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Autore: Sofy_m    09/07/2012    9 recensioni
Dal testo:
-Non dividerò la stanza con te, Martha e Alexis vanno bene, ma non dormirò con te...
-Detective, perchè pensa sempre male di me?
-...e devi smetterla di chiamarmi Kate!
Castle sbuffò. -Sei un mostro, vuoi rovinarmi tutto il divertimento?

Beckett accetta di partire per una vacanza con la famiglia Castle in un'isoletta sperduta in mezzo all'oceano indiano.
Spiaggia, mare, sole... sembra quasi un paradiso.
Ma loro sono pur sempre una detective della omicidi e uno scrittore di gialli, no?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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capitolo 6


Non ti sembra... strano?




-Rick... Chiama la polizia.
Lo scrittore annuì e corse fuori dalla stanza mentre la detective si avvicinava alla ragazza seduta a terra che piangeva, attenta a non toccare nulla.
-Come ti chiami?- chiese dolcemente anche se dal suo sguardo traspariva una forte preoccupazione.
-I-Izabela...- rispose quella tra i singhiozzi.
-Ok Izabela, adesso dobbiamo uscire di qui, vieni con me.- la aiutò ad alzarsi lentamente e la seguì fino all'entrata della camera dove ormai tutti gli ospiti del villaggio erano arrivati  per vedere cos'era accaduto. Lì furono sommerse dalle domande.
-Fermi un attimo!- Beckett fece zittire tutti e si voltò verso la ragazza che aveva aiutato ad uscire. -Izabela come si chiamava la tua amica?
-I-Iva... Iva No-no... Nowak.
Kate annuì e prese un profondo respiro. Se c'era una cosa che odiava del suo lavoro era proprio quel momento. Ogni volta i ricordi di quella sera tornavano a colpirla: sua madre che non rispondeva al cellulare, il ritorno a casa di fretta, i due poliziotti davanti la porta, la terribile notizia... la rabbia di suo padre e le sue lacrime...
Scosse la testa con forza e scacciò quei pensieri. Quello che stava per dire avrebbe distrutto la vita di una famiglia, degli amici, di tutte le persone che le volevano bene e avrebbe sconvolto tutta quella vacanza. Lei doveva essere la prima perciò ad essere forte.
-Mi dispiace dovervi dire che Iva Nowak è morta.- disse al di sopra delle chiacchiere. Tutti si gelarono all'istante.Vide gli amici della vittima impallidire, Alexis e Martha stringersi spaventate, tutti restare a bocca aperta. Kate si avvicinò velocemente alla ragazza dai capelli rossi.
-Cos'è successo Kate?- chiese con voce debole.
-Quando ho sentito l'urlo sono corsa qui e ho trovato il corpo senza vita nella vasca da bagno. Tuo padre è andato a chiamare la polizia.
Alexis annuì senza staccare lo sguardo dalla porta della camera da cui iniziava la scia di sangue. -E' stata uccisa?
Il tono della giovane Castle era piatto e spento e Beckett non capì se la frase fosse una domanda o un'affermazione, comunque, attenta che nessuno prestasse loro attenzione, annuì silenziosamente.
-Quindi in mezzo a noi c'è un assassino.- concluse Martha.
-Lo troveremo.- la rassicurò la detective.
-BECKETT!
Kate si girò di scatto sentendo il suo nome e vide Castle correre verso di lei seguito da un uomo piuttosto anziano.
-Ti ho portato la polizia.- le comunicò lo scrittore sostenendosi sulle ginocchia e recuperando fiato.
-Cosa?- chiese confusa la donna non vedendo nessun altro oltre ai due uomini.
-Abbiamo un problema.- rispose lui.
-Castle, non ho voglia di giocare, quindi spiegati!
-I cellulari non prendono...
-Lo so.- Kate se n'era accorta il giorno prima quando aveva tentato di chiamare Lanie. Rick le lanciò un'occhiataccia. -Scusa, continua.
-...così sono andato alla reception per usare il telefono fisso, ma ho scoperto che tutti i fili sono stati staccati. Quindi...
-Aspetta, che significa che tutti i fili sono stati staccati???
-Telefoni fissi, computer, persino le televisioni... tutti i fili sono stati tagliati. Perciò sono uscito dal villaggio e sono corso ala polizia. Ah, e ho scoperto che l'intera isola, al di fuori di noi, è quasi completamente disabitata.
Beckett lo guardava sempre più a bocca aperta e con un terribile presentimento.
-Sono andato alla polizia e l'unico che sono riuscito a trovare è stato lui.- concluse indicando il vecchietto. Quello fece un passo avanti porgendo la mano alla detective.
-Piacere, sceriffo Andrew Mills.
-Detective Kate Beckett... Mi state dicendo che oltre a lui qui non c'è nessun poliziotto?
Castle annuì. -Nessuno.
-E, lasciatemi indovinare, nessun mezzo per andarsene.
-Oh, ecco quello in realtà non lo so, non ho controllato.
Kate tirò un sospiro di sollievo. Forse c'era ancora qualche speranza.
-Ok, allora lei sceriffo entri nella camera e svolga qualche indagine, possibilmente senza rivelare nulla agli altri. Io e Rick andremo a controllare se c'è qualche modo per lasciare questo posto.- si allontanò dallo sceriffo e andò verso l'uscita del villaggio. Castle la seguiva.
-Beckett, vuoi davvero indagare anche qui? Insomma, non siamo a New York...
-Rick, se ti venisse l'ispirazione, faresti a meno di scrivere solo perchè siamo su un'isola in mezzo all'oceano Indiano?

