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Autore: ButnowIamfeelinggood    10/07/2012    3 recensioni
Un crimine da risolvere, un uomo spietato da rinchiudere. Enea riuscirà a scoprire l'identità dell'assassino di molti suoi cari? E in più, odierà il suo colore preferito, ovvero il rosso?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce entra nella mia stanza avvolta nel buio, da un buco nella serranda.
Illumina lentamente l’angolo della televisione, poi il mappamondo accanto ad essa e infine lo scaffale, posto poco più su, stracolmo di libri.

Sono sveglio già da un po’: la paura dei sogni ha turbato la mia notte, lasciandomi ad occhi aperti, sdraiato sul letto, con un libro tra le mani a tenermi compagnia.
Il vento fa sbattere la finestra semi-aperta contro il mio comodino.
La bottiglia d’acqua posta su quest’ultimo fa un rumore tanto strano quanto pauroso.
La porta si chiude di colpo, facendo cadere la foto di me e mia moglie per terra.
I suoni di una disgrazia imminente.
Subito dopo accendo il mio telefonino e vedo un messaggio: Roberto, mio compagno d’avventure sin dalla gioventù, mi ordina di andare subito in questura, facendo nascere dentro me stesso la mia tipica ansia.

Dopo le noiose e normali (chi ci assicura che lo siano realmente?) azioni, salgo sulla mia moto rossa. Rosso sangue.

Corro, mi libro nel vento come se sotto alle ruote ci fossero delle ali, cerco la libertà così, scrutando ogni minima cosa consapevole del fatto di non poter essere visto allo stesso modo. Il cielo sembra un dipinto: una piccola nuvola sullo sfondo si armonizza perfettamente con il suo azzurro chiaro e con il sole, che, sebbene sia ‘sveglio’ da poco, risplende silenziosamente.

Giungo in questura e noto che di domenica non c’è quasi nessuno: entrato grazie al custode, cerco qualcuno tra le prime stanze, finché non vedo nell’ultima, la più piccola e nascosta, una luce.
Roberto è lì, seduto su una sedia di pelle, con i piedi sulla scrivania, mentre fuma una sigaretta.

«Siediti e stai calmo» sono le parole con cui inizia il discorso. Poi riprende: 
«Rovistando tra vecchie scartoffie ho trovato questa foto. Tuo padre, caso abbandonato dopo qualche mese per via di troppe poche prove. Il motivo per cui tu hai deciso di diventare ciò che sei. Incuriosito, ho fatto alcune ricerche: da quindici anni da quell’evento, venticinque persone sono state uccise allo stesso modo, alla stessa ora. Enea, te la senti? Insieme, come sempre, te la senti?»
 
Espira il fumo della sigaretta. Ha pronunziato il mio nome, che porta in sé la cultura e la passione di mio padre, con lo stesso tono con cui mi ha chiamato la sera dell’annuncio di quella morte così brutale e straziante. Non sembra l’uomo duro dal carattere forte qual è: le labbra divengono sottili e il busto, tanto largo e imponente, esile.

Respiro.
Respiro.

Risolvere il caso per cui combatto dall’adolescenza o tirarmi indietro, vivendo con una moglie troppo poco presente e troppo poco degna di avere quell’appellativo?

«Siamo nati per uno scopo, siamo nati per essere qualcuno: chi panettiere, chi professore, chi medico, chi, come noi, poliziotto. Non abbiamo più tempo per cercare di rimpiangere il passato: possiamo solo imparare da esso, mantenendo in noi un ricordo, il quale ci accompagnerà per tutta la vita. È il tempo di rendere concreti i nostri sogni. È giunta l’ora di risolvere il nostro caso irrisolto, insieme»

Lo dico e mi sento vivo.

Sento l’aria entrare in me, ogni mia cellula respirare, il mio cuore battere.

Un pensiero mi distoglie da queste improvviso senso d’esistenza.

Una piccola macchia di sangue nell’angolo destro della foto, un piccolo punto rosso, rosso sangue.





Cari miei lettori,
anzitutto ringrazio tutti coloro che mi seguono e che mi hanno continuato a seguire su questo nuovo account e chiedo loro scusa per averne creato uno nuovo: a volte, nella vita, ci si sente insicuri e tutte le nostre certezze diventano invertezze; solo allora abbiamo bisogno di cancellare tutto per poter ricominciare, come se rinascessimo. Molti hanno già letto questa storia, ma, come noterete, ci sono delle modifiche, alcune sostanziali. Spero di non cadere nel banale e vi chiedo un favore: recensite! Solo le critiche e gli (eventuali) complimenti ci fanno crescere: in fondo, se scrivessi per me, non avrebbe neanche molto senso pubblicare tutto qui... Ringrazio di cuore le mie care monique89 e AnnabelleTheGhost che mi hanno confortato nel mio, seppur breve, periodo di crisi. Grazie e a presto!
ButnowIamfeelinggood.
  
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