Non ti sembra... strano?
-Rick... Chiama la polizia.
Lo scrittore annuì e corse fuori dalla stanza mentre la detective si avvicinava alla ragazza seduta a terra che piangeva, attenta a non toccare nulla.
-Come ti chiami?- chiese dolcemente anche se dal suo sguardo traspariva una forte preoccupazione.
-I-Izabela...- rispose quella tra i singhiozzi.
-Ok Izabela, adesso dobbiamo uscire di qui, vieni con me.- la aiutò ad alzarsi lentamente e la seguì fino all'entrata della camera dove ormai tutti gli ospiti del villaggio erano arrivati per vedere cos'era accaduto. Lì furono sommerse dalle domande.
-Fermi un attimo!- Beckett fece zittire tutti e si voltò verso la ragazza che aveva aiutato ad uscire. -Izabela come si chiamava la tua amica?
-I-Iva... Iva No-no... Nowak.
Kate annuì e prese un profondo respiro. Se c'era una cosa che odiava del suo lavoro era proprio quel momento. Ogni volta i ricordi di quella sera tornavano a colpirla: sua madre che non rispondeva al cellulare, il ritorno a casa di fretta, i due poliziotti davanti la porta, la terribile notizia... la rabbia di suo padre e le sue lacrime...
Scosse la testa con forza e scacciò quei pensieri. Quello che stava per dire avrebbe distrutto la vita di una famiglia, degli amici, di tutte le persone che le volevano bene e avrebbe sconvolto tutta quella vacanza. Lei doveva essere la prima perciò ad essere forte.
-Mi dispiace dovervi dire che Iva Nowak è morta.- disse al di sopra delle chiacchiere. Tutti si gelarono all'istante.Vide gli amici della vittima impallidire, Alexis e Martha stringersi spaventate, tutti restare a bocca aperta. Kate si avvicinò velocemente alla ragazza dai capelli rossi.
-Cos'è successo Kate?- chiese con voce debole.
-Quando ho sentito l'urlo sono corsa qui e ho trovato il corpo senza vita nella vasca da bagno. Tuo padre è andato a chiamare la polizia.
Alexis annuì senza staccare lo sguardo dalla porta della camera da cui iniziava la scia di sangue. -E' stata uccisa?
Il tono della giovane Castle era piatto e spento e Beckett non capì se la frase fosse una domanda o un'affermazione, comunque, attenta che nessuno prestasse loro attenzione, annuì silenziosamente.
-Quindi in mezzo a noi c'è un assassino.- concluse Martha.
-Lo troveremo.- la rassicurò la detective.
-BECKETT!
Kate si girò di scatto sentendo il suo nome e vide Castle correre verso di lei seguito da un uomo piuttosto anziano.
-Ti ho portato la polizia.- le comunicò lo scrittore sostenendosi sulle ginocchia e recuperando fiato.
-Cosa?- chiese confusa la donna non vedendo nessun altro oltre ai due uomini.
-Abbiamo un problema.- rispose lui.
-Castle, non ho voglia di giocare, quindi spiegati!
-I cellulari non prendono...
-Lo so.- Kate se n'era accorta il giorno prima quando aveva tentato di chiamare Lanie. Rick le lanciò un'occhiataccia. -Scusa, continua.
-...così sono andato alla reception per usare il telefono fisso, ma ho scoperto che tutti i fili sono stati staccati. Quindi...
-Aspetta, che significa che tutti i fili sono stati staccati???
-Telefoni fissi, computer, persino le televisioni... tutti i fili sono stati tagliati. Perciò sono uscito dal villaggio e sono corso ala polizia. Ah, e ho scoperto che l'intera isola, al di fuori di noi, è quasi completamente disabitata.
Beckett lo guardava sempre più a bocca aperta e con un terribile presentimento.
-Sono andato alla polizia e l'unico che sono riuscito a trovare è stato lui.- concluse indicando il vecchietto. Quello fece un passo avanti porgendo la mano alla detective.
-Piacere, sceriffo Andrew Mills.
-Detective Kate Beckett... Mi state dicendo che oltre a lui qui non c'è nessun poliziotto?
Castle annuì. -Nessuno.
-E, lasciatemi indovinare, nessun mezzo per andarsene.
