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Autore: ammhazzathazza    10/07/2012    12 recensioni
Niente anteprima. Leggi, sogna, recensita. *----*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno come gli altri.
Il solito giorno di lavoro.
Quelle 24 ore sarebbero passate come passano ogni volta.
 
Sono Bella, 18 anni compiuti da poco, sono figlia unica, ho i capelli mori molto chiari, quasi biondi, occhi color nocciola a forma di mandorla, e con qualche piccola lentiggine. Il mio fisico non è uno dei migliori, ma ho delle forme di cui non posso lamentarmi. Ho sempre un bel finto sorriso stampato sul volto, tutti mi considerano solare, solo perché cerco di nascondere la mia negatività, perché odio fare delle brutte impressioni, anche se il parere degli altri non mi importa più di tanto.
Sono italiana, ma i miei genitori si sono separati quando avevo 5 anni, è stato un brutto trauma, così mio padre è andato a vivere in Texas e mi ha portato con se, mentre mia mamma si è trasferita a Londra, dove sarei voluta andare anche io.
In Texas sono cresciuta imparando l’inglese, e a sedici anni mi sono sentita pronta per partire e andare da mia mamma a Londra, non dovevo rimanerci definitivamente, ma all’improvviso mentre parlavo con mia mamma le è venuta quest’idea, così decisi di trasferirmi lì con lei, in modo da poter trovare lavoro e crearmi una vita lì.
 
