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Autore: yachan    25/01/2007    4 recensioni
Eccomi con una nuova fiction su Doremì. Un sogno e una premonizione, che sia l'inizio di una nuova minaccia? Nuove avventure e nuovi guai attendono i protagonisti di Ojamajo Doremi (che trailer è? U_U')
Genere: Avventura, Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TRUST YOU

TRUST YOU

 

Cap.18

 

-         Regina, attendiamo il vostro ordine e noi ci avvieremo- disse Akatsuki, inchinato davanti alla regina, con affianco gli altri componenti degli F4 e Alexander.

-         Mh…sì, sì…- disse incerta la regina, dando uno sguardo veloce a Majorika, che continuava a guardare fuori dal balcone.

-         Mi scusi regina, ma la situazione è davvero seria, non li possiamo trattenere a lungo- disse la donna consigliera della regina.

-         …Sì, hai ragione- disse convinta la regina e guardò i ragazzi- D’accordo, avete il mio permesso…

-         Un attimo!

Una voce improvvisa, interrompe la regina e tutti si girano per vedere chi era entrato nel salone.

Majorika sorride insieme alla sua fatina Lala.

-         C’è ne hai messo di tempo- disse Majorika.

-         Doremì!- esclamò sorpreso Akatsuki alzandosi in piedi- Cosa ci fai qui! Dovevi restare nel mondo degli umani!

-         E perdermi il divertimento?- disse ridacchiando, mentre il ragazzo la guardava preoccupato- Questo è il mio compito- tornò seria e guardò Akatsuki.

Poi superò il ragazzo e arrivò davanti alla regina.

-         Sapevo che saresti arrivata- disse Majorika.

-         Regina, Majorika, io…

-         Sì, lo so, non c’è bisogno che spieghi- disse la regina, con un cenno della mano- Majorika mi ha spiegato la tua situazione…se è quello che ti senti di fare, io non ti tratterrò.

-         Regina, ma…- fece per contraddire Akatsuki, ma fu taciuto da un suo cenno della mano.

-         Ma sappi che quello che ti attende, potrebbe essere molto doloroso…- continuò a parlare la regina.

-         Al di là della dimensione, al di là del portale, alberga la parte di noi stessi più nascosta. La nostra oscurità- disse Majorika e Doremì la guardò perplessa- Capirai una volta arrivata.

-         Mh- fece cenno di sì.

-         Regina, Doremì non può venire! Sa bene che potrebbe essere rischioso per lei.

-         Io ho già deciso Akatsuki- disse seria Doremì- Andrò lì da sola.

“Sono scappata anche fin troppo a lungo…”

-         Oh, ma non sarai sola, Doremì- disse Lala, indicandole di guardarsi indietro.

Doremì guardò sorpresa altre quattro streghette, ferme all’entrata. Anche i ragazzi erano stupiti quanto lei.

-         Ragazze…voi qui?

Le quattro ragazzine si guardarono tra loro e sorrisero a Doremì.

-         Volevi fare tutto da sola?- disse Aiko.

-         Noi siamo una squadra, non ricordi?- disse Momoko.

-         Il problema riguarda tutte noi- disse Hazuki.

-         Solo insieme, noi riusciamo a vincere- terminò Onpu.

-         Amiche…- Doremì le guardò preoccupata- Non voglio che veniate, potrebbe succedervi qualcosa…

-         Lo stesso vale per te Doremì- disse una ragazzina dai lunghi capelli biondi.

-         Hana!- esclamarono Doremì e la regina.

-         Cosa ci fai qui? Ti avevo chiesto di rimanere in camera tua- disse la regina.

-         Non potevo starmene in stanza, al pensiero che il mio paese e le mie amiche siano in pericolo- disse decisa Hana- Io un giorno diventerò una regina, ed è giusto che inizi ad assumermi le responsabilità. Per favore…lasciami andare.

