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Autore: __Sabotage    11/07/2012    2 recensioni
Quinn, Santana, Brittany, Puck, Finn e Sam vivono sotto lo stesso tetto e sono diventati un gruppo affiatato e inseparabile. Tra occasioni perse, amori segreti, gelosie ben celate e fantasmi del passato che ritornano, ne vedremo delle belle.
FutureFic!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sorpresa, sono in anticipo! Wawawa, miracolo. Bando alle ciance, volevo solo spiegarvi alcune cose. Spesso, troverete delle parti di narrazione che non sono lineari con la storia ma riprendono il capitolo precedente. Ad esempio, nel primo capitolo Puck chiede a Quinn di andare a prendere un caffé solo che quella scena non viene descritta in quel capitolo, bensì in questo. Lo stesso acadrà con l'uscita di Rachel e Finn, descritta nel prossimo capitolo. Magari era una cosa ovvia e mi starete facendo bananaaa davanti allo schermo, però va bene così LOL.

Buona lettura! :)
 


– Scusate, ho una telefonata. – fece Finn alzandosi per poi appoggiare il telefono all'orecchio. – Pronto?
– Ciao, Finn. Sono Rachel e sono a Lima, ho bisogno di vederti.
Era Rachel Berry, l'ex storica di Finn. Per un momento la stanza girò e il ragazzo non seppe cosa dire.


– Rachel? – Finn pronunciò il suo nome titubante, come per accertarsi che fosse tutto vero.
Al sentire il suo nome, tutto il gruppo si voltò ad osservare il ragazzo, specialmente Santana che cercava di non lasciar trasparire emozioni, ma aveva un volto tra il sorpreso e l'arrabbiato.
Rachel e Finn si erano conosciuti al liceo e da lì non si erano più lasciati. Fino a due anni fa, quando la ragazza lo aveva convinto a trasferirsi con lei a New York.
Rachel si trovava perfettamente a suo agio nella Grande Mela, frequentava la scuola dei suoi sogni e stava facendo dei grandi passi con la sua carriera, trascurando però sempre di più il suo fidanzato.
Finn, al contrario, si sentiva come un pesce fuor d'acqua. quell'enorme città lo spaventava e non riusciva a trovare il suo posto, così decise di andarsene, dopo averne parlato con la sua fidanzata, ovviamente.
– Ma... non puoi andartene, non puoi lasciarmi, sei tutto per me, Finn. – lo implorò con le lacrime agli occhi.
– New York è tutto per te, guardati, stai diventando una grande stella! Non c'è posto per me qui, non posso realizzare i miei sogni... Magari tra qualche anno vivremo insieme, in una bella casetta con la staccionata e il giardino e saremo amici dei nostri vicini e magari avremo tanti bambini che gireranno per casa e un cane che ci farà disperare. – Finn sorrise alla sua fantasia. – Se siamo fatti per stare insieme, staremo insieme, ma per ora il nostro destino è questo.
Il ragazzo era tornato a Lima, dove aveva ritrovato tutti i suoi amici ad aspettarlo.

– Sì. Possiamo incontrarci? Avrei bisogno di parlarti. – chiese Rachel all'altro capo del telefono.
– O-ok. Facciamo domani, da Starbucks? – La scelta del luogo provocò una fitta a Santana, non si era dimenticata la prima volta che si erano parlati veramente.
– Perfetto. A domani, Finn. – La ragazzo riagganciò e tutti aspettarono che il ragazzo parlasse.
Rachel è a Lima, vuole parlarmi. – annunciò Finn, monocorde.
– Perchè? Perchè proprio ora? – si domandò Quinn dubbiosa.
Sarà fallita come attrice a Broadway e avrà deciso che Finn non era poi così tanto male. – sentenziò la latina.
– Santana, smettila di fare la stronza! – esplose Sam, lasciando tutti di stucco. – Non vedi come sta Finn? Un po' di delicatezza non guasterebbe.
– Oh, scusami se ti ho offeso, bocca da trota. Tolgo il disturbo, tranquillo. – senza aggiungere altro, la mora si alzò e se ne andò, lasciando un brusìo nel gruppo.

