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Autore: ValeBarbieKlaus    10/07/2012    4 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, Giorgia, che si trasferisce dalla nebbiosa Milano alla più solare Firenze. Dopo gli ultimi mesia Milano ha deciso di cambiare e di iniziare una nuova vita. Con una madre oltre oceano e un padre non molto presente acrà molto tempo da passare con i suoi nuovi amici e con chi all'inizio le sembrerà tutt'altro, ma per colpa dei suddetti amici, feste in maschera e un progetto di inglese sarà costrette a stare molto con lui. E se all'inizio non si sopportano alla fine...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Never Ending Story'
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Capitolo 28: First Date
 
Eravamo appena atterrati a Firenze, ormai era sabato mattina e dopo i soliti controlli riuscimmo finalmente ad uscire dall'aereoporto. Lorenzo mi propose di riaccompagnarmi a casa visto che la sua macchina era ancora parcheggiata lì difronte e mio padre sarebbe tornato a casa solo la settimana successiva, così accettai.
"Con che macchina sei venuto?" gli chiese con un misto tra curiosità e apprensione, speravo infatti che non fosse la Lamborgini per evitare altre sue battute.
"La tua preferita!" mi disse con un sorriso malizioso e lo guardai dubbiosa.
"La Lamborghini!" evidentemente ogni mia speranza era stata vana, mi disse chiarendomi le idee.
"Prima o poi, credo che ammazzerò Kate" dissi con un falso tono solenne.
Il viaggio non durò molto e in un batter d'occhio mi ritrovai davanti casa e sinceramente non avevo nessuna voglia di scendere da quella macchina con gli interni in pelle così morbidi, ma purtroppo dovetti farlo se volevo evitare altre battutine.
Scesi dalla macchina e Lorenzo mi accompagnò fino al portone portandomi le valige.
"Grazie mille per il passaggio" gli dissi prima di entrare in casa ma lui mi trattenne per un braccio.
"Aspetta Juls!" mi disse.
"Dimmi" gli dissi per esortarlo a parlare.
"Ti andrebbe di uscire con me domani sera?" mi chiese insicuro. Aspetta un attimo! Lui era insicuro? Il colmo che il ragazzo con il culo più bello del modo fosse insicuro! Mi spiace tesoro ma capita anche ai migliori! Mi disse la coscienza che sinceramente avevo sperato di aver lasciato a New York.
Ero troppo occupata a pensare da non accoregermi che Lorenzo aspettava ancora una mia risposta.
"Se non vuoi basta dirlo!" mi disse rattristato.
"No, eh che stavo pensando..." gli dissi e feci una pausa per tenerlo ancora un po' sulle spine. "Va bene! Ok, allora ci vediamo domani sera!" gli dissi sorridendo cercando di nuovo di entrare in casa ma lui mi trattenne di nuovo.
"Non mi saluti nemmeno?" disse fintamente scandalizzato e io feci finta di non capire.
"Ah sì! Che maleducata che sono. Ciao Lorenzo!" gli dissi cercando di non scoppiare a ridere perché lui aveva davvero una faccia buffissima in quel momento.
"Io non intendevo in questo senso! Ma va bene lo stesso, per oggi mi accontento!" mi disse e fu lui questa volta cercare di andarsene e fu il mio turno di trattenerlo per un braccio.
"Ah sì? E in che senso intendevi?" gli chiesi con voce suadente ma non gli diedi il tempo di rispondere perché iniziai a baciarlo.
"Era questo il senso?" gli chiesi con lo stesso tono di prima quando ci staccammo qualche minuto più tardi.
"Decisamente sì" mi disse sorridendo.
"Ah, Lorenzo" lo richiamai quando se ne stava andando e lui si voltò "Quello di domani è un appuntamento?" gli chiesi.
"Decisamente, Juls" mi rispose prima di farmi l'occhiolino e andarsene. Ormai Lorenzo lo chiameremo MrDecisamente! Disse la mia coscienza ma ero troppo persa nei miei pensieri per darle retta. Infatti credevo che prima di uscire 'ufficialmente' con Lorenzo avrei dovuto chiarire definitivamente con Marco.
