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Autore: Mary_Whitlock    09/07/2012    2 recensioni
"Fino a quando non lo vorrete ma il vostro cuore, la vostra anima ne avrà bisogno voi restereste in questo mondo, quando lo vorrete ma il vostro cuore, la vostra anima non ne avrà più bisogno allora ve ne andrete"
Cosa succede se il desiderio che ha reso fantasma una persona muore?
Cosa succede se la tua esistenza cambia? Due domanda, una storia.
[Lievemente tratta da una storia vera]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Shake It Out

Lievemente tratta da una storia vera




[NDA Non ho messo che è una song-fic perchè la storia non si basa sulla canzone,

quella non è che uno sfondo, un paragrafo, un modo simpatico per staccare.

Se non vi piacciono le Song-fic potete leggere benissimo questa FF saltando il testo della canzone]



Tu vedi i fantasmi? Vedi i loro corpi fluttuanti, la loro anima?

Senti il loro respiro eterno sul suo corpo, il loro profumo di vecchio e triste?

Riesci a percepire il loro turbamento, la loro ossessione, la loro disgrazia, i loro eterni pianti?

L’uomo può sentire ma a volte è come se fosse sordo.

L’uomo ha sensi forti ma finisce per stringere tra le mani sempre e solo aria.

L’uomo potrebbe essere astuto, potrebbero possedere tutto ma rimane sempre la preda, rimane sempre indifeso.

Perché l’uomo, il mago teme e si nasconde dietro no, dietro falsità che ripetute in eterno diventano inevitabilmente le loro certezze, i loro pensieri.

I maghi vedono i fantasmi che hanno voglia di vedere, che non gli creano problemi, che non si intromettano troppo nella loro vita.

I babbani sono totalmente cechi, spaventati da come lo scarso equilibrio su cui sorge il mondo possa crollare, da come il loro universo possa scomparire in un grande boato.

L’uomo vive la sua vita dimenticandosi di quello che avviene prima di lui, trascurando la storia, trascurando i fantasmi, segno percepibile dell’esistenza di un mondo senza di loro, segno evidente dei propri sbagli.

Il tempo passa e i fantasmi diventano sempre meno conosciuti, sempre più nascosti, più segreti.

Diventano protagonisti di storia dell’orrore, diventano elementi di spavento.

Ma babbano non capisci che io ero come te?

Ma mago non capisci che sono solo stato sfortunato?

Ma uomo non capisci che non sono cattivo e mai ti farò del male?

 

Regrets collect like old friends

Here to relive your darkest moments

I can see no way, I can see no way

And all of the ghouls come out to play

 

 

Quando mi risveglia c’era silenzio intorno a me.

Quando il mio cuore ricominciò a battere, quando il mio corpo fu nuovamente soggetto alla forza di gravità, gocce d’acqua picchiettavano sui tetti delle case producendo quella musica dolce e delicata.

Era una notte di pioggia quando tornai a vivere, quando smisi di essere solo un fantasma.

L’acqua arrivava, bagnava il mio corpo, mi feriva come per spazzare via ogni legame con la mia vecchia me, come per dirmi “Dimentica e rivivi”.

E poi aprii gli occhi e accettai il cambiamento.

E poi aprii gli occhi e non potei più tornare indietro.

La città mi vorticava intorno senza fermarsi, tutto mi sembrava più alto, grande mentre riacquistavo i sensi, mentre cercavo di mettere a fuoco cosa fosse avvenuto.

Sdraiata su quella fredda strada della città di Hogsmeade, me ne stavo immobile, incapace di capire come fossi arrivata lì, incapace quasi di respirare.

La mia vista ovattata, il mio corpo con la pelle d’oca.

Rimasi immobile per quella che enfatizzando potremmo definire eternità, fissando il cielo che diveniva sempre più chiaro preparandosi al mio nuovo primo giorno, preparandosi alla mia rinascita.

E mentre l’alba saliva lenta dal mare, passi incominciavano sempre di più a diffondersi nelle vie di quella strana città, voci di donne affrettate e di mariti preoccupati diventavano lo sfondo della mia vita, lo sfondo della mia nuova avventura.

