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Autore: AngelOfSnow    09/07/2012    2 recensioni
{ Ecco a voi il continuo de:"Il Canto Della Maga". Spero vi piaccia }
Non potevo sopportare come la mano di Cristian toccasse la guancia di quel corpo; oramai non era più mio, ma di Fubuki. Vedo come Yuuki parli allegramente, Rika battibecchi con Yue, Kain e Ruka finalmente come coppia e non come amici...
"Soffri Sakura?"
"..."
Non rispondo alla voce che in quell’ultimo mese mi avesse “tenuto compagnia”: Devil Satoshi, lo zio di Yue.
"Avanti Sunny, come fai ad osservare la tua vita passarti davanti senza dire nulla, eh? La Cross Academy... peccato che la distruggerai a breve!"
La risata rimbomba macabra su tutto, portandomi un moto di rabbia e disgusto infinito.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Takuma Ichijo, Un po' tutti, Zero Kiryu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Sakura's Saga. '
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Capitolo 25: X Project. 
 

Piove a dirotto.
Noto le lacrime di Cristian confondersi alle gocce di pioggia e con cautela gli carezzo una guancia, cercando di fargli capire quanto gli sia vicina.
<< Mi dispiace. >> l’unica cosa che mi esce dalle labbra per poter dimezzare il suo dolore. È palpabile e si può tagliare con un coltello. Provo anch’io tutto ciò.
<< Sakura... >>
Annuisco concentrandomi sulla missione e sui vari ruoli che ci siamo scambiati: i punti in comune sono Kaname e Yuuki.
Alzo una mano sull’enorme portone della villa in legno e la chiudo, piegandolo su se stesso.
<< Ragazzi... non è troppo facile? >>
Annuisco dovendo dare ragione a Rika: cos’ha in mente quel pazzo?
Entro seguita da Cristian e il resto del gruppo, fermandomi con la Soul Rose a mezz’aria, pronta a un qualsiasi tipo di attacco.
L’ambiente è oscurato e non è cambiato di una virgola da quando sono scappata: i comodini equidistanti su cui ci sono dei soprammobili e dei quadri di famiglia; la tappezzeria pesante di un rosso carminio e le miriadi di decorazioni nere e dorate a spezzare il tutto. Sento un fischio di compiacimento da parte di Hanabusa e mi scappa un sorriso, mesto e sbrigativo. Mi guardo intorno febbrilmente e i miei poteri mi danno il via libera.
<< Ok. L’ingresso è li- >>
<< Buona sera, cari ospiti! >>
Ci irrigidiamo di conseguenza quando il portone alle nostre spalle ritorna alla sua vecchia forma con un rumore sinistro, mentre dall’alto delle scale appare Devil con uno sguardo rilassato e divertito. Ha indosso uno strana tunica dalle maniche larghe e dalla lunghezza insolita, mentre indossa una mezza maschera in volto, con lineamenti mostruosi.
La cosa che mi fa più paura è il non averlo percepito.
 Haruhy al mio interno sussulta e mi dice di stare in guardia perché quella non è una maschera, ma il suo viso durante il rituale, quale esso sia non ne ho la più pallida idea, che subisce delle mutazioni.
<< State in guardia. >>
<< Che brutta cera... >> mormora Ruka guadagnandosi un’occhiata complice da parte di Rima e Shiki, che annuiscono di risposta dandole ragione. Rika rabbrividisce avvicinandosi di poco a Zero che ha alzato le pistole pronto a tutto. Yagari e Kaien si scambiano uno sguardo complice pronti, mentre Kain e Hanabusa irrigidiscono la mascella percependo la verità: quella non è una maschera.
Mi irrigidisco percependo la voglia di sangue del mio ragazzo e gli poggio una mano nel petto, trattenendolo.
Sembra osservarci uno per uno, squadrarci nel profondo e interagire con le nostre paure.
<< Bene... >>
Mormora passandosi una mano sotto il mento con fare calcolatore.
Non so perché, ma d’istinto proteggo tutti con una barriera abbastanza resistente per un attacco potente.
Ringhio irritata quando percepisco la sua ombra allungarsi su tutto il pavimento, cercando di farsi strada nelle menti dei presenti. Per fortuna non ci riesce e noto i suoi occhi iniettarsi di sangue e ridere in malo modo.
 << Ah! Sei stata prudente a quanto noto però... >>
Cristian alza il braccio con una delle pistole e lo centra in fronte, intuendo nelle sue intenzioni un attacco collettivo, respirando in modo affannato. Devil, sorride e si scompone in piccoli frammenti di sabbia con la pallottola dentro il cranio.
<< Però quanto resisterà? >>
 Si materializza parlando vicino all’orecchio di Cristian per dargli un potente calcio nelle costole. È stato veloce anche per poterlo percepire, dannazione!  
<< NO! >>
Il mio adorato va a finire contro una parete, disintegrandola e alzando un polverone. Sento i suoi gemiti e corro nella sua direzione, distraendomi totalmente.
<< SAKURA! >>
Non importa dove sia in questo momento, per me c’è solo lui.
<< Ah si? Bhè, mi deludi! E io che pensavo che tu fossi venuta per uccidermi! >>
Urla soddisfatto per colpirmi nello sterno proprio quando stavo per raggiungere Cristian.
Boccheggio in cerca di fiato e vedo perfettamente il suo volto trionfante, prima di ricevere un pugno in faccia ed un calcio al fianco, sbattendo contro un’altra parete, disintegrandola.

