Pensieri di morte
Pensavo pensieri grezzi,
da giovane,
per sputarli poi in parole.
Ma si scioglievano, zucchero,
sulla lingua.
Pensavo pensieri d'arabesque,
da uomo,
avido di fama eterna.
E si inanellavano, saggi,
nel discorso.
Pensavo pensieri stanchi,
da vecchio,
per non scordarli mai.
Ma risuonavano, impacciati,
nel vuoto.
E non pensavo più nulla,
da morto,
risucchiato tra cielo e terra.
Un cadavere freddo, solo,
nella tomba.