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Autore: _Holly    11/07/2012    0 recensioni
E' così strano pensare di aver perso la memoria. Una follia, oppure realtà.
Beh.. questa è la mia storia. Forse vi sembrerà strana, insolita. Ma è proprio tutto quello che è successo, oppure no?.
Posso dire che quel giorno me lo ricordo come se fosse ieri, in effetti per me, per la mia memoria, era ieri. 'E strano dirlo ma è tutto cominciato dalla fine. Com'è che si dice?! Ah si, si chiude una porta ma si apre un portone.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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1. Posso dire che quel giorno me lo ricordo come se fosse ieri, in effetti per me, per la mia memoria, era ieri. 'E strano dirlo ma è tutto cominciato dalla fine. Com'è che si dice?! Ah si, si chiude una porta ma si apre un portone. Piangevo disperata. Non potevo crederci, anzi, non volevo crederci. Avevo la nostra foto in mano ancora incredula. Quella foto così bella, sembrava dimostrare che il nostro amore sarebbe stato eterno. Una foto che in quel momento era bagnata, riempita di lacrime amare. Avrei voluta stracciarla, incendiarla, distruggerla. Ma inutile dire che non ne avevo il coraggio. Mi aveva lasciato con un messaggio, uno stupido messaggio, ma a renderlo veramente tale era il fatto che il giorno dopo era il mio diciottesimo compleanno. Ed io dopo una storia durata 1 anno, 7 mesi e 19 giorni, dovevo scontare la mia tristezza in uno di quelli che sarebbe dovuto essere uno dei giorni più belli e significativi della mia vita. Più guardavo la nostra foto, più pensavo a tutto ciò che avevamo passato, più versavo lacrime. Non sarei mai riuscita a pensare che Jessika e Alex non sarebbe più esistito. Non mi sarei più persa nei suoi sguardi, nei suoi abbracci, nei suoi baci. Andai in cucina, fortunatamente i miei genitori e mia sorella non c'erano. Andai nella dispensa di alcolici di mio padre. Presi una bottiglia di Vodka, la stappai, mi sedetti al tavolo e bevvi. La bevvi fino all'ultimo goccio e ne incominciai un'altra. L'unica cosa che volevo era ubriacarmi. Ubriacarmi e dimenticare tutto. Ero sicura che non sarei mai più stata felice. Quella notte fu confusa, feci sogni stranissimi sui One Direction che poi mi dimenticai. La mattina dopo mi svegliai e, tenendo gli occhi ancora chiusi, mi misi a pancia in giù. Le lenzuola produssero uno strano fruscio, non quello che ero abituata a sentire. Pensai di star ancora sognando così mi abbandonai comodamente sui guanciali del cuscino e restai lì finchè altri pensieri mi assalirono. Che era successo ieri sera? Feci una smorfia cercando di ricordare. Frammenti della giornata di ieri emersero dalla mia mente in mezzo a una densa nebbia. Non riuscivo a capire dove finisse il sogno ed iniziasse la realtà. Le bottiglie di vodka vuote...le mie lacrime...la foto che avevo in mano...il messaggio...il messaggio! L'incubo si riappropriò della mia mente e ricordai. Ricordai anche che oggi era il mio compleanno e risentii affiorare il mal di testa da dopo-sbornia. Mi sentii come se qualcuno mi avesse mollato un pugno nello stomaco. Mi riaffiorò la tristezza e mi venne voglia di piangere, iniziare così quel giorno. Invece aprii gli occhi e per poco non urlai. Vidi accanto a me un ragazzo dal petto nudo con dei ricci mozzafiato. No, non poteva essere lui. Ero convinta di stare ancora sognando. Cercai di stropicciarmi gli occhi, ma niente. Quell'immagine non spariva dalla mia vista. L'urlo, così, mi venne spontaneo e nel mentre caddi dal letto. Lui si svegliò e mi guardò divertito. -Vas Happenin Jessika? Sembra che hai visto un fantasma?!- -In effetti..-dissi io- aspetta conosci il mio nome?- -Come ma che domande?! Perchè fai la stupida?- -Bhè, sai non è normale trovarsi in una stanza che non è la propria, con Harry Styles al proprio fianco che conosce persino il mio nome! Sei il mio regalo di compleanno?- intanto pensai a che razza di regalo potesse mai essere quello. -Compleanno? Che compleanno?- -Il mio compleanno, sai compio 18 anni, divento maggiorenne, dai non far finta di sapere di cosa io stia parlando- aggiunsi, guardando la sua faccia smarrita. -Jess, stai scherzando vero?- -Perchè dovrei scherzare?- -Ehm, non vorrei deluderti ma ti ricordo che il tuo compleanno è stato due mesi fa, ma se vuoi posso essere lo stesso il tuo regalo- disse mettendosi in una posizione decisamente sexy. Scoppiai a ridere. -Si, sei il mio regalo di compleanno- -No dai davvero smettila di scherzare- disse ora improvvisamente diventato serio. -Io non sto scherzando. Perchè sei qui se non per il mio compleanno?- -Il tuo compleanno è già passato- -Ma veramente è oggi!- ribattei testardamente. Mi girava la testa, non capivo che stava succedendo. Che quello fosse un contorto sogno? -Jess ti senti bene?- -Si, cioè più o meno, tutte quelle bottiglie di Vodka mi hanno portato ad avere un mal di testa fortissimo- -Ma ieri non hai bevuto solo Vodka...- -Che ne puoi sapere tu? Non eri con me!- mi alzai da terra. -Marta, ti prego se è uno scherzo smetti immediatamente- -Ma ti pare che io voglia scherzare?- lo guardai con aria scettica Lui allora senza far più caso a me, prese il telefono e chiamò qualcuno. Non feci molto caso alla conversazione e quando chiuse il telefono aveva un'aria preoccupata e mi fece sedere sul letto. Mi offrì anche un bicchiere d'acqua. Lo accettai e ci precedettero poi 10 minuti di silenzio ed arrivò Liam. -Ehi Jess come va?- -Oddio anche tu sai il mio nome- Harry e Liam si guardarono. Quell'occhiata non mi diceva niente di buono -Ok è peggio di quanto pensassi- disse Liam -ricordi cosa è successo ieri sera- continuò -prima doi ubriacarti intendo?- -Si, piangevo perchè il mio ragazzo mi ha lasciato così ho bevuto Vodka e mi sono ritrovata qua, con voi, in una stanza che non è la mia- -Vestiti- ordinò Liam, spaventato ma allo stesso tempo preoccupato. -Con quali vestiti?- chiesi io Mi diedero degli abiti puliti che a quanto dicevano erano miei. Io ero ancora confusa e la testa mi girava più che mai. Era ufficiale che non ci stessi capendo niente, ma senza protestare mi lavaii, vestii e andai in macchina con loro. Liam guidava, Harry invece era seduto indietro vicino a me. Mi guardava con curioso interesse. -Jess, ma davvero non ti ricordi cos'abbiamo fatto ieri?- disse sottovoce, immaginai per non farsi sentire da Liam. -No-
  
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