 

Che cazzo stai facendo?! Vuoi riprenderti?!
 

Mi pulisco il sangue che cola dalle labbra e mi rialzo in piedi, sentendo un ronzio fastidioso nelle orecchie.
<< Stai bene? >>
Mi è vicino Takuma, mentre sta in allerta, seguendo, o cercando, di stare dietro ai movimenti di Devil, mentre è alle prese con Kain e Shiki evitando i continui spari di Yagari e le liane rigogliose di Zero.
<< Sapevi che fosse così veloce? >>
Scuoto la testa reprimendo l’odio quando i due ragazzi vengono scaraventati via, lasciando il posto ad Aidou e Rima, mentre Seireen prova a distrarlo con una serie di attacchi corporali, inutili. Dove sono Kaien e Rika?
<< Sono andati a cercare Kaname e Yuuki. >>
Annuisco e mi dirigo verso Cristian, curando un profondo taglio nel braccio.
<< Dobbiamo riuscire a completare i nostri incarichi prima che sia troppo tardi. >>
Le nostre occhiate sono tristi ma consapevoli e, dopo avergli rubato un bacio, riprendo in mano la mia arma lanciandomi contro Devil.
<< Sparpagliatevi! >> urlo, dando un potente fendente infuocato alla copia che si disintegra sotto forma di gelatina verde.
<< E’ morto? >>
Chiede ingenuamente Hanabusa, facendomi sospirare e portare l’arma sopra la spalla.
<< No, era una copia... mi raccomando, state attenti. >>
Passo a raccolta i volti dei presenti ricevendo solo delle raccomandazioni mute.
<< Non farti uccidere. >>
Sento dalle labbra di Zero mentre si allontana con la pistola ben vicina al petto e i sensi allerta, con lui va Seireen silenziosa e attenta come un gatto.
Hanabusa mi si fa vicino, alzandomi il telefonino di Rika vicino al volto con un sorriso sincero e malinconico.
<< Aveva detto che te l’avrebbe fatta vedere, ma non c’è stato tempo e questa potrebbe essere l’ultima volta... lei ha il mio telefono, non si sa mai. >>
Corruccio le sopracciglia, per vedere Yue con un lobo infuocato galleggiare sul suo palmo, la Bloody Mary rivolta verso il basso stretta nell’altra mano e il cappuccio della propria felpa addosso, che gli fa risaltare il suo terribile pallore e i suoi magnifici occhi azzurri.
<< Quando l’avete fatta? >>
Lascio libera una lacrima guardandolo in viso e lui sospira stringendosi nelle spalle, ricordando forse la scena.
<< Durante una ricerca per capire dove ti trovassi. Poi ha lottato contro Makino ricevendo una ferita quasi mortale... diceva di averti visto ma poi ha perso i ricordi... >>
Mi si restringe il cuore in petto ricordando la mia supplica nel non ucciderlo. Scaccio via le lacrime e abbraccio Hanabusa, stringendolo in modo protettivo.
<< Hanabusa Aidou, vengo a prenderti a calci nell’aldilà se osi morire... >>
Divertito e serio al contempo, mi batte nelle spalle una pacca, capendo ciò che gli stessi dicendo.
<< Non temere, ci vediamo alla fine di questo incubo. >>
Mormora, mentre Shiki aspetta in silenzio alzando il capo alla mia richiesta muta, di coprirsi le spalle a vicenda. Kain sta lanciando occhiate infuocate nella direzione in cui Ruka è sparita con Cristian. Certamente lasciare Kaien Cross il potere di dividere in coppie non è stata una buona idea per molti.
Takuma è fermo con la mano sulla passamaneria delle scale di marmo mentre mi aspetta.
<< Andiamo? >> dice sorridendo in modo stirato ed io scuoto la testa, prima di lasciare che parti della mia luce seguano ogni singola persona.
Con gli occhi sgranati e curiosi Takuma mi chiede cos’ho appena fatto e comincio a salire le scale, stringendomi nelle spalle.
<< Gli ho dato a tutti un po’ della mia luce, te compreso, così, non si sa mai... non mi fido a dividerci, però, se così si può fare in fretta e mettere fine alla faccenda... >>
Non diciamo più nulla guardandoci intorno fino ad arrivare al primo piano.