Un passo, fu un passo più vicino a me a farmi risvegliare, a farmi tornare finalmente nel mondo reale.

- Signora sta bene?- la voce sovrastò velocemente le altre diventano per me unica fonte di interesse, rimbombò fastidiosa nella mia testa mentre la donna mi allungava una mano per farmi alzare.

 

And every demon wants his pound of flesh

But I like to keep some things to myself

I like to keep my issues strong

It’s always darkest before the dawn

 

- Gradisce una zolletta di zucchero?-

Ore seduta in quella stanza senza essere capace di rispondere a nemmeno una domanda, ore sedute ad aspettare che il coraggio mi investisse, che il coraggio mi corresse nelle vene. Ma nulla, ancora una volta impotente davanti al mondo mi lasciavo andare su quella scomoda sedia, con le mani strette avide intorno a quella tazza di the bollente, il corpo avvolto in una calda coperta, gli occhi persi nel vuoto. Annuii lentamente porgendo il bicchiere verso la donna dal vestito verde che avevo d’avanti, verso quella donna che come un angelo mi era venuta incontro, che come un angelo mi aveva stretto la mano, mi aveva aiutato a rialzarmi. Sapevo il suo nome, sapevo tutto, ma mai mi sarei aspettata di vedere in lei un’amica, di vedere nella sua anima la mia salvezza.

– Io sono la professoressa McGranitt, preside di questo castello e voi siete?-

Sospirai, mi strinsi nella coperta e sorrisi delicatamente.

- Piacere di fare la vostra conoscenza signora, io FUI Merope Gaunt –

 

And I’ve been a fool and I’ve been blind

I can never leave the past behind

I can see no way, I can see no way

I’m always dragging that horse around

 

Non si può cancellare il passato, non ci si può mettere una pietra sopra e tirare avanti, non ci si può nascondere.

Il nostro passato torna sempre, ci tormenta, ci riempie fino a farci scoppiare, ci distrugge;

Non ci lascia, ci stritola in un abbraccio che ci fa soffocare.

Sembra quasi che il nostro passato ci tenga fermi con una corda, una corda che ci tira indietro ogni volta che compiamo un passo, una corda che non ci fa andare troppo lontano.

E io so che questa non si può spezzare, non si può dissolvere nel nulla… l’ho sempre saputo.

Ma nessuno impedisce alla corda di essere tirata in avanti da quattro mani invece che due, ma nessuno impedisce alla forza di attenuarsi, di diventare sostenibile. E la professoressa McGranitt l’aveva intuito, aveva visto nel mio futuro la possibilità di imparare a non voltarmi indietro, ad escludere i miei errori dalla vita. Si era allungata in avanti e con voce dolce, flebile aveva esposto la sua sentenza: -Voi eravate un fantasma signora Gaunt, un demone trasparente che per anni a girato intorno al proprio desiderio, che per anni a tormentato Voldemort, Tom Riddle, a insaputa di questo. Ma il vostro desiderio ora non è più realizzabile, il vostro desiderio si è infranto un anno fa, proprio sotto queste mura. Vi è bastato un anno per effettuare tutta la trasformazione, vi è bastato un anno per trasportare la vostra anima fantasma in un corpo umano, per tornare alla ricerca del vostro sogno...”l’essere amata”.

- La vostra dannazione è cambiata, ma pur sempre permane: fino a quando non lo vorrete ma il vostro cuore, la vostra anima ne avrà bisogno voi restereste in questo mondo, quando lo vorrete ma il vostro cuore, la vostra anima non ne avrà più bisogno allora ve ne andrete –

Mi ero lasciata scivolare rammaricata ancora di più nella sedia, quasi a nascondermi, mentre una lacrima mi rigava il volto.

Perché io avevo la certezza che mai avrei accettato quel mondo.

Perché io ero sicura che mai avrei dimenticato mio figlio.

E perché io sapevo che mai avrei trovato un nuovo sogno.

