Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Anna Kaulitz    10/07/2012    1 recensioni
E mi dispiace non essere degna di portare in grembo un tesoro come te … e mi dispiace non avere la forza per vivere, la forza che devi avere tu. E anche se non ti conosco e sono dispiaciuta per il tuo futuro, già ti amo. Bambino mio
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BAMBINO MIO 8°

 
 
A distanza di un paio di giorni dall’incontro con Bill, Phebe se ne stava in tutta tranquillità distesa sul comodo divano, concentrata su un libro che aveva acquistato il giorno prima in una bancarella dell’usato.
Sfogliava le pagine ingiallite beandosi dell’odore antico di cui era impregnato l’oggetto, continuando a far scorrere gli occhi sulle frasi.
Il suo cellulare vibrò sull’isola della cucina quindi si alzò e l’afferrò, portandolo all’orecchio.
- Pronto? –
- Ehm sono .. Tom … -
- Oh ciao … Tutto bene? –
- S- si … tutto a posto … volevo … volevo chiederti se ti andava di mangiare qualcosa insieme … - La bionda sentiva l’agitazione nella sua voce. Ansia forse creta dalla paura di un rifiuto.
- Ehm … certo … perché no? –
 Durante quei due giorni aveva riflettuto molto su quello che le aveva detto Bill e, per esperienza personale, sapeva che lui non aveva sbagliato a capire i sentimenti del fratello. Si sentiva un tantino in soggezione davanti ad un Tom probabilmente innamorato, ma non poteva che esserne  orgogliosa. 
- Magari solo … solo io e te … potremmo lasciare Will a Bill … -                                                                 
- Oh … se per lui non è un problema per me va bene … -
 
***
 
Tom chiese a Bill di andare a prendere Will a casa loro una mezz’ora prima che arrivasse lui così che la bionda avrebbe avuto tutto il tempo per prepararsi.
Dopo aver bussato, attese che qualcuno andasse ad aprirgli e, quando questo avvenne, lui rimase immobile a guardarla.
- Dai fammi entrare che ti aiuto a prepararti … -
Si chiusero la porta alle spalle e silenziosamente raggiunsero la camera da letto della ragazza. Il biondo si sedé su letto con tutta la sua naturale eleganza e la guardò.
- Che hai intenzione di mettere? –
- Un vest … - Ma il moro scosse la testa posando una mano nell’aria, tra di loro  prima ancora di permetterle di finire la frase.
- No. E’ ancora troppo presto per un vestito … io opterei per degli shorts di jeans e una canotta lunga … e ti trucco io. –
E così fu. Dopo aver indossato degli shorts neri sfilacciati in fondo, un paio di scarpe in cuoio e con il tacco in legno scuro, abbinati ad una camicia trasparente, larga e rosa antico, Bill fu soddisfatto.
- L’ombretto marrone risalta gli occhi verdi … sarai perfetta.- disse stendendo omogeneamente la polvere sulla parpebra prima di sfumare i mordi,
Le tirò su i capelli in una coda alta e le fece indossare dei buca orecchie e bracciali neri.
La spinse verso lo specchio e sorrise soddisfatto mentre la bionda si rimirava entusiasta.
- Wow … - si avvicinò maggiormente – non sembro nemmeno io … -Si accarezzò il viso accuratamente truccato per poi sorridergli. – grazie Bill ... –
Will corse da loro.
- Mamma c’è T … - Si bloccò vedendola. – wow! Mamma tei bellittima! –
- Grazie amore mio … - Gli baciò una guancia lasciandovi stampata la forma delle sue labbra.
- Comunque c’è Tom … -
- Oh … okay … - Lanciò un’occhiata a Bill prima di raggiungere l’ingresso.
- Wow Phebe sei … bellissima io … wow … - La bionda sorrise e prese la giacca di pelle nera borchiata dall’appendi abiti e si girò verso di Bill.
- Mi raccomando … a letto presto e tu – disse indicando Bill e avvicinandoglisi con il viso all’orecchio – non fare cose inadatte e poco educative come fumare canne o scopare in presenza di mio figlio … - Lo guardò negli occhi seriamente prima di sorridergli in modo canzonatorio, poi si girò ed uscì.
Percorsero la strada fino al ristorante molto vicini l’uno all’altra. Nonostante Tom avrebbe faticato non poco ad ammetterlo, sentiva una sorta di attrazione verso la ragazza che aveva di fronte che lo spingeva ad assumere un atteggiamento che si avvicinava al geloso- possessivo, ma cercava in tutti i modi di nasconderlo.
Camminando vicini, diverse persone che incontrarono lungo la loro strada si fermarono o si girarono a guardarli.  Los Angeles era la città  delle star ma, a differenza di ciò che molti credevano, incontrarne una facilmente non era affatto una normalità.
Il benestare economico delle famiglie, inoltre, influiva poco sull’aspetto fisico di alcune persone che, prese dall’entusiasmo, si erano lasciate cambiare i connotati senza pochi problemi, fino ad ottenere risultati esulanti dai canoni di bellezza … almeno dai canoni di tom.
 