La regina non disse niente. Era la prima volta che la vedeva così determinata. Da quando era tornata nel mondo delle streghe, si era dedicata allo studio, ma continuava a fare i capricci come una bambina. Ora, era come se anche lei, fosse cresciuta un po’.

-         Va bene…- la regina fece cenno di sì- Doremì e tutti voi…le sorti del paese della magia è nelle vostre mani- guardò il gruppetto- Buona fortuna.

-         Ottimo ragazzi, andiamo- disse Alexander.

-         No Alexander, tu rimarrai qui- disse la regina.

-         C-come? Però anch’io voglio rendermi utile.

-         Se succedesse qualcosa, abbiamo bisogno di qualche aiuto in più. I ragazzi se la caveranno.

-         Uh…se me lo chiede lei…in questo caso rimarrò qui a proteggere il palazzo.

-         Noi andiamo… 

I ragazzini si congedarono ed uscirono fuori dalla sala. Majorika li seguì e fermò Doremì.

-         Doremì…credo che questo ti potrà essere d’aiuto- le mostrò il libro.

-         Il libro nero…- disse Doremì sorpresa.

-         Contro le loro magie, dovete essere in grado di difendervi.

-         D’accordo- Doremì prese il libro.

-         Ah, un’altra cosa…- disse la signora, prima che se ne andasse- Qualsiasi cosa succeda…ricorda che tutti noi ti appoggiamo. Non arrenderti.

Doremì la guardò, poi sorrise.

-         Sì.

Ed infine tutti loro si allontanarono.

 

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-         Che posto lugubre- disse Hazuki.

-         Già, questo posto avrebbe bisogno di una bella lucidata.

-         Ci penso io- disse Hana alzando la sua bacchetta.

-         Ferma!- la bloccò Aiko- Ti sembra il momento di giocare?

-         Uhh…io non sto giocando- disse sbuffando.

-         Mh…non so se è stata una buona idea portarti con noi- disse Aiko.

-         Eh? Anch’io sono preoccupata per le sorti del mio paese! Voglio fare qualcosa!

-         Sì, sì, ma ora calmati principessa Hana- dissero Fujio e Toru nell’intento di farla zittire.

Il gruppetto era da circa venti minuti in cammino da quando avevano attraversato il confine per la nuova dimensione. Il passaggio era stato un po’ burrascoso, ma almeno non gli era capitati qualche imprevisto come l’ultima volta. Ora avevano raggiunto il castello e avevano varcato la soglia.

Nessun problema fino a quel momento. E questo non era per niente rassicurabile.

L’atmosfera si era fatta molto tesa e ci si parlava di rado. Anche perché ognuno aveva più pensieri per la testa.

Hazuki camminava vicino a Momoko guardandosi intorno, con la paura di ritrovarsi da un momento all’altro un fantasma. Però stringeva i denti e continuava a camminare. Il pensiero di rivedere Masaru, la rassicurava. E poi, era più tranquilla da quando avevano chiarito gli equivoci, in quella notte dove i due si erano incontrati in segreto…

Hazuki arrossì di colpo, poi scrollò la testa.

Momoko che era accanto a lei, la guardò senza capire e poi tornò ai suoi pensieri.

“James…”- pensò la ragazzina. Poco prima di andarsene, avevano litigato per una ricetta. Che ora poi, non ricordava neanche il senso. Sospirò.

Il fatto che siamo avversari, non vuol dire che non ti trovo simpatica!

Com’è che ancora non l’hai capito? Dovresti ormai aver imparato dalla tua amica Doremì. Molti ragazzini, preferiscono fare i dispetti, pur di non affrontare la questione.

Era vero che ora si trovava nella stessa situazione di Doremì? Ci pensò…James non era cattivo in fondo, avevano trascorso insieme l’infanzia in quel negozio di dolci. Era chiaro che sarebbero diventati rivali…entrambi aspirano a diventare i migliori pasticceri.