 

And our love is pastured such a mournful sound

Tonight I’m gonna bury that horse in the ground

So I like to keep my issues strong

But it’s always darkest before the dawn

 

La sua mano si poggiava sulla mia spalla.

Un segno banale, semplice e quasi insignificante per chiunque nel mondo abbia avuto una vita normale, abbia ricevuto affetto, sia stato educato all’amore. Ma per me, donna senza famiglia, era come un “Ti voglio bene”, ma per me, donna senza affetto, raffigurava speranza, era sinonimo di non “sei più sola”.

Bastava la sua mano sulla mia spalla per farmi sorridere, bastava la sua mano sulla mia spalla per non farmi più pensare ai casini della vita, ai pianti.

Non gli avevano nemmeno chiesto di aiutarmi, non gli avevo nemmeno supplicato il suo sostegno o spiegato i miei problemi.

C’eravamo solo incontrati, c’eravamo solo visti, c’eravamo solo trovati. Come amici separati da anni, come persone le cui anime non possono stare distanti.

“Può entrare nella scuola, magari l’aiuta” aveva detto la preside e io l’avevo seguita, senza pensare a cosa sarebbe successo, senza pensare che poteva trasformarsi nell’esperienza più bella della mia vita.

Pochi giorni dopo quella frase avevo trovato lui.

Con passo elegante si era avvicinato a me in biblioteca, come passo sicuro mi avevo stretto la mano.

Non mi aveva temuta, non aveva visto in me il diavolo, non mi aveva ripudiata. E io mai l’avrei fatto con lui, lui uomo perfetto, lui uomo tanto diverso da me quanto simile.

Noi eravamo come quel gesto, come quella pacca: banali, terribilmente semplici ma profondi, ma per entrambi essenziali per vivere. Lui era il mio ossigeno, era il mio sostegno, era l’unico modo per poter superare il mio passato. E io lo ero per lui.

Eravamo come due facce della stessa medaglia, eravamo come la pera e la cioccolata. 

Sbagliati, diversi ma complementari insieme.

Perfetti.

- Pensi spesso al passato Glgl?- la voce delicata di Draco alle mie spalle mi invadeva mentre la sua mano scendeva dalla mia spalla.

- Si spesso – rispondevo sincera, trascurando quel soprannome con il quale mi chiamava dal primo giorno che mi aveva vista, quel soprannome che ormai amavo se detto da lui.

- Anche io sai – sorrideva – ma quando sono con te tutto è diverso, quando sono con te vivo –

 

Shake it out, shake it out, shake it out, shake it out,

ooh woaaah

Shake it out, shake it out, shake it out, shake it out,

ooh woaaaah

And it’s hard to dance with a devil on your back

So shake him off, oh woah

 

La sua mano stretta nella mia mentre il mio braccio si fletteva delicatamente, le sue dita intorno alla mie mentre incominciavo a ballare, mentre impugnavo stretta la bacchetta.

La paura di fare un figuraccia di fronte a tutti quei ragazzi, la paura di distruggere qualcosa, la paura di non essere all’altezza di creare quell’incantesimo mi avvolgeva, mi stringeva.

Le mie mani tremavano, i miei occhi si annebbiavano dal terrore, dallo sconforto.

- Ehi guardami – mi sussurrava all’orecchio per poi prendere il mio mento tra le mani, per poi voltarmi e allineare i suoi occhi con i miei, e fondere miei occhi con i suoi

– Tu sei con me e non ti deve interessare degli altri, tu sei con me, nel nostro mondo dove gli altri non possono insultarti, non possono entrare. Solo io e te –

Piccole e sottili labbra sulla mia guancia destra, le sue mani che tornavano insieme alla mie sulla bacchetta, il mio braccio che insieme al suo ricominciava la danza.

Destra, sinistra, un giro, un piccolo tocco. E nulla.

La mia schiena appoggiata alla sua, il suo fiato sul collo.

- Ce la puoi fare –

Destra, sinistra, un giro, un piccolo tocco. E nulla.