SANTANA
Doveva allontanarsi. Non poteva rimanere nel gruppo a guardare gli altri compatire Finn e consigliargli di dare a Rachel una seconda opportunità. Ma è ovvio che lui ci avrebbe riprovato con lei, la amava e poi era uno che lottava sempre fino all'ultimo. Lo aveva perso, senza neanche averlo mai avuto, la latina stava veramente da schifo. Infatti non si curò minimamente di cosa potessero pensare gli altri e si gettò rannicchiata contro la porta di casa e si sfogò. Pianse, prima in silenzio, poi sempre più forte, cercando ogni volta di asciugarsi le lacrime con la manica della maglia.
Santana Lopez non piangeva, accidenti. E' una corazza dura e vuota, senza sentimenti. O meglio, era quello che aveva creato, che voleva far vedere agli altri.
Poco dopo, Brittany la trovò con la testa appoggiata contro la porta e il mascara che le colava lungo le guance.
– San? – chiese in un sussurro, quasi spaventata dalla vulnerabilità dell'amica.
Quando si accorse di essere osservata, la ragazza cercò di pulirsi in fretta il volto – Oh, ciao Britt. – disse con la voce ancora impastata dal pianto.
La bionda la strinse a sé in un abbraccio, accarezzandole i capelli.
– Che succede, San? Non penso sia per Sam, ma se lo fosse non voleva offenderti, si lascia trascinare da queste cose..
– Non è per Sam. – la interruppe.
– Allora cosa c'è? Sai che puoi dirmi tutto.
– Non è niente. – disse, sciogliendo infine l'abbraccio.
– San. Per favore... – la supplicò l'amica, guardandola con i suoi occhi innocenti.
– E' per Sam, ok? – mentì aprendo la porta di casa, ma Britt la seguì.
– Perchè continui a scappare? Non è così che si risolvono i problemi...
– Perchè è l'unica cosa che so fare, Britt.
– Sappiamo tutti per cosa sei passata e lo accettiamo, ti accettiamo. Accetta anche noi, per favore. Siamo i tuoi amici, non vogliamo farti del male. – Le parole di Brittany erano così vere e pure che a Santana continuarono a scendere le lacrime.
– Okay, vorrei solo dormire un pochino... Domani ci vediamo, tranquilla, ti voglio bene.
Brittany sapeva che con la sua testardaggine era difficile far cambiare idea a Santana e quindi era meglio lasciar perdere e aspettare che fosse lei a volersi confidare.
– Okay... Mi raccomando, non farmi stare in pensiero. Ti voglio bene anche io. – la abbracciò e poi uscì piano dalla sua abitazione, sperando di poter capire cosa fosse successo alla sua migliore amica.

