangiando una brioche con del thè. Scott sembrava paralizzato, la guardava non notando tutte le persone che gli passavano davanti.
Forse, se le avessi dato un minimo di affetto, sarebbe rimasta.
 
Chissà se basta così poco...
 
 
 
 
 
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Ho aggiornato in anticipo, contenti? u.u
Amo il rating giallo, comunque :3
Spero che il capitolo vi sia piaciuto perchè non potrò aggiornare per un po' D:
Ma tornerò u.u Io prima o poi torno sempre xD No, ok, la settimana prossima ci sono... ma anche prima.
Ammesso che io non crepi durante il viaggio...
Fatemi sapere se vale la pena aggiornare, per favore.
Anche chi non ha mai recensito prima.
  
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