Harry e Draco non stavano insieme. O almeno questo era quello che continuavano a ripetersi.
Harry e Draco non stavano insieme, ma a volte capitava che Draco restasse a dormire abbracciato a Harry dopo aver fatto l’amore.
Harry e Draco non stavano insieme, ma nell’armadio di Harry c’era un cassetto per le cose di Draco e presto, lo sapevano entrambi, non sarebbe più bastato.
Per questo motivo quel giorno Draco si era messo a riorganizzare l’armadio di Harry, finché non aveva trovato quella. La maglietta dei Cannoni di Chudley che ora giaceva a terra, dopo essere stata più volte calpestata da Draco.
Quando Harry trovò Draco intento a sistemare le sue cose nell’armadio provò il desiderio di stringerlo forte e baciarlo, almeno finché non vide la sua maglia buttata sul pavimento; oh sì, Harry voleva stringerlo, alla gola, con più forza possibile.
Inspirò profondamente per racimolare un minimo di calma e decise di affrontare Draco.
“Ciao”
“Oh, ciao Harry!”
Draco sembrava non aver notato lo sguardo omicida di Harry, perché continuò a rovistare nell’armadio senza scomporsi più di tanto. “sto sistemando un po’ le cose qui dentro, ti dispiace?”
Nessuna risposta, solo un sospiro un po’ troppo profondo che fece voltare Draco.
Harry indicava la maglia a terra senza proferire parola e Draco iniziava a preoccuparsi seriamente.
“Cos’è quella?” chiese infine, con voce tremante, preparandosi mentalmente a schiantare Draco.
“Ah, quella” Draco sputò l’ultima parola e contrasse il volto in una smorfia di disprezzo. “Potrei farti la stessa domanda. Te l’ha prestata Weasley, vero?”
Dal modo in cui Draco aveva caricato d’ansia l’ultima parola Harry capì che i casi erano due: o Draco era geloso di Ron o si stavano preparando alla lite del secolo sul quidditch. Visto che era matematicamente impossibile considerare anche per scherzo la prima ipotesi, Harry inspirò di nuovo e portò istintivamente la mano alla bacchetta.
“No, Draco. È la mia maglietta dei Cannoni.”
“Sbagli, Potter.” Con un rapido colpo di bacchetta Draco la incenerì sotto gli occhi sbarrati di Harry. “Era la tua maglietta.”
Harry rimase a bocca aperta, “sei impazzito? Perché l’hai fatto?” era talmente sconvolto che non riusciva nemmeno a raccogliere le forze per schiantare quel terrorista.
“No, sei tu che sei fuori di testa,” rispose Draco con le braccia incrociate al petto e sulla faccia un’espressione di sufficienza. “Potrei parlarti per ore della superiorità tecnica del Puddlemere United, ma sono sicuro che non capiresti, quindi te la faccio breve.” Spinse dolcemente Harry fino a farlo sedere sul bordo del letto e si chinò quel tanto che bastava a guardarlo dritto negli occhi. “Non posso accettare che il mio ragazzo tifi per i Cannoni di Chudley.”
Nonostante volesse ancora strozzarlo e nascondere il suo cadavere, Harry sorrise spiazzando Draco.
“Perché ridi, adesso?”
“Hai detto il mio ragazzo.”
“No, non l’ho detto.” Draco si rimise in piedi e tentò di fare un passo indietro, ma venne prontamente afferrato per la maglia da Harry.
“Sì, l’hai detto e non potrei essere più contento di così.”
Sorrisero entrambi, mentre Harry attirava a sé Draco per baciarlo dolcemente.
In fondo, a cosa gli sarebbe servita la maglietta dei Cannoni di Chudley quando poteva avere Draco?



rum's corner:
Eccone un'altra, un'altra shot cortissima a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione dell'altra. A questo punto dovrebbero essere finite...e dico dovrebbero perché non si sa mai, magari domani ne scopro un altro pacco in qualche anfratto della mia stanza. :)
Penso che a questa storia seguirà un periodo probabilmente piuttosto lungo di "silenzio poetico", visto che mi sto concentrando su una long originale.
Buone vacanze,
rum :)