***
 
Tom, nonostante fossero passati un paio d’anni dalla fine della loro carriera, non aveva perso la sua solita carica attrattiva e il suo umorismo, cosa che la ragazza apprezzò non poco.
Si stavano divertendo a chiacchierare del più e del meno. La bionda si era imposta di dimenticare cosa fosse successo in precedenza. Si era imposta di resettare l’idea che ormai aveva del moro per farsene una più aggiornata e, ovviamente, appropriata alla persona che le si trovava davanti.
Dopotutto si era stufata del passato e non era giusto non dargli una chance solo per ciò che era stato.
Quando il moro posò le posate ai bordi del piatto per poi pulirsi la bocca e guardarla seriamente, Phebe si rese conto che era arrivato il momento di parlare dell’argomento “ Will”.
- Ehm … Allora … io volevo … Chiederti cosa … hai intenzione di fare con Will … intendo … So che sono una figura relativamente nuova nelle vostre vite e per questo volevo chiederti se fosse ancora troppo presto per … dirglielo insomma … -
La  bionda si passò il tovagliolo sulle labbra, finendo di portare via il rossetto.
- Io penso … che sia trascorso abbastanza tempo … hai … intenzione di dirglielo tu o … preferiresti se lo facessi io? – La mora sperò nella risposta che arrivò a distanza di pochi secondi.
- Io … penso dovrei dirglielo io … magari domani potrei portarlo al parco e … -
- Si è … una buona idea … -
Quando finirono mangiare, decisero di fare una passeggiata, prima di tornare a casa.
Camminavano vicini, quasi a toccarsi e Tom, nella sua statuaria altezza, la guardava sottecchi.
Il moro si schiarì la voce, tossendo subito dopo. – Io … - ridacchiò sommessamente in modo nervoso. – probabilmente, anzi sicuramente è una domanda indiscreta che non dovrei farti ma … sono curioso … spero solo di non darmi la zappa sui piedi – parlò senza girarsi apertamente dalla sua parte ma continuando a scrutarla sommessamente.
La ragazza lo guardò con sguardo interrogativo, temendo, però,un poco la domanda.
- Dopo … dopo di me … hai … frequentato qualcun altro ?-
La bionda sbarrò un secondo gli occhi, colta di sorpresa, per poi ricomporsi subito dopo. Ci mise qualche minuto per pensare alla sua domanda, nonostante la risposta fosse già più che chiara nella sua mente … ci mise qualche minuto che il ragazzo interpretò come insicurezza. Pensava che la ragazze stesse indugiando sulla risposta,indecisa se dire la verità o mentire, poi scosse la testa muovendo l’aria dinanzi a se con fare noncurante.
- Perdonami io … non avrei dovuto chiedertelo.- il tono con cui aveva pronunciato quell’affermazione era piuttosto convincente. Non lasciava trasparire nemmeno la minima calda fiamma del cerchione di curiosità che gli rodeva le interiora.
Immaginarla vicino ad un uomo che non era lui, un uomo sicuramente più capace e intellettualmente maturo, lo fece sentire stupido ed in imbarazzo ma, al tempo stesso, possessivo e curioso.  Lui sapeva di non esser stato il compagno perfetto. O meglio, sapeva di non esser stato nemmeno lontanamente un compagno … tutto ciò che lui aveva visto in lei, in quel momento tanto confuso della sua vita, era stato un appiglio. Una sicurezza. Qualcosa che sarebbe rimasto lì per ogni evenienza e che non gli avrebbe voltato le spalle. Sapeva che non avrebbe esitato ad accoglierlo nel suo letto e la sicurezza di quel piacere così sfuggevole e limitato, gli era bastata per aprire e chiudere una relazione circoncisa alla stanza da letto … per così dire.
- No non … devi scusarti io … stavo solo … pensando ecco. Comunque no … non credo che tu possa ricordare ma all’epoca avevo una coinquilina … Dopo essermi accorta di aspettare me ne sono andata e … dopo poco tempo mia madre anchese n’è andata … Non avevo nessuno. L’unica persona nella nostra vita è … un mio amico ma a causa del lavoro che fa non possiamo nemmeno contare troppo sulla sua presenza … ma non gliene faccio una colpa. Non potrei sopportare la rovina del futuro di qualcuno solo per  causa mia … -
- Un … amico? –
- Si … si chiama Jake … -
- Capisco … -
 
