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Autore: Mrs_Bets_Styles    09/07/2012    5 recensioni
Il mio nome è Mia, Mia Darcy Styles e sono qui per raccontare la storia di mio padre.
Un uomo fantstico, unico. Che qalche giorno fa ha raggiunto mia madre in cielo.
Il suo nome era Harry Edward Styles e tutto iniziò in una calda estate del 1984...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Memories 1.



Il mio nome è Mia, Mia Darcy Styles e sono qui per raccontare la storia di mio padre. 
Un uomo fantastico, unico. Che qualche giorno fa ha raggiunto mia madre in cielo.
Il suo nome era Harry Edward Styles e tutto iniziò in una calda estate del 1984...


"Insomma Harry quando ti deciderai a parlargli?" gli chiese Louis sorseggiando la sua bibita sotto la stazione balneare. 
"Louis, non ci riesco. È così bella e io sono troppo spaventato" rispose l'amico distogliendo lo sguardo dalla ragazza che era stesa su di un telo azzurro a prendere il sole. 
"Da cosa sei spaventato? Harry, la metà delle ragazze su questa spiaggia muore dalla voglia di parlare con te. Sei il soggetto di tutti i loro discorsi.." disse Louis per incoraggiare l'amico a farsi avanti, ma fu bloccato da un sussulto di Harry che lo interruppe dicendo "Ecco! Proprio qui è il punto. Lei è... diversa!"  
I due ragazzi si guardarono negli occhi, erano amici da così tanto tempo che riuscivano a comunicare attraverso uno sguardo. "Secondo me devi provarci. Almeno non avrai rimpianti" disse Louis alzando le spalle. 
"Sì, giusto vado lì e gli dico 'Ciao, sono Harry Styles, e tu sei una stella caduta dal cielo, venuta ad illuminare i miei sogni." disse il riccio in tono ironico scatenando le risa di Louis che, una volta che ebbe ripreso fiato, commentò "Ci potremmo lavorare su." 
La conversazione tra i due fu interrotta dall'arrivo della bagnina che dava il cambio ad un'altra sulla torretta di avvistamento. 
"Amico, l'hai mai vista quella?" chiese Louis a Harry che si voltò a  guardare la prossima preda dell'amico. 
Il riccio scosse la testa "No, mai vista. Va' a parlarci è tutta tua" 
Il ragazzo sorrise, si alzò dalla sedia e si diresse tranquillamente verso la torretta d'avvistamento. 
Harry lo vide salire sopra e iniziare a dialogare con la ragazza che sorrideva e scuoteva la testa facendo svolazzare i lunghi capelli biondi. 
Il riccio si alzò e andò al banco a pagare il conto dal vecchio Walter.
"Niente conquiste oggi?" chiese il barista afferrando la banconota che Harry gli aveva lasciato sul bancone. Il ragazzo scosse la testa "Niente di niente." disse afferrando il resto. 
"Walter?" chiese Harry attirando l'attenzione del barista che alzò lo sguardo e annuì facendo cenno al ragazzo di continuare. "Potresti portare a quella ragazza lì" disse indicando la ragazza che aspettava tutti i giorni, di cui, tuttavia, non sapeva il suo nome "Un bicchiere di Ginger fresco?" continuò il riccio. 
Walter si voltò verso la ragazza con un sorriso sghembo sulle labbra. "Quella lì?" chiese l'anziano. Harry annuì e lasciò qualche moneta sul bancone. "Grazie Walter, ci si becca in giro". Così dicendo si allontanò dal lido e si diresse in strada, salì sul suo motorino rosso e abbandonò la spiaggia. 
Il vecchio Walter portò la bibita alla ragazza, che vedendolo arrivare verso di lei con quel vassoio tremolante si alzò e ascoltò le sue parole. "Un ragazzo, mi ha chiesto di portarvelo. Sia così gentile da accettare. Infondo una bibita fresca durante queste ore calde è pur sempre piacevole" 
La ragazza guardò dubbiosa prima l'anziano e dopo il bicchiere invitante, raccolse il suo telo e lo ringraziò, poi aggiunse "Dite a quel ragazzo che se vuole offrirmi qualcosa da bere, deve avere almeno la decenza di farsi vedere. Quando me la offrirà lui in persona, forse l'accetterò" 
Walter la guardò con un sorrisetto compiaciuto "Ben detto" le disse portando indietro il bicchiere di Ginger. 
Harry era quasi arrivato a casa, aveva fatto il giro più lungo per godere ancora e ancora dell'aria fresca, che quando andava in moto gli colpiva il viso e gli scompigliava i capelli. Si fermò davanti casa della signora Wallace che aveva un piccolo commercio di farina che produceva suo marito al mulino che avevano in campagna, era il loro modo per guadagnarsi da vivere e la madre del ragazzo preferiva dare i suoi soldi a loro piuttosto che ai supermercati.
"Signora Wallace?" chiese Harry bussando alla porta "Sono Harry mi apra" disse. Poco dopo la porta    si aprì e il viso della nipote dei signori Wallace, sbucò fuori sorridendo. "Ciao Harry" disse la ragazza mentre masticava un chewing gum rosa e facendo scoppiare i piccoli palloncini che uscivano dalle sue labbra. Harry s'innervosì, gli dava completamente fastidio quando qualcuno produceva rumori mentre masticava. Ogni tanto Louis lo prendeva in giro, iniziando a fare versi troppo rumorosi e Harry finì per colpirlo con un pugno. 
"C'è la signora Wallace? Sono qui per la farina" disse lui con tono indifferente, cercando di nascondere il fastidio. La ragazza scosse il capo mettendo in mostra ciocche di capelli verdi. 
"Intendi quella pazza di mia nonna?" disse la ragazza masticando sempre più rumorosamente. Harry, sin da piccolo, si era affezionato alla signora Wallace, era una donna solitaria e ogni volta che il ragazzo le faceva visita lei si apprestava a dargli un bicchiere di quel succo all'arancia che tanto gli piaceva. 
Il riccio sentì la collera che lo persuadeva "Non chiamarla pazza." disse lui puntandogli il dito contro come se stesse difendendo lui stesso sua nonna.