Scrittore e musa camminarono al buio per circa mezz'ora rimanendo in silenzio. Beckett si domandava come fosse possibile che tutta la sua vita girasse intorno a degli omicidi. Anche in vacanza era costretta ad indagare.
-Io inizierei a preoccuparmi.- Rick spezzò il silenzio.
-Cosa intendi?- Kate aveva un orribile presentimento, ma aveva sperato di sbagliarsi. Sapere che era preoccupato anche Castle però rendeva più difficile far finta di nulla.
-Stai diventando come la signora in giallo!- la detective rimase un attimo stupita, poi sbuffò cercando di trattenere un sorriso. Castle non cambiava mai, era in grado di spezzare la tensione anche in momenti come quello.
-Insomma, ovunque vai muore qualcuno!
-Ovunque andiamo Castle, ovunque andiamo... Sei sicuro di non essere tu?- chiese ridendo.
Lo scrittore si fermò un secondo a rifletterci, poi scosse la testa convinto. -No, impossibile. Sei tu.
Kate stava per ribattere quando vide in mare, davanti a loro, il traghetto con cui erano arrivati. Lungo la fiancata destra si apriva un enorme squarcio e la poppa stava andando a fuoco.
-Merda. Qualcosa mi dice che non sarà così semplice andarsene.- commentò Richard.
-Non ci sono altre navi?
-Non penso proprio...
-Non ti sembra... strano?- domandò la detective.
L'uomo scrollò le spalle. -Non più di altre volte.
-Voglio dire... Se sei in un'isola sperduta e vuoi ammazzare qualcuno non ti basta portarlo sopra una scogliera, buttarlo giù e poi dire che è tornato a casa?
-Wow, sembri quasi una scrittrice di gialli!
Kate lo fulminò con lo sguardo. -Invece guarda Iva...- continuò. -Gola tagliata e ferite ovunque... E poi tutto quel sangue...
-Forse è stato un impeto d'ira...- azzardò Castle.
-Ira? Se sono arrabbiata ti sparo, ti accoltello o ti tiro qualcosa in testa e poi ti faccio sparire.
-Inizi quasi a spaventarmi, sai?
Beckett lo ignorò. -Non trascino il tuo cadavere per tutta la stanza mettendolo in una vasca da bagno dove so che ti troveranno subito. E poi, siamo isolati, come se l'assassino non volesse che ce ne andiamo, ma così non può farlo neppure lui... Questa cosa mi preoccupa.
-Pensi che fosse tutto programmato?
-Sì, penso che il cadavere di Iva in quelle condizioni sia un segnale, quasi un avvertimento... Ho paura di scoprire che lei era solo la prima.
Castle tremò pensando a sua figlia e a Kate. -No, non lo permetterò.
La donna sorrise. -Torniamo indietro adesso e vediamo cos'ha scoperto lo sceriffo Mills.