 
Entrai in casa e appena ebbi disfatto i miei bagagli mandai un messaggio a Marco. 
"Potresti venire a casa mia? Dobbiamo parlare..." gli scrissi solo questo e poi inviai. Dopodichè troppo stanca per il fusorario, mi addormentai sul divano del soggiorno e mi risvegliai solo nel pomeriggio perché qualcuno stava suonando alla porta.
Mi alzai e ancora un po' assonata mi diressi verso la porta ad aprire.
Non ci potevo quasi credere, io l'avevo chiamato e lui era venuto a casa mia da Milano.
"Ciao Giulietta! Come va?" mi chiese sorridendo.
"Tutto bene! Tu?" gli chiesi facendo un po' di conversazione prima di arrivare al punto.
"Ora che mi hai chiamato meglio" mi disse con un sorrisetto compiaciuto.
"Ecco è proprio per questo che ti ho chiesto di venire" gli dissi e poi deglutii.
"Senti, lo sapevo che prima o poi mi avresti perdonato e saremmo tornati insieme" mi disse mentre eravamo ancora sulla porta di casa mia e poi mi baciò di slancio.
"No, no... aspetta!" gli dissi staccandolo da me e facendolo entrare in casa. "Io volgio chiarire definitivamente questa cosa con te per poi andare avanti!" gli dissi molto diretta, forse anche troppo.
"Quindi è vero che tra noi è finita? Per sempre?" mi chiese visibilmente deluso.
"Credo di sì" gli dissi convinta.
"Quindi non ti importa niente che io ti ami ancora?" mi chiese iniziando ad arrabbiarsi.
"Non credevo ti importasse molto che io ti amassi mentre andavi a letto con Sara!" gli dissi arrabbiandomi anche io.
"Con Sara è sempre stato solo sesso e niente altro!" cercò di dirmi. "E io non ho mai smesso di amarti un solo istante!" mi disse addolcendo il tono.
"Ma questo non è quello che crede Sara... perché mi ricordo benissimo quando vi ho beccati a letto insieme e ti ho sentito chiaramente mentre le dicevi che amavi solo lei e non me!" gli risposi a tono.
"Va bene! Hai ragione!" mi disse cercando di farsi perdonare. "Se non vuoi tornare con me, come vuoi chiudere questa faccenda?" mi chiese.
"Chiarendo una volta per tutte che non torneremo mai insieme e dicendoti che dovresti andare avanti!" gli spiegai.
"Come hai fatto tu?" disse riprendendo il tono arrabbiato di prima.
"Io sì, sono andata avanti... alla fin fine sono mesi che ci siamo lasciati io e te e mi sembrava anche l'ora" gli dissi.
"Va bene cercherò di farmene una ragione..." disse " ma sappi che una parte di me di vorrà sempre bene!" mi disse dolcemente.
"Anche per me è così!" gli dissi sorridendogli.
"Fammi finire però..." mi disse interompendomi.
"Stavo dicendo: una parte di me ti vorrà sempre bene come un'altra parte che ti amerà per sempre!" mi disse con tono solenne. "Ed è proprio per questo che voglio che tu e Lorenzo insieme siate felici!" disse concludendo.
"Grazie..." gli dissi. "Sono felice che tu sia venuto qui a chiarire con me" conclusi sorridendogli.
"Ora scusa ma devo andare! Non vorrei arrivare a Milano troppo tardi stasera!" mi disse mentre si avviava alla porta.
"Ciao Marco!" lo salutai prima che se ne andasse dandogli un bacio sulla guancia ma poi si girò e lo fece diventare un bacio a stampo.
"Scusa, questo era un bacio di addio!" mi spiegò epoi se ne andò.
Feci un sorriso ebete al pensiero che il giorno dopo sarei uscita finalmente con Lorenzo e visto che un po' mi mancava decisi di andare a casa sua per salutarlo. Adesso si dice così? Mi chiese la coscienza. 'salutarlo'? Disse in tono sarcastico mimando le virgolette.
 
Attraversai la strada e suonai alla sua porta. Dopo qualche istante sua madre venne ad aprirmi.