Ricordò che qualcuno chiese alla sua insegnante strega il perché, nonostante la sua bravura, si ritrovasse ancora in quella vecchia pasticcera sconosciuta a molti. Lei sorridendo rispose che non era certo la sua bravura che voleva dimostrare, non era pasticcera perché voleva diventare famosa. Il suo desiderio era solo di vedere la gente che assaggiava i suoi dolci, dimenticare i dispiaceri e sentirsi bene. Non c’era migliore gratificazione che saper di aver reso felice anche solo una persona, con la propria magia dei dolci.

Momoko sorrise a quel ricordo…da quel giorno lei prese la decisione nel suo cuore di emulare la sua insegnante. E anche quando lei se ne andò, lasciandole quell’orecchino arancione, lei si promise di migliorarsi e un giorno prendere il suo posto, per continuare il sogno della sua insegnante.

Però…aveva esagerato. Nell’intento di velocizzare il suo apprendimento, aveva scordato il vero motivo che lo portava a diventare pasticcera. Lei voleva rendere felici le persone.

Che sciocca…l’apparizione di James l’aveva agitata, ma almeno ora si era accorta del suo errore.

Non vedeva l’ora di tornare a casa e mettersi a cucinare e poi…poi voleva farlo provare a James per chiedergli un parere. Certo, perché avere un rivale, non vuol dire che bisogna considerarlo un nemico. Anzi, era la persona che l’avrebbe aiutata a migliorarsi, perché poteva contare nel suo giudizio sincero.

Leon camminava dietro Aiko. Da quando era arrivata al castello della regina, non gli aveva parlato. Evidentemente, era arrabbiata con lui. Però non poteva fare altrimenti. Come spiegare? Sapeva che Aiko era forte, ma allo stesso tempo era un umana e quando la regina aveva loro ordinato di proteggerle, si era reso conto della gravità della situazione. Da quel giorno, continuava a seguire Aiko con lo sguardo, ma sentiva che in parte non lo faceva solo per dovere…a lui piaceva stare in sua compagnia. E non certo per qualche assurda sfida.

Quando Aiko era stata trascinata in acqua da quello strano essere, lui si era molto spaventato, perché temeva di perderla. Ci teneva a lei.

Però era così complicato spiegarlo ad una ragazza…soprattutto ad Aiko.

Aiko continuava a camminare senza fermarsi. Sapeva che dietro di lei c’era Leon e che probabilmente la stava guardando.

Doveva essere arrabbiata, lo doveva essere dopo quello che aveva fatto…ma allora perché si sentiva rassicurata vicino a Leon? Era assurdo.

Da quando era arrivato, non aveva fatto che crearle problemi.

Ma allo stesso tempo, non poteva negare di essersi divertita in sua compagnia. Lontano da quel suo ruolo di stregone, era un semplice ragazzino che gli piaceva scherzare e cercare avversari del suo calibro. Aveva conosciuto questo suo lato standogli vicino volente o nolente.

Credeva che dopo quei giorni passati insieme, si era creata una sincera amicizia e fiducia nell’altro. E invece, lui l’aveva tenuta all’oscuro di tutto e cercato di bloccarla. Ed era questa la sua rabbia. Lei non era certo debole, da aver bisogno di una persona che la difendesse. Lei aveva solo bisogno di un amico come lui, su cui contare nei momenti difficili. Possibile che lui non riuscisse a capirlo?

Onpu si guardò intorno. Hana camminava vicino a lei e guardava Doremì. Non capiva perché la ragazzina sembrava quasi evitare di parlarle, come se sentisse che non era il momento giusto. E anche lei lo poteva percepire. Doremì era in testa a tutti e aveva la schiena rivolta a loro. Da quella posizione, non era possibile scrutare il volto di lei. Ma era come se Doremì stessa cercasse di allontanarsi dagli altri.

