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Autore: DebDS    10/07/2012    1 recensioni
Può, una sola persona, distruggere il tuo mondo e, allo stesso tempo, renderlo migliore di quanto sia mai stato?
Va verso la porta e, prima di chiudersela alle spalle, si volta verso di me con un sorriso.
–Ci sarà modo.-
Inarco le sopracciglia.
–Ci sarà modo di conoscerci meglio.-
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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XII

 

 

 



 

 

 

 

Siamo tutti e tre in camera, Mattia si sta preparando per uscire… con Dominique. Sto iniziando ad avere anch’io dubbi sulla sua omosessualità, onestamente.

E’ la prima volta che Simone si trova con me e Mattia da quando gli ho detto tutto. Spero solo non faccia qualche sciocchezza, come suo solito!

-Ehi, Matt?-, ecco, forse non avrei dovuto pensarlo. –Ma stanotte dormi qui?-

Questa domanda mi interessa. Comincio a giocare col cellulare, fingendo di non ascoltare.

-Non so.-, risponde Mattia, com’è strano risentire il suo tono di sempre, seppur un po’ più freddo.

-Ma quindi tu e Dominique…?-

Ed ecco che Simone comincia a fare l’idiota! Almeno si comporta come se non sapesse nulla!

-Siamo amici.-, risponde Mattia semplicemente.

Sa che sono in ascolto.

Simone non desiste. –Be’, ormai passi più tempo con lei che con noi, i tuoi amici! Che ne dici se domani sera ce ne stiamo qui e passiamo una bella serata tutti insieme?-

Vuole rovinarmi! Non riusciamo a stare in una stanza senza ignorarci o peggio, figuriamoci come sarebbe passare un’intera serata insieme!

-Vediamo domani.-, risponde vago Mattia. –Io esco, a domattina.-

‘A domattina’, quindi non ha intenzione di tornare, stanotte, almeno non presto, non quando noi potremmo essere ancora svegli.

Sento la porta chiudersi e poso immediatamente il cellulare, guardando con aria omicida Simone. –Sei impazzito?-, gli chiedo sgranando gli occhi.

Il cantautore mi guarda con aria ingenua. –Perché? Cos’ho fatto?-

-‘Una bella serata insieme, tutti insieme’…-, ripeto le sue parole in tono sprezzante, facendole suonare assurde.

Simone mi sorride. –Guarda che io sto lavorando per te!-

-Sì, per farmi morire!-, rispondo buttandomi nuovamente sul letto.

-Oh, no, vedrai che poi mi ringrazierai!-

Lo guardo inarcando le sopracciglia. –Devo preoccuparmi?-

Simone mi sorride enigmatico. –Preparati ad una bella seratina. E attento a non farti uscire il cuore fuori dal petto per le troppe emozioni.-

-Lo prendo per un ‘sì’.-, dico con voce sommessa, spingendo la faccia nel cuscino.

Simone ride e mi dà una pacca sulla spalla. –Sarà proprio una bella serata… sì, sì.-, ripete andandosi a stendere sul letto anche lui.

Più passa il tempo e più ho paura delle sciocchezze che potrebbe fare Simone. Ma chissà, forse riuscirà davvero ad aiutarmi… okay, no.

 

 

 

 




 

-Sono contento che tu abbia accettato di passare la serata con noi!-, dice Simone a Mattia.

Siamo in camera e stiano giocando a scala 40 sul pavimento. Io e Mattia non ci siamo ancora rivolti la parola e Simone non fa che dire cazzate.

-Hai minacciato di picchiarmi.-, risponde atono Matt.

Sopprimo una risata e abbasso un tris di otto, scarto e passo il turno a Mattia.

Simone sorride. –Be’, ogni tanto si deve passare un po’ di tempo tra amici, no?-, posa una mano sulla mia spalla e una su quella di Mattia.

Lo fulmino con lo sguardo, sta un po’ esagerando.

-Ragazzi, io ho… mmm… dimenticato il cellulare in camera di Carlo, vado a prenderlo!-, dice Simone alzandosi.

Inarco le sopracciglia e Mattia indica il comodino. –Non è quello il tuo…?-

Simone mette in tasca il telefono e le chiavi ed esce senza dire una parola.

Sentiamo lo scatto della serratura. –Adesso chiaritevi, forza!-, ci urla Simone e sentiamo i passi allontanarsi.

Ci voltiamo verso la porta, Mattia si alza e prova ad aprirla. –E’ chiusa a chiave. Ma… è impazzito? Ha preso anche il mio cellulare!-, dice irritato voltandosi verso il suo letto, dove prima era posato il cellulare.

Bene, la pazzia di questa scuola ha colpito anche Simone!

-Che gli hai detto?-, mi chiede teso.

-Io… nulla, lui… crede che abbiamo litigato, come tutti, no?-, sono risultato credibile?

Mattia si siede sbuffando sul letto. –Sei un coglione.-

-Io che c’entro?-, chiedo scattando in piedi.

-Se tu non avessi fatto tutto questo casino, ora…-

-Io?-, chiedo sgranando gli occhi. –Sei stato tu a baciarmi!-

Okay, non avrei voluto dirlo, non avrei dovuto dirlo, ma lui incolpa me di tutto!

Mi lancia uno sguardo ferito e abbassa gli occhi scuotendo il capo.

