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Autore: Nefelibata    10/07/2012    5 recensioni
'Chissà, forse se quella sera fosse venuto Liam a portarci a casa, se ci avesse messo a dormire come faceva sempre, nulla di tutto questo sarebbe successo.'
Pairing: Larry
Conteggio parole: 957
Avvertimenti: Tematiche delicate
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcun scopo di lucro, non intendo dare rappresentazioni veritiere dei caratteri di queste persone, ne offenderli in alcun modo. Sfortunatamente nessuno dei personaggi mi appartiene.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Veins

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You're in my veins and I cannot get you out
[Andrew Belle - In my veins]

Quello non ero io.
No, decisamente non potevo essere io.
Non potevo essere io quel ragazzo riflesso nello specchio.
Non potevo essere io quel ragazzo scheletrico, con le occhiaie, gli occhi scavati, spenti.
Non potevo essere io, io non ero così.
Io ero quel ragazzo bellissimo, pieno di vita, che amava scherzare.
Ero quel ragazzo di cui una ragazza si innamorava, e non scappava via.
Ero quel ragazzo con i capelli che non stavano mai a posto.
Ero quel ragazzo prima che tu, Louis Tomlinson, mi rubassi l'anima.
Ero quel ragazzo prima che mi lacerasti il cuore, senza pietà.
Senza amore.
E non mi stupisco se la gente non mi riconosce, perchè in fondo, una parte di me, quella che tutti amavano, è ancora con te, su quelle lenzuola bianche, tra quei sospiri prolungati.
E l'altra parte di me qui, in questa topaia di appartamento, schiava di lei, dell'eroina.
E non so chi sia peggio, tu, ragazzo senza cuore, o questa malata dipendenza.
Ricordo ancora la delusione nei tuoi occhi, la rabbia nella tua voce, era iniziato tutto da lì, o meglio, era iniziato tutto da quella notte in cui eravamo ubriachi, la razionalità svanita, la prudenza che lasciava il posto all'attrazione.
Sbagliammo tutto lì, Louis.
Chissà, forse se quella sera fosse venuto Liam a portarci a casa, se ci avesse messo a dormire come faceva sempre, nulla di tutto questo sarebbe successo.
Io sarei ancora il tuo migliore amico e potrei ancora abbracciarti, stringerti forte.
Sarei ancora sano, drogato solo del tuo profumo e del tuo sorriso.
Ma non è andata così, e tra specchi rotti, bottiglie e siringhe non posso fare a meno di pensare che in fondo ne è valsa la pena.
Perchè in fondo io ti ho venduto l'anima quella notte, ho scambiato il mio cuore per il tuo corpo, e Harry è morto, non c'è più, non c'è più quella scintilla nei suoi occhi o quelle fossette, ma per una notte è stato vivo, vivo davvero, e i ricordi di quella notte mai mi hanno abbandonato, soffocati solo da un'altra inalata.
Se mi concentro posso ancora sentire i tuoi gemiti, posso ancora sentire i nostri odori mischiati su quelle lenzuola fresche, ormai sporche di noi.
Ero ancora ubriaco, Louis, quando ti sussurrai che ti amavo, ti amavo da sempre.
Ed eri ancora ubriaco quando mi dicesti che era solo sesso, che tu amavi Eleonor, che io per te ero solo un amico.
Ed ero ancora ubriaco quando, in lacrime preparai le valigie e me ne andai.
Ero ancora ubriaco quando presi le chiavi di un appartamento che avevo comprato per ristrutturare e mi trasferii.
Ero ancora ubriaco, non dell'alcool, ma di te, quando un uomo sotto casa, vedendomi con gli occhi gonfi, mi offrii l'eroina.
E io, accecato dall'amore, logorato dal dolore, mi aggrappai ad essa.
Essa era per me come un amante, mi coccolava quando ne avevo bisogno, in qualche modo mi amava. E mi rendeva felice.
Oh si, ero felice. 
Non c'era niente di meglio che sedersi a gambe incrociate di fronte alla fiamma, gustare il lungo momento di anticipazione mentre la polvere brunastra si scioglieva in una massa fluida e poi protendersi avidamente per aspirarne la magica fragranza.
Erano sensazioni stupende: l'iniziale scoppio di euforia, quando la droga oltrepassava la barriera sangue-cervello, seguito da un'intensa esplosione nelle viscere che lentamente si addensava in un senso di calore e benessere, quasi stessi fluttuando in una nuvola dove niente e nessuno avrebbe potuto raggiungermi.

Con l'eroina non c'erano preoccupazioni, nè fastidiose insicurezze, soltanto un dolce abbandono. Ed era proprio ciò di cui avevo un disperato bisogno.
Con il passare delle settimane, però divenne sempre più difficile raggiungere la stessa sensazione di euforia che avevo provato agli inizi. Ogni giorno aumentavo le dosi, ma la droga non aveva più lo stesso effetto su di me.
Non ci volle molto per passare alla siringa, in quel modo la droga sarebbe entrata in circolo molto più in fretta e mi avrebbe fatto provare lo stesso piacere della prima volta.
Ma non basta, non basta bucarsi tre volte al giorno per scacciare il tuo ricordo, non basta autolesionarmi per provare a concentrarmi su qualcosa che non siano i tuoi occhi che avevano il colore del cielo, lo stesso cielo che non vedo da settimane.
Non basta ubriacarmi fino a stare male, tu sei sempre lì, il tuo ricordo è sempre lì, pronto ad entrare in circolo proprio come una droga, proprio come l'eroina.
Perchè tu sei nelle mie vene, Louis, e non riesco a farti uscire.
E ogni volta che il tuo viso si fa strada nei miei pensieri, è un dolce distacco dalla realtà, un mondo in cui posso immergermi quando vorrei morire, e finalmente sorrido pensando al tuo sguardo su di me alle tue mani sul mio corpo. 
Ma proprio come l'alcool, proprio come la droga, il risveglio è la parte più dolorosa. Improvvisamente mi rendo conto che la tua voce non la sentirò più se non alla radio, mi rendo conto che non mi perderò più in quegli occhi maledetti. Mi rendo conto che non assaporerò più le tue labbra.
E allora è di nuovo un dolore atroce, e di nuovo ho bisogno della mia medicina, e di nuovo preparo la siringa.
Si può aggrapparsi ad una dipendenza per sfuggire ad un'altra?
Non sono più io, non sono più Harry Styles.
Non ho più identità, il mio corpo esile vive ma il mio cuore non batte, gli occhi sono spenti, ciò che rimane del mio sangue è sporco, sporco della medicina.
E sporco di te, Louis.
Do un'altro pugno allo specchio mentre le lacrime ormai senza sapore mi bagnano il viso.

Sei nelle mie vene, Louis, e non riesco a farti uscire.

*

Ragazzi, non odiatemi, l'ho scritta in un quarto d'ora, ero troppo ispirata.
La parte in corsivo l'ho presa da un libro che ho letto molto tempo fa, "Sorellastre" perchè io di droga non me ne intendo, understand?
So che non molti apprezzano le storie drammatiche ma spero di avervi trasmesso qualcosa, come il dolore.
Alla prossima.
Un bacio.
- Nicole
  
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