"Ciao Giorgia!" mi disse lei sorridendomi come suo solito. "Cercavi Lorenzo?" mi chiese senza lasciarmi il tempo di rispondergli e io annuii semplicemente.
"Lo trovi in camera sua!" mi disse. "Già ti avviso è 'leggermente' di cattivo umore" mi disse mimando le virgolette.
"Sa perché?" le chiesi curiosa.
"No e pensare che prima era così felice poi è uscita un attimo e appena è tornato era di umore nero!" disse. "Ma non ti preoccupare non sarà niente di che! Mi ha detto però che si è divertito un sacco a New York insieme a te!" disse enfatizzando il te.
Signora VanDerKlaus se sapesse come si sono divertiti i signorini a New York probabilmente si scandalizzerebbe troppo! Disse la coscienza.
"Ma ora non ti trattengo più vai dal tuo ragazzo!" mi disse. Lo crede da sola che stiamo insieme o glielo ha detto Lorenzo? Mi chiesi mentre salivo le scale.
Una volta che fui in cima alle scale girai a destra e bussai alla terza porta a sinistra.
Da cui ebbi solo uno scocciato "Avanti" in risposta.
Entrai e trovai Lorenzo steso sul suo letto mentre senza maglietta fissava il soffitto.
"Ciao" lo salutai mentre mi stendevo sul letto accanto a lui.
Appena si accorse che ero io mi sembrò che si fosse irrigidito.
"Che ci fai tu qui?" mi chiese brusco.
"Ero venuta per stare un po' con te" gli dissi maliziosamente.
"Perché Marco se ne è andato?" mi chiese scontroso.
"Per questo sei arrabbiato?" gli chiesi sempre sorridendogli.
"Perché non dovrei?" mi chiese.
"Perché io e lui abbiamo solo parlato!" gli dissi.
"Sì certo come no!" mi disse "Perché adesso baciarsi è un modo di parlare!?!?" mi chiese.
"Ci hai visti mentre ci baciavamo?" gli chiesi a mia volta.
"Sì tutte e due le volte... potevate almeno avere la decenza di non baciarvi in giardino!" disse furioso.
"Guarda che non è come credi!" gli dissi mettendomi a sedere per guardarlo negli occhi.
"E allora come è?" mi chiese sospettoso.
"La prima volta mi ha baciato perché credeva che l'avessi chiamato per tornare con lui e il secondo era solo un bacio di addio!" gli spiegai iniziando a preoccuparmi che non mi credesse.
"E allora dimmi perché gli avresti chiesto di venire da te se non per rimettervi insieme?" mi chiese arrabbiato, forse più di prima. "Non credo che lui si farebbe quasi quattro ore di macchina solo per una chiacchierata!" disse ironico.
"Perché volevo chiudere definitivamente con lui!" ammisi.
"Ah sì? E che bisogno avevi di chiudere con lui?" mi disse. "Tanto in questo momento non credo che tu stia con qualcun'altro!" mi disse.
"In realtà, io l'ho fatto per te!" gli urlai praticamente in faccia e scesi dal letto per andarmene.
Ero arrivata ormai alla porta e stavo per abbassare la maniglia quando Lorenzo mi prese per le spalle e mi girò verso di lui.
Allora mi spinse fino a quando la mia schiena non toccò la porta e iniziò a baciarmi.
Il bacio che seguì fu molto passionale e travolgente ma anche possessivo, molto possessivo.
Mi feci prendere dalla passione ma una domanda mi ronzava nella testa così cercai di staccarmelo di dosso per porgegliela.
"Ti fidi di me?" gli chiesi e lui mi guardò con aria dubbiosa. "Nel senso credi a quello che ti ho detto?" mi spiegai meglio.
"Certo Juls... se no non ti starei baciando" mi disse prima di ricominciare a farlo e dopodiché mi prese in braccio e io misi le mie gambe intorno alla sua vita mentre mi portava verso il suo letto dove mi lasciò cadere per poi tornare su di me. Dove non pensammo ad altro oltre che a noi per davvero molto tempo.