Abbassò lo sguardo. Era preoccupata per l’amica, sicuramente si stava pentendo di aver coinvolto le altre persone.

Perché non la smetteva di tormentarsi? Non bastava la difficile situazione in cui erano?

Avrebbe voluto dire qualcosa, ma si trattenne. Quell’atmosfera rendeva tutti rigidi. Bastava paragonarla alle altre missioni, per capire. Il carisma di ognuna di loro, riusciva a tranquillizzare gli animi. Ma ora tutti sembravano assorti nei loro pensieri e questo non giovava alla situazione.

Lei stessa si chiedeva se in quella missione sarebbe potuto andare storto qualcosa. Il pensiero della madre, della sua carriera, la faceva intristire. Non voleva dare un dispiacere alla madre e non riuscire a realizzare il suo sogno. Ma non voleva neanche lasciare il gravoso compito alle sue amiche e neanche Toru. Era di sicuro un ragazzino che aveva ancora molto da imparare del mondo dello spettacolo, ma anche lei aveva molto da imparare nell’essere più spontanea. Chissà, in fondo la sua presenza non era poi così negativa.

Credeva di sapere ormai tutto. Il mondo del lavoro le aveva fatto credere di essere diventata un adulta. Ma da quando aveva incontrato Toru, aveva avuto qualche incertezza. Era un egocentrico e un po’ infantile, ma c’è ne metteva di volontà per cambiare.

E anche lei voleva cambiare. Non voleva ridursi ad essere uno di quei adulti che le giravo intorno. Lei voleva essere migliore. Una persona che sarebbe potuta piacere ai bambini, agli anziani e agli adulti. Una volta fuori di lì, avrebbe iniziato a fare qualche modifica nei suoi piani. Sì, sentiva che un poco alla volta c’è la poteva fare.

Akatsuki camminava accanto a Doremì e la osservava in silenzio.

Avrebbe desiderato tenere lontano Doremì e le sue amiche da quella dimensione. Sapeva che il vero scopo di loro, era quello di attirarle nel loro covo. Immerse nell’oscurità, i loro poteri sarebbero stati meno efficaci. Era quasi scontato che avrebbero avuto la peggio.

E allora perché? Perché la regina aveva cambiato idea e aveva permesso che facessero a modo loro?

Era assurdo. Loro non sono persone qualsiasi, sono nate da una maledizione e lì sono rimaste.

Era così chiaro il loro piano, rendere instabili le streghette, per poi farle venire da loro e vendicarsi.

Le aveva viste più volte intorno alle ragazze, mentre attuavano i loro piani. Però per ordine della Regina, gli era stato ordinato di rimanere solo ad osservare le loro mosse. Però era dura, vedere la persona importante per lui, cadere sempre più nella disperazione. Si ricordava molto bene l’espressione della ragazza, mentre gli chiedeva disperatamente delle spiegazioni. E lui era costretto a fare la parte del cattivo e tenerla all’oscuro di tutto. Quando invece avrebbe voluto dirle tutto e mettere fine alla sua sofferenza.

Avrebbe dovuto fermarli il giorno stesso dello sparo. L’aveva avuta davanti a sé, eppure si era bloccato e se l’era fatta sfuggire. Forse per quell’espressione dei suoi occhi…a parte la durezza, rifletteva un sentimento nascosto…qualcosa che aveva visto più volte nello sguardo di un’altra persona.

Guardò di nuovo la ragazza che camminava davanti a lui. Abbassò lo sguardo triste.

Ma chissà poi…se c’è l’avrebbe fatta a fermarla. I poteri di questi personaggi erano sconosciuti a tutti…persino alla Regina. Anche se si aspettava che prima o poi il confine con l’altra dimensione sarebbe stato varcato, erano stati tutti colti impreparati.

-         Che complicati che sono gli esseri umani…- disse una voce avvolta nell’oscurità.