Tornando a noi, come dicevo, stavo facendo passare anche un altro monotono giorno di lavoro, come tutti gli altri. Lavoravo in ufficio da ormai otto mesi, da quando mi sono diplomata, ho studiato economia e ora mi ritrovo qui, con uno stipendio di 2700 euro al mese, e dato che vivo solo con mia madre credo possano bastare, mi trovo bene anche perché la nostra casa è divisa in due parti, ed è molto grande e comoda.
L’unico problema è che non ho ancora stretto vere amicizie, di tanto in tanto parlo volentieri con le mie colleghe, ma non ci siamo frequentate più di tanto. Uomini? Mah, direi per ora di no, da quando mi sono diplomata ed ho iniziato a lavorare si può dire che la mia vita è totalmente cambiata, sono diventata una vera donna, ma questo solo durante le ore in cui sono in ufficio, dalle 8.00 alle 17.00 sono una donna seria, precisa, ordinata e sorridente, in quelle restanti sono pigra, diretta e mi faccio i fatti miei.
Ora siamo a inizio primavera, in quelle giornate dove non hai idea del tempo che c’è, perché cambia da un momento all’altro, infondo qui a Londra ogni stagione è così.
Suona la mia simpaticissima sveglia, 6.30, un’altra giornata da massacro, ma ho saputo che venivano due nuovi impiegati a lavorare per me in ufficio, era l’unico pensiero che mi rallegrò il risveglio, pensavo “vediamo quanto saranno bravi questi due a svolgere le mie esigenti richieste”, eh si, io lavoravo anche come guida per i nuovi, in modo da insegnare ciò che avrebbero dovuto fare e poi farli lavorare per me, sono in un grado molto alto, gestisco molte persone in quell’edificio, ma ovviamente c’è Mr. Malik, il mio capo, che adora sempre farmi correre da una parte all’altra, mi ha sempre trovata attraente, ma dato che lo conosco da meno di un mese, non credo che possa nascere qualcosa.
Come dicevo, dopo essermi svegliata mi precipitai nel bagno a farmi una bella doccia come risveglio, capelli compresi, volevo sembrare più nuova del solito. Indossai una semplice gonna a tubino fino al ginocchio, alta fino all’ombelico, color rosa confetto, con un fiocchetto di fianco, e anche una camicia bianca semplice un po’ scollata, con una giacca abbinata. E non possono mancare delle eleganti scarpe bianche con il tacco, che molte volte scambio con delle semplici ballerine. Probabilmente può sembrare un look un po’ troppo formale per i miei gusti, ma in ufficio tutti devono vestirsi bene, e io voglio essere presa sul serio quando faccio il mio dovere. Spesso mentre vado al lavoro in auto accompagno mia madre all’ospedale, è un’infermiera, diciamo che la mia serietà l’ho presa da lei, e ne sono fiera. Ma oggi invece avrei preso un taxi perché la mia macchina era in autolavaggio. Mentre camminavo per le strade affollate londinesi, cercando di non inciampare con i tacchi, e in cerca di un taxi libero, un giovane moro dagli occhi azzurri mi venne addosso con un mare di libri che non riusciva a tenere tra le braccia, così mi ritrovai sopra di lui in meno di un secondo, mi rialzai sistemandomi i capelli che avevo raccolto in un’ordinata ma semplice pettinatura, e mentre si riprese i libri mi disse:
?-Sono mortificato, per favore lasci che le dia un passaggio per farmi perdonare, signorina la prego aspetti. – era davvero dispiaciuto, evidentemente non l’aveva fatto apposta e le mie espressioni verso di lui all’inizio erano tutt’altro che positive, così mi fermai dal mio passo deciso e risposi
B-Mi scusi signore, lei è un uomo e io sono appena una diciottenne, devo andare a lavoro e sono in ritardo, quindi per favore non mi faccia perdere in chiacchiere.
?-Capisco, ma la prego, se lei è in ritardo e deve andare a lavoro perderà più tempo a trovare un taxi, quindi lasci che l’accompagni, anche io devo andare a lavoro e se ritardo di 5 minuti non muore nessuno.
B-La ringrazio, magari solo per questa volta, ma la prego di fare in fretta.
Mentre mi accompagnò verso la sua auto deliziosa e ordinata quanto una cantina abbandonata, si presentò:
?-Sono Tomlinson, Louis Tomlinson, perdoni l’auto ma la mia è in riparazione quindi per una settimana sono costretto a utilizzare quella di mio nonno!
B-Non si preoccupi, sono Bella e comunque l’istituto in cui lavoro si trova nella seconda a sinistra dopo quell’incrocio.
L-E’ un piacere, signorina, sa che anche io lavoro lì? Oggi è il mio primo giorno e dovrei essere accompagnato da una certa signorina Vanni per sapere come devo svolgere gli affari..
B-Molto bene Louis, sono io la signorina Vanni, sarà un piacere per me doverla istruire.
L-Comunque, possiamo anche darci del tu ora, tanto ormai ci siamo conosciuti..
B-Certo, ma durante le ore di lavoro non voglio che sia così, il mio capo vuole che mantengo distacco con i colleghi.
Arrivammo in fretta all’edificio, e mentre io e quel moro da un sorriso smagliante entrammo, fummo bloccati ovviamente dal mio capo che era infuriato dato che ero entrata 5 minuti dopo del solito..
B-Signor Malik, signor Malik! La prego di perdonare il mio ritardo ho avuto un..
Z-Signorina Bella bella lo sa che sono passati ben 5,29 minu..?
L-Signore mi perdoni sono stato io a bloccarla per la strada, c’è stato un inconveniente, non è stata colpa sua
Z-Non ho voglia di sentire storie non ho tempo comunque miss Vanni per questa volta non dico nulla, stia tranquilla..
Disse quel figo del mio capo che si divertiva a rimproverarmi per ogni cosa e a mandarmi frecciatine ..
Dopo aver fatto un salto alla macchinetta del caffè per un cappuccino, andai nell’ufficio principale, che si trovava prima del mio ufficio personale, dove i miei dipendenti erano seduti ai propri computer, quando intravidi il giovane che mi aveva dato un passaggio che discuteva insieme a un alto ragazzo dagli occhi trasparenti e i capelli biondi che formavano delle splendide onde.
Con un espressione confusa gli chiesi cos’avevano tanto da bisticciare e perché non stavano svolgendo il proprio lavoro, ma il biondo mi rispose:
?-Io sto cercando la signorina Vanni, ho saputo che è lei che accompagna i nuovi impiegati e il signor Tomlinson mi stava raccontando di un incontro che ha avuto con lei.. Il capo e Louis mi hanno detto che è molto fine, giovane e seria..
B- Per tua informazione quella giovane sarei io, il suo amico Louis avrebbe dovuto dirle che dovevate entrare nel mio ufficio, che si trova proprio alla sua destra.
Dissi molto convinta in modo da confermare ciò che avevano detto di me..
Mentre facevo accomodare quei due gnocchi che avrei avuto come colleghi sentii bisbigliare qualcosa come:
-non immaginavo fosse così bella
-si nemmeno io, ma evidentemente il suo nome la descrive
-dove la trovi una così?
Iniziai a tossire per farli smettere e in tono divertito dissi:
B-Vi ringrazio ma i vostri commenti è meglio rimandarli a un altro momento, siete qui per lavorare o no?
I ragazzi spaventati e imbarazzati iniziarono a grattarsi la testa e in modo sarcastico Louis ribattè:
L-insomma signorina sono cose personali non dovrebbe nemmeno ascoltarci, mi risulta anche che siamo qui per ascoltare le sue indicazioni
B-Senta a me risulta che se non ti ritengo appropriato posso mandarti via da qui in meno di un secondo, quindi se proprio vuoi ascoltarmi devi star zitto.
Feci un occhiolino ai giovani, erano spaventati, ma notai che il biondo mi squadrava dal basso all’alto mentre camminavo per l’ufficio, il suo volto era sorridente, e allo stesso tempo sembrava interessato a ciò che dicevo, anche se non credo che lo era..
Mentre i due erano alle mie spalle e mi seguivano per l’istituto, accelerai il passo per far notare che ero sicura di me, ma mentre svoltavo nel corridoio, Zayn ilmiocapostragnocco Malik mi finì addosso e io caddi per terra con la grazia di un elefante che balla la COONGA..
  
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