-Oh, ecco quello in realtà non lo so, non ho controllato.
Kate tirò un sospiro di sollievo. Forse c'era ancora qualche speranza.
-Ok, allora lei sceriffo entri nella camera e svolga qualche indagine, possibilmente senza rivelare nulla agli altri. Io e Rick andremo a controllare se c'è qualche modo per lasciare questo posto.- si allontanò dallo sceriffo e andò verso l'uscita del villaggio. Castle la seguiva.
-Beckett, vuoi davvero indagare anche qui? Insomma, non siamo a New York...
-Rick, se ti venisse l'ispirazione, faresti a meno di scrivere solo perchè siamo su un'isola in mezzo all'oceano Indiano?
Scrittore e musa camminarono al buio per circa mezz'ora rimanendo in silenzio. Beckett si domandava come fosse possibile che tutta la sua vita girasse intorno a degli omicidi. Anche in vacanza era costretta ad indagare.
-Io inizierei a preoccuparmi.- Rick spezzò il silenzio.
-Cosa intendi?- Kate aveva un orribile presentimento, ma aveva sperato di sbagliarsi. Sapere che era preoccupato anche Castle però rendeva più difficile far finta di nulla.
-Stai diventando come la signora in giallo!- la detective rimase un attimo stupita, poi sbuffò cercando di trattenere un sorriso. Castle non cambiava mai, era in grado di spezzare la tensione anche in momenti come quello.
-Insomma, ovunque vai muore qualcuno!
-Ovunque andiamo Castle, ovunque andiamo... Sei sicuro di non essere tu?- chiese ridendo.
Lo scrittore si fermò un secondo a rifletterci, poi scosse la testa convinto. -No, impossibile. Sei tu.
Kate stava per ribattere quando vide in mare, davanti a loro, il traghetto con cui erano arrivati. Lungo la fiancata destra si apriva un enorme squarcio e la poppa stava andando a fuoco.
-Merda. Qualcosa mi dice che non sarà così semplice andarsene.- commentò Richard.
-Non ci sono altre navi?
-Non penso proprio...
-Non ti sembra... strano?- domandò la detective.
L'uomo scrollò le spalle. -Non più di altre volte.
-Voglio dire... Se sei in un'isola sperduta e vuoi ammazzare qualcuno non ti basta portarlo sopra una scogliera, buttarlo giù e poi dire che è tornato a casa?
-Wow, sembri quasi una scrittrice di gialli!
Kate lo fulminò con lo sguardo. -Invece guarda Iva...- continuò. -Gola tagliata e ferite ovunque... E poi tutto quel sangue...
-Forse è stato un impeto d'ira...- azzardò Castle.
-Ira? Se sono arrabbiata ti sparo, ti accoltello o ti tiro qualcosa in testa e poi ti faccio sparire.
-Inizi quasi a spaventarmi, sai?
Beckett lo ignorò. -Non trascino il tuo cadavere per tutta la stanza mettendolo in una vasca da bagno dove so che ti troveranno subito. E poi, siamo isolati, come se l'assassino non volesse che ce ne andiamo, ma così non può farlo neppure lui... Questa cosa mi preoccupa.
-Pensi che fosse tutto programmato?
-Sì, penso che il cadavere di Iva in quelle condizioni sia un segnale, quasi un avvertimento... Ho paura di scoprire che lei era solo la prima.
Castle tremò pensando a sua figlia e a Kate. -No, non lo permetterò.
La donna sorrise. -Torniamo indietro adesso e vediamo cos'ha scoperto lo sceriffo Mills.
-Iva Nowak è stata uccisa durante la serata anche se non so dire con precisione l'ora, il taglio alla gola le è stato fatale. Le ferite sul corpo sono tutte post-mortem e il sangue nella stanza è interamente suo. Non ci sono impronte o indizi e neppure l'arma del delitto, che penso sia un grande coltello. Ah, l'assassino l'ha uccisa impugnando l'arma con la mano destra.- lo sceriffo passò alcuni fogli alla detective.
-Wow, è riuscito a capire tutto questo senza l'aiuto di un medico legale?- chiese colpita. Non pensava che sarebbe riuscita ad avere tante informazioni.
-Ho lavorato come medico prima di diventare sceriffo.
