Era una
fredda mattinata di settembre ma
il cielo sopra Howgarts
era limpido e un
bel sole risplendeva nel cielo. I raggi si infiltravano tra le finestre
gotiche
del castello, illuminando anche i visi dei dormiglioni di quella
mattina.
I dormitori di Howgarts erano così silenziosi il sabato,
visto che nessuno
doveva prepararsi per andare a lezione; l’unico piccolo
rumore era un grattare
di piuma su una pergamena proveniente dalla sala comune dei Grifondoro.
Lei era lì, bella riccioluta e china sul foglio ingiallito e
già aveva riempito
altri tre fogli identici di parole.
Lei era semplicemente Hermione Granger, la studentessa modello della
scuola,
colei che sapeva sempre tutto a lezione, colei che aveva già
letto praticamente
tutti i libri accessibili della biblioteca, colei da cui si recavano
sempre
Harry Potter e Ron Weasley per i compiti, che quotidianamente,
ritardavano a
fare.
”Bene ho finito” e con un ampio sorriso
piegò i quattro fogli di pergamena e li
infilò nella busta accanto a lei per poi sigillarla con il
suo personale timbro
di ceralacca. Si alzò e si diresse verso la finestra dove un
piccolo allocco la
stava aspettando “ Porta questa mia lettera subito e non
tornare senza una
risposta mi raccomando!”
L’allocco tubò felice di adempiere il suo compito
e dispiegò le ali pronto a
partire e si librò in cielo.
La ragazza lo seguì un po’ con lo sguardo,
appoggiata con le braccia sul
davanzale e le mani chiuse a pugno che le sorreggevano il mento, quando
all’improvviso si sentì coprire gli occhi . Per
poco non le prese un colpo
dallo spavento , il quale però si placò subito
sentendo una voce calda
sussurrarle all’orecchio:
”buongiorno ragazza sognante, siamo già
sveglie?”
Un piccolo sorriso increspò le labbra della ragazza:
”Quanto sei scemo Ron...” ridendo
Il ragazzo lasciò andare le mani così che lei
potesse voltarsi.
‘E’
bellissima’ pensò, mentre un timido raggio di sole
le
illuminava alcuni boccoli che ora assumevano una tonalità
rossa come il fuoco.
Nel mentre lui si era letteralmente perso a fissarla lei mosse la mano
davanti
al suo viso per ridestarlo: “Ron?? Che fai dormi in
piedi?” sorrideva
”Ho fatto un bellissimo sogno sai…”
mentre , accortosi della figura appena
fatta si voltava verso la sala comune.
”E cosa hai sognato?” gli chiese lei improvvisamente
”Ecco…io…” eccolo
là tutto imbarazzato a causa di una semplicissima domanda.
Ma
non poteva rispondere quello che davvero aveva sognato
perché poi non sarebbe
più riuscito a guardarla in faccia..” io ho
sognato che stamattina a colazione
avrebbero servito una torta al cioccolato di 12 piani ricoperta di
praline alla
nocciola… e così mi è venuta
un’acquolina in bocca” ed in effetti al sol
pensiero della torta il suo stomaco brontolò rumorosamente
tanto che lei lo
sentì e scoppiò a ridere convulsamente.
”Ok ok Ron, ora vado a vestirmi e scendiamo per la
colazione…”e ridacchiando si
defilò nel dormitorio femminile.
Piano piano altri studenti si svegliarono e scesero in sala comune
rompendo le
fantasticherie che in quel momento il rosso stava facendo.