-         Sì…- disse un’altra voce- Che noia tutti questi pensieri. Ma proprio non riescono a non farsi delle paranoie?

-         Tacete voi- disse la terza voce- Concentriamoci sul nostro compito. Dobbiamo fermarli.

-         Sì, sì, facciamoli fuori.

-         Non servirà. Li abbiamo resi abbastanza inquieti e poi conosciamo i loro punti deboli. Sarà facile sbarazzarci di loro.

-         E arrivata l’ora della nostra vendetta…

-         Sì, sì, vendetta!

-         Pronte? Andiamo!

E scomparvero.

 

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-         Dove mi stai portando?- chiese insistentemente il ragazzino.

-         Eri curioso di conoscere la verità, no?- la persona lo teneva per mano e lo stava conducendo lungo il percorso.

-         Non mi hai ancora detto chi sei.

-         Diciamo che sono venuta a salvarti.

-         Salvarmi? E da chi?

-         Sì…da una persona di tua conoscenza…

-         Non capisco…

-         Capirai, capirai…

I due continuarono a camminare in silenzio. Dopo un po’, il ragazzino si fermò.

-         Insomma, quando arriviamo? E quando mi darai delle spiegazioni?

-         …Più volte ti sei chiesto come mai la tua amica e Akatsuki si intendessero così a meraviglia.

-         Tu come fai a…- disse sorpreso Kotake, ma non fece in tempo a terminare.

-         E che lei nascondesse qualche segreto, che non voleva metterti al corrente.

-         Tu sai…?

-         Sì- lo interrose di nuovo e sorrise- Ti sei chiesto anche perché succedessero fatti insoliti intorno a lei.

-         Mh…

-         Ebbene, è presto svelato… la tua amica in realtà è una strega.

-         Cosa?- esclamò incredulo e con una certa risatina.

-         Togliti la benda- disse seria.

-         Perché?

-         Non vuoi vedere con i tuoi occhi?

-         Io…non posso- chinò la testa triste, stringendo le mani.

-         E chi dice di no? Con i miei speciali occhiali, riuscirai a vedere.

-         Eh, non credo che dei semplici occhiali, possano…- Kotake si tolse le bende e si mise gli occhiali con poca convinzione. Aprì bene gli occhi- Ma come…? Io…- si tolse gli occhiali e non vide nulla. Si rimise gli occhiali e tornò a vedere.

-         Sorpreso, eh?

-         Sorprendenti questi occhiali…- si voltò verso la persona che gli stava parlando e vide una ragazzina- Ma tu…perché tu assomigli…?

La ragazzina sorrise soddisfatta.

-         A dopo questa domanda. Adesso riesci a vedere da quel specchio?

Kotake confuso guardò lo specchio.

-         Cosa c’è da vedere?

-         Guarda meglio…questo non è uno specchio, bensì una finestra verso un’altra stanza.

Il ragazzino si grattò la testa perplesso. Sembrava tutto così anormale.

Poi vide delle figure muoversi. Aguzzò meglio lo sguardo e riconobbe nel gruppo Akatsuki. Portava una strana divisa e accanto a lui c’era un’altra persona. Aveva uno stravagante capello a punta e anche la sua divisa era particolare.

Vide la persona agitare un bastone e far aprire per incanto una porta chiusa.

-         Non credo ai miei occhi…come ci è riuscita?

-         Magia.

-         Magia?- il ragazzino guardò prima lei, poi lo specchio.

Ora poteva distinguere bene la persona. Aveva dei capelli color rosso magenta e una spilla a forma di nota musicale.

-         N- non è possibile…lei è…

-         Ora mi credi, eh?

-         E’ assurdo…non è possibile. Streghe, magia e altro…non esistono.

-         Questo posto è creato dalla magia e anche i tuoi occhiali lo sono.

-         Gli occhiali…?- toccò le lenti incerto.