La donna annuì. -Perchè c'è solo lei nell'isola? Dove sono i suoi colleghi?
-Nell'isola normalmente non vivono molte persone perciò non ho molti colleghi...
-Ok, ma quei pochi ore dove sono? E gli abitanti dell'isola?
-Il proprietario del villaggio ha chiesto che l'isola fosse completamente vuota per l'inaugurazione, ma non so dirle il perchè. Siamo rimasti solo io e qualche altro abitante.
-Quando torneranno?
-Tra tre settimane.
Kate si voltò e scambiò uno sguardo preoccupato con lo scrittore. -Sa dirmi chi è il proprietario del villaggio?
-No, mi dispiace detective.
-Ok, grazie mille. Potrebbe controllare se nell'isola c'è qualche modo per comunicare con il resto del mondo o per andarsene?
Lo sceriffo annuì e si allontanò lasciando soli Castle e la sua musa.
-Fantastico, è una mia impressione o le cose non fanno altro che peggiorare?
-Già...- Beckett sbadigliò. -Penso che dovrò interrogare tutti...
-Beckett, sei stanca morta.- obiettò Rick.
-E' il mio lavoro Castle.
Lo scrittore sospirò rassegnato. -Va bene, ma lascia che ti aiuti. Ci divideremo il lavoro.- disse guardandola negli occhi.
Kate si perse in quell'azzurro così profondo e sorrise. -Grazie.
-Posso aiutarvi anch'io!- una voce li fece voltare.
Alexis era in piedi difronte a loro e li guardava con decisione.
-Al...- iniziò il padre. -E' pericoloso, e poi non hai mai visto nè fatto un interrogatorio in vita tua.
-Kate può spiegarmi e io farò del mio meglio!- disse lei guardando speranzosa la detective.
Quella scosse la testa. -Alexis, tuo padre ha ragione. E' troppo pericoloso! Uno di loro potrebbe essere l'assassino, non ti permetterò di esporti così tanto.
-Ma la stessa cosa vale per voi! Qui non siamo a New York, non avete un distretto su cui potete sempre contare! Siete in pericolo tanto quanto me, lasciate che vi aiuti!- supplicò la giovane Castle.
Kate e Rick si guardarono dubbiosi per qualche secondo. Poi Beckett sospirò. -Penso che la decisione spetti a tuo padre.
Castle rimase un attimo stupito. Poi annuì. -Va bene Alexis, potrai aiutarci.- in tre sarebbe stato sicuramente più semplice.
-Grazie grazie grazie!- la ragazza sorrise e abbracciò il padre. -Kate, farò tutto quello che mi dirai!- promise, poi raggiunse sua nonna.
-Scusa.- mormorò Castle.
La detective scosse la testa sorridendo guardando la ragazza dai capelli rossi allontanarsi.. -E' incredibile quanto ti assomigli, sai? Penso sia la ragazza più intelligente e determinata che io abbia mai incontrato. Hai fatto un ottimo lavoro con lei Castle, e ti prometto che non le accadrà nulla, a costo della mia stessa vita.- Disse sicura. Non avrebbe lasciato che ad Alexis succedesse qualcosa, si era affezionata a lei ed era troppo importante per Rick.
-Grazie.- rispose lui. -Ma non permetterò a nessuno di farti del male. Nè a te nè a mia figlia.- promise avvicinandosi a lei.
Kate annuì colpita dall'intensità nelle parole del suo partner. -Ora è meglio se ci mettiamo al lavoro.
Angolo dell'autrice:
Chiedo scusa per l'enorme ritardo ma tra le vacanze e la febbre scrivere è stato piuttosto complicato...
Comunque ecco qui il sesto capitolo, le cose iniziano a farsi interessanti. Castle e Beckett sono bloccati sull'isola, isolati dal mondo e tra loro c'è un assassino!
Poverini, si trovano sempre in mezzo a delle disgrazie...
Grazie mille per tutte le recensioni, cercherò di rispondere e di recensire le altre storie al più presto :)
Spero che il capitolo vi piaccia e di riuscire a pubblicare presto il prossimo :)
Un bacio, alla prossima!
Sofy_m
(Ah, quasi sicuramente più avanti dovrò alzare il rating).