- Io credo in te, ti voglio bene Glgl-

Destra, sinistra, un giro, un piccolo tocco. E una sottile scintilla viola.

 

I am done with my graceless heart

So tonight I’m gonna cut it out and then restart

Cause I like to keep my issues strong

It’s always darkest before the dawn

 

Occhi grigio chiaro, profondi.

Sorriso intenso, dolce, serio.

Viso rilassato quanto concentrato.

La realtà che sfuma, il mondo che sbiadisce per poi scomparire.

Un piccolo bacio sulle mie labbra, una sottile ma intensa testimonianza d’amore.

- E’ sbagliato, terribilmente sbagliato… ma credo di amarti –

- Lo credo anche io –

 

Shake it out, shake it out, shake it out, shake it out,

ooh woaaah

Shake it out, shake it out, shake it out, shake it out,

ooh woaaaah

And it’s hard to dance with a devil on your back

 So shake him off, oh woah

 

Seduta su quel prato pieno di fiori i miei pensieri correvano incontrollabili.

Il mio cuore aveva nuovamente ricominciato a battere, i miei occhi non facevano più cadere lacrime sul mio viso, le mie mani più non tremano.

Il mio passato mi colpiva ma io tiro avanti, i miei desideri mutavano, il mondo diventa più accettabile.

Me ne stavo seduta nel mio parco, in quel parco dove da bambina mi rifugiavo a pensare, ad ammirare i bambini correre, ad ammirare la loro innocenza, la loro semplicità.

Ed io allora li invidiavo, desideravo non avere poteri, di essere con loro.

Ma ora tutto era diverso: io non ero più la piccola ed innacqua figlia Gaunt, non ero più la rifiutata di famiglia che faceva sogni irraggiungibili… io non ero più sola seduta su quel prato.

Mi giravo, mi voltavo e lo vedevo.

Il sorriso stampato in faccia, i capelli scompigliati, la maglietta stropicciata.

- Sei il mio nuovo sogno –

 

And given half the chance would I take any of it

back
It’s a final mess but it’s left me so empty


It’s always darkest before the dawn

Oh woah, oh woah…

 

Le sue dita si stringevano avide la mia pelle, lambivano il mio corpo, scivolavano delicate sui miei fianchi.

Come in una danza baciava Lui il mio corpo, incapace di distaccarsene. Le miei mani premute sulla sua schiena, voci velate di sottofondo, sospiri affannati, dolci.

E sorrisi, grandi sorrisi sulla mia bocca, sulle sue labbra mentre ci lasciavamo andare alla passione, mentre i nostri istinti avevano la meglio su tutto il resto.

A occhi chiusi immersi nella nostra realtà, ad occhi chiusi quasi quello che stesse avvenendo fosse un sogno, una magica visione.

Carezza, baci, abbracci.

- Non sono mai stato capace di amare – la sue voce usciva flebile dalle labbra carnose e arrossate, i suoi occhi, ora aperti a fissarmi, erano rossi dalla voglia, lucidi dalla gioia. Il fiato corto, lo sguardo sereno quanto preoccupato.

La danza ricominciava senza interruzione, la danza ricominciava vogliosa, trascinando i nostri spiriti in alto, trascinandoci aldilà del mondo, nella beatitudine eterna, in quello che più c’è di vicino al paradiso.

- Nemmeno io – rispondo per poi tornare a stringerlo.

 

And I’m damned if I do and I’m damned if I don’t

So here’s to drinks in the dark at the end of my road

And I’m ready to suffer and I’m ready to hope

It’s a shot in the dark and right at my throat

Cause looking for heaven, for the devil in me

Looking for heaven, for the devil in me

Well what the hell I’m gonna let it happen to me

 

La sabbia in mezzo ai piedi, sulla pelle come una carezza.

Tra i capelli il vento fresco d’estate, di quell’estate che era appena iniziata ma che era già piena di sorprese, di avvenimenti, di vita.

La salsedine che non lasciava il nostro corpo, la salsedine che ci pizzicava ma ci faceva sorridere, che ci faceva arricciare il naso ma che ci faceva rinfrescare.

