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Autore: GiuliaAlice    09/07/2012    1 recensioni
"Oggi ti ho pensato" le scrissi pentendomene subito, era troppo diretto ma ormai il danno era fatto: "Ah si? e perchè? Mi ami cosi tanto che sono sempre nei tuoi pensieri? Dimmi di sì amore mio e sarò tua per sempre!". Queste battutine erano tipiche di Francesca, predeva tutto alla leggera ma io non scherzavo affatto, ultimamente mi ritrovavo sempre di più a pensarla, a immaginare il nostro primo incontro: io l'avrei aspettata sotto casa con dei cioccolatini in mano, lei mi sarebbe corsa incontro come nei film romantici e mi sarebbe saltata addosso, io l'avrei fatta girare e poi l'avrei posata a terra, ci saremmo guardati negli occhi sorridenti e il tempo si sarebbe fermato.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Avevamo appena terminato l'ennessima intervista uguale alle precedenti: "Harry è vero che il nome della band è stata una tua idea?", "Avete provato ad entrare a x-factor come solisti ma siete stati messi in una band, cosa avete provato?". Sentivo le monotone voci delle intervistatrici nella mia testa, ormai quando rispondevo non pensavo neanche a quello che dicevo, l'avevo ripetuto talmente tante volte che le labbra facevano tutto da sole: "Sai, quando ci hanno buttato fuori è stato un duro colpo, ci avevo davvero creduto. Appena ci hanno comunicato che potevamo entrare come band io non c'ho pensato su neanche due secondi: il mio è stato un sì deciso". C'era un'altra domanda ricorrente: c'è qualche ragazza nel vostro cuore? Solitamente rispondevo con un no secco, non avevo una fidanzata così come Harry e Zayn ma stavolta ero semplicemente rimasto in silenzio. L'intervistatrice neanche se n'era accorta. In realtà una ragazza nel mio cuore c'era: si chiamava Francesca, una fan italiana con cui avevo cominciato a parlare su twitter, mi avevano colpito le sue risposte schiette e decise, senza peli sulla lingua, se voleva dire una cosa la diceva, se voleva criticare qualcuno lo faceva e l'avevo provato sulla mia pelle. La consideravo come una migliore amica ma volevo che fosse qualcosa di più. So benissimo che può sembrare assurdo: non l'avevo mai incontrata, non avevo mai sentito la sua voce, ma provavo qualcosa per lei. 
Appena arrivati in hotel mi feci una doccia veloce e le mandai un messaggio diretto su twitter, parlavamo attraverso quelli perchè non avevo idea di come avrebbero potuto reagire le altre fan se l'avessero scoperto. "Oggi ti ho pensato" le scrissi pentendomene subito, era troppo diretto ma ormai il danno era fatto: "Ah si? e perchè? Mi ami cosi tanto che sono sempre nei tuoi pensieri? Dimmi di sì amore mio e sarò tua per sempre!". Queste battutine erano tipiche di Francesca, predeva tutto alla leggera ma io non scherzavo affatto, ultimamente mi ritrovavo sempre di più a pensarla, a immaginare il nostro primo incontro: io l'avrei aspettata sotto casa con dei cioccolatini in mano, lei mi sarebbe corsa incontro come nei film romantici e mi sarebbe saltata addosso, io l'avrei fatta girare e poi l'avrei posata a terra, ci saremmo guardati negli occhi sorridenti e il tempo si sarebbe fermato. Fantasticavo su queste cose da tre mesi ormai, tre mesi di messaggi ininterrotti.
Il giorno dopo mi arrivò la notizia più bella del mondo: ci avevano appena avvertito che saremmo andati in Italia. Ero il ragazzo più fortunanto del mondo. I desideri di Niall James Horan si erano avverati per una volta, dovevo assolutamente condividerlo con qualcuno e con chi se non con Francesca? "Il 17 Febbraio verrò in Italia, non sappiamo ancora i dettagli ma ti voglio assolutamente lì, ovunque saremo. Non accetto repliche". Ci mise un po' a rispondermi e pensai che non volesse incontrarmi ma fortunatamente non era così: "Scusa se non ti ho risposto subito ma ero a scuola, comunque non lo so se potrò esserci, dipende tutto da dove sarete, mia madre non mi fa spostare molto", sorrisi, adoravo il modo in cui sbagliava a formulare le frasi e si arrabbiava quando glielo facevo notare dicendo che il mio italiano era peggio del suo inglese.Almeno lei due frasi insieme le sapeva mettere. Era aggressiva e questo mi faceva impazzire.