Lentamente gli vennero in mente tutti i fatti insoliti che gli erano successi…ora capiva. Il mistero che avvolgeva la sua compagna di classe, era quello. Lei era una strega.

-         Allora, lei…è davvero una strega…Ma quando è successo? Da quando lei ha dei poteri?- appoggiò le mani sullo specchio.

-         Da molto tempo, Kotake.

-         N- no…me lo avrebbe detto…lo avrebbe fatto- disse con la voce che gli tremava leggermente. Non voleva credere che lei gli avesse tenuto nascosto un simile segreto.

-         E perché? Lei non ti considera.

Kotake si girò per guardare la ragazzina.

-         Lo sanno solo le sue amiche, streghe anch’esse e il suo amico Akatsuki, che guarda caso è uno stregone.

Adesso molte cose stavano tornando al proprio posto. Il gruppetto di Doremì, Akatsuki…

-         E sai, cosa? E’ stata proprio Doremì a causarti quei incidenti.

-         Non ci credo! Stai mentendo!- disse arrabbiato.

-         Pensaci, è una strega. E per di più non ti sopporta. Motivo in più per vendicarsi.

-         No, no!- scosse la testa.

-         Accettalo Kotake, è Doremì che ti ha reso cieco.

Il ragazzino si bloccò e scivolò giù le mani sullo specchio.

-         …non ci credo…Doremì non mi farebbe niente del genere.

-         Eppure l’ha fatto e adesso sta per raggiungerci.

-        

-         Non vuoi fargliela pagare per quello che ti ha fatto? Non ti ha considerato che un elemento di disturbo. Lei sta bene solo con Akatsuki.

Kotake non rispose, l’amarezza che provava non gli faceva aprire bocca. Solo una grande tristezza provava nel cuore. Sentiva che qualcosa stava lentamente scomparendo fino a lasciare un gran vuoto dentro di lui.

-         Andiamo…ci stanno aspettando.

Lui la seguì senza dire niente.

 

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Il gruppetto giunse davanti ad una porta molto grande.

-         E adesso?- chiese Momoko.

-         La si apre- disse Leon.

-         Potrebbe essere pericoloso- disse Fujio.

-         Mai come noi…- spuntarono quattro figure davanti alla porta.

-         M- ma…- dissero stupiti i presenti.

-         Ci assomigliano- disse Hazuki.

-         Sì, è vero- disse Hana sorpresa- Sembrano Hazuki, Aiko, Onpu e Momoko.

-         Lo siamo- risposero loro.

Il gruppetto si guardò senza capire.

-         Ma come, venite ad affrontarci e non sapete neanche chi è il vostro nemico?

-         E dire che vi abbiamo tenuto d’occhio per tutto questo tempo.

-         Ci stavate spiando?- Hazuki guardò il gruppetto.

-         Ciò significa che siete voi le artefici di quei incidenti.

-         Ma che bravi…- sorrisero le quattro ragazze.

-         Perché…? Per quale motivo c’è l’avete con noi?

-         Per vendetta, no?- disse una alzando le spalle- Che credete, che a noi faccia piacere rimanere qui, mentre altri se la spassano?

-         Non capisco…- Doremì guardò perplessa le quattro ragazze.

-         E’ inutile discutere con loro…- disse Leon- Prima dobbiamo fermarle.

-         Avete sentito? Ci vuole fermare?- disse una ridacchiando.

-         Per chi ci hai prese? Conosciamo tutto su di voi…anche i vostri pensieri e le vostre paure. E vi stavamo aspettando…per eliminarvi- una di loro lanciò una sfera di magia, che andò dritta verso Doremì.

La ragazza presa alla sprovvista, si sentì spingere via.

-         Ahi…- aprì gli occhi- Akatsuki.

-         Tzk, fortunata.

-         Prima di tutto dovrete vedervela con noi- disse Akatsuki.

-         Già, siamo venuti fin qui per questo scopo- disse Toru.