*****
 

 
 
Stiro le labbra in un sorriso forzato, guardando le così tante diramazioni dei corridoi intorno a noi.
<< Dove andiamo? >>
Mormoro cercando di far rinsavire la mia figlioccia.
<< Non ne ho la più pallida idea, papà... >>
Sorrido mostrando i denti e prendo per le spalle Rika, cominciando a girare come uno scemo su me stesso, trascinandola con me.
<< Giro, giro tondo... quant’è bello il mondo... casca la terra... e tutti giù per terra! >>
Senza vedere quale corridoio ho davanti, ci entro trascinandomi con me la ragazza, che mormora qualcosa di incomprensibile all’udito ma di sinceramente divertente per la situazione.
<< Ma sei impazzito?!  Che cavolo ti è preso?! >>
Alzo le spalle e continuo a percorrere il corridoio con una mano sul muro, in allerta contro ogni probabile nemico.
Gli faccio cenno di silenzio e la faccio appiattire contro il muro. Intorno a noi l’odore di muffa e di acqua stagnata è così forte da far girare la testa. Calcolo ancora la nostra possibile ubicazione e mi sorprendo, di sentire dei colpi di pietra contro del ferro. Non sono l’unico ad averlo sentito ed infatti Rika al mio fianco comincia a correre davanti a me, senza precauzioni.
<< Rika! >>
<< Shhh! >> mi fa cenno di stare zitto mentre la seguo, preoccupato per l’incolumità della mia bambina.
<< Oh... >>
Una luce fioca illumina l’ambiente sopra le nostre teste, gettando sul terreno delle ombre spaventose che si muovono in base al vento che entra da delle finestre, chiuse con delle grate.
<< Le prigioni. >>
Mormoriamo e notiamo la quantità di queste celle su ambedue i lati del corridoio.
Sicuramente all’Associazione sono celle a cinque stelle, perché queste sono solo dei buchi scavati nella roccia e chiusi da delle lastre di acciaio... antivampiro.
Muoviamo alcuni passi per l’ambiente e metto Rika alle mie spalle quando dei Level End si ammassano tutti contro le grate sentendo odore di un qualsiasi tipo di cibo.
<< Papà... non c’è bisogno che mi proteggi in continuazione... non sono una bambina e poi, ricordi? Sono una Sanguepuro... >>
Annuisco distrattamente senza toglierle la mia protezione.
<< Ma intanto, sei la mia bambina, quindi, per favore, fa come dico io. >>
Non fiata più, forse per l’imbarazzo, ma mi limito a guardarmi intorno senza notare la figura di Kaname.
Rika si irrigidisce di colpo e mi scansa, correndo davanti a me per impalarsi imbambolata davanti a degli attrezzi di tortura tipici per gli Hunter. Sono solo macchiati di sangue.
<< E’ il sangue di Kaname. >>
Sentenzia con gli occhi ambra e la stella già a fare capolino sotto il suo occhio. Di conseguenza sento dei cigolii inquietanti tipici da film horror e mi giro verso le celle, adesso aperte.
<< E ti pareva! >>
Sbotto, tranciando a metà un Level End, il primo, partito all’attacco con l’intento di dissetarsi.