Le nostre risate, mentre correvamo veloci in quella spiaggia deserta, i piccoli sassolini, i piccoli pezzi di vetro che ci tagliavano i piedi ma di cui noi non ci curavamo, che noi trascuravamo.

I nostri respiri affannati, mentre sdraiati sulla sabbia ci tenevamo stretti la mano come se ci servisse un contatto per essere certi che l’altro fosse lì.

- Pensi spesso al passo Glgl?- mi chiedeva sorridendo mentre una sua mano scorreva delicata tra i miei capelli.

- No, non spesso –

 Shake it out, shake it out, shake it out, shake it out,

ooh woaaah


Shake it out, shake it out, shake it out, shake it out,

ooh woaaah

And it’s hard to dance with a devil

on your back
So shake him off, oh woah

 

Il sole filtrava dalle finestre di quell’umida locanda soffermandosi sul bicchiere di birra, ormai vuoto, al centro del tavolo e proiettando con questo disegni magici intorno a noi. Il profumo di vecchio quasi dolce in quel momento, lo stare in piedi da ore sopportabile.

La voce narrante di Draco mi fece voltare facendomi immergere i miei occhi nei suoi, facendomi sorridere.

Parlava come macchinetta, ridendo ogni tanto e alzando gli occhi al cielo altre. Non sapevo nulla di quello che stesse raccontando, come se fossi sott’acqua non percepivo alcun suono, ma non mi interessava: mi bastava sentire la sua presenza, la sua anima per sorridere.

Perché avevo capito che mai l’avrei abbandonato, perché avevo capito che era perfetto, che non mi importava se il nostro amore fosse sbagliato, che non mi importavano degli altri… lui era mio, lui era il mio sogno.


“Fino a quando non lo vorrete ma il vostro cuore, la vostra anima ne avrà bisogno voi restereste in questo mondo, quando lo vorrete ma il vostro cuore, la vostra anima non ne avrà più bisogno allora ve ne andrete”


Le ginocchia mi cedettero trascinandomi verso il terreno, il mio cuore rallentò rendendo ogni mio gesto pesante, difficile da compiere. Ogni passo era come una tortura, ogni respiro sempre più lieve. La mia vista andava appannandosi mentre il mio corpo entrava inevitabilmente sempre più a contatto il suolo sotto di me. Le urla vane di Draco alla mie spalle mentre questo si chinava per sorreggermi la testa.

- Ti amo – dissi con l’ultimo respiro, l’ultima parte di fiato che mi era rimasta per poi chiudere gli occhi felice per sempre.





-SPAZIO AUTORE:

Storia bizzarrò lo so, quindi non vi preoccupate non mi stupirò di ricevere moooolte critiche, domande e frasi del tipo "Non ho capito nulla".

Ma in cuor mio spero vi sia piaciuta, in cuor mio spero che qualcuno dica "Bella" o anche solo "Carina".

Perchè questa è stranamenete una delle mie storie di cui vado più fiera.

Credo derivi dal fatto che è lievemente tratta, come ho scritto, da una storia vera.

Ho conociuto infatti quest'anno una persona, delle persone più in generale, che mi hanno aiutato molto, che, per rimanere in tema, hanno posato la loro mano sulla mia spalla senza che io dicessi loro nulla, o gli spiegassi il mio problema... fidandosi.

Ora detto onestamente non li conosco: la prima persona di questi, persona alla quale voglio onestamente ormai bene, resterà per me sempre e solo Draco e quel gruppo di pazzi, solo Ginny, Dora, Rob, Kenna e Tom, ma comunque mi sono stati vicini, ma comunque, chi più chi meno, mi hanno aiutata sia a creascere, che a ricominciare, che a scrivere questa storia.

Non mi pento quindi di dedicarla al mio Draco e a quel gruppo di scalmanati del mio GDR, della mia famiglia virtuale.

Grazie ragazzi e grazie a te che sei arrivato fino a qui e che hai letto la mia storia.

Con affetto

Mary

   
 
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