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Autore: KatherineMalfoy    09/07/2012    1 recensioni
Rose e Harry sono due fratelli. Il racconto narra del loro sesto anno a scuola con un prologo di 3 capitoli su come tutto è iniziato. Spero vi piaccia!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Harry, Potter, Nuovo, personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da VI libro alternativo, Più contesti
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Sembrava una comunissima notte di inizio Novembre quella sera. Le stelle brillavano alte nel cielo e  le persone si erano rifugiate in casa a causa del freddo pungente. Ma c’era una parte dell’Inghilterra che festeggiava.  Quella parte di Inghilterra che nessuno conosceva: la Comunità Magica.
Già.
Quella notte, la notte tra il 31 ottobre e il 1 Novembre, un neonato di nome Harry Potter era riuscito a sfuggire all’Anatema che Uccide, scagliato dal mago più temuto di tutti i tempi: Lord Voldemort.
Della famiglia Potter erano sopravvissuti solo i due bambini: Harry e la sorellina gemella Rose, che dopo la morte dei genitori erano stati affidati agli zii babbani, il Signore e la Signora Dursley.


Gli anni fortunatamente passarono velocemente per i due fratelli, costretti a condividere uno sgabuzzino delle scope e a sopportare le tirannie dello zio.
Quegli anni erano stati un inferno, ma finalmente tutto avrebbe avuto una svolta.
Anche se i due fratelli non lo sapevano ancora.
Era il 30 luglio quando Rose Marie Potter, sotto ordine dello zio, si avviò a prendere la posta.
Oltre alle solite bollette da pagare e qualche cartolina c’erano due lettere apparentemente identiche, indirizzate a lei e al fratello.
”Per me??” pensò la più piccola di Casa Dursley.
Tornò in cucina, consegnò le bollette e le cartoline alla zia e la lettera ad Harry; sia lui, che lei, fecero per aprire le rispettive lettere quando zio Vernon piombò in cucina e le vide:
-Cosa sono quelle?                                                                                                                                               
-Sono delle lettere per noi, zio Vernon- rispose Rose
-E chi ve le manda???
-Se me la fai aprire forse lo vedo!- Rose era solita per rispondere a tono e quello faceva imbestialire tutti.
Era il suo unico difetto. Aveva un carattere d’oro per il resto. Molto simile a quello del fratello: determinata, coraggiosa e altruista, con un innata capacità di mettersi nei guai. Ma aveva una cosa che la caratterizzava dal fratello: l’intelligenza e la bontà. Stava simpatica a tutti con quel carattere e con quel sorriso bonario stampato in faccia. Non era così per Zio Vernon e nemmeno per zia Petunia e il cugino Dudley.
Infatti Vernon stava prendendo in considerazione l’ipotesi di darle un ceffone ma poi si ristabilì e disse:- Se mi dai la lettera guardo chi è.
-Prendi quella di Harry scusa!!!
-Dammi. Immediatamente. Quella lettera.
-ASSOLUTAMENTE NO!
-Rose Marie Potter! Ti ho detto di darm….Non è possibile.
-Cosa non è possibi…O MIO DIO!- si intromise zia Petunia. Da dietro la busta si capica chiaramente il mittente.
Hogwarts. Come se si fossero dati un segnale Petunia si scagliò contro Harry e gli prese la lettera  mentre Vernon si scagliò sulla piccola Rose che cercò di difendersi prima di vedere la lettera scivolarle di mano.
-Dobbiamo andarcene Petunia….guarda cosa c’è scritto:  RIPOSTIGLIO DEL SOTTOSCALA!!!
-Hai ragione Vernon, e so anche dove andare…
Petunia non fece in tempo a dire questa frase che i tre Dursley scattarono al piano di sopra per fare le valigie.
Dopo 10 minuti esatti i gemelli Potter si ritrovarono in macchina a guardarsi interrogativi.
-Secondo te dove ci portano? E di chi sono quelle lettere?-chiese Harry.
-Non lo so tato, non lo so. Ma ho un brutto presentimento.
Dopo quelle parole i Dursley salirono in macchina e partirono alla volta di un albergo fuori città. Cambiarono vari posti a causa dell’insistenza dei gufi che portavano le lettere ma alla fine trovarono un luogo che faceva a caso loro: una catapecchia in mezzo al mare.
Arrivati a destinazioni Rose e Harry erano arrabbiatissimi.
Rose era determinatissima a leggere quella strana lettera scritta con l’inchiostro verde e recapitata da dei gufi mentre Harry si stava sottomettendo agli zii, cosa che faceva imbestialire Rose più di quanto non fosse già. La cena fu breve e a base di panini poi i Durlsey al completo si avviarono al piano di sopra lasciando i Potter a quello di sotto. Harry aveva gentilmente lasciato il divano alla sorellina accettando il fatto che avrebbe dormito a terra.
Non si erano ancora addormentati quando l’orologio a muro, stranamente funzionante, segnò la mezzanotte.
-Tanti auguri Harry
-Tanti auguri a te Rose
Detta questa frase sentirono un rumore fortissimo e videro la porta cadere. I due fratelli si rizzarono in piedi e Rose si nascose quanto poteva dietro al fratello maggiore.
Anche i Dursley erano stati svegliati da quel colpo e quando scesero le scale poterono vedere un uomo alto due volte Petunia entrare in casa.
-Buonasera a tutti. Non temete per la porta, la metto a posto.
-Chi è lei?- Urlò Vernon
-Rubeus Hagrid, custode dei luoghi e delle chiavi ad Hogwarts- poi rivolto ai due fratelli- Immagino sapete tutto di Hogwarts!-
A quel punto Rose si fece coraggio e prese la parola:- No mi dispiace…mai sentita.
-Come no??? Non vi hanno detto nulla?
-No- disse Harry
-Voi siete dei maghi ragazzi, maghi con i fiocchi direi, visto i vostri genitori…
-Mi scusi signor Hagrid ma non capisco- disse Rose
-Piccolina tu sei una strega. Hogwarts è una scuola di magia Inglese. Ne esistono altre in tutti paesi.
-Veramente????- esclamarono all’unisono i due fratelli
-E perché allora voi non ci avete detto niente?- domandò Rose rivolta agli zii
-Noi odiamo la magia. Vedevo mia sorella e capivo veramente cos’era: una balorda. Per me potevamo pure rinchiuderla in un manicomio. Ma i miei genitori erano così fieri di avere una strega in famiglia…poi si innamorò di quel Potter, si sposarono e poi nasceste voi. E io sapevo cosa sareste diventati: due balordi proprio come loro!- ribattè Petunia
-Non provare ad offendere la mia mamma e il mio papà sai??- gridò Rose – Sei solo gelosa marcia perché te non hai una singola goccia di sangue di mago nelle vene!!
-NON OSARE PARLARMI IN QUESTO MODO!!-
-IO OSO ECCOME!- poi calmando il tono continuò- Signor Hagrid, se è vera questa storia, e io ci credo perché hanno confermato, cosa dobbiamo fare?
-Seguirmi signorina Potter! Si va a comprare le cose che vi servono!!-
-Okay!- disse Rose- ma non chiamarmi signorina Potter..siccome lei mi sta simpatico, per lei sono Rose!
-Okay Rose…tu chiamami Hagrid! Anche tu Harry se vuoi!
-Certo Hagrid! Andiamo??- chiese Harry
-Andiamo!- disse Hagrid.
E se ne andarono verso un destino che sarebbe piaciuto ad entrambi..
  
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