-         Uff, mi sembra che non abbiano capito…- disse una di loro sbuffando e guardando le sue compagne.

-         Beh, eliminare qualche persona in più, non è un problema…se è per realizzare il nostro scopo.

-         Il nostro capo sarà contento.

-         Non sono tutte qui, allora- disse Hana.

-         In effetti…- disse dubbioso Fujio- le presenze che avevamo rilevato erano cinque. L’ultima si troverà in fondo al corridoio.

-         Bene, non ci resta che combattere- disse Leon.

“Qui potrebbe andare per le lunghe”- pensò Aiko.

-         Doremì…- disse Aiko- Devi andare.

-         Eh?- Doremì guardò l’amica.

-         Hai ragione- disse Hazuki- Noi rimarremo qui e le terremo occupate.

-         Perché? Non ho intenzione di lasciarvi qui!- disse Doremì contrariata.

-         E a che scopo? Noi siamo in grado di farcela da sole.

-         Però…

-         E poi, ci siamo anche noi con loro- disse Fujio.

-         Akatsuki, tu vai con Doremì- disse Toru.

-         Siete sicuri?- Akatsuki guardò i suoi amici. Per quanto conoscesse le loro capacità, aveva sempre il timore che non c’è la facessero da soli.

-         Certo- disse Leon e sorrise- Fidati di noi.

-         …d’accordo.

-         Doremì…- disse Onpu.

-         No! Io non me ne vado!- scosse la testa- Solo insieme li batteremo…come abbiamo sempre fatto!

-         Doremì non c’è scelta!- disse Onpu- Cerca di capire…tu sei l’unica che può salvare la situazione. Non vogliamo che sprechi la tua energia, prima del momento decisivo.

-         Onpu…

-         E poi non combatteremo da sole…- disse Momoko- noi siamo un gruppo, ricordi?

-         Momoko.

-         Ti vogliamo un gran bene, mamma- disse Hana abbracciandola- Per questo confidiamo in te.

-         Hana.

-         Le sorti del mondo della magia e anche del nostro mondo, sono affidate a te.

-         Hazuki.

-         Non preoccuparti per noi. Ci rivedremo molto presto. Ti raggiungeremo appena avremmo terminato.

-         Aiko….- socchiuse gli occhi- Sì, avete ragione. Io vi aspetterò.

-         Bene…ora andate- disse Hana, spingendo Akatsuki e Doremì.

-         S- sì…- i due si avviarono verso la porta.

-         Ehi, voi due…dove credete di andare?- disse una delle quattro, posizionandosi davanti alla porta- Di qui non si passa.

-         Questo lo credete voi…- Leon e Aiko usarono la loro magia per bloccare la ragazza.

-         Ehi!- disse la ragazza movendosi per liberarsi dalla loro magia.

-         Ottimo!- dissero insieme Leon e Aiko.

-         Adesso!- Doremì e Akatsuki si guardarono e aprirono la porta, attraversandola e allontanandosi di corsa.

-         Ahh, stanno scappando!- disse una delle quattro.

-         Lasciali andare- disse un’altra- Il capo l’aveva previsto. Ora occupiamoci di loro.

-         Mhh…- la ragazza bloccata, si liberò dall’incantesimo- Non è che sia un granché la loro magia.

-         Si è liberata- disse Toru.

-         D’accordo ragazzi. Ora tocca a noi. E’ la resa dei conti.

 

Continua…

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Uhm…uhm…non è che mi convinca molto questo capitolo. Mh…ho cercato più volte di darci un aggiustata e il risultato è questo.

Comunque ora la storia sta procedendo…beh, sì, ci sono ancora qualche buco da riempire, però la fan fiction sta per terminare. Ad occhio e croce dovrebbero mancare tre capitoli…perciò continuate a seguire questa fan fiction! Mi raccomando! Sono decisa a portarla al termine, yeah!

By Ya-chan

   
 
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