QUINN
Era praticamente da un anno che prendere un caffè nel pomeriggio era diventata la loro piccola tradizione. Era cominciato tutto ai tempi, quando il ragazzo con la cresta ci provava spudoratamente con la biondina e lei rifiutava le sue avances perchè era fidanzata con Mike Chang, uno dei ballerini migliori che avesse mai conosciuto. Poi un po' com'era successo tra Rachel e Finn, la carriera del ragazzo venne al primo posto e i due ruppero la loro relazione.
Ma nel mentre, Quinn non aveva avuto alcuna intenzione di tradire Mike e quindi lei e Puck fecero un patto. Per ogni volta che lui ci avesse provato, le avrebbe dovuto offrire un caffé. In quel periodo Quinn bevve più caffé che in tutta la sua vita. Se le avances questa volta furono fatte di proposito per portare fuori la bella biondina non è dato saperlo, ma i due divennero ancora più amici e decisero di inaugurare la tradizione del caffé del pomeriggio, non più a spese del povero Puckerman, però.
– Allora, hai trovato lavoro finalmente? – chiese la ragazza mettendosi in fila per pagare.
– Macché, penso che pulirò piscine per il resto della mia vita. Tu?
– Penso che farò da babysitter per il resto della mia vita.
– Siamo entrambi messi molto bene, direi. – disse ridendo.
– Oh, puoi dirlo forte! – esclamò la bionda, facendo di nuovo ridere il ragazzo a fianco a lei.
– Doppio cappuccino? – chiese, una volta che erano giunti alla cassa.
Tu sì che mi conosci. – disse con un sorriso.
– Un espresso e un cappuccino doppio. – ordinò alla cassiera per pagare.
– Ehi, aspetta, a cosa devo questo? –  esclamò Quinn, sorpresa.
– Dici sempre che devo essere più gentile e non accetti questo? Come sei controversa, Quinn Fabray.
– Che bella coppia che siete. – si inserì nella conversazione la cassiera, intenerita dalle loro battute.
– Oh, noi non... – Quinn stava per contraddire la signora in questione, ma ricevette una gomitata da Puck che la zittì.
– La ringrazio davvero! Ci siamo appena sposati e questo sarà il nostro ultimo caffé americano prima di trasferirci in Turchia dai parenti di Quinn, sono molto severi con le regole e non hanno mai accettato il nostro rapporto ma siamo riusciti ad arrivare ad un accordo: possiamo stare insieme solo se ci trasferiremo da loro.. in fondo la mia casa è con Quinn, dovunque lei vada.. – Concluse il suo discorso, lasciando a lacrime agli occhi la cassiera che stracciò lo scontrino.
– Questi ve li offre la casa, fate buon viaggio, siete davvero carini. – fece la cassiera passando ai due ragazzi i loro caffé, gratis.
Puck e Quinn uscirono in fretta dal locale e scoppiarono entrambi a ridere simultaneamente .
– Sei un idiota! Come hai potuto inventarti tutto questo in due secondi? – esclamò la bionda dando un leggero colpo sulla spalla del ragazzo.
– No, sono un grande! Ho visto che era una di quelle che si commuovono davanti alle telenovelas, così ho preso la palla al balzo e guarda, caffé gratis! – disse indicando i loro due bicchieri.
– L'hai ingannata! Potrebbero arrestarti per frode o cosa ne so!
– Nah, sono troppo bello per finire in prigione. – esclamò, facendo l'occhiolino.
– E poi arresterebbero anche me per essere stata la tua complice!
Allora dovremmo sposarci per davvero.
– Ma i miei parenti non sono turchi... a proposito, come diavolo ti è venuto in mente quello stato?! – chiese la bionda ridendo.
– Giusto, questo è un problema. Non ne ho idea, tanto ci ha creduto lo stesso!
– Sei un grandissimo idiota. – disse infine ridendo, ripensando alla scena, che in fondo era stata davvero divertente.
– Solo grandissimo, dai. – rispose, poi tirò fuori il cellulare sentendosi vibrare la tasca.
Ho dimenticato le mutandine a casa tua, quando passo? S. xXx

Angolo autrice. <3
Saaalve! Come ho già detto sopra, sono in anticipo, essere a casa a non fare niente servirà pur a qualcosa ù.ù
Comuuunque, vi annuncio che io non patteggio per i Finchel, infatti scrivere di loro è stato un po' difficile ma Rachel è l'unica ragazza che avrebbe potuto dare un po' di sana competizione a Santana e.e chissà cosa succederà nel nostro triangolo amoroso ù.ù
Piccola Santana ç_ç è molto vulnerabile e si è chiusa in sé stessa, non si fida facilmente delle persone e più avanti magari scoprirete perchè ù.ù
Il nostro Puck è sempre molto idiota, ma lo amiamo così <3 E chi sarà mai quella donna misteriosa?
Alla prossima puntata, cioè capitolo LOL. (spoiler solo perchè vi voglio bene, nel prossimo capitolo vedremo i nostri Bram, ovvero Brittany e Sam allo zoo, poveri noi XD)
p.s.: Ci tengo a ringraziare queste meravigliose meraviglie che hanno recensito e apprezzato la storia fin da subito, anche grazie a loro ho deciso di pubblicare in anticipo (:
Spero di coinvolgervi e non annoiarvi e che questo capitolo vi sia piaciuto, alla prossima!
Un bacio, __Sabotage <3
   
 
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