Aprì gli occhi, era a qualche metro dalla riva, cosa era successo? Cercò di rimettere insieme i pezzi del puzzle che ricostruiva l'accaduto di poche ore fa.
Il taglio aveva messo di sanguinare e a quanto pareva la ferita era stata pulita, il suo sguardò cadde sul lago e subito ricordò tutto, strisciò indietro per qualche centimetro ed è lì che si accorse che di fianco a lei c'era un cappello.
Si alzò inpiedi guardandosi intorno, raccolse il cappello e lo guardò attentamente, girandolo e rigirandolo tra le sue mani. Un pensierò le passo per la mente, che era propio il suo cappello? 
Beh se era così lei aveva tra le mani una vera rarità, probabilmente era impossibile, sarà caduto a qualcuno che andava a fare una passeggiata per il bosco, un suo fan che ne aveva trovato uno simile.
Poi si ricordò il motivo per cui si era addentrata lì dentro, il motivo per cui era quasi morta. L'aveva fatto per il cappello.
Si guardò i vestiti, erano tutti rovinati, la maglietta fradicia e sporca di terra e i jeans strappati, la felpa era quella meno intatta. Sua zia di certo non avrebbe tollerato di vederla rientrare in casa conciata come una barbona, perciò si mise la felpa e si sistemò i capelli in modo da nascondere il taglio pensando a una scusa da raccontare.
Non pensò molto ai jeans, d'altronde molte ragazza si mettono i jeans strappati.
Quando arrivò a casa la zia fece una scenata per la felpa tutta sporca, ma dopo aver ascoltato le ragioni della nipote, che raccontò di essere caduta, la lasciò andare.
Si tolse la felpa e la lanciò nel cesto dei panni da lavare, poi buttò via i jeans e la maglietta, ma prima ritagliò la parte di immagine di Micheal che era restata intatta. Poi si chiuse in camera.
Prese un sacco della spazzaturà e liberò la stanza dall'invasione di fazzoletti e carta, rimise a posto tutte le magliette che aveva lasciato in giro, sistemò il tappeto e rifece il letto. Rimise tutte le foto al loro posto, e accese il computer. Guardò tutti i video di Micheal Jackson e tutte le sue foto che circolavano per internet, non sa cosa cercava, probabilmente indizi. 
Solo dopo si ricordò del cappello, si buttò sul letto e si mise a piangere.
- Jane! - gridò una voce fuori, era Clare la sua migliore amica, - Dimmi. - disse Jane affacciandosi alla finestra.
- Piangi ancora per Micheal? - chiese, - Può darsi. - risponde Jane, - Comunque i miei genitori sono in vacanza e mi hanno lasciato la casa libera, ti va di venire a dormire da me? - domandò Clare.
- Vieni tu, ho delle cose da dirti e da mostrarti. - afferma, Clare annuì.
Jane le spiegò tutto e le mostrò il cappello, Clare ascoltava attenta ed entusiasta, alle fine nessuna delle due aveva il coraggio di aggiungere altro, ma se ne andarono a dormire pensierose.

Spazio Autrice
Mi scuso per il ritardo, ma in questo periodo ho avuto molto da fare. Spero che la continuazione della storia vi  piaccia e non vi abbia deluso, a breve pubblicherò il quarto capitolo. Scusate anche se ci sono errori nel testo, ma non avevo voglia di rileggero xD