 
Due ore dopo ci trovavamo sul divano del suo salotto a guardare un po' di televisione. Sua madre non c'era visto che era andata a prendere Lucrezia a una festa di compleanno e noi ne approfittammo per baciarci.
Cinque minuti più tardi quando sua madre tornò eravamo ancora sul divano a baciarci, Lucrezia ci corse incontro e saltò sul divano con noi separandoci.
"Dai Lù lasciali in pace!" disse la madre di Lorenzo dalla cucina.
"No, mamma ora che Giorgia è qui devo parlare di cose importanti con lei!" disse tutta seria come solo una bambina di quattro anni può essere.
"Sono così felice di vederti!" mi disse abbracciandomi. "Mi sei mancata tanto!" concluse.
"Anche tu, Lù!" le dissi ricambiando il suo abbraccio.
"E a me niente abbraccio?" disse facendo la faccia da cucciolo.
"Te l'ho già dato prima" disse lei facendogli la linguaccia.
"E allora abbraccio la mia Juls!" disse Lorenzo abbracciandomi  da dietro.
"Siete così carini insieme" li dissi a tutti e due.  "Anche se quando fai così sembra che tu abbia la stessa età di Lù" lo presi in giro.
"Questa me la paghi, Juliet!!" mi disse prima di iniziare a farmi il solletico.
Io ormai non riuscivo a smettere di ridere e così chiesi aiuto a Lucrezia.
"Ma da che parte stai? Non stai dalla parte del tuo fratellone?" chiese Lorenzo a sua sorella.
"No, lei sta dalla mia parte perché è intelligente!" gli dissi continuando a prenderlo in giro e Lucrezia mi diede ragione.
Così due contro uno riuscimmo a batterlo e ci fermammo solo quando ci chiese pietà.
"Brava Lù!" le dissi dandole il cinque.
"Siete cattive, la mia Juls e mia sorella che si uniscono contro di me!" disse mettendo il broncio.
"Povero cucciolo!" gli dissi mentre sua sorella gli dava un bacio sulla guancia.
"Dai anche tu un bacino a Bubu!" mi disse sua sorella.
"Va bene..." dissi fingendomi annoiata, così mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia.
"Avrei preferito altro" mi sussurrò in un orecchio senza farsi sentire da sua sorella.
"Accontentati..." gli dissi alzando le spalle. Dopodiché tutti e tre ricominciammo a guardare la tv. Io avevo la testa appoggiata alla spalla di Lorenzo mentre sua sorella era seduta sulle sue ginocchia.
Dopo poco però mi ricordai una cosa.
"Lù dovevi dirmi qualcosa? Prima hai detto a tua madre che dovevi parlarmi!" le chiesi.
"Oh sì certo!" mi disse tutta emozionata. "Ho un fidanzato!" mi disse contenta.
"Come hai un fidanzato?" le chiese Lorenzo sconvolto.
"Ed ecco che fa il geloso!" dissi prendendolo in giro.
"Come si chiama?" chiesi rivolta a Lucrezia.
"Giacomo"
"Oh quanto siete carini" gli dissi.
"Grazie!" mi disse scendendo dalle gambe del fratello e venendo in braccio a me.
"Comunque quando saremmo grandi ci sposeremo e avremo tanti bambini! Proprio come voi due!" ci disse Lù innocentemente prima di andare in cucina da sua madre e sia io che Lorenzo rischiammo di soffocarci con la nostra stessa saliva.
"E comunque non faccio il geloso è che Lù ha quattro anni!" mi disse quando Lù se ne andò.
"Si certo! Parla quello che a quell'età non era più vergine!" gli dissi scherzando.
"Non esagerare adesso! Non sono così tanto precoce" mi disse ridendo.  
"Cosa vuol dire così tanto? Che lo hai fatto a cinque?" gli chiese ridendo anch'io.
"Se ti dico a che età l'ho fatto, poi me lo dici anche tu?" mi chiese e io annuii semplicemente in risposta.
"Avevo quindici anni più o meno!" mi disse. 