 

*****

 
So di essere capitato al fianco di Seireen, ma non mi aspettavo che fosse davvero così apatica e taciturna. Certo, sempre meglio di un vampiro logorroico come Takuma.
Ci fermiamo davanti ad una scala a chiocciola di ferro, che ha due entrate, una a scendere, e l’altra a salire.
<< Dove credi sia meglio? >>
Chiedo tanto per fare, ma sono già dell’idea di andare sopra.
<< Sopra. >>
Afferma, rafforzando la mia tesi e comincio a salire con la pistola sempre puntata davanti.
Appena mi rimetto in posizione eretta, mi rendo conto di essere dentro uno dei numerosi solarium, data la quantità di polvere e di mobili, coperti da numerosi teli, anticamente bianchi,di un caldo senape, con della polvere e delle ragnatele enormi. E’ enorme e, con una certa cautela sto davanti.
Mi fermo quando sento dei singhiozzi e scambio un’occhiata complice con la vampira, prima di avvicinarmi al punto.
Con la mano destra sposto alcune ragnatele e vedo una ragazza rannicchiata contro il suolo nell’angolo meno esposto alla luce. Ha lunghi capelli di un biondo stinto e trasandato che le coprono il viso nascondendolo del tutto.
<< Stai bene? >>
La voce della vampira al mio fianco esce atona, mentre si prodiga a darle una mano. La ragazza si rannicchia ancora su se stessa e trema appena e non so, ma sento qualcosa venire sprigionato da quella ragazza che non dovrebbe esserci. Afferro il polso di Seireen e la trascino via, puntando in modo deciso l’arma davanti a me.
<< Kiryuu, cosa stai facendo? >>
Non rispondo continuando a tenere sotto tiro la ragazza, se lo è davvero.
<< Non è normale. Stalle lontana. >>
<< E’ una semplice umana. >>
Scuoto la testa convinto. Dannazione non riesco a capire.
<< Bhè, se la metti così... >>
Sparo senza esitare il colpo alzando una nuvola di polvere assurda: la ragazza non c’ più.
Inarco un sopracciglio caricando il prossimo colpo e vedo la vampira al mio fianco scomparire, per riapparire con la strana ragazza legata ed imbavagliata.
<< Mh... >>
Dei passi più veloci mi riportano ad alzare l’arma e sparare, centrando due vampiri che si polverizzano in pochi secondi.
Il bocchettone dal quale siamo entrati si chiude e devo proprio sorridere in modo ironico: siamo circondati in una stanza senza uscita.

 

*****
 

 

<< Tsk! >>
Getto al suolo la seconda sigaretta , consapevole di essere capitato con una sanguisuga bionda, dalla faccia smorta.
Almeno fosse stata pimpante e propositiva! Invece no, quel caro vecchiaccio di Kaien mi ha rifilato – o forse era stata la mia solita sfiga – una vampira così... così vampira!
Accendo la terza sigaretta e alzo il mio caro gioiellino sulla fronte della mia “compagna” tanto per vedere se ha qualche reazione, magari di sorpresa o sfida. Chissà....
<< Tsk. >>
Nulla. Ha in volto quell’espressione imperturbabile di sempre.
<< Tsk! >>
Butto in terra il mozzicone della terza sigaretta incurante di dove io mi trovi.
<< Ehi! Non ti hanno insegnato a buttare i mozziconi in un posacenere?! >>
La presenza di un altro vampiro si fa pungentemente presente e so per certo che sia forte. Finalmente!
Una folata di vento ci scompiglia i capelli e il mozzicone ai miei piedi è nelle mani del ragazzino dagli occhi gialli e capelli dorati.
Quasi rimango deluso, se non fosse che il precedente mozzicone, torna ad essere sigaretta. Per la prima volta dopo quasi un secolo, secondo me, di insegnamento a quei vampiri, vedo la bionda avere un’espressione: sorpresa.