-Scusa.-, dico passandomi nervosamente la lingua sulle labbra secche. –Io… lo so che è colpa mia, ma…-

-Ma?-, mi chiede riportando i suoi occhi nei miei.

Sospiro, non so che dire, non so che fare…

Mi siedo sul letto accanto a lui e avvicino il mio viso al suo, non riesco a distogliere lo sguardo dai suoi occhi scuri feriti.

Sento i battiti del mio cuore accelerare, poso le mie labbra sulle sue, una scarica mi attraversa tutto il corpo. Passo la lingua sulle sue labbra e approfondisco il bacio. In un attimo sono sul letto, su di lui. Continuo baciarlo guidato da qualcosa di più forte di me e…

-Ehi, avete chia…?-, Simone apre la porta e si volta dall’altro lato coprendosi gli occhi. –Che schifo! Non voglio vedere scenette porno nella mia stanza!-

Mi alzo velocemente, con il respiro affannato.

-Dai, almeno avete chiarito!-

Si alza anche Mattia, ha il volto arrossato e gli occhi lucidi, dio, potrei innamorarmi.

-Non abbiamo chiarito proprio nulla!-, lascia la stanza velocemente.

Lo guardo allontanarsi e mi butto sul letto, coprendomi il viso con le mani.

Simone si avvicina a me. –Be’, vi siete baciati! Non sei contento? E’ tutto merito mio!-

Lo fulmino con lo sguardo. –Simone… ma vaffanculo.-

-Non è colpa mia, non mi aspettavo che faceste tutto così in fretta!-

Cerco di far rallentare i battiti del mio cuore. –Hai proprio un tempismo del cazzo!-

 

 

 




 

Mattia non è tornato in camera nemmeno stanotte. Non ho mai sentito così tanto l’assenza di una persona. Dio, mi sento una ragazzina gelosa!

Sta diventando davvero un’ossessione, solo pensare a lui mi fa partire il cuore a mille, non ce la faccio, voglio guardarlo, baciarlo…

E’ giovedì, giorno libero, sono più o meno le undici di mattina, la scuola è semivuota, i ragazzi del secondo e terzo anno sono a lezione, quelli del primo sono andati tutti a farsi un giro nel centro di Siena… o non tutti, Dominique sta venendo verso di me con aria minacciosa.

Si ferma a pochi passi da me. –Vieni in camera.-, non dice altro e continua a camminare verso la sua stanza.

Seppur titubante, la seguo, è amica di Mattia, forse lui l’ha mandata per dirmi qualcosa.

Entro nella stanza e lei chiude la porta alle mie spalle. –Siediti.-

Faccio ciò che mi ha detto, ha un’aria davvero minacciosa!

-Se non ti importa nulla di Mattia è okay.-, faccio per interromperla, ma lei alza una mano intimandomi il silenzio. –Nessuno può obbligarti a tenere a lui. Ma non usarlo! Non usarlo come cavia, non usarlo per i tuoi assurdi esperimenti! Se vuoi divertirti: divertiti. Ma con qualcun altro!-, la sua voce si incrina leggermente. –Perché lui ci tiene, ci tiene davvero. E, come tu non puoi obbligarti a tenerci, lui non può obbligarsi a non farlo. Quindi se stai cercando un nuovo gioco con cui distrarti, be’, lui non è un gioco! Non puoi respingerlo, poi baciarlo, poi respingerlo di nuovo, poi ribaciarlo… non funziona così, non puoi  farlo, capisci?-

-Lo so!-, la interrompo quando non riesco più a stare in silenzio. Mi alzo. –Lo so benissimo! So che lui non è un gioco, so che non devo usarlo, che non devo fargli del male…-

-E allora perché lo fai?-, mi chiede Dominique furente.

-Io… avevo paura.-

Mi guarda incredula. –Paura? Paura di cosa? Paura di piacere a qualcuno? Paura che qualcuno potesse innamorarsi di te? E’ per questo che lo stai distruggendo? Vuoi fare in modo che lui non provi più nulla per te? Be’, ci sei andato davvero vicino, ma, fidati, non funziona così, stai solo peggiorando la situazione.-

Scuoto lentamente il capo e mi avvicino alla porta. –Hai ragione, sto solo distruggendo tutto.-

Lascio la stanza e torno nella mia. Mi lascio scivolare contro il muro.

Sto davvero distruggendo tutto. Credevo fosse tutto facile, volevo baciarlo e pensavo che facendolo avrei sistemato ogni cosa. Non mi sono reso conto di star facendo degenerare la situazione.

Perché è tutto così complicato? Forse è solo davvero un gioco? Mi sono lasciato prendere dalla situazione?

Non lo so. Ora come ora non so più nulla. Mi sembra tutto così nuovo e assurdo, non so cosa fare, non so cosa dire, non so cosa pensare.

Forse le vacanze di Natale mi serviranno, staremo lontani per due settimane, potrò capire cosa provo davvero, se provo qualcosa.

Credevo che, una volta entrato in questa scuola, l’unica cosa a cui avrei pensato sarebbe stato ballare. Quanto mi sbagliavo…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 









 

Nota d’autore:

 

 


 

Hola!

Come promesso, ecco il dodicesimo capitolo.

Sono di corsa(come sempre, del resto), sto iniziando a preparare le valige, quindi vi ringrazio tutti e… a venerdì.

Un bacio.

Clì.

  
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