"Calma, calma riccioli d'oro. La vecchia è in veranda" rispose la ragazza facendogli spazio per farlo entrare. Nel momento in cui il ragazzo varcò la soglia di casa, lei gli sussurrò qualcosa all'orecchio "Se dopo la farina vuoi venire con me, ti farò vedere le porte del paradiso" Harry rabbrividì. Quella ragazza gli faceva paura, ci provava ogni volta che lo vedeva; Un giorno arrivò al punto di spogliarsi davanti a lui quando avevano tredici anni. Lui si era coperto gli occhi per pudore mentre sentiva che il fratello di Joey la portava via. Tutti in città sapevano che aveva qualche rotella fuori posto, ma a nessuno importava così tanto da aiutarla o fare qualcosa. Joey e il fratello avevano perso entrambi i genitori; Per un periodo erano stati dai nonni, ma la ragazza rendeva la vita un inferno alla povera coppia di anziani e in più, da quando i poveri ragazzi erano dai nonni, la gente non andava più a comprare la loro farina, solo poche persone frequentavano ancora casa Wallace, Harry era tra quelle. Diventato maggiorenne, il fratello di Joey si era messo a lavorare e aveva affittato un appartamento per lui e la sorella, permettendo, così, ai nonni di riprendere il loro commercio.
"Dimmi solo dov'è tua nonna" disse Harry duramente, chiudendo la porta dietro di se'. La ragazza indicò la porta che dava sulla veranda, poi recepito il rifiuto da parte del ragazzo si dileguò nel corridoio.
"Signora Wallace?" disse Harry aprendo la leggera porta che i signori utilizzavano a mo' di zanzariera. 
"Oh! Harry caro" disse la signora Wallace vedendo arrivare il ragazzo, gli fece cenno di avvicinarsi e mise da parte il maglione che stava facendo. 
"Non crede che sia un po' presto per i maglioni?" chiese il ragazzo sedendosi sulla sedia accanto alla vecchia signora. 
"In inverno non si smette mai di avere freddo, meglio iniziare da ora a prepararsi" Harry annuì, benchè gli sembrasse esagerato iniziare a preparare maglioni a Luglio, non gli andava di contraddire la signora Wallace.
"Allora, quanta ne vuoi?" disse lei avvicinandosi alla dispensa piena di sacchi di farina. 
"Il solito, un pacco da un chilo di farina di tipo 00" disse il ragazzo prendendo il sacco che gli interessava. Lo issò su una spalla e pagò la signora Wallace. 
"Grazie mille" disse prima di lasciarla in veranda a riprendere il suo lavoro a maglia. 
"Torna quando vuoi" gli disse lei sorridendo. Lei si era affezionata al ragazzo. L'aveva visto crescere, dal momento in cui quel bambino di sei anni aveva bussato alla sua porta recitando a memoria quelle parole 'Buongiorno signora! Vorrei un pacco di farina 00", lei si era affezionata a lui, era come un altro nipote per lei.
Uscendo, Harry incontrò il nipote dei Wallace, Niall.
"Ciao Harry" disse il biondo avvicinandosi al ragazzo. "Ti do una mano a portarlo?" gli chiese gentile il ragazzo indicando il sacco di farina. Aiutando il nonno, Niall si era abituato a portare grandi pesi e le sue braccia si erano irrobustite anche se il suo fisico era alquanto magrolino e flebile.
"Non ti preoccupare, ho il motorino. Grazie lo stesso" ribatté il riccio uscendo dall'abitazione. Harry salì sul motorino e salutò con una mano Niall, che lo guardava seduto sui gradini davanti la porta di casa. 
"Harry?" disse Niall attirando l'attenzione del ragazzo che si voltò verso di lui e disse "Si?".
"Sai per caso se al lido hanno bisogno di camerieri? Sai, sto cercando un secondo lavoro" disse il biondo avvicinandosi a Harry che scosse la testa "Hanno appena assunto un ragazzo, credo che sia un nipote lontano del vecchio Walter che è venuto qui. Prova a chiedere al lido di Lenny, accetta sempre le proposte di lavoro" disse il ragazzo mettendosi il casco e sorridendo. 
"Ci si vede in giro" disse Niall mordicchiando un pezzo di panino che aveva estratto dalla tasca dei pantaloncini. Harry lo salutò con un sorriso e partì con il motorino. 
Sfrecciava per le strade del quartiere, noncurante dei semafori o dei segnali stradali. La sua mente era concentrata sulla ragazza di cui non sapeva nulla, né il nome né quanti anni avesse, lei continuava ad occupare un posto nella sua mente che lo teneva distratto da tutte le altre cose. Si accorse a malapena di essere arrivato a casa e parcheggiò il motorino rosso lungo il vialetto. 
"Mamma? Papà? Sono tornato" disse dirigendosi in cucina e appoggiando il sacco di farina sul banco. Non ottenendo risposta il ragazzo tornò al piccolo ingresso e afferrò il telefono in una mano, con l'altra iniziò a far girare le rotelle componendo il numero di casa Tomlinson. Portò la cornetta all'orecchio e mentre attendeva che qualcuno rispondesse si ritrovò a fissare con attenzione il colore dell'intonaco, che andava dal prugna al lavanda. Si ricordò il giorno in cui il padre stava pitturando quella piccola stanza quadrata; Gli tornò in mente l'odore della vernice e la voglia di rendersi utile per aiutarlo, il desiderio di rendere il padre orgoglioso di lui e della sua bravura. Sorrise a quel ricordo. Mentre lui con il suo pennellino pitturava la parete che in quel momento stava guardando, la madre portava ai due uomini di casa i loro biscotti preferiti, i cookies con succo d'arancia senza la polpa del frutto.  
Quasi si spaventò quando sentì che la cornetta di casa Tomlinson si era alzata e la voce della Signora Tomlinson rispondeva gentile. "Pronto?" chiese in attesa di una risposta.
"Signora Tomlinson, salve. Sono Harry. Louis è in casa?" chiese Harry.
"No, ancora non rincasa. Siete stati insieme oggi, no?" chiese la signora Tomlinson con tono indagatore.
"Sissignora, ma io sono tornato prima perchè dovevo fare delle commissioni per mia madre"
"Va bene. Ti faccio chiamare appena torna. Saluti a tutta la tua famiglia." così dicendo, la madre del suo migliore amico, terminò la chiamata senza neppure dare il tempo al ragazzo di ringraziare e salutare. Poggiò la cornetta sul telefono e salì le scale in legno per dirigersi in camera sua. Si buttò sul letto e diede libero sfogo ai suoi pensieri sulla ragazza sconosciuta. Alla mente arrivarono le immagini dei suoi occhi gialli come il fieno e illuminati come l'oro; Le labbra carnose immobili come la sua esile figura mentre, sdraiata sul telo azzurro, prendeva il sole.
Harry si decise, l'indomani si sarebbe presentato, ci avrebbe parlato e l'avrebbe riaccompagnata a casa con il suo motorino. Iniziò a fantasticare su quello che avrebbe potuto dirle, fino a quando non riuscì più a capire se stesse sognando o se fosse ancora cosciente. Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dall'immagine della ragazza mentre lentamente si assopiva.