 

<< Ah, allora non sei una porcellana! >>
Sbuffo e il ragazzetto, forse perché non ha attenzioni, tossicchia.
<< Il mio nome è Brian. Solo Brian. Chi vuole essere il primo a morire? >>
Si liscia una ciocca di capelli nel dirlo come se la cosa non gli pesasse. Altamente incazzato, gli punto il mio gioiellino addosso.
<< Sei un vampiro, no? >>
Annuisce come se fosse naturale.
Sorrido.
<< Io un cacciatore di vampiri che non vede l’ora di spaccarti il culo. >>
Soddisfatto noto un’altra espressione sul volto della bionda: scetticismo.
Se fossi sopravvissuto, Kaien Cross sarebbe stato il primo nome sulla mia lista.
Questa volta lo giuro sul mio nome!

 

 

*****
 

 
<< Ci siamo persi! >>
Incrocio le braccia al petto, alla ricerca di una mattonella, di una semplice torcia, o scheggiatura, o magari di una buca fra le tante ed invece, nulla. Shiki alle nostre spalle si limita a guardarsi intorno con le mani nelle tasche.
<< Hanabusa... >>
Il rimprovero mascherato di mio cugino mi fa stendere i nervi: sono troppo teso.
<< Oh! >>
Un sibilo simile ad un’espressione stupita attira i nostri sguardi e sobbalzo, ritrovandomi davanti una...
<< Pantera?!  >>
<< Sono una vampira, sciocchino! >>
Quasi rido in modo isterico, se non fosse che le fruste di Shiki la tengono già per le gambe mentre cerca di balzarci addosso.
Sospiro di sollievo e do il mio contributo nell’immobilizzarla, trasmutandola in una statua gelata.
<< Mh...  >>
<< Troppo facile... >>
I discorsi dei miei compagni sono proprio entusiasmanti, soprattutto quando hanno ragione: la gattona si libera facilmente ruggendo fino a stordirmi.