Quando furono arrivati davanti alla porta dell’appartamento di Phebe entrarono nell’appartamento.
Bill era steso sul divano in una posizione tutt’altro che elegante, come suo solito.
Anche lui a volte è sgraziato!
Le gambe divaricate e la schiena ricurva contro lo schienale. Il fumo delle sigarette era tanto intenso e denso che la bionda si chiese se, se ci fosse stato, sarebbe scattato l’allarme anti incendio.
Probabilmente si.
Quando si fu ripreso dal leggero strato di trans in cui era caduto e si accorse di loro, si alzò raccattando le sue cose.
- Tuo figlio assomiglia ad un angelo … ma è lontano dall’esserlo … assomiglia in modo inquietante a te … - Puntò l’indice contro il fratello – sicuramente i difetti sono i tuoi.- scosse la testa con fare sicuro e categorico.
 
***
 
In macchina, verso la strada del ritorno, Tom distolse gli occhi dalla strada pochi secondi, per portare la mano sulla radio incastonata nell’abitacolo ed abbassare il volume, al che Bill si girò verso di lui.
- Allora com’è andata la cena. –
Il moro annuì distratto. Non era la risposta che si aspettava Bill.
- Che significa?  Non vi siete divertiti? –
- Si siamo stati benissimo e … lei era una favola ma … prima di tornare a casa abbiamo fato una passeggiate e io come il … come il coglione che sono, ho fatto una domanda che dovevo tenermi per me … -
Il biondo ridacchiò. – Ti do ragione sul fatto del coglione … - Tom lo fulminò con lo sguardo e lui si ricompose tornando ad essere serio. –  Cosa le hai chiesto? –
- Se dopo di me avesse frequentato qualcuno … - Mantenne lo sguardo fisso sull’asfalto dinanzi a se, un po anche per evitare lo sguardo scioccato del fratello.
- Ribadisco che ti do ragione sul fatto che sei un coglione … - Tom sbuffò. –Ma io dico … che cazzo di domande fai? – Scosse la testa e poi lo guardò con occhi luccicanti di curiosità. – E lei cosa ha risposto? –
- Ha detto di no. Mi ha confessato che dopo aver scoperto di essere incinta ha cambiato casa e sua madre è morta … - Scosse la testa. – Mi ha detto che non le era rimasto nessuno e che … l’unica figura nella sua vita è … quella di un certo Jake … - Storse il naso ricordando il nome.
- Un amico? –
- Si … -
- Uuuuh … mai fidarsi degli amici delle ragazze che ti interessano! – Scosse vigorosamente la testa.
 
***
 
 
La chiacchierata con suo fratello l’aveva tutt’altro che tranquillizzato e, arrivato in casa, corse nella sua stanza il più velocemente possibile e si infilò nel letto con un groppo in gola.
“ Mai fidarsi degli amici delle ragazze che ti interessano “
 
NOTE : Holaaa!!!
Come va? Spero tutto bene . Ho appena concluso la lettura di un libroe mi è cresciuta l’ispirazione, così ho scritto l’8avo capitolo!
Che ne pensate della saga di Twilight? Ho appena finito Breaking Down … e sono curiosa di sapere cosa ne pensate oltre alle impressioni del nuovo capitolo. Personalmente non mi piace lo stile della Mayer. Piuttosto semplice … molto commerciale …
Comunque presto scoprirete che Jake è Jacob … o meglio Taylor Lautner.
Spero che vi piaccia e che commentiate.
Un bacio,
Anna. 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Anna Kaulitz