Salve a tutti!
Eh sì, ecco una nuova FanFiction.  Questa è diversa, innanzitutto perchè è ambientata negli anni ottanta, quindi immaginate una calda estate di un paesino americano chiamato San Luis; Poi immaginate Harry vestito come un ragazzo degli anni ottanta e scoppiate a ridere! Ahhahah 
Facendo i seri per un attimino, cosa ve ne pare come primo capitolo? Eh si, puo' sembrare scontato e anche un po' banale al principio ma vedrete che con l'andare dei capitoli la storia prende un'altra piega. 
Il punto forte di questa storia sta tutto  nei capitoli finali, quindi non perdetevela!!
Davvero, fatemi sapere che ne pensate perchè sennò mi viene l'ansia! Ahahhaha :D
Questa storia è diversa anche perchè sarà un po' più breve del solito... Ma poi vedrete da voi.

Io e la mia amica abbiamo pubblicato il secondo capitolo della nostra FanFiction, eccovi il link... 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1135318

Per chi avesse aperto questa storia così, per chi non ci è arrivato tramite 'You're my kryptonite, Harry', vi prego di passare a leggerla. È la mia prima FanFiction e gradirei un vostro parere... E ora, non posso che dirvi che ci vedremo al prossimo capitolo. 
Bacio,
Bets.

  
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