"Lo hai fatto davvero così tardi?" gli chiesi fintamente scandalizzata e poi continuai.
"Anch'io più o meno avevo quell'età" gli rivelai.
"Davvero? Credevo più tardi!" mi disse e io gli diedi una botta sul braccio.
"È stato con... Come si chiamava? Taylor?" mi chiese.
"Se pensi che parli con te della mia prima volta con tua madre e tua sorella a dieci metri da noi, ti sbagli di grosso!" gli dissi.
"Se è per mia madre e mia sorella possiamo andare a casa tua!" mi propose.
"Non ci penso nemmeno!" gli dissi. "Comunque adesso devo tornare a casa sul serio!" conclusi.
"Va bene!" mi disse. "Allora ti accompagno" continuò senza lasciarmi alternativa.
Salutai sua madre e sua sorella e poi uscimmo.
"Cosa facciamo domani?" gli chiesi.
"Ho appena scoperto che i mie genitori e mia sorella andranno da mia zia a Milano, quindi credo che resteremo a casa mia!" mi disse.
"Va bene... Allora ci vediamo domani sera!" gli dissi prima di baciarlo a fior di labbra.
"Passo a prenderti alle sette!" mi disse.
"Guarda che non c'è bisogno che tu mi passi a prendere, tanto devo solo attraversare la strada!" gli dissi.
"Ma così è molto più da appuntamento!" mi riprese.
"E ora prima che venga a dormire da te stasera, dammi un bacio come si deve!" mi disse e come facevo molto spesso negli ultimi giorni lo accontentai.
"Ci vediamo domani!" mi disse prima di andarsene.
 
La sera successiva arrivò prima di quanto potessi immaginarmi. Chiesi consiglio alle ragazze per come vestirmi. Così a dieci alle sette ero in salotto vestita con un paio di jeans stretti e un top ad aspettare che Lorenzo arrivasse. Alle sette in punto Lorenzo suonò alla mia porta.
"Ciao Juls!" mi disse quando andai ad aprirgli.
"Sei tutta sola?" mi chiese poi.
"Sì mio padre è di nuovo fuori per lavoro!" gli dissi prima di alzarmi sulle punte per baciarlo com si deve.
"Penso che quasi, quasi potremmo restare a casa e fare l'amore per il primo appuntamento!" mi disse scherzando.
"Scusami tanto ma io sono una persona per bene e non lo faccio al primo appuntamento... per quello dovrai aspettare il terzo!" gli dissi scherzando anch'io.
"Fino al terzo? Ma io muio..." mi disse facendo finta di morire ed io scoppiai a ridere.
"Ma povero cucciolo!" gli dissi accarezzandogli una guancia.
"Adesso andiamo a casa tua o restiamo tutta la sera sulla porta?" gli chiesi ironicamente.
"Va bene Juls, andiamo" mi disse prendendomi per mano.
"Preferisci andare a piedi o con la Lamborghini?" mi chiese ironicamente e io in risposta gli diedi una botta sul braccio.
"Allora cosa facciamo?" gli chiesi curiosa.
"Mangiamo e poi ci guardiamo un film" mi disse mentre entravamo in casa.
Per cena mangiammo un pizza chiaccherando del più e del meno fino a quando non arrivò il momento del dolce.
"Juls vuoi qualcosa?" mi chiese.
"Che dolci hai?" gli chiesi a mia volta.
"Due a caso..." disse maliziosamente per poi continuare "Gelato al cioccolato e le fragole con la panna" mi disse mentre mi mostrava entrambi.
"Hai questi due a caso o di proposito?" gli chiesi.
"Potremmo dire che ce l'ho casualmente di proposito!" mi disse sorridendo.
"Ma che risposta è?" gli chiesi. "Va beh, si vede che mi accontenterò!" dissi mentre lui mi porgeva le fragole.
"Ti va di mangiarle di là sul divano mentre guardiamo il film?" mi chiese.
"Certo" gli risposi.
"Allora che film guardiamo?" gli chiesi curiosa.
"Beastly..." mi disse ma io lo interruppi.
"Sai chi c'è in quel film, vero?" gli chiesi.