*****
 

 
<< Come mai non sei riuscito a difenderti? >>
Mormoro stando dietro al biondo che ha entrambe le pistole in mano e uno sguardo così rigido da sfigurarli il viso.
<< Perch- >>
Delle esplosioni simultanee ci fanno irrigidire e quasi tremo all’idea di Kain a lottare senza me. Automaticamente porto una mano al fianco e provo una leggera paura inondarmi il petto.
<< Sta tranquilla. >>
Biascica, alzando entrambe le pistole davanti a sé e caricandole, come se tutto fosse normale.
<< Non ti accadrà nulla, Ruka. >>
Incrocio le braccia al petto prima di sentire un brivido lungo e viscido scendere al centro della schiena.
Socchiudo gli occhi odorando appena l’aria...
<< Sakura... >>
L’odore inebriante e così prelibato del suo sangue sarebbe riconoscibile tra mille.
Mi rendo conto di essere scossa per le braccia e delle sue dita conficcate nel mio braccio.
<< Cosa? >>
Corruccio le sopracciglia: adesso non sento più nulla, nemmeno quella leggera traccia nell’aria.
<< E’ scomparso l’odore del suo sangue che c’era in aria... >>
Scuote la testa e corruccia anche lui le sopracciglia.
<< Non è possibile, io percepisco la sua forza... Andiamo a vedere. >>
Altre esplosioni e questa volta fragranze di sangue mi arrivano alla narice, con più intensità: non è sangue dei nostri compagni.
Muoviamo passi decisi, grazie al lobo che Cristian ha creato pieno di luce, che cammina sopra e un po’ davanti alle nostre teste. Rabbrividisco.
<< C’è qualcosa che non và. >>
Mormoriamo insieme continuando a camminare. Guardo a destra e sinistra, non notando più nessun tipo di mobilia o oggettistica, o semplicemente decorazioni: tutto nel nero più totale.
Sbatto contro la sua schiena e gli chiedo un flebile “scusa”, ma capisco che non è successo niente, in confronto alla sua espressione seria e fissa davanti a sé.  
<< Perché ti sei fermato? >>
Senza ottenere risposta sposto lo sguardo in avanti e mi irrigidisco: una lastra spessa di vetro, lascia vedere delle creature che non sono né vampiri, né umani e che si dibattono febbrilmente per sganciarsi da delle lettighe o dalle loro catene.
 Una piccola targa sul muro che non avevo visto prima, in una stilografia gotica annuncia: X Project.
Cerco di temperare al massimo la mia espressione al neutro, però, mi devo ricredere quando la grossa lastra comincia ad alzarsi davanti a noi con un rumore assordante che fa tremare il pavimento, e a quelle bestie si slacciano i tipi di restrizioni che avevano addosso, dalle manette ai copri capi alle gabbie alle palle ai piedi, e puntano minacciose verso noi.
Non vedo l’espressione di Cristian che è davanti a me, ma ad un certo punto mi spinge via, cominciando a correre, da solo.
Nell’angolo buio in cui sono noto con terrore che quelle cose , abbiano come unico obiettivo Cristian, perché si sono lanciate tutte al suo inseguimento, non una che sia rimasta ad uccidermi.
Scatto in avanti entrando nella stanza dove prima stavano quei cosi e si chiude la lastra alle mie spalle.
Questa volta sono scura che sia il mio passo a tremare ed evito tutte le contromisure anti-vampiro, notando una porta alla fine della stanza. Una porta vera,fatta di legno e con una maniglia.
La apro...

*****
 

 
X Project. Ovvero progetti falliti.
Sono progetti incontrollati e incontrollabili, a meno che non si desideri la morte o si sia abbastanza forti da distruggerli.
Ovviamente non è il mi caso, forse non è nemmeno il caso di Cristian e Sakura, ma degli altri? Gli altri sarebbero morti. Sicuramente.
<< Devil-sama... >>
<< Oh, piccola Yuuki! Hai compiuto un ottimo lavoro! Puoi tornare a dormire! >>
Schiocco le dita davanti a me per farla addormentare e torno a guardare i miei graditi ospiti, alle prese con i miei soldati.
<< Certamente Brian e Xion li faranno fuori senza esitazione... peccato per Alexy che è stata catturata... >>
Guardo la scacchiera e i loro scontri con un sorriso enorme stampato in volto. Prima o poi i sopravvissuti arriveranno ad assistere alla cerimonia e, se saranno troppo orgogliosi per rifiutare me, moriranno di certo.
Sistemo entrambi i fratelli alle catene che li tengo sospesi al muro, e faccio loro una ferita non troppo profonda guardando il loro sangue scorrere nei canali al suolo per andare a formare il disegno del pentagono con i cinque elementi.
Ancora non si è riempita nemmeno una punta del pentagono, ma, aspettare poche ore, mi ripaga dall’attesa di tutto questo tempo.
<< N-n..n-on... >>
Mi stupisco della forza del sanguepuro davanti a me e gli alzo un po’ il capo per permettergli di parlare meglio: voglio proprio sentire ciò che ha da dire.
I suoi occhi sono poco vitrei.
<< Hai ancora tutta questa forza? >>
<< Non... ci riuscirai... >>
Rido, sinceramente divertito e gli prendo il viso fra le dita, facendogli notare l’altare al centro dei canali, su cui colerà il sangue di Sakura per morire e darmi i poteri di un Dio, poi mi avrebbe scongiurato e pregato di salvarla e di rimanere al mio fianco. Ovviamente l’avrei accolta e in caso contrario, sarebbe morta. Mi spiace ammetterlo ma deve essere solo mia o di nessuno.
<< Kaname, ho già vinto! >>  

   
 
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