Passai il mese successivo a sperare di essere in un posto a lei accessibile, a pensare a come riconoscerla e a cosa dirle ma il giorno prima di partire mi mandò un messaggio: "gira voce che parteciperete a Sanremo, è una grande oppurtunità per farvi conoscere in Italia, tutti guardano quel programma, però è veramente lontano da casa mia. Non verrò, mi dispiace. Ti osserverò attraverso lo schermo della televisione, tranquillo". In quel momento tutte le mie speranze crollarono come un castello di carte, non l'avrei incontrata, non saremmo usciti insieme e non avrei sentito il suo profumo. Ero certamente contento di esibirmi in un palco importante ma ero anche triste e dispiaciuto. I ragazzi notarono il mio disappunto così decisi di raccontargli tutto, non avevo mai parlato di Francesca con loro, sapevo che mi avrebbero preso in giro, ma era giunto il momento di confessarmi. «Niall, che succede? Stai poco bene?» mi chiese Liam, «No, sto benissimo. Anzi, a dire la verità non sto bene» dissi, incerto su come continuare, «Sono ormai quattro mesi che parlo con una ragazza, si chiama Francesca ed è Italiana, non l'ho mai incontrata ma mi piace. Speravo di poterla vedere ma Sanremo è troppo lontano da casa sua», li guardai uno ad uno, non dissero nulla ma vedevo le loro facce, probabilmente si chiedevano se fossi diventato matto. «Wow» esclamò Harry, «Deve averti proprio conquistato, ma non ti preoccupare, torneremo prima o poi» disse cercando di rassicurarmi, «Sì. ma chissà quando sarà, fra poco partiremo per l'America» dissi sconsolato. Quella sera mii esibii con un solo pensiero in testa: Francesca, con i suoi capelli biondo cenere e gli occhi color nocciola, che avevo avuto il piacere di vedere soltanto in foto.
Partimmo per il tour con i Big Time Rush poco tempo dopo, super carichi! Eccitati all'idea del lancio del nostro disco in America, era come un sogno che si avverava! Continuavo a sentire Francesca tutti i giorni, eravamo sempre più affiatati. Una volta le avevo anche proposto di venire a trovarmi, ovviamente tutto pagato da me ma mi aveva riso in faccia dicendomi che ero tutto scemo. A me non sembrava un'idea assurda ma riflettendoci lei aveva solo sedici anni, neanche mia madre mi avrebbe mandato alla sua età.
Sembrava andare tutto per il verso giusto fino a quando smise di rispondermi. All'inizio pensai che le si fosse rotto il computer ma quando tempo ci voleva per riaggiustarlo? Erano passate due settimane e ancora non mi rispondeva, avevo passato giorni a pensare a cosa avessi sbagliato ma non mi veniva in mente niente e neanche ai ragazzi. Avevano cercato più volte di risollevarmi il morale e l'unico giorno in cui non sentii la sua mancanza fu il giorno di San Patrizio, che cadde a pennello: era l'unico giorno dell'anno in cui non pensavo alle conseguenze delle mie azioni e anche se avevamo una signing session fu divertente firmare autografi con il cappello e la barba da lepricauno. 