-Iva Nowak è stata uccisa durante la serata anche se non so dire con precisione l'ora, il taglio alla gola le è stato fatale. Le ferite sul corpo sono tutte post-mortem e il sangue nella stanza è interamente suo. Non ci sono impronte o indizi e neppure l'arma del delitto, che penso sia un grande coltello. Ah, l'assassino l'ha uccisa impugnando l'arma con la mano destra.- lo sceriffo passò alcuni fogli alla detective.
-Wow, è riuscito a capire tutto questo senza l'aiuto di un medico legale?- chiese colpita. Non pensava che sarebbe riuscita ad avere tante informazioni.
-Ho lavorato come medico prima di diventare sceriffo.
La donna annuì. -Perchè c'è solo lei nell'isola? Dove sono i suoi colleghi?
-Nell'isola normalmente non vivono molte persone perciò non ho molti colleghi...
-Ok, ma quei pochi ore dove sono? E gli abitanti dell'isola?
-Il proprietario del villaggio ha chiesto che l'isola fosse completamente vuota per l'inaugurazione, ma non so dirle il perchè. Siamo rimasti solo io e qualche altro abitante.
-Quando torneranno?
-Tra tre settimane.
Kate si voltò e scambiò uno sguardo preoccupato con lo scrittore. -Sa dirmi chi è il proprietario del villaggio?
-No, mi dispiace detective.
-Ok, grazie mille. Potrebbe controllare se nell'isola c'è qualche modo per comunicare con il resto del mondo o per andarsene?
Lo sceriffo annuì e si allontanò lasciando soli Castle e la sua musa.
-Fantastico, è una mia impressione o le cose non fanno altro che peggiorare?
-Già...- Beckett sbadigliò. -Penso che dovrò interrogare tutti...
-Beckett, sei stanca morta.- obiettò Rick.
-E' il mio lavoro Castle.
Lo scrittore sospirò rassegnato. -Va bene, ma lascia che ti aiuti. Ci divideremo il lavoro.- disse guardandola negli occhi.
Kate si perse in quell'azzurro così profondo e sorrise. -Grazie.
-Posso aiutarvi anch'io!- una voce li fece voltare.
Alexis era in piedi difronte a loro e li guardava con decisione.
-Al...- iniziò il padre. -E' pericoloso, e poi non hai mai visto nè fatto un interrogatorio in vita tua.
-Kate può spiegarmi e io farò del mio meglio!- disse lei guardando speranzosa la detective.
Quella scosse la testa. -Alexis, tuo padre ha ragione. E' troppo pericoloso! Uno di loro potrebbe essere l'assassino, non ti permetterò di esporti così tanto.
-Ma la stessa cosa vale per voi! Qui non siamo a New York, non avete un distretto su cui potete sempre contare! Siete in pericolo tanto quanto me, lasciate che vi aiuti!- supplicò la giovane Castle.
Kate e Rick si guardarono dubbiosi per qualche secondo. Poi Beckett sospirò. -Penso che la decisione spetti a tuo padre.
Castle rimase un attimo stupito. Poi annuì. -Va bene Alexis, potrai aiutarci.- in tre sarebbe stato sicuramente più semplice.
-Grazie grazie grazie!- la ragazza sorrise e abbracciò il padre. -Kate, farò tutto quello che mi dirai!- promise, poi raggiunse sua nonna.
-Scusa.- mormorò Castle.
La detective scosse la testa sorridendo guardando la ragazza dai capelli rossi allontanarsi.. -E' incredibile quanto ti assomigli, sai? Penso sia la ragazza più intelligente e determinata che io abbia mai incontrato. Hai fatto un ottimo lavoro con lei Castle, e ti prometto che non le accadrà nulla, a costo della mia stessa vita.- Disse sicura. Non avrebbe lasciato che ad Alexis succedesse qualcosa, si era affezionata a lei ed era troppo importante per Rick.
-Grazie.- rispose lui. -Ma non permetterò a nessuno di farti del male. Nè a te nè a mia figlia.- promise avvicinandosi a lei.
Kate annuì colpita dall'intensità nelle parole del suo partner. -Ora è meglio se ci mettiamo al lavoro.



Angolo dell'autrice:
Chiedo scusa per l'enorme ritardo ma tra le vacanze e la febbre scrivere è stato piuttosto complicato...
Comunque ecco qui il sesto capitolo, le cose iniziano a farsi interessanti. Castle e Beckett sono bloccati sull'isola, isolati dal mondo e tra loro c'è un assassino!
Poverini, si trovano sempre in mezzo a delle disgrazie...
Grazie mille per tutte le recensioni, cercherò di rispondere e di recensire le altre storie al più presto :)
Spero che il capitolo vi piaccia e di riuscire a pubblicare presto il prossimo :)
Un bacio, alla prossima!
Sofy_m
(Ah, quasi sicuramente più avanti dovrò alzare il rating).



  
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