"Certo, quello per cui hai una fissa... Alex Pettyfer!" mi rispose.
"E non è un po' strano che tu mi faccia vedere un film dove c'è un figo assurdo che sai che mi piace?" gli chiesi dubbiosa.
"Sai un po' la trama del film?" mi chiese.
"Certo, l'ho anche visto!" gli dissi.
"Ecco in questo film, il tuo caro Alex si fa vedere senza trucco!" mi disse.
"E senza trucco tu intendi quando viene trasformato?" gli chiesi.
"Esattamente!" mi disse.
"Bene perché io trovo che sia figo anche in quel momento!" gli dissi ridendo.
"Allora fattelo dire tesoro ma sei una caso perso ormai!" mi disse.
"Vogliamo guardare il film o restiamo qui a chiacchierare?" gli chiesi ironica.
Il film iniziò e già la prima scena era bellissima, infatti si vedeva Kyle, il protagonista, mentre faceva pesi o si allenava a torso nudo e non potei trattenermi dal fare battuttine per far ingelorsire Lorenzo.
"Cavolo che è proprio bello!" dissi sospirando.
"Anche se gli hanno cancellato il tatuaggio!" dissi scocciata.
"Quale tatuaggio?" mi chiese Lorenzo curioso.
"La croce cha ha sul petto" gli risposi.
"Non credevo che fossi così tanto sua fan da sapere certe cose!" mi disse fintamente sconvolto.
"So solo alcune cose... non mi definirei la sua fan numero uno!" gli dissi.
"Allora non sei una stalker?" mi chiese facendo finta di tirare un sospiro di sollievo.
"Certo che no!" gli risposi fintamente indignata.
Alla fine del primo tempo Lorenzo, riportò in cucina la coppa del gelato e delle fragole, quando tornò mi ritrovò intenta a fare una 'ricerca' su Alex sul blackberry.
"Che stai facendo?" mi chiese guardandomi.
"Sto cercando una cosa su Alex!" gli dissi mentre nella sua filmografia vedevo che avrebbe fatto Magic Mike. Un film su degli spogliarellisti su cui si era fissata Kate.
"Che film è questo?" mi chiese Lorenzo cliccando proprio su Magic Mike.
"Un film sugli strippers maschi!" gli dissi tutta contenta.
"Ah sì? Non credevo facesse anche film porno!" mi disse sarcastico mentre ridacchiava.
"Non è porno... quando si spoglia non rimane mai nudo anche se una volta si tira giù le mutande, ma purtroppo non gli si vede niente comunque!" dissi facendo finta di esserne delusa.
"Interessante..." disse pensando "E tu come fai a sapere tutte queste cose se il film esce tra quattro mesi in America, se non sei una stalker?" mi chiese titubante.
"Perché è il padre di Kate a produrre questo film! E lei si è letteralmente fissata su di loro!" gli dissi spiegandogli.
Così finimmo di vedere il film vedendo il secondo tempo e poi mi riaccompagnò a casa.
"Ah non ti preoccupare, tu sei molto meglio di lui!" dissi a Lorenzo riferendomi ad Alex visto che aveva messo il broncio.
"Ah sì? Davvero?" disse facendo ancora finta di non crederci.
"Davvero" gli dissi mentre aprivo la porta e lo trascinavo dentro, buttandolo poi sul divano.
"Non avevi detto niente sesso al primo appuntamento?" mi chiese tra un bacio e l'altro.
"Si ma adesso mi sembra che l'appuntamento sia finito...." gli dissi continunando a baciarlo.
"Sai una cosa: l'abbiamo fatto in camera mia ma non in camera tua!" mi disse.
"Mi sa proprio che rimedieremo!" gli dissi con voce suadente mentre continuando a baciarci andammo di sopra in camera mia.
 
Angolo dell'autrice:
 
Come promesso vi posto il capitolozzo! Oggi è il mio compleanno tanti auguri a me! Ahahahahah che scema che sono a volte!
Comunque dopo una bella giornata in piscina è sempre bello leggere un po'!
Grazie a tutte per le recensioni!
Un bacio!
Vale!
  
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