Mi ero quasi arreso al fatto che non l'avrei più sentita quando due settimane più tardi mi arrivò un suo messaggio: "Niall scusami. Ti devo un sacco di scuse. Ho ricevuto tutti i tuoi messaggi ma non li ho neanche letti. Ho una spiegazione per tutto questo per quanto possa sembrare assurda, io stessa mentre scrivo mi sento stupida. Il fatto è che poco più di un mese fa mi sono fidanzata con un ragazzo dolcissimo e bellissimo", a queste parole mi sentii ghiacciare, io avevo perso tempo dietro a una ragazza che era fidanzata, avevo passato giornate a controllare il mio account di twitter nella speranza che lei mi contattasse solo per poi sentirmi dire che aveva un altro. Questo messaggio non cominciava nel migliore dei modi quindi speravo che continuando a leggere le cose migliorassero e lo fecero: "solo che dopo un po' mi sono resa conto che tenevo più a te che a lui, mi sembrava di prederlo in giro e non credevo fosse giusto, non se lo meritava. A differenza di te, lui però era reale, lo vedevo tutti i giorni, non era una star famosa in tutto il mondo con la possibilità di avere chiunque volesse, così ho preso una scelta, seppure sia stata difficile. Come potevo rinunciare a te e alle tue risate? Non lo sapevo ma decisi di provarci così avrei potuto vivere una vita normale con il mio ragazzo. Da quella decisione è passato quasi un mese e mi sono resa conto di aver sbagliato perchè, per quanto sia assurdo, io mi sono innamorata di te: di un ragazzo famoso che non ho nemmeno mai visto. Nella realtà potresti essere completamente diverso da come i giornali ti descrivono ma non mi interessa. Io adesso voglio solo e solamente te. Non voglio te perchè sei uno dei One Direction, non voglio te per vantarmi con le mie amiche, voglio te perchè sei speciale, mi fai ridere praticamente tutti i giorni, mi capisci alla prima e mi riempi d'attenzioni. Forse avrò sbagliato a interpretare i tuoi messaggi ma credo che anche tu voglia incontrarmi. Se è così rispondimi altrimenti ignorami come io ho ignorato te, me lo merito". Lessi e rilessi quel messaggio per giorni non sapendo che fare. Una parte di me mi diceva che avrei dovuto prendere il primo aereo per l'Italia e l'altra parte diceva che avrei dovuto tenerla un po' sulle spine, d'altronde lei non mi aveva risposto per un mese ma io non resistivo senza di lei e non ero mai stato una persona che porta rancore. Dovevo incontrarla, dovevo chiarire, altrimenti avrei passato il prossimo mese con un sacco di rimpianti, avrei cantato senza passione e avrei fatto sicuramente un disastro. Partii.
"Tu non meriti davvero di essere ignorata, l'hai fatto per il bene di una persona che consideravi importante perchè sei la persona più altruista e generosa che io abbia mai conosciuto. Sei aggressiva e dolce allo stesso tempo, comprendi gli altri immediatamente ed hai capito anche me. Sei un'amica stupenda ma questo non mi basta, io voglio qualcosa di più. Sto per salire su un aereo diretto a Roma, dimmi dove devo essere e ci sarò" inviai il messaggio e mi infilai il cappuccio della felpa per non essere riconosciuto dalle fan appena prima di entrare in aereoporto. 
Erano circa le undici di mattina quando atterrai, stavo morendo di sonno ma dovevo arrivare alla stazione e prendere un treno per Firenze, era là che lei mi aspettava. Mi aveva inviato tutte le istruzioni per trovarla e per riconoscerla con una precisione impressionante, quasi maniacale direi. 
La trovai esattamente dove aveva detto di essere: seduta sull'ultima panchina del binario. Aveva le gambe incrociate e i capelli lisci raccolti in una coda con la frangia che le ricadeva sugli occhi. Era la ragazza più semplice dell'universo: aveva appena un filo di trucco ma era bellissima lo stesso, indossava una felpa di due taglie più grandi ma questo non la rendeva meno femminile. Stava gesticolando con le mani, probabilmente era nervosa e mi venne da sorridere: la sua sicurezza e sfacciataggine stavano crollando.
«Ciao», fu l'unica cosa che pronunciai. Avevo pensato a cento cose da poter dire ma l'unica cosa che uscì dalla mia bocca fu un semplice "ciao". Non era solo la sua sicurezza che stava crollando. «Non riesco a credere che tu sia qui» disse quasi con le lacrime agli occhi. Evidentemente non credeva che sarei venuto. «E dove dovrei essere se non con la ragazza che mi piace? Lo sai che ho passato un mese a tormentarmi? A maledirmi per aver perso una persona meravigliosa come te? E cara Francesca, adesso che ti ho trovato non ti lascerò più andare perchè ho bisogno di te più di quanto tu possa immaginare, ho bisogno dei tuoi abbracci e le tue carezze, le tue parole non mi bastano più. Non mi basta pensarti, io voglio avere la possibilità di toccarti e vederti ogni giorno della mia vita. Sei tutto ciò che c'è di buono nel mondo e mi sono reso conto che io non solo ti voglio bene, io..», non finii la frase che mi baciò. Non so per quanto ci bacciammo, non so se le persone intorno ci guardarono, in quel momento non mi importava di niente: volevo solo ed esclusivamente che quell'istante durasse per sempre. Quando le nostre labbra si divisero la guardai nei suoi bellissimi occhi marroni e mi disse: «Anche io non ti voglio solo bene».
Ero finalmente un ragazzo felice e se qualche intervistatrice mi avesse chiesto se c'era una ragazza nel mio cuore avrei risposto: "sì, e spero che